Con un cappello rosso in testa e una giacca scarlatta sopra la t-shirt, Yoshiaki Koizumi indossa i colori di Mario con estrema disinvoltura. Quello che un tempo era uno dei protégé sotto la guida di Shigeru Miyamoto ha ormai da diversi anni preso in mano il testimone della serie più rappresentativa di Nintendo. Miyamoto sarà per sempre "il papà di Mario", ma Koizumi è oggi il timoniere del franchise, autore dello stellare Galaxy e producer della serie fin da allora. Dal suo mentore ha ereditato anche il modo di presentarsi, di sorridere e dispensare aneddoti durante le interviste. Se avesse la Odyssey, la nave a forma di cappello di Mario, ci confida che andrebbe anzitutto a Milano, e da lì spostarsi per mangiare del buon cibo italiano. Il tema di Super Mario Odyssey è proprio quello del viaggio, e non a caso alla Gamescom di Colonia Koizumi ha presentato il Regno dei Fornelli (Luncheon Kingdom, in inglese), un nuovo mondo del gioco a tema culinario.
Ah spaghetti, ah ravioli, ah mammamia
Se New Donk City è la versione in chiave Nintendo di Manhattan, il Regno dei Fornelli si ispira invece all'Italia e agli altri paesi europei con un'enorme varietà culinaria. Lo si percepisce già dalla musica, allegre note che starebbero benissimo in uno stereotipato ristorante italiano. L'intero regno sembra la tavola imbandita di un affamato gigante: qua e là ci sono mura fatte di formaggio, giganteschi frutti e gamberi grossi come cavalli. Su un vulcano c'è un'enorme pentola che bolle, mentre gli abitanti del regno hanno la forma di forchette e indossano cappelli da chef. "Essendo italo-americano", scherza Koizumi "forse Mario percepisce un po' di eredità culturale quando si trova in questo Regno. Di sicuro quando indossa il vestito da cuoco dovete ammettere che gli calza proprio a pennello". Nel Regno dei Fornelli Mario può infatti acquistare un'uniforme da cuoco, un riferimento a quella che indossava nel puzzle game per NES Yoshi's Cookie. Questi vestiti sono perlopiù cosmetici, a volte simpatici easter egg, ma talvolta hanno una funzione specifica all'interno di ciascun mondo: l'abito da chef, ad esempio, gli permette di accedere ad alcune aree segrete all'interno del Regno dei Fornelli.
Nonostante sia forse il mondo più colorato e vivace tra quelli finora presentati, il Regno dei Fornelli è tuttavia un posto molto pericoloso, circondato da lava rovente e popolato da Martelkoopa armati di padelle. Da sempre i giochi di Mario ci hanno insegnato che la lava e i fiammetti (le bolle di fuoco che saltano fuori dal magma) rappresentano un pericolo da evitare a tutti i costi. Ebbene, Mario Odyssey sovverte completamente questa regola grazie all'abilità di catturare ogni nemico colpendolo con Cappy. Prendendo possesso di un fiammetto, Mario può finalmente nuotare all'interno della lava e attraversare fiumi incandescenti. Questo rappresenta però anche un limite, visto che, in versione "bolla di fuoco", Mario potrà muoversi soltanto nella lava e non sulle superfici solide. È qui che entrano in gioco alcuni nemici, tra cui dei pomodori che, quando schiacciati, si trasformano in pozze di sugo bollente in cui Mario-fiammetto può nuotare. Proprio questa meccanica sarà un elemento chiave nel gameplay nel Regno dei Fornelli, sia per esplorare l'ambientazione che per superare determinati puzzle.
Una lunga odissea
Chiedere a Koizumi una stima della durata di Super Mario Odyssey porta a un prevedibile no-comment. Dopotutto, proprio grazie alla sua natura sandbox, il gioco stimolerà a soffermarsi su piccoli segreti, riprovare un livello in cerca di Power Moon o collezionare monete per acquistare un vestito in uno dei negozi Crazy Cap. L'unico indizio datoci dal producer è che, "quando confrontato con gli altri giochi 3D di Mario, Odyssey appare come un'avventura MOLTO grande". Anche il discorso di possibili DLC porta a una risposta molto vaga, ma che non esclude necessariamente che la nuova avventura di Mario possa seguire le orme di The Legend of Zelda: Breath of the Wild: "non posso parlare ancora del futuro di Odyssey ma di sicuro speriamo che le persone si divertiranno a giocarlo per un sacco di tempo. Questo vuol dire arricchirlo attraverso DLC? Forse sì o forse no, non posso affermarlo in maniera concreta allo stato attuale".
Tanto di cappello, Mario!
A differenza di Super Mario 64 e Super Mario Sunshine, in Odyssey non sarà presente un hub centrale che collega tutti i mondi, ma il baffuto protagonista userà la sua nave a forma di cappello per spostarsi attraverso questi regni che si differenziano tra loro anche da un punto di vista stilistico. Dal più tradizionale Regno delle Sabbie al quasi-realistico New Donk City, passando per lo stilizzato Regno dei Fornelli. Inserire delle differenze estetiche così marcate all'interno dello stesso gioco è una mossa rischiosa, ma è stata una scelta consapevole da parte del team di sviluppo: "In questo modo vogliamo enfatizzare la sensazione di viaggiare da un posto all'altro e visitare luoghi completamente differenti", ci dice Koizumi. "Tuttavia sappiamo bene che Mario è una presenza molto forte in queste ambientazioni, e così abbiamo dovuto prestare molta attenzione e fare diversi tentativi per essere sicuri che non stonasse in questi nuovi regni". Dietro Super Mario Odyssey sembra esserci infatti un lavoro certosino di selezione e sintesi delle idee del team, e un esempio è il gameplay che ruota attorno a Cappy, il cappello concepito durante lo sviluppo del gioco e diventato quasi istantaneamente l'elemento cardine del gameplay. "Io, il director [Kenta Motokura] e un ristretto gruppo di designer formuliamo le meccaniche fondamentali di Cappy e il modo in cui viene utilizzato da Mario", ci spiega Koizumi "Una volta stabilite le basi, vengono però coinvolte tantissime persone del team di sviluppo, che contribuiscono con idee che possono essere divertenti, come il comportamento di oggetti e nemici all'interno degli ambienti".
Da questo mucchio di idee Koizuma e Motokura scelgono quelle più interessanti, stando ovviamente attenti a scartare quelle meccaniche che rischiano di compromettere il gameplay. Questo è uno dei motivi per cui diverse idee (come la possibilità di nuotare nella lava nel Regno dei Fornelli o trasformarsi in un taxi a New Donk City) sono circoscritte a determinate aree. A differenza di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, dove si lasciava ampio margine alla sperimentazione, in Super Mario Odyssey ogni nemico e ogni oggetto che Mario può Cap-turare è inserito con estrema cura per evitare che il giocattolo si possa rompere. Se Odyssey è un capitolo così atipico, bizzarro e "nuovo" è anche merito dei giovani talenti in Nintendo EPD. "Onestamente non ci vediamo come gli sviluppatori anziani che guardano dall'alto verso il basso i giovani sviluppatori per insegnargli come funziona Mario e cosa devono fare", spiega Koizumi. "In passato ho imparato tanto riguardo Mario e il game design da Miyamoto, e sono sicuro che attraverso me quelle idee passeranno a sviluppatori più giovani, ma molto spesso capita che siano proprio loro a presentarmi idee nuove e interessanti. Insomma, le diverse generazioni in Nintendo lavorano in concerto e creano giochi assieme e la sensazione è che tutti noi cresciamo e impariamo". Per conquistare via via nuove generazioni di fan, ogni nuovo Mario ha sempre introdotto qualcosa di nuovo e diverso, pur restando sempre uguale in trent'anni di onorata carriera. A riguardo, Koizumi ha mantenuto il segreto: "Sono convinto ci sia una sorta di ingrediente speciale nella formula di Super Mario, idee ricorrenti ogni volta che realizziamo un nuovo gioco. È qualcosa di cui discutiamo spesso nel team di sviluppo interno a Nintendo, ma non posso parlarne al di fuori perché rovinerebbe la magia". Forse non verremo mai a conoscenza della ricetta segreta di Super Mario, ma per questo autunno ci accontentiamo dello chef coi baffi.
Bowser e la ricerca della felicità
Alla fine della nostra chiacchierata con Koizumi ci casca l'occhio sui tre amiibo di Mario, Peach e Bowser esposti in una piccola teca. Dopo trent'anni di sconfitte, il re dei Koopa proverà a sposare la principessa, solo per essere interrotto ancora una volta dal baffuto idraulico italo-americano. Ci chiediamo se riuscirà mai a trovare la felicità. "Ognuno è diverso e ognuno ha una sua idea sul concetto di felicità", ci ha detto Koizumi. "Non sarei troppo triste per lui, perché forse Bowser è già felice. Forse trova il suo scopo proprio in questo continuo conflitto tra lui, Mario e Peach. Bowser pensa sempre 'ah stavolta ce la farò!' e anche se di solito fallisce, ha sempre questa spinta e questa grinta per riprovarci ancora. Forse è questo che lo rende felice."
CERTEZZE
- Il Regno dei Fornelli è colorato, allegro e ricco di idee interessanti
- Odyssey sovverte idee di gameplay tipiche della serie
- Trent'anni di salopette bruciate, ma finalmente Mario potrà nuotare nella lava
DUBBI
- Molte meccaniche circoscritte a specifici regni. Saranno sfruttate abbastanza?
- Lo stile molto diverso tra i diversi regni è una sfida di coerenza