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I ghiacci eterni di Conan Exiles

Abbiamo provato i nuovi contenuti del survival di Funcom

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   06/09/2017

Conan Exiles è un survival in rapida crescita. Dalla nostra prima esperienza diretta fatta con il gioco, che risale a circa sette mesi fa, il titolo di Funcom è cresciuto moltissimo, arricchito dalla bellezza di ventotto aggiornamenti maggiori e di un'espansione gratuita, The Frozen North, che ha aggiunto un intero nuovo territorio. È uscito anche nel programma preview di Xbox One, segnando il suo debutto su console (la versione PlayStation 4 uscirà più tardi). Insomma, il supporto è stato complessivamente eccellente, molto più che in altri titoli, anche se ancora non è riuscito a risolvere tutte le criticità.

Ne riparleremo. Ma ora, evitando di ripetere quanto detto nel primo "provato", ancora validissimo per quanto riguarda la descrizione degli aspetti generali del gioco, andiamo a farci un giro per le terre nordiche, affrontandone tutti i pericoli.

Caldo, freddo e scalate

La prima caratteristica tra le molte aggiunte in questi ultimi mesi con cui ci imbattiamo è la capacità di scalare pareti rocciose ed edifici, legata alla resistenza, aggiunta per rendere meno tranquilla la vita di chi si costruiva il rifugio in cima a degli speroni, per poi distruggere le scale di accesso prima di scollegarsi dal server. Non solo è molto pratica (basta andare contro una parete per iniziare a scalarla), ma è anche molto comoda, tanto che nel nostro viaggio per raggiungere le terre del nord l'abbiamo sfruttata più volte. La mappa, dove ora appaiono le icone dei luoghi visitati, ci suggerisce di passare su un lungo ponte, che collega le due sponde di un fiume gelato. Avvicinandoci alla nostra meta con la nostra scintillante corazza pesante, che sfoggiamo nelle terre erbose che dividono le aree desertiche da quelle ghiacciate, scopriamo una terribile verità: dobbiamo cambiarci d'abito.

Scalare una parete di roccia nudi in mezzo al deserto: il sogno proibito di Russ Meyer
Scalare una parete di roccia nudi in mezzo al deserto: il sogno proibito di Russ Meyer

Il motivo è semplice: il nuovo sistema della temperatura corporea, che come maggiore effetto collaterale ha quello di richiedere di prestare maggiore attenzione agli abiti che si indossano. Ad esempio non è più consigliabile andarsene in giro in pelliccia nelle aree particolarmente calde e non si può girare semi nudi, o con una corazza metallica, in aree molto fredde. Morire assiderati non è bello, così come prendersi un'insolazione. Certo, alcune armature di pelliccia lasciano molte parti del corpo scoperte, nonostante siano molto efficaci per riscaldare il corpo, e contrastano un po' con il nuovo scenario. Insomma, per amore della verosimiglianza sarebbe stato meglio che ne fossero state introdotte di più coprenti, ma non si può avere tutto dalla vita.

Il freddo nord

Arrivati nel profondo nord, facciamo la conoscenza con un nuovo nemico. Esplorando un antico tempio veniamo attaccati da alcuni scheletri viventi, che ci danno del filo da torcere. Ne abbattiamo qualcuno, qualcun altro si blocca sullo scenario in rappresentanza dei numerosi bug che ancora infestano Conan Exiles, ma infine siamo costretti a ripiegare per via del loro numero elevato. Da soli non si va da nessuna parte.

Nuove risorse da scavare
Nuove risorse da scavare

Decidiamo quindi di tornare alla carica insieme a un gruppo di amici (giochiamo rigorosamente in PvE tra conoscenti, perché affidarsi alle persone trovate sui server pubblici è come dare della carne a una tigre e sperare che la porti al leone) e in questo caso abbiamo la meglio, nonostante la battaglia si sia rivelata comunque molto faticosa. Proseguiamo quindi nell'esplorazione delle terre di Ymir imbattendoci in un orso, che ci ha dato del filo da torcere per via della sua resistenza (fortuna che i suoi attacchi sono molto lenti); in alcuni mammut, che ci hanno costretti al respawn dopo averci fatto cadere da un dirupo; e in una tribù di giganti guerrieri armati di armi pesanti, che siamo riusciti ad affrontare solo in gruppo. In generale la fase esplorativa ci ha dato grandi soddisfazioni e abbiamo ottenuto quello che volevamo: conoscere i nuovi territori. Certo, il livello di difficoltà delle nuove aree è molto alto e difficilmente chi non è ben equipaggiato potrà sperare di cavarsela.

Nuovi nemici da affrontare
Nuovi nemici da affrontare

Diciamo che chi non è di livello cinquanta è meglio che ci si avvicini con grande cautela (aumentare il level cap?). Purtroppo va segnalato il perdurare di alcuni problemi che un po' indispettiscono e che si spera siano risolti prima del lancio della versione finale. Intanto, come già detto, le creature guidate dall'intelligenza artificiale tendono a bloccarsi nello scenario, rimanendo a volte sospese in aria (un gigante volante è sempre uno spettacolo), inoltre sono proprio stupide e si comportano in modo sconsiderato anche quando non ce ne sarebbe bisogno, seguendo dei pattern di attacco molto prevedibili. Altro discorso merita il sistema di combattimento in sé che, nonostante qualche miglioria, rimane ancora molto viscido. Non pretendiamo Bayonetta, ma almeno di capire perché un colpo portato dalla giusta distanza non è misteriosamente andato a segno (il problema si manifesta in modo più evidente con le armi a due mani). Pretendiamo anche che i nemici non si ammucchino compenetrandosi a vicenda, che non è bellissimo da vedere, tranne in un'orgia.

Nuovi luoghi da esplorare
Nuovi luoghi da esplorare

Ma dato che stiamo parlando di un survival, molti saranno interessati a sapere qualcosa sulle nuove risorse e sulle relative ricette. Quello che possiamo dirvi è che il lavoro fatto da questo punto di vista è ottimo. In particolare ora si può avere accesso a nuove armi e corazze davvero prestanti, da creare usando il black ice, ed è stato curato moltissimo anche il lato culinario, con la possibilità di cucinare molte più pietanze rispetto a prima. Certo, il tutto rimane un po' fine a se stesso, ma stiamo pur sempre parlando di un survival. Un'ultima parola merita la stabilità del gioco. Sappiamo che molti dopo l'aggiornamento hanno avuto grossi problemi per via di crash e altri bug. Purtroppo, o fortunatamente, a noi il gioco non si è mai bloccato, nemmeno nei momenti più stressanti. Abbiamo avuto anche pochissimi problemi di lag. Consci però di quanto accade ad altri, preferiamo non sbilanciarci affermando che ora Conan Exiles sia tecnicamente solido. Staremo a vedere cosa accadrà con i prossimi aggiornamenti.

Conan Exiles continua a crescere, nonostante qualche problema di troppo. A molti mesi dalla nostra precedente prova alcuni difetti iniziano a prendere maggiore peso, come la scarsa intelligenza artificiale delle creature guidate dalla CPU, i numerosi bug (nemici che si bloccano, oggetti e personaggi che vengono risucchiati dal terreno e così via) e un certo squilibrio nelle armi. Comunque di tempo per migliorare ce n'è ancora e a dirla tutta il titolo di Funcom rimane uno dei migliori survival sulla piazza. L'espansione The Frozen North ha aggiunto molti contenuti di valore, tra i quali una nuova regione da esplorare e delle nuove risorse da estrarre, che corrispondono a molte ore di gioco aggiuntive. In generale quindi continuiamo a consigliarvelo, consci però che di strada da fare ce n'è ancora molta.

CERTEZZE

  • Sistema di gioco solido, in particolare quello survival
  • Scenario sempre più ricco
  • Nuovi contenuti molto validi

DUBBI

  • Qualche bug di troppo
  • Intelligenza artificiale delle creature molto scarsa
  • Gli squilibri delle armi non sono ancora stati risolti