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La recensione di Esports Life Episode 1 – Dreams of Glory

Gli autori Youtubers Life ci portano nel mondo degli atleti virtuali professionisti

PROVATO di Simone Pettine   —   07/12/2017

Il mondo degli eSports sta cominciando a ricevere l'attenzione che merita un po' in tutto il mondo, con qualche passo nella direzione giusta anche nel nostro paese. Certo, oltreoceano (ma anche in altri stati europei) la situazione è molto più rosea che in Italia, anche se alcune questioni di vita e di morte restano prive di una risposta. Ad esempio, gli eSports sono o no considerabili una disciplina sportiva? Provate a chiederlo a chiunque, e probabilmente finirete col prendervi a botte. Mentre l'agonismo sportivo si continua a diffondere anche nel mondo videoludico, comunque, cominciano ad apparire le prime produzioni metanarrative. Ovvero: videogiochi che parlano di videogiochi. È un segnale molto importante, un'autocoscienza che si sviluppa. Esports Life Episode 1: Dreams of Glory, nel nostro caso, è il primo simulatore dedicato proprio al mondo dei pro gamers e degli eSports. Vi abbiamo incuriosito, vero?

La recensione di Esports Life Episode 1 – Dreams of Glory

Mamma, da grande voglio fare il Pro Gamer

L'idea alla base di Esports Life (da ora abbrevieremo il nome per economia di spazio) è semplice ma interessante: mettersi nei panni di un ragazzino che pratica il campo videoludico solo a livello amatoriale, ma che lentamente si avvicina al mondo degli eSports fino a diventare un vero e proprio atleta. Un simulatore che eredità metà delle sue meccaniche dalla serie di The Sims, anche in modo molto vistoso, aggiungendo però una Modalità Storia a tutti gli effetti, che ci vedrà prendere lentamente coscienza del contesto di professionalità, disciplina e soddisfazione che si cela dietro l'aspetto, apparentemente scontato, dei videogiochi come li conosciamo. Inutile negare, di fatto, che quando si pensa ai videogames li si vede come una passione, un hobby, qualcosa che si fa per divertirsi o (anche in senso negativo) come "perdere tempo". I non addetti ai lavori sono fin troppo restii a intravedere in essi forme d'arte, figurarsi vere e proprie discipline sportive dietro alle quali girano passione, soldi e sponsor. Esports Life, con ironia ma fermezza d'intenti, offre uno scenario a tutto tondo.

La recensione di Esports Life Episode 1 – Dreams of Glory

Dal protagonista (il nostro alter ego) che afferma apertamente di non aver mai sentito parlare di "partite" di videogiochi che si tengono in uno stadio vero e proprio, alla madre che gli chiede "che sport vorresti praticare?" e lui risponde candidamente "i videogiochi". Ma i videogiochi non sono mica uno sport, ribatte il genitore; per poi, tutto sommato, cedere alla pressione del figlio, purchè logicamente continui a non trascurare gli studi. Il titolo è pensato, insomma, per chi degli eSports sa già qualcosa, e che può anche apprezzare la presenza delle licenze ufficiali, tra le quali citiamo Fnatic, G2 eSports, Millenium, Heretics, Paris Saint-Germain eSports. E al tempo stesso va bene anche per chi si ritrova col gioco tra le mani, e verrà guidato passo passo all'interno di un mondo che non conosce. Proseguendo all'interno delle 14 ore di gioco proposte, vedremo il nostro protagonista recarsi a scuola, gestire le relazioni sociali coi coetanei, ma soprattutto diventare sempre di più un pro gamer professionista, affinando le sue capacità all'interno di generi diversi. Potremo scegliere un po' tutti gli aspetti in base ai nostri gusti, dagli abiti alla tipologia di videogioco in cui vorremo eccellere, dagli FPS, ai MOBA, agli strategici in tempo reale. La presenza di numerosi tutorial, alcuni dei quali perenni in caso non saremo noi a decidere di non volerli vedere più, non risulta fastidiosa: mostra invece come gli sviluppatori vogliano rendere chiare le meccaniche e le possibilità di un titolo che, per quanto piccolo, rischia di diventare dispersivo dopo pochi minuti. Complice anche la diversità di obiettivi, personaggi e statistiche da tenere sotto controllo.

La recensione di Esports Life Episode 1 – Dreams of Glory

La dura vita del giocatore

Via il dente via il dolore: Esports Life non è il gioco dell'anno, né vuole esserlo. È un indie realizzato con amore, ma dalle dimensioni contenute e afflitto da alcuni limiti piuttosto evidenti, ovunque scegliamo di posare lo sguardo. Innanzitutto il comparto tecnico: anche con textures e dettagli al massimo, sembra comunque di avere tra le mani un titolo pubblicato sul finire dell'era PlayStation 2. L'editor e le relazioni tra i personaggi di gioco sembrano la versione per poveri di The Sims 4, le animazioni facciali sono imbarazzanti, i personaggi gira che ti rigira sembrano (sono?) tutti troppo simili, e parlano emettendo versi piuttosto opinabili, a tratti più fastidiosi che simpatici. Anche le meccaniche dei minigiochi proposti, di cui vi diremo tra poco, non brillano certo nell'originalità e stancano dopo poche ore. Premesso tutto questo, comunque, il titolo è un gestionale godibile, discretamente longevo, dalle idee interessanti e soprattutto originale, dato che non esistono precedenti (per lo meno, se esistono il sottoscritto non li conosce). Cosa si fa esattamente in Esports Life, a parte coltivare rapporti interpersonali con amici e famigliari tramite piccole opzioni di dialogo? Ci si sposta per la (ristretta) mappa di gioco, tra casa, scuola, l'eSports Bar del quartiere e le sedi dei tornei. Ma è soprattutto l'eSports Bar a costituire il luogo chiave del titolo, dal momento che lì potremo "affittare" uno dei computer disponibili per allenarci e affinare le nostre abilità di gioco, nelle diverse tipologie dei generi cui ci dedicheremo. All'inizio avremo a disposizione solo un FPS e un MOBA, altri li sbloccheremo proseguendo nella trama. Oppure possiamo dedicarci a rivedere gli streaming delle partite del momento, apprendendo trucchi e segreti dei campioni. Soprattutto, Esports Life si dimostra valido e vincente nella gestione delle statistiche del nostro alter ego, che sale di livello, si potenzia in determinati aspetti del suo stile di gioco e della sua personalità, e assume un ruolo ben preciso all'interno della squadra; una spruzzata di elementi GDR sicuramente gradita. Possiamo scegliere tra una personalità Bilanciata, Aggressiva, Difensiva e "Da vincitore": la prima ci permette di giocare in qualsiasi posizione, l'ultima è adatta a chi preferisce dedicarsi agli obiettivi del match piuttosto che ad altri aspetti. Ma è solo l'inizio: da tenere sotto controllo ci sono gli indicatori di Stress ed Energia. Giocando per troppo tempo di seguito il nostro eroe rischia l'esaurimento, e un bel film al cinema potrebbe rimetterlo in sesto.

La recensione di Esports Life Episode 1 – Dreams of Glory

Allo stesso tempo, digiunare non fa certo bene a uno sportivo, anche se nel campo videoludico. Da ultimo, l'albero delle abilità del protagonista si suddivide nei tre rami di Coordinazione, Intelligenza, e Comunicazione: ogni singolo ramo prevede skill particolari da poter potenziare, sfruttando i punti accumulati durante l'allenamento al PC. In questo modo potremo scegliere tra tanti stili diversi di gioco, potenziando le abilità che ci sembrano più adatte, e magari variare anche un po' a lungo andare quella che sostanzialmente è sempre la solita minestra. Difatti, al momento dell'allenamento da pro gamer, ci ritroveremo a dedicarci a dei mini giochi a schermo, piccola parodia del rispettivo genere. Il problema è che sono alla fin fine tutti uguali, superficiali, e le nostre prestazioni non sembrano influire più di tanto per i punti esperienza accumulati. Si tratta semplicemente di selezionare a schermo i "cattivi" (colore rosso) tramite il tasto sinistro del mouse, evitando di cliccare sui buoni (i blu). Poco ispirati anche i mini giochi dedicati allo studio, in cui dobbiamo abbinare immagini simili tra loro. È evidente che in Esports Life contano più il contesto e il fattore originalità, che l'offerta ludica vera e propria, almeno per la poca che esula dalla simulazione.

Esports Life Episode 1 - Dreams of Glory, in definitiva, ci permette per la prima vola di diventare dei veri pro gamer, mostrando con originalità che si può realizzare un simulator game anche sul mondo degli eSports. Può contare su un mix di elementi da gioco di ruolo interessante (soprattutto considerando il suo genere di appartenenza), su una Modalità Storia che fa il suo dovere, e su una progressione per livelli funzionale, nonché su varie citazioni che strappano un sorriso (per esempio la cosplayer Julia Nigri). Tutto il resto però è sottotono, soprattutto considerando un comparto tecnico appena sufficiente e i mini giochi davvero tristi, che di certo non aiutano a fuggire dalla ripetitività delle meccaniche. Da ultimo, è giusto segnalare che il titolo è completamente in lingua inglese, e che è previsto un secondo episodio più avanti, venduto a parte. Il suo contenuto al momento è piuttosto incerto.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Amd Ryzen 5 1600 - 3.2 GHz
  • Scheda video: EVGA GeForce GTX 1070 con 8 GB
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP
  • Processore: Intel i3 or equivalent
  • Memoria: 2 GB di RAM
  • Scheda video: 1GB VRAM
  • DirectX: Versione 9.0
  • Memoria: 8 GB di spazio disponibile

Conclusioni

Multiplayer.it

Lettori (1)

2.7

Il tuo voto

PRO

  • Il primo esponente di un genere "nuovo"
  • Una panoramica entusiasta ma fedele del mondo degli eSports
  • Alcune idee e citazioni sono molto intelligenti

CONTRO

  • Abilità a parte, gli elementi gestionali lasciano un po' a desiderare
  • Tecnicamente molto mediocre
  • Mini giochi tutti simili e banali