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Non abbiate paura del buio

Un nuovo horror per PlayStation VR: arriva The Persistence

PROVATO di Tommaso Valentini   —   12/04/2017

Resident Evil 7 ha fatto capire, nel caso che ne fosse ancora bisogno, che horror e VR sono un'accoppiata solida e che le sensazioni di paura e ansia quando si gioca con il caschetto in testa vengono amplificate a dismisura. La qualità generale del titolo, ovviamente, è molto importante ma non sono da sottovalutare nemmeno quelle produzioni che giocano solo con l'atmosfera lasciando il gameplay in secondo piano. Fortunatamente c'è qualcun altro che sta tentando di portare horror completi su PlayStation VR oltre a Capcom e, solo qualche giorno fa, abbiamo avuto modo di provare un titolo che nasconde sotto la pelle alcune idee particolarmente originali. Stiamo parlando di The Persistence, titolo spaventoso ispirato a Dead Space, studiato per rompere ogni concetto abituale dei giochi di questo tipo. Siete curiosi di sapere come? Continuate pure a leggere.

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Nello spazio questa volta possono sentirvi urlare!

Vi sveglierete a bordo della Persistence, un vascello spaziale caduto in disgrazia durante il vostro sonno criogenico. Quasi tutto l'equipaggio è stato sterminato o trasformato in mostri terrificanti e il vostro compito sarà quello di scoprire chi, o cosa, si cela dietro a questa catastrofe. Un incipit certamente non dei più innovativi quello alle spalle di The Persistence, che però sa svoltare alla vostra prima morte. La nave in quel caso sveglierà un nuovo passeggero, come se aveste vissuto un sogno fino a quel momento, e cambierà completamente assetto strutturale.

Non abbiate paura del buio

Le stanze saranno ricollocate, i nemici avranno posizioni differenti e anche tutte le armi e le munizioni andranno cercate come se fosse la prima volta che esplorate il vascello. Con voi solo l'esperienza effettiva acquisita nelle partite precedenti, che vi ha insegnato come affrontare i nemici e come sfuggire alle numerose trappole che la Persistence nasconde. Il titolo vi avvolge con una atmosfera horror claustrofobica dove più che sparare e macellare tutto ciò che vi si metterà sulla strada verrete costretti ad agire in silenzio attraverso lente fasi stealth e pure tutti gli equipaggiamenti che andrete ad ottenere vireranno verso uno stile di gioco che favorisce il corpo a corpo più brutale. Non mancano tuttavia armi da fuoco o oggetti più tecnologici, ma in questo caso le munizioni saranno particolarmente difficili da trovare e in numero estremamente limitato. Un'arma in particolare ci ha colpito, una sorta di pistola elettrica (dal funzionamento simile a un taser) grazie al quale potrete fare il lavaggio del cervello ai mostri, facendoli diventare a tutti gli effetti vostri animaletti da compagnia. Potranno difendervi, fare da esca o più semplicemente attaccare un bersaglio da voi designato, una trovata inusuale per un gioco del genere e che abbiamo sinceramente apprezzato. Non sappiamo bene quanto sia la durata prevista per la produzione ma vista la relativa facilità con cui si muore non ci aspettiamo un'esperienza particolarmente longeva.

Amici e nemici

Un horror roguelike dunque ma quando parlavamo di originalità non ci riferivamo solo al genere di appartenenza, quanto alle meccaniche co-op che accompagneranno il titolo sin dalla sua uscita e che forse rappresentano l'elemento più interessante di questa produzione. In qualsiasi momento della partita uno o più giocatori possono aprire l'applicazione gemella del gioco sui loro tablet e visualizzare la planimetria completa della Persistence. Selezionando una stanza, che può essere solo limitrofa a quella dove si trova il giocatore dotato di PlayStation VR, potranno essere visualizzati eventuali nemici, armi, trappole e munizioni. Ogni singolo oggetto vale dei punti e, nel caso in cui si riuscisse a portare il giocatore a raccogliere questi elementi lo score totale di chi maneggia il tablet salirà vorticosamente.

Non abbiate paura del buio

Grazie a questi punti sarà poi possibile sfruttare tutta una serie di poteri che vanno dalla capacità di evidenziare i nemici attraverso le pareti, fino a congelarli direttamente sul posto, lasciando che il nostro compagno li uccida senza consumare munizioni. Potrete però decidere di giocare sporco e attirare l'amico che vi siede accanto sulle trappole o decidere volutamente di nascondergli le armi, magari dandogli addirittura indicazioni sbagliate. A questo punto sorgono però alcune considerazioni da fare. La mancanza di qualsivoglia input a schermo o indicatore rovina un po' questa collaborazione a doppio filo, costringendo tutti i giocatori coinvolti a dialogare tra loro vocalmente, una scelta che abbiamo trovato anacronistica per il tipo di esperienza rappresentata ed è soprattutto strano che questa modalità di gioco particolare non sia disponibile online o in remoto, un po' come altri titoli avevano provato a fare (Battlefield o Need for Speed ad esempio, cancellando poi nei capitoli seguendo qualsiasi supporto del genere). Dopo una mezz'oretta di gioco si rimane comunque soddisfatti dell'esperienza fatta anche grazie ad una pulizia grafica eccellente, a modelli poligonali curati e a un'ambientazione che seppur abusata, riesce comunque a tenere sempre sulle spine grazie a suoni improvvisi e giochi d'ombra. Il 27 maggio il verdetto definitivo, noi continueremo a tenere d'occhio tutte le evoluzioni del progetto.

CERTEZZE

  • Meccanica co-op originale
  • Buona atmosfera

DUBBI

  • Le companion app hanno già fallito una volta
  • Qualche dubbio sulla longevità