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Siamo stati i primi a mettere un piede su Memories of Mars

Primo incontro con il survival che mescola il pianeta rosso con le meccaniche di survival e crafting

PROVATO di Umberto Moioli   —   05/04/2018

Survival e crafting sono due parole d'ordine che oramai da qualche tempo la stanno facendo da padrone su PC e in generale nell'ambito dei giochi di piccole e medie dimensioni. Solo la recente ondata di battle royale, che pure ne condividono diverse meccaniche, ha messo un freno ad un genere la cui crescita è stata fino a qui apparentemente inarrestabile. Negli ultimi anni abbiamo avuto un po' di tutto, dalle declinazioni in chiave militare a quelle preistoriche, passando per paesaggi sottomarini, fantastici e ovviamente fantascientifici. Proprio guardando al genere sci-fi si sono ispirati gli sviluppatori di Memories of Mars, survival che, come è facile intuire già dal nome, ci porta su Marte e ci chiede di sopravvivere a complesse condizioni ambientali e ad affrontare sia temibili creature autoctone, sia altri giocatori in carne ed ossa intenzionati ad avere la meglio su di noi per le poche risorse a disposizione. Durante la GDC abbiamo avuto la possibilità di provarlo e finalmente possiamo raccontarvi della nostra esperienza.

Rimasti soli

La scelta di Marte, ci è stato spiegato, è dovuta al fortissimo impatto che da sempre il pianeta ha sulla cultura popolare. In particolare pellicole come Sopravvissuto - The Martian sono state più che una semplice ispirazione: come Matt Damon nel lungometraggio di Ridley Scott avremo il compito di costruirci il necessario per restare in vita partendo da poche risorse di base; a differenza del film, non saremo però degli astronauti provenienti dalla Terra ma dei cloni ultimi rimasti ad abitare il corpo celeste dopo che un fallito tentativo di colonizzazione ha suggerito agli essere umani di tornarsene a casa, lasciandosi alle spalle alcuni macchinari e poco più. Lo spunto narrativo non è originalissimo ma da una parte è più di quello a cui il genere ci ha abituato (e a quanto pare verrà sviluppato attraverso una serie di collezionabili e audio sparsi per la mappa), dall'altra giustifica la possibilità di tornare in vita dopo essere trapassati.

Siamo stati i primi a mettere un piede su Memories of Mars

In Memories of Mars non c'è infatti alcuna meccanica di morte permanente, quindi noi e i nostri compagni con cui ci coalizzeremo dovremo cercare di conquistare quanta più superficie possibile in partite che dureranno giorni o settimane. La parte di raccolta delle risorse e di crafting funziona in maniera non dissimile da altri prodotti del genere: si accumulano i materiali più disparati, ovviamente di diversa rarità, e poi li si utilizza per costruire rifugi, sistemi di sviluppo per nuove armi ed armature e così via. L'interfaccia è ben studiata e chiunque abbia un po' di dimestichezza con questo genere di esperienza non avrà difficoltà a entrare nello spirito. Tra l'altro la prospettiva di partite piuttosto lunghe ha suggerito di spingere molto sulla personalizzazione estetica, quindi volendo ci si potrà sbizzarrire nel disegno di pattern e skin da applicare a qualsiasi oggetto o edificio.

Siamo stati i primi a mettere un piede su Memories of Mars

Per ottenere i piani di costruzione più complessi e preziosi, quelli che daranno accesso alle tecnologie più evolute, non basterà però farsi i fatti propri ma bisognerà ottenere i Flops, moneta del gioco che andrà acquisita attraverso dei terminali che di tanto in tanto si attivano in precise installazioni lasciate dai coloni su Marte. Il problema, come prevedibile, è che quando una di queste postazioni si attiverà e noi lo verremo a sapere, così faranno anche gli altri utenti, quindi il punto di raccolta dei Flops diventa anche l'occhio del ciclone di battaglie PvP pensate per rendere giustizia alla visuale in prima persona scelta e alle meccaniche di combattimento da sparatutto multiplayer classico. La forte connotazione PvP del gioco ci ha soddisfatto e secondo noi potrebbe essere uno dei principali punti di interesse, sperando che gli sviluppatori inseriscano diverse soluzioni e obiettivi così da dare varietà a questi eventi. Varietà che comunque, con una mappa di 16 chilometri quadrati, c'è modo di inserire senza grossi problemi e già si manifesta in un buon numero di nemici controllati dall'intelligenza artificiale, tra ragni e giganti vermi robotoci che ci hanno dato parecchio filo da torcere. L'impressione è comunque quella di aver solo toccato la superficie di un prodotto che tra rami delle abilità da sviluppare e una certa complessità di fondo potrebbe ben inserirsi in un genere che pur già molto sfruttato, si rivolge ha un bacino di utenti molto grande e sembra non voler smettere di crescere. Torneremo sul titolo non appena avremo modo di testare la versione in Accesso Anticipato in arrivo questa primavera su Steam.

Siamo stati i primi a mettere un piede su Memories of Mars

Memories of Mars parla al vastissimo pubblico degli amanti dei survival, ponendo allo stesso tempo grande enfasi sulla componente PvP e sulle meccaniche da sparatutto. Il mix è molto interessante e promette di avere qualcosa per tutti, anche per chi intende trovare un titolo appartenente al genere perfetto per essere giocato con gli amici. Tra qualche settimana potremo approfondirlo meglio, vi terremo aggiornati con tutte le novità del caso.

CERTEZZE

  • Marte è un'ambientazione affascinante
  • Buon equilibrio tra meccaniche survival e da FPS multiplayer
  • Tecnicamente valido

DUBBI

  • La varietà degli obiettivi andrà verificata su una versione più avanzata
  • Siamo curiosi di vedere i diversi biomi che gli sviluppatori si inventeranno sul pianeta rosso