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Conigli coi baffi in Mario + Rabbids: Kingdom Battle

L'improbabile crossover di Ubisoft potrebbe essere una delle sorprese più incredibili dell'anno

PROVATO di Aligi Comandini   —   01/08/2017

Prima dell'E3 i rumor riguardanti un progetto di Ubisoft capace di mescolare i Rabbids all'universo di Mario avevano destato un'infinità di dubbi e smorfie varie tra i videogiocatori: gli iperattivi conigli della casa francese sono pur sempre una proprietà intellettuale che scatena un pari quantitativo di odio e amore nelle umane genti (in modo simile ai Minion, per dare un'idea precisa) e più di un purista credeva che il gioco sarebbe stato una mera operazione commerciale di poco conto, uno spin-off dimenticabile incapace di rendere omaggio al mondo dell'idraulico baffuto. Poi è arrivata la fiera losangelina, e i dubbi della stragrande maggioranza della stampa specializzata e del pubblico si sono dissipati nel giro di qualche minuto. La commozione di Soliani in sala, Miyamoto in persona che rafforza la validità del titolo e qualche minuto di gameplay da strategico a turni... pezzi di un puzzle che si sono uniti alla perfezione per ribaltare completamente le aspettative del popolo internettiano, e hanno trasformato improvvisamente Mario + Rabbids: Kingdom Battle in una delle opere più attese per la console ibrida di Nintendo. Noi stessi ci siamo fatti prendere dall'entusiasmo, ulteriormente ringalluzziti dalla conoscenza del team italiano alle redini, e dalla consapevolezza di quanta passione muove la squadra coinvolta se di mezzo c'è la storica casa di Kyoto. Passata l'adrenalina del momento, però, i dubbi sono tornati più insidiosi che mai, e proprio a causa dell'atipica natura del titolo di Ubisoft Milan. D'altronde non è cosa da poco rimaneggiare un gameplay vicino a quello della serie X-COM: se si eliminano la morte permanente e la complessità della fase gestionale si rischia un lavoro "all'acqua di rose" incapace di accontentare le varie fasce di giocatori; al contempo, un gioco in grado di stravolgere in modo originale basi tattiche così massicce (e complicate) rischia seriamente di venir rovinato da pesanti errori di design. Arrivati nello studio milanese per un nuovo test, dunque, abbiamo approcciato le Switch presenti con timore e speranza in egual misura, consapevoli della delicatezza della situazione.

Turni scattanti

La demo a nostra disposizione ci ha permesso di provare tre fasi del gioco, una introduttiva ed estremamente semplice, una più avanzata - con alberi delle abilità già in larga parte compilabili - e un paio di missioni cooperative in locale. Descrivere la fase iniziale potrebbe sembrarvi inutile con un mondo avanzato a disposizione, ma non è il caso di sottovalutare le prime ore di Mario + Rabbids, perché Ubisoft Milan sembra aver imparato le lezioni di Miyamoto a puntino quando si parla di game design. Tutte le missioni introduttive, infatti, sono pensate per acclimatare gradualmente il giocatore alle meccaniche: avanzare per i primi quadri è molto facile per chiunque abbia un minimo di pratica con gli strategici a turni, ma in realtà le mappe sono perfettamente calcolate allo scopo di mostrare al giocatore le varie possibilità tattiche offerte dal titolo e permettergli di comprendere subito come comportarsi davanti ai suoi pericoli. Basta, in parole povere, gironzolare nel primo mondo per apprendere buona parte delle peculiarità del lavoro di Ubisoft, che riguardano principalmente la mobilità dei personaggi e la gestione delle coperture.

Conigli coi baffi in Mario + Rabbids: Kingdom Battle

Ma entriamo più nel dettaglio: in Mario + Rabbids le pareti sono in larga parte distruttibili (bastano pochi colpi per eliminarle, che sembrano variare in base all'arma usata e al materiale da cui sono composte) e garantiscono una copertura difensiva rispettivamente totale o del 50%, senza vie di mezzo; tale soluzione minimizza l'elemento casuale degli scontri, una caratteristica che - insieme all'assenza della morte permanente - avrebbe potuto far calare in modo pericoloso la tensione delle battaglie. Per evitare la noia, però, gli sviluppatori hanno portato al limite il movimento dei protagonisti e degli avversari, il tutto all'interno di mappe discretamente verticali e ricche di sorprese. In questo titolo insomma l'abilità tattica non risiede tanto nella capacità di gestire al meglio il posizionamento delle truppe massimizzandone la sicurezza (elemento che comunque non è sparito e rimane importante, sia chiaro) bensì nella gestione continua del movimento in modo offensivo e delle abilità, grazie alla capacità di attaccare i nemici "incontrati" sul tragitto e all'elevata distanza percorribile da ogni personaggio.

Giù per il tubo, su per il cielo

Ci spieghiamo meglio, perché potrebbe esser poco chiaro a chi non ha messo le mani sul titolo: laddove negli strategici a turni comunemente i personaggi si muovono di poche caselle - che di norma aumentano in base a specifiche classi o a bonus ottenuti livellando - in Mario + Rabbids tutti sono in grado di percorrere grossi spezzoni di mappa da subito (e ancor di più se si investono nei rami dedicati al movimento mentre si avanza nella campagna). All'interno dell'area percorribile il movimento lineare è piuttosto libero, al punto da permettere "deviazioni" verso i nemici senza particolari svantaggi, e quando si opta per tale scelta il Rabbid bersaglio si becca una scivolata in faccia che gli infligge qualche bel danno. Non finisce poi qui, perché i personaggi possono aumentare ulteriormente la distanza percorsa utilizzando i compagni per eseguire degli spettacolari salti (pensate alla "catapulta infernale" dei gemelli Derrick di Holly e Benji) e persino usare questi balzi come attacchi extra.

Conigli coi baffi in Mario + Rabbids: Kingdom Battle

Per ora pare che l'unico personaggio del team in grado di balzare sulla testa degli avversari sia Mario, ma non abbiamo avuto il tempo di analizzare nel dettaglio i rami delle abilità di ogni combattente, e non è detto che nel gioco finito non ci siano altri protagonisti capaci di eseguire tale azione. Tornando invece momentaneamente alle mappe e alle loro peculiarità: non mancano quadri complessi contenenti piattaforme rialzate, ostacoli, e tubature che assicurano di avanzare molto più velocemente del normale nel gioco. L'importanza di questi fattori è tale che più di una missione richiede al giocatore esclusivamente di raggiungere un traguardo con uno dei suoi personaggi, sfruttando al meglio le manovre sopra descritte e le caratteristiche della mappa mentre nuovi nemici saltellanti compaiono in continuazione ad ogni turno.

Un team di professionisti

Per quanto importanti siano mobilità e ripari, comunque, non bisogna trascurare i personaggi del gioco, poiché ognuno dei combattenti sbloccabili durante la campagna è dotato di armi e abilità specifiche, che lo confinano parzialmente in un particolare ruolo. Queste specializzazioni portano a rimaneggiare con attenzione il proprio team per affrontare le varie missioni, e uno sviluppo mal calcolato - unito a combinazioni con scarsa sinergia - può favorire enormemente la vostra dipartita nelle fasi avanzate. Va infatti precisata un'altra cosa su Mario + Rabbids: Kingdom Battle: questo non è un gioco facile. Il mondo spettrale che abbiamo esplorato nella seconda parte della nostra prova ha saputo metterci in difficoltà con avversari variegati e cattivelli, una mappa elaborata dove lo scopo finale era raggiungere un traguardo piuttosto distante, e una manciata di fastidiosissimi Boo che se toccati trasportavano i personaggi del team in un punto casuale dopo un turno. Padroneggiare le meccaniche del titolo di Ubisoft Milan in situazioni simili è fondamentale, così come risulta furbo utilizzare una buona combinazione di personaggi, magari pensati per proteggere un elemento della squadra specializzato nel movimento (nel nostro caso, avevamo speso tutti i punti abilità in quel ramo per Rabbid Yoshi).

Conigli coi baffi in Mario + Rabbids: Kingdom Battle

Le cose non si sono semplificate di lì a poco: il boss da noi incontrato, Phantom (un grosso Rabbid la cui natura preferiamo non svelarvi per evitare spoiler), ha messo ancor più alla prova la nostra pazienza, costringendoci non solo a distruggere delle lampadine sparse per l'arena per renderlo momentaneamente vulnerabile, ma anche a gestire una serie di fastidiosi Rabbid extra di vario tipo con la capacità di assorbire parte dei danni a lui inflitti. In sostanza, se vi aspettate uno strategico a prova di errore dovrete ricredervi molto rapidamente: Mario + Rabbids è costruito abbastanza bene da rendere facilmente comprensibili le sue caratteristiche, ma non lesina colpi quando si avanza a dovere. Pensate, persino le bocche da fuoco vanno tenute in considerazione, a causa di numerosi effetti speciali con percentuali variabili che possono salvarvi la pellaccia nelle situazioni più critiche (una "modalità facile" ovviamente nel gioco c'è, ma non abbiamo avuto modo di testarla a dovere). Meno impegnativa abbiamo invece trovato la fase di esplorazione che separa le battaglie, di norma infarcita di puzzle che nascondono forzieri o vanno obbligatoriamente risolti per avanzare. Per non concentrare tutto su enigmi di questo tipo le mappe sono tuttavia piuttosto ricche, con vari passaggi e segreti che si sbloccano gradualmente di battaglia in battaglia. Una pratica necessità, perché pare che i mondi disponibili non siano molti, quindi per evitare una longevità limitata gli sviluppatori li hanno infarciti di contenuti - senza contare la presenza di un miniboss in ogni ambientazione oltre al boss principale.

Conigli coi baffi in Mario + Rabbids: Kingdom Battle

Ad allargare il pacchetto ci pensa ad ogni modo la cooperativa locale, che permette a due giocatori di controllare due personaggi a testa, e risulta molto divertente alle alte difficoltà grazie a mappe dedicate e a un numero notevole di nemici da eliminare; meno bene l'assenza di una modalità online: non è facile bilanciare un gioco simile in competitivo, ma contro altri giocatori la sua peculiare formula poteva funzionare alla grande, proprio in virtù della velocità con cui la situazione muta sul campo di battaglia. Non abbiamo invece lamentele dal punto di vista tecnico e artistico: Mario + Rabbids Kingdom Battle è un titolo capace di mantenere una propria estetica pur restando fedele alla visione di Nintendo, e lo fa riutilizzando in modo inaspettato e spassoso i costituenti tipici dei titoli da cui prende i protagonisti. Musiche e dialoghi sono poi altrettanto curati, con un umorismo di fondo che pervade l'intera produzione e la rende ancor più godibile. Poche storie: si vede che a Ubisoft Milan hanno fatto le cose con amore.

Qualche dubbio correlato alle limitazioni dell'elemento gestionale permane (c'è un hub centrale, ma non abbiamo potuto esplorarne le caratteristiche a dovere), eppure la prova milanese ha cancellato in un colpo solo la maggior parte delle nostre preoccupazioni su Mario + Rabbids: Kingdom Battle. Il lavoro di Ubisoft Milan è chiaramente curatissimo, creato da persone che sanno cos'è il buon game design e pensato per piacere ad ogni tipo di giocatore, persino quelli più navigati. Tenetevi pronti, potrebbe essere una delle migliori sorprese della line up di Nintendo Switch.

CERTEZZE

  • Gameplay brillante e ricco di caratteristiche interessanti
  • Impegnativo senza risultare frustrante, con una notevole varietà di situazioni
  • Coloratissimo, ispirato, e ricco di umorismo

DUBBI

  • L'elemento gestionale sembra ridotto all'osso
  • L'unica modalità multiplayer è la cooperativa locale