Quando si parla di Europa Universalis IV bisogna stare molto attenti: è un gioco glorioso nella sua complessità, un grand strategy game che si nutre di eventi storici, vanta un livello di ricerca da parte degli sviluppatori spaventevole, permette di gestire le sorti del mondo calcolando diabolicamente lo sviluppo di una miriade di fattori, e ha probabilmente sostituito un buon 40% delle ore di sonno della vita di molti dei suoi giocatori. Per Paradox un prodotto del genere è, in pratica, una gallina dalle uova d'oro, e per mantenerla ben pasciuta il publisher ha pensato bene di mettere in produzione svariati DLC, congegnati in modo da rendere ancor più profonda e dettagliata un'esperienza che già fa impallidire quasi qualunque altro gioco della stessa tipologia. Invece di buttarsi su espansioni secche ed enormi, però, gli sviluppatori hanno deciso di dedicarsi a degli "Immersion Pack", DLC che ritoccano pesantemente alcune delle nazioni disponibili e migliorano specifici aspetti del gioco, in pratica dei perfezionamenti a prezzo ridotto. L'ultimo si chiama Third Rome, ed è dedicato alla Russia. La nostra esperienza nei panni dello Zar è stata in verità troppo breve per poter dare realmente delle precise valutazioni sulle modifiche apportate al titolo base, ma abbiamo fatto due chiacchiere con gli sviluppatori, e siamo comunque pronti a descrivervi le novità presenti.
Europa Universalis: Third Rome promette di rendere le cose più interessanti sul fronte russo
Gloria all'impero
Partiamo dalla base di questo Immersion Pack, ovvero un'esperienza più profonda una volta selezionato uno dei principati Russi, e fortemente correlata alla religione ortodossa, mentre si annettono le regioni necessarie a rendere la Russia una potenza inattaccabile e si esplorano nuove forme di governo. Con la patch 1.22 i principati russi sono aumentati (oltre ad altri cambiamenti legati a Mare Nostrum e all'ottenimento di marinai, e al karma, ora ottenibile anche con la conversione di province), dunque chiunque si concentri sulla zona avrà più elementi da tenere in considerazione, mentre l'espansione introduce il governo dello Zar, assolutismo con un gran numero di stati e un malus all'autonomia in favore della manodopera (rango imperiale), la Veche Republic (ducale e di natura fortemente mercantile) e, ovviamente, il principato già assegnato alle monarchie di quella zona (sempre ducale).
Ogni governo, con il DLC installato, ha accesso a tre nuove abilità legate alla Russia: quella amministrativa riduce del 10% l'autonomia di tutte le province, quella diplomatica del 30% tutte le ribellioni, e poi c'è quella militare che permette di creare una nuova unità, gli Strelsty. Questi ultimi sono particolarmente interessanti, perché poderosi in battaglia ma dotati di basso morale, e la loro presenza sul campo andrà calcolata attentamente per evitare problemi di stabilità. Giusto per sottolineare la natura espansionistica del DLC, poi, i governi russi dispongono dell'abilità Siberian Frontier, che gli permette di annettere le regioni disabitate senza paura di ribellioni da parte dei nativi. In pratica, chi si piglia si piglia, ma lo scopo è allargarsi, e Third Rome non fa altro che dare mezzi ancor più elaborati per fare proprio questo (tra le chicche aggiuntive avrete anche a disposizione una polizia segreta per spegnere sul nascere i moti di ribellione). Parlavamo, poco fa, dell'importanza della religione, e infatti Third Rome mette l'accento anche sul patriarcato ortodosso, mettendo in campo anche l'iconografia. Con il DLC a disposizione, potrete in parole povere selezionare una tra sei icone, con bonus variabili in base a quella selezionata, tutti estremamente utili. Una volta sviluppata abbastanza una provincia, poi, potrete consacrarne l'importanza con l'assegnazione di un Metropolita, una importante figura religiosa che vi costerà del denaro, ma donerà altri vantaggi non sottovalutabili, in un magico circolo di autorità divina e controllo assoluto. Tirando le somme, dunque, si tratta di molti contenuti? No, in tutta sincerità, e il costo di 10 euro circa previsto è forse un po' troppo per il DLC di un gioco che non solo viene costantemente arricchito da mod di gran classe, ma si sta facendo un po' troppo le scarpe su questa massa di mini espansioni. Anche in questo caso però dubitiamo che i fan del titolo protesteranno troppo: la cura riposta nella ricerca di questi prodotti è sempre maniacale, e le migliorie all'esperienza valgono bene qualche euro per coloro che ormai hanno già dedicato centinaia di ore al loro impero. Se la reazione futura della community sarà negativa, non dubitiamo che Paradox correrà rapidamente ai ripari; non si sono mai seduti sugli allori, non cominceranno certo ora.
CERTEZZE
- Introduce interessanti novità, specialmente legate alla religione ortodossa e alla Russia
DUBBI
- Potrebbe non valere il prezzo del biglietto