Infilati in fretta e furia in una delle stanzine del gigantesco stand di Bethesda, nel corso di questo E3 edizione 2017 siamo riusciti a passare una bella manciata di minuti in compagnia di Wolfenstein II: The New Colossus, il sequel dell'apprezzatissimo The New Order che si prepara ad arrivare sul mercato per offrire un'abbondante dose di proiettili e sangue a tutti i giocatori. La demo provata si allontanava in modo importante da quanto visto durante la conferenza di Bethesda e ci ha permesso di provare le primissime sequenze di gameplay immediatamente successive al prologo e all'inevitabile tutorial. Sul finale del primo capitolo avevamo lasciato il mitico B.J. Blazkovicz praticamente in bilico tra la vita e la morte e in questo sequel ce lo ritroviamo, ovviamente vivo e vegeto, miracolosamente sveglio da un coma durato più di cinque mesi. Saltata l'immancabile sequenza introduttiva, ci siamo ritrovati seduti su una sedia a rotelle e con un bel mitra poggiato sulle nostre gambe. L'incipit è piuttosto semplice: siamo a bordo di un sottomarino nazista, una sorta di u-boat futuristico, rubato all'asse e ora sotto attacco ad opera degli scagnozzi di Frau Engel.
La spietata donna che torna dal primo capitolo ha praticamente rivoltato mezzo mondo pur di trovarci e, a quanto pare, c'è riuscita, mettendo a ferro e fuoco il mezzo di trasporto che ospitava la nostra convalescenza. L'inizio è perfettamente in linea con lo stile a cui ci ha abituato la ripartenza della serie: assurdo e assolutamente frenetico. La particolarità di avere il protagonista su una sedia a rotelle, ai limiti dell'inabilitato, ci pone infatti davanti a una gestione oculata degli spostamenti e delle sparatorie. B.J. non può infatti muoversi rapidamente visto che il tipico movimento a spinta della sedia ci obbliga a muoverci in modo "ritmato". Inoltre, l'uso della bocca da fuoco non è immediato visto che dal momento in cui premiamo il grilletto o attiviamo la visuale dal mirino, dovremo attendere qualche attimo prima che il soldato prenda concretamente in mano l'arma e inizi a usarla. Allo stesso tempo non possiamo muoverci costantemente con la mitragliatrice spianata, visto che così facendo costringeremmo B.J. a muoversi molto lentamente avendo un solo braccio a disposizione per spingersi. Sia chiaro che si tratta soltanto di un elemento di contorno: di base si continua a sparare come se non ci fosse un domani, ma è evidente che MachineGames, lo sviluppatore, vuole mescolare le carte. Ma non è tutto perché questa sezione ci obbligava a tenere conto anche di due ulteriori fattori: la schiacciante superiorità numerica del nemico e la condizione precaria di salute del protagonista.
Non chiamatelo Wolfenstein 1.5 anche se rende bene l’idea
I due elementi sopra citati ci obbligavano, di fatto, a tentare la difficile via dello stealth aggirando gli avversari e raggiungendoli alle spalle per eliminarli silenziosamente con un colpo. Peccato soltanto che la sedia a rotelle non sia propriamente il mezzo di locomozione migliore per fare poco rumore. E quindi diventava essenziale stare bene attenti a dove si poggiavano le ruote e soprattutto nell'affrontare scale e ostacoli vari. Inoltre tutti i corridoi del sottomarino erano disseminati di trappole elettriche che potevamo accendere o disattivare così da crearci delle vie di fuga o, al contrario, dei punti di difesa dove poter richiamare i nemici e far sì che fosse lo scenario a farli fuori, senza neanche doverci sporcare le mani. Ad acuire la sensazione di debolezza c'era anche l'energia vitale di B.J. che di base era posizionata a metà del valore abituale, rendendoci ancora più a rischio morte dopo pochissimi colpi. Dopo esserci fatti strada per gran parte del sottomarino, riuscivamo sul finale a ricongiungerci ad Anya che, come si vedeva anche nel trailer di annuncio mostrato in conferenza Bethesda, ci lasciava con il colpo di scena relativo al suo essere incinta. In realtà la demo da noi giocata proseguiva con una lunga cutscene dove facevamo la nostra conoscenza della figlia di Frau Engel, per poi renderci conto con i nostri occhi del suo complicato rapporto con la madre.
In un susseguirsi di combattimenti e fughe scriptate, siamo riusciti anche ad avere qualche piccolo indizio sulla corazza fantascientifica indossata da B.J. nel trailer per poi goderci il magnifico cliffhanger dove, in compagnia di due compagni della resistenza, eravamo a un passo dall'essere giustiziati tramite decapitazione. Sul più bello la demo si è chiusa e ci ha lasciato speranzosi di tornare a giocare questo Wolfenstein II: The New Colossus il prima possibile. Quanto detto per il gameplay - una chiarissima evoluzione ragionata di quanto visto nel precedente capitolo - vale anche per l'aspetto tecnico. Il gioco, pur avendo una grandissima fluidità e un'eccezionale pulizia grafica, non brilla sicuramente per soluzioni tecnologiche all'avanguardia e, complice il livello compreso nella demo, è veramente molto simile al precedente. Ovviamente questo non può essere considerato un male ma, tenendo conto del tempo passato tra il precedente titolo e questo, ci saremmo aspettati forse qualcosa di più.
Wolfenstein II: The New Colossus è un eccellente rappresentante del filone "more of the same" che ci piace. Adrenalinico, divertente, denso di umorismo e con quel taglio grafico che lo rende anche piuttosto peculiare. La nostra speranza è che MachineGames abbia utilizzato tutto il tempo che separa questo sequel dalla precedente opera, per implementare delle belle idee di gameplay e magari anche qualche meccanica inedita. Non manca neanche troppo all'uscita del titolo e confidiamo nella possibilità di tornare a giocarlo per qualche minuto nei prossimi mesi.
CERTEZZE
- Frenetico e viscerale nel gunplay
- Sembra avere delle buone idee per tentare di rinnovare il gameplay
- Divertente anche grazie alla vena umoristica tipica della serie
DUBBI
- Il livello era interamente al chiuso e mancava di personalità
- Tecnicamente non è un grande passo in avanti