Mario protagonista di uno strategico a turni? Già questo può sembrare atipico. Affiancato dai Conigli Ubisoft? La cosa comincia ad essere sinceramente bizzarra. Sviluppato da Ubisoft, per di più dal team italiano! Praticamente un'eresia, si direbbe. Fino a qualche tempo fa, queste sarebbero state le reazioni normali di fronte a un prodotto di questo tipo, e in effetti se c'è un gioco che può rappresentare una sorta di manifesto della nuova mentalità della casa di Kyoto nell'era di Switch, è sicuramente Mario + Rabbids: Kingdom Battle. È a tutti gli effetti un titolo di rottura, che propone un cross-over azzardato tra una vera e propria icona storica del videogioco e dei personaggi che finora hanno trovato collocazioni ben più in ombra e comunque estremamente distanti dal mondo mariesco, sviluppato secondo un'organizzazione produttiva che sembra ben lontana da quelle tipiche dei tripla A legate al franchise più famoso del catalogo Nintendo e infine il tutto sintetizzato in un genere alquanto inesplorato da Mario e compagni.
L'idraulico più famoso del mondo finora si è impegnato in tante digressioni videoludiche ma trovarlo calato all'interno di uno strategico a turni in stile XCOM è stata decisamente una sorpresa. Anche senza prendere in considerazione il gameplay, appare chiara l'importanza di un gioco come Mario + Rabbids: Kingdom Battle, che ha scardinato alcuni dogmi nintendiani dimostrando, però, che questa nuova apertura verso nuovi team, se supportata da idee valide e da una solida collaborazione tra sviluppatori esterni e producer interni, rappresenta una grande ricchezza per Switch. Non per nulla, il titolo è diventato subito una hit, confermandosi come il prodotto third party più venduto sulla console Nintendo. Nella rassegna dei giochi più significativi del 2017, dunque, non poteva mancare anche questa perla di Ubisoft Milano.
Uno strano incontro
Pur essendo entrambi caratterizzati da uno stile cartoonesco e faceto, gli universi dei Rabbids e di Mario sono sufficientemente distanti da non rendere proprio scontata una loro fusione, ma i conigli hanno dalla loro l'arma dell'assurdo, con il quale è possibile dar vita a incontri che hanno ben poco di logico o prevedibile. Accade così che, non si sa bene come, i Rabbids si ritrovino nello scantinato di una geniale inventrice appassionata di Mario, impossessandosi di una strana invenzione in grado di fondere qualsiasi coppia di soggetti e dando vita in brevi istanti a una sorta di caos multidimensionale. Il bug originato dall'iperattività conigliesca risucchia i Rabbids nel Regno dei Funghi, creando vari passaggi dimensionali tra quest'ultimo e il mondo dei conigli causando, in buona sostanza, una grande quantità di guai.
Per risolvere la situazione, Mario deve entrare in azione con alcuni dei compagni storici e un'inedita collaborazione con dei Rabbids che hanno subito il "trattamento" della macchina CombinaTutto creata dall'inventrice e sono diventate delle vere e proprie fusioni tra i personaggi storici Nintendo e i conigli. La premessa è sufficientemente fuori di testa ma il bello è che la struttura di gioco è invece incentrata su un rigoroso modello strategico, risultando profondo e impegnativo e creando così un curioso contrasto tra la forma e la sostanza di questo particolare gioco. Il riferimento principale è infatti XCOM, e questa non è che un'altra stranezza, considerando la distanza che separa il titolo Firaxis dalle atmosfere di Mario + Rabbids: Kingdom Battle, ma tutto riesce a trovare perfettamente il suo posto in questo fantastico disegno tratteggiato dai ragazzi di Ubisoft Milano.
Un grande omaggio, ma non solo
Gli sviluppatori sono riusciti a confezionare un gioco in grado di omaggiare e rispettare perfettamente la tradizione mariesca, trasferendone lo spirito e la pulizia generale del design in un contesto completamente diverso dal solito, e questo è un risultato encomiabile. La meccanica strategica è solida e ben studiata, controbilanciata da fasi esplorative che trovano un loro senso nella struttura generale grazie all'introduzione di vari puzzle da risolvere, che spezzano il ritmo degli scontri e introducono nuovi elementi di interazione. In questo modo si amplifica la varietà dell'azione e si arricchiscono ulteriormente gli ottimi scenari messi insieme da Ubisoft, rendendo Mario + Rabbids: Kingdom Battle un titolo davvero ben bilanciato sul fronte dei contenuti e del ritmo di gioco, anche grazie a una progressione costante dei personaggi che mantiene alto l'interesse a lungo.
È insomma difficile trovare dei difetti oggettivi in questo gioco, che mostra il fianco solo per quanto riguarda alcuni squilibri nel bilanciamento di difficoltà e in quello relativo alla gestione dei personaggi, con alcune combinazioni del team che risultano fin troppo avvantaggiate rispetto ad altre. Si tratta comunque di piccolezze: Ubisoft è riuscita qui a portare a termine un'operazione rischiosa, giocando con dei veri e propri miti della tradizione videoludica, inserendoli in un contesto irriverente e caratterizzando il tutto con una buona dose di originalità e cura nel game design. Non era facile e forse in pochi ci avrebbero scommesso, all'epoca delle prime voci di corridoio su un astruso cross-over in cantiere tra Nintendo e Ubisoft, ma Mario + Rabbids: Kingdom Battle ha trovato il suo spazio in vista all'interno della lineup stellare del primo anno di Switch.