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Overwatch League: il recap della seconda settimana

Una settimana di campionato che i team coreani ricorderanno nei loro peggiori incubi

SPECIALE di Lorenzo Fantoni   —   16/04/2018

Non c'è pace nella Overwatch League, dopo un inizio abbastanza tranquillo sta iniziando a offrire ogni settimana dei colpi di scena degni di uno di quei film sportivi all'americana pieni di rimonte incredibili e clamorose sconfitte. Da questa seconda settimana della terza fase emerge chiaro un messaggio: i Dinasty sono ufficialmente in crisi, gli Spitfire sembrano aver finito il carburante, gli Excelsior oggi sono un po' meno eccesli mentre i Valiant sembrano aver imboccato la strada giusta, per ora.

Giorno 1: giovedì 12 aprile

Si parte con un risultato che non sorprende più di tanto: l'ennesima sconfitta dei Dragons, stavolta per mano dei Gladiators che, come vedremo poi erano senza dubbio destinati a una buona settimana. Decisamente meno prevedibile il secco quattro a zero con cui i Valiant hanno liquidato gli Shock, con buona pace di Sinatraa e gli altri campioncini vestiti d'arancione. Nella prima parte del match Bunny, al debutto con Tracer, ha trovato da subito una buona sinergia con Soon e Fate, garantendo al team ulteriore qualità e sicurezza lato DPS, nella seconda metà del match su Ilios si è rivisto Agilities che sta piano piano tornando in forma dopo qualche inciampo. In generale è stata una prestazione priva di sbavature, mentre dall'altra parte la decisione di testare Architect su Sombra, invece che dargli un po' di fiducia sul suo personaggio preferito, ovvero Genji, forse ha pesato su una partita che già non si era messa bene.

Chiude la giornata un match che poteva rappresentare una incredibile iniezione di fiducia per Dallas e che invece si è concluso con una vittoria di misura di Dinasty. Peccato dunque per le fiamme blu, che però dovrebbero comunque far tesoro di una partita che finalmente li ha visti molto competitivi, mentre le tigri di Seoul avrebbero dovuto capire che qualcosa non andava e fare degli aggiustamenti che, come vedremo poi, non sono arrivati. Per Dallas il duo Rascal/Effect potrebbe essere la chiave per costruire qualcosa di buono, anche il debuttante Oge non ha sfigurato, finché si è trattato di usare Reinhardt, ma deve migliorare con Winston.

Giorno 2: venerdì 13 aprile

Gli Uprising sono stati senza dubbio una delle squadre più interessanti da seguire, ma dopo le prestazioni opache della fase precedente nessuno si aspettava di vederli a pieni punti dopo due settimane; di sicuro nessuno si aspettava di vederli sconfiggere gli Excelsior che, nel bene e nel male sono pur sempre i primi in classifica e la squadra più solida di tutta la Overwatch League. Oltretutto, era un match mentalmente molto delicato per Boston, visto che era il primo senza DreamKazper, mandato via dopo le bruttissime accuse di molestie su minori. Al suo posto subentrava Mistakes, mentre lato New York si è rivisto Pine, che era tornato un po' in Corea per ritemprarsi. E proprio come in quelle storie in cui il sostituto improvvisato si rivela decisivo, anche Mistakes ha saputo fornire a Boston quello spunto in più per vincere un match estenuante, bellissimo e incerto. Il suo arrivo sembra aver giovato anche a Gamsu che rispetto al solito è sembrato decisamente più in linea con la squadra, meno isolato e più preciso nei dive. Dall'altra parte invece forse sarebbe stato meglio tenere dentro Pine che è apparso decisamente ritemprato. Il team di New York, pur mostrando la consueta classe, non è stato capace di gestire l'aggressività avversaria, forse perché normalmente avviene l'esatto contrario. Per quanto riguarda il 3 a 0 degli Spitfire sui Mayhem, il punteggio non racconta forse tutta la verità. Senza dubbio Londra si è rivelata superiore, ma dall'altra parte i ragazzi della Florida hanno onorato l'impegno con alcune ottime giocate. È stato anche il giorno del debutto per Awesomeguy e Sayaplayer che hanno senza dubbio fatto la loro parte. La differenza l'ha fatta Profit che ha carriato in maniera incredibile. Senza di lui probabilmente sarebbe stata un'altra partita.

Chiude la giornata un altro incontro al cardiopalma: Fusion contro Outlaws. Entrambi i team inizialmente hanno puntato tutto sull'attacco, mostrandosi un po' carenti nella fase difensiva e arrivando alla terza mappa in parità, ma nella terza mappa, Ilios, Carpe ha imbastito una lezione di cecchinaggio brutale e ha messo pressione su gli Outlaws mentre i compagni tenevano saldo il punto di controllo. Sulla quarta mappa Philadelphia ha dormito in difesa e in attacco si è trovata di fronte a una barricata texana che ha visto in Jake e il suo Junkrat una vera rotombomba nel fianco avversario, capace di eliminare ogni volta elementi chiave del team avversario e impedendo ogni avanzata del payload. Il match si è chiuso sulla quinta mappa con le due squadre che si scambiavano colpi senza pietà, sarebbe potuta finire in mille modi diversi ma i Fusion, come vedremo poi, erano nella settimana giusta... e ancora manca Eqo.

Giorno 3: sabato 14 aprile

Dopo il 4 a 0 inflitto agli Shock sarebbe stato lecito aspettarci una facile vittoria dei Valiant sui Fuel, ma il team di Dallas sta iniziando il lungo cammino di uscita dalla crisi e, anche se non è ancora fuori, i risultati si vedono. A fare la differenza è stata la maggiore capacità dei Valiant di variare stile e composizioni, mentre Dallas ha adottato una strategia più monotona, basta in gran parte sulle abilità di Effect con Tracer che inizialmente hanno fatto sudare freddo gli avversari. Dopo un match in parità e un punto per Dallas sembrava che le cose stessero iniziando a mettersi male, ma poi è entrata in gioco la maggiore abilità dei Valiant a gestire la pressione e soprattutto le skill individuali di giocatori come Soon e Space. E dopo la boccata di ossigeno per gli Shock contro i Dragons, sconfitti 3 a 1, è arrivato il momento di parlare della vittoria dei Gladiators contro i Dinasty. Che Seoul non fosse mentalmente a posto si era già capito contro Dallas, ma ci voleva un team più organizzato per mostrare ulteriormente i problemi del team coreano. Ad aggravare la situazione ci si è messa l'assenza di Fleta, che dopo la prima mappa ha dovuto abbandonare il match per problemi di salute. L'attacco dei Dinasty ne è uscito molto ridimensionato, ha perso le due mappe centrali, ha vinto la quarta grazie a un'ottima difesa e si è presentata allo spareggio priva del suo miglior DPS. La sconfitta finale è maturata grazie a una serie di ottime giocate dei Gladiators, come quella di Fissure che ha colto alle spalle tutto il team avversario con una ultimate di Reinhardt o l'incredibile precisione di Surefour con Roadhoag, e una mancanza di coordinazione generale.

Giorno 4: domenica 15 aprile

La brutta settimana delle coreane non finisce con la sconfitta dei Destiny, perché gli Spitfire ritrovano i Fusion, loro bestia nera, e finisce esattamente come nella finale della fase precedente. I ragazzi di Philadelphia sono scesi in campo fin da subito come delle furie, mettendo sugli avversari una grandissima pressione, vuoi perché galvanizzati dal ritorno di Eqo, vuoi perché convinti di potercela fare di nuovo. Inizialmente questa carica ha pagato garantendo la vittoria sulle prime due mappe, agevolata anche da un paio di errori di troppo degli avversari, ma nella seconda parte del match la foga ha portato i Fusion ha cercare più la kill dell'obiettivo, soprattutto nel disastroso scontro su Junkertown, e gli Spitfire hanno rimontato. Lo scontro finale ha avuto luogo su Oasi e nella prima mappa Philadelphia ha semplicemente dominato la scena con una bellissima giocata di Snillo, doppiata da un Carpe efficientissimo con Soldier 76. Sulla seconda mappa la situazione è stata in bilico fino alla fine grazie ad alcune bellissime sinergie tra la Zarya di Profit e la D.Va di Woohyal. Ma quando la mappa sembrava ormai saldamene in mano degli Spitfire un'autodistruzione di Poko ha permesso ai Fusion di difendere il punto fino al 99% e a una vittoria, favorita da un errore di Gesture che è caduto proprio nella fase finale nel buco al centro della mappa, lasciando il proprio team senza scudo.

Nella seconda partita della serata si affrontavano Excelsior e Outlaws e siamo stati a tanto cosi da una doppia sconfitta per i primi della classe. La tattica di Houston si è basata in gran parte sul mettere sotto pressione i tank avversari, impedendogli di gestire al meglio eventuali dive e abbassando il ritmo di gioco. Lato New York questo ha comportato alcuni aggiustamenti, il più importante dei quali è stato affiancare Pine a Saebyeolbe. Il re dell'hitscan coi capelli rosa ha evidentemente ricaricato le sue batterie al meglio quando è tornato in Corea perché è risultato decisivi per la vittoria finale, vincendo moltissimi duelli personali coi DPS avversari e smontando la strategia dei texani con la sua precisione, garantendo ai colleghi maggiore spazio di manovra e una vittoria finale che è stata senza dubbio più sudata del previsto. Altrettanto sudata è stata la vittoria degli Uprising sui Mayhem: da una squadra che ha sconfitto gli Excelsior ci saremmo aspettati maggiore tranquillità nel gestire il team della Florida. A dire il vero per due mappe è andata esattamente così, ma poi Sayaplayer ha deciso di mettere in piedi uno show con Widowmaker che ha riportato a galla il suo team e lo ha reso protagonista di uno dei migliori debutti mai visti nella Overwatch League. C'è voluta una prova magistrale di Striker nel round finale per riportare la situazione in equilibrio. Di sicuro non si può dire che gli Uprising non sappiano gestire i match che si prolungano, visto che non sembrano fare altro. Si chiude così un'altra settimana molto interessante che vede sorprendentemente in testa Valiant e Uprising, riusciranno a rimanere nelle medesime posizioni anche la prossima?