Life is Feudal è in giro già da parecchio tempo nelle vesti sandbox survival medievale, pensato per anticipare e affiancare la versione MMO, finalmente disponibile in open beta, che forse ha perso il suo momento di visibilità ma potrebbe recuperarlo grazie a una formula peculiare che mescola dinamiche di sopravvivenza, tonnellate di combinazioni alchemiche, terraformazione, carburante, salute del personaggio, gestione dei territori da parte dei giocatori, PvP senza limiti, battaglie, combattimento a cavallo e una mappa da 21 km quadrati che è destinata a espandersi, al pari delle meccaniche di gioco, nel corso dell'evoluzione di un titolo dalle grandi ambizioni. E la fase di test aperto, subito accessibile acquistando uno dei tre pacchetti disponibili, rappresenta un importante passo verso un obiettivo fatto di server popolati da oltre diecimila giocatori capaci di decidere l'assetto geopolitico del mondo. Tra le novità più rilevanti c'è la stagione autunnale, che oltre a influenzare l'aspetto della flora e il comportamento degli animali, aggiunge nuove meccaniche e prepara il terreno per l'imminente gelo invernale che costringerà i giocatori a fare i conti con un clima potenzialmente letale.
Evoluzione di un classico
Una volta entrati nella beta primo inevitabile passo, anche a causa del wipe di tutti i server, è quello di creare un avatar attraverso l'ancora non definitivo ma particolareggiato editor di creazione dei personaggi. Ed è uno strumento che oltre a permetterci di ritoccare alcune fattezze, comprese la razza che va dal caucasico all'orientale, ci consente di determinare le caratteristiche iniziali, l'abilità base nelle quattro specializzazioni lavorative e le skill di combattimento che includono assalto, fanteria e cavalleria. Tutto questo può essere incrementato, cambiato e alterato affrontando le sfide di un titolo online che, come altri prima di lui, è senza dubbio debitore a Ultima Online. Debitore anche se, com'è ovvio che sia, cambiato nel segno dei giochi del nuovo millennio, a partire dalla componente tecnologica che permette ai giocatori di creare una gilda, trasformarla in un avamposto, aumentarne la ricchezza e portarla a essere un regno destinato a fiorire o cadere. Un vero sandbox, insomma, a partire dalle dinamiche economiche lasciate interamente nelle mani dei giocatori che partendo da un modesto atto di proprietà, su cui piantare coltivazioni e strumenti di creazione, potrebbero ambire a diventare addirittura sovrani. Il tutto avvolto da un forte realismo che parte dalla modalità di trasporto dei materiali, con i tronchi portati faticosamente a spalla, per arrivare al tempo necessario per indossare i vestiti e compiere diverse azioni come l'analisi di un terreno per determinarne la composizione. Per farlo basta osservare un oggetto e premere il tasto destro, aprendo un menù contestuale che spesso può riservare piacevoli sorprese in un gioco tanto complesso da includere coltivazione, estrazione minerali, costruzione di enormi castelli, raccolta frutta, possibilità di impartire ordini in battaglia, una componente religiosa integrata nel tessuto di gioco e un fitto sistema di allineamento legato a doppio filo con la possibilità di reclamare terreni e creare accampamenti legittimamente attribuiti ai giocatori che li popolano.
Invaderli, o aggredire qualcuno per derubarlo, comporta una perdita di reputazione che con l'omicidio può scendere al di sotto dei cinquanta punti negativi costringendo l'autore del misfatto a subire effetti collaterali nefasti come la maggior perdita di punti abilità in caso di morte. Certo, non si può negare che il furto possa semplificare la vita in un gioco che reclama parecchio tempo persino per costruire su un triste giaciglio su cui poggiare le stanche membra, ma la vita del criminale solitario è difficile, anche prestando attenzione a usare armi da botta che non essendo letali evitano che l'omicidio si aggiunga ai capi d'accusa.
Un mondo in mano ai giocatori
Il primo approccio con Life is Feudal: MMO può risultare duro da affrontare nonostante il tutorial sia esaustivo e l'interfaccia risulti, dopo il primo impatto straniante, tutto sommato intuitiva. Ma c'è un ostacolo da affrontare ed è il senso di smarrimento generato da un titolo che nelle prime fasi di gioco ci lascia liberi, e smarriti, con un solo piatto di cibo a disposizione e una casacca nell'inventario. Eppure fa tutto parte del piano: ambientarsi e allargare i propri orizzonti è un passaggio fondamentale ed è comunque ammorbidito dal fatto che, come in altri MMO, la zona di partenza è riservata ai principianti che possono muovere i primi passi senza timore di essere aggrediti. Ci sono però forti limiti come lo "skillcap" complessivo che si ferma a 150 punti contro i 600 massimi. Inoltre la presenza umana è scarsa e viene presto voglia di raggiungere il primo accampamento, dove possiamo anche legarci a una struttura per poter ricorrere al viaggio rapido, in modo da compiere i primi passi verso il mondo di gioco vero e proprio e le sfide che ci nasconde. Al di là del mare ci aspetta un'avventura che parte ancora una volta dalla necessità di migliorare il personaggio, scegliere un ambito lavorativo su cui puntare e costruire se non altro un primo riparo dove tornare al volo in caso di problemi. E lo si può fare con grande calma, cullati da un'atmosfera decisamente efficace e spronati dalla tensione palpabile di un mondo i cui abitanti possono tanto accoglierci da buoni vicini quanto attaccarci, magari perché abbiamo distrattamente invaso il loro territorio dimenticandoci del fondamentale tasto F4. Certo, non è detto che questo approccio piaccia a tutti, e chi ha fretta o vuole evitare sorprese può senza dubbio ricorrere a chat, forum o social network, ma cavarsela senza uscire dal contesto del gioco, cercando invece sfruttare la gestualità del personaggio e il dialogo diretto, può regalare soddisfazioni impareggiabili, riportandoci agli indimenticabili albori di un genere che cedendo alle troppe facilitazioni moderne ha perso un po' di sapore.
La scelta, comunque, è nelle mani del giocatore, che una volta entrato in un gruppo può godere di tutti i vantaggi di un titolo pensato per sostenere gioco di ruolo, combattimenti di gruppo e collaborazione. L'obiettivo è quello di assediare castelli, allevare cavalli di razza e diventare alchimisti capaci di dare una marcia in più a un intero esercito, ma la cooperazione è piuttosto utile anche nelle fasi iniziali. Costruire una misera baracca in solitaria richiede qualche ora con il peso degli oggetti trasportati che limita la mobilità costringendo personaggi non particolarmente forti o robusti a muoversi a velocità infime. In questi casi una mano può garantire un'esperienza più piacevole tenendo conto che, nonostante l'aiuto di eventuali compagni, Life is Feudal punta tutto sul respiro storico e sul realismo e per questo pretende sempre e comunque molto tempo e molta pazienza. Le abilità crescono lentamente, i combattimenti simulati non sono sempre spettacolari e chi è abituato ai giochi moderni potrebbe trovare l'esperienza troppo faticosa, a meno che l'atmosfera medioevale non faccia breccia nel suo cuore grazie alla colonna sonora azzeccata e alle splendide visuali del motore Torque 3D. La qualità non è sempre costante, ma tra edifici, effetti ambientali e vegetazione che si estende a perdita d'occhio, la resa complessiva è spesso capace di mozzare il fiato tra enormi distese di totem, coltivazioni immense, edifici sontuosi e battaglie realistiche. Con le impostazioni al massimo la mancanza di ottimizzazione e il peso della distanza estrema della visuale si fanno sentire, anche con una GTX 1080, ma le opzioni di personalizzazione della grafica sono innumerevoli; ci aspettiamo parecchi miglioramenti, come nel caso delle animazioni dei personaggi, per un titolo che sta attraversando una vera fase beta, ancora soggetta a wipe che potrebbero risultare indigesti e ci portano a consigliare cautela nell'acquisto, almeno fino a quando la situazione dei server non sarà stabile.
Life is Feudal: MMO parte dalle meccaniche survival della versione a 64 giocatori per estenderle fino ai confini di un'enorme mappa a completa disposizione dei giocatori che tra leggi, atti di proprietà, enormi opere di costruzione e alleanze possono combattere e lavorare per conquistarsi un pezzo di terra e guadagnarsi un futuro prosperoso. Il lavoro da fare per rinforzare il proprio personaggio, le alleanze e le difese è duro e faticoso, ma ha il potenziale di regalarci grandi soddisfazioni nel segno di un modo di fare MMO che affonda le radici nella genesi stessa del genere.
CERTEZZE
- Un vero sandbox MMO ricco di potenziale
- Terraformazione, crafting ricco e forti dinamiche di cooperazione
- Si rivolge a un'utenza matura
DUBBI
- Pensato per chi ha molto tempo e molta pazienza
- La community ha un ruolo determinante per il funzionamento delle dinamiche presenti e future
- Wipe, bug, movimenti legnosi e mancanza di ottimizzazione