Se Left Alive è stata la sorpresa (l'unica?) della conferenza PlayStation pre Tokyo Game Show, l'apparizione di Zone of the Enders ci ha provocato un tuffo al cuore, perché è stata una serie che abbiamo decisamente apprezzato, al di là del fatto che il primo capitolo all'epoca contenesse la demo di Metal Gear Solid 2. Dopo l'HD collection realizzata per la passata generazione di console, "Zone of the Enders: Anubis Mars" arriverà la prossima primavera su PlayStation 4, sviluppato da Konami assieme a Cygames. Scorgendo il logo si può notare la A capovolta in Mars, per comporre il gioco di parole con VR: tale versione, infatti, oltre ad avere una serie di miglioramenti tecnici sui quali torneremo a breve, disporrà anche del supporto per il visore di Sony e permetterà quindi di affrontare l'intera avventura da una prospettiva inedita. Indovinate cosa abbiamo fatto? Bravi, ci siamo fiondati sullo showfloor del Tokyo Game Show per provare il titolo sia in versione "classica" che VR.
Partiamo dalla prima, quella che tanto ci è piaciuta su PlayStation 2 oramai quattordici anni fa. La sezione che abbiamo provato faceva parte delle battute iniziali, durante le quali impersonando Dingo Egret abbiamo pilotato l'Orbital Frame Jehuty e affrontato un po' di avversari fino allo scontro col boss. Il titolo girava a 60 fotogrammi al secondo e a risoluzione 4K su PlayStation 4 Pro, senza incertezze e con una risposta ai comandi perfetta, che ha esaltato ancora di più l'ottimo sistema di controllo, per noi tra i migliori mai realizzati per un gioco di mech: rapido, dinamico, spettacolare al punto che ancora oggi giocare Zone of the Enders alternando schivate, attacchi ravvicinati oppure a distanza si rivela essere pratica appagante. L'impianto artistico stilizzato ha permesso al gioco di resistere al passaggio inesorabile del tempo e, al netto di una complessità grafica che ovviamente non regge il passo con le produzioni attuali, Zone of the Enders rimane ancora piacevole da vedere, con una fluidità perfetta che permette di esaltare il sistema di controllo di cui sopra.
Cygames ha realizzato un'opera di remaster anche per quanto riguarda l'effettistica audio e la colonna sonora, che abbiamo apprezzato in cuffia già in fiera. Il risultato è ancora superiore all'originale, d'altronde le tracce create da Norihiko Hibino erano un punto di forza all'epoca e lo sono ancora oggi, davvero una delle migliori colonne sonore che furono realizzate su PlayStation 2. Per noi Zone of the Enders rappresenta il classico titolo sottovalutato al tempo che però è rimasto nel cuore di tutti quelli che l'ho hanno provato, un'altra produzione nella quale la mano di Hideo Kojima è riuscita a donarle caratteristiche peculiari. Un piccolo gioiellino, insomma, che consigliamo a tutti quelli che non hanno giocato l'originale. Come detto non ci siamo fatti sfuggire nemmeno le postazioni che proponevano la modalità VR, invero presente sotto forma di sezione limitata come durata. La cosa migliore è stata sedersi all'interno del cockpit creato appositamente per il Tokyo Game Show, ma ad ogni modo abbiamo affrontato una minuscola seziona al bordo del Jehuty assistendo ad alcuni dialoghi e poi combattendo i primi nemici che si affrontano durante l'avventura. Il senso di coinvolgimento c'è, sia chiaro, e il motore grafico figlio di PlayStation 2 ha permesso di mantenere alto il frame rate mantenendo un'ottima definizione. Il gameplay ci è apparso elementare, ma appunto siamo curiosi di capire come si materializzera nell'avventura completa.
Zone of the Enders: Anubis Mars ha stuzzicato la nostra voglia di rigiocare uno dei titoli più sottovalutati che sono usciti dalla mano di Hideo Kojima. Il lavoro di potenziamento tecnico sembra essere eccellente, la modalità VR andrà verificata in sezioni di durata maggiore.
CERTEZZE
- Risoluzione in 4K e la meravigliosa colonna sonora rimasterizzata
- Invecchiato molto bene, sistema di controllo super responsivo
DUBBI
- La modalità VR sembra essere elementare, ma l'abbiamo provata poco