Versione testata: PlayStation 3
Tra i più iterati, redditizi e giocati, il genere action è diventato nel corso della generazione corrente anche uno dei più competitivi: a serie oramai storiche, come i vari God of War e Ninja Gaiden, si sono aggiunti best seller che ne hanno ampliato ambizioni e portata, come Assassin's Creed, e di sovente ne hanno sfumato i confini mescolandolo con elementi presi di peso da esperienze anche molto distanti.
Si tratta insomma di un panorama vario e versatile, dove distinguersi è quantomai difficile. Lo sviluppatore francese Kylotonn e il publisher tedesco DTP hanno intenzione di unirsi alla festa con l'imminente The Cursed Crusade, in arrivo su PC, PS3 e Xbox 360 nella prima metà di ottobre, che promette di unire una storia che mescola le Crociate e alcuni spunti sovrannaturali con una giocabilità che punta tutto sulla varietà di situazioni e contenuti. Dopo averne parlato alcuni mesi or sono, ci è stato possibile vederlo nuovamente e provarlo brevemente nel corso di un evento organizzato a Milano da Leader, distributore per l'Italia della fatica transalpina.
La strana coppia
Ambientati alla fine del dodicesimo secolo, i trentasei livelli che comporranno l'avventura si svolgeranno in cinque location differenti portandoci nei luoghi più significativi della Quarta Crociata. Il protagonista, Dans de Boyle, e il suo compagno Esteban che sarà controllato dall'intelligenza artificiale quando non da un amico in coop, non si troveranno unicamente al centro di vicende di carattere storico dato che il loro destino sarà sconvolto da una maledizione e da guai ancora più grossi di quelli che una spedizione in Terra Santa potrebbe già di per sé causare. La premessa di The Cursed Crusade non è insomma la più originale di sempre ma resta piuttosto interessante.
Tra l'altro sarà supportata da circa un'ora di cut scene, per il poco che abbiamo potuto vedere girate piuttosto bene, con dialoghi che sfruttano la naturale rivalità tra i protagonisti, uno francese e l'altro spagnolo, per ironizzare sulle situazioni più assurde. Si veda l'avanzata verso una fortezza, intenti a proteggersi con un riparo bagnato d'urina per non fargli prendere fuoco se colpito da frecce incendiarie. Se il comparto narrativo è un mix di personaggi storici, eventi realmente accaduti, ironia e misteriose entità infernali, quello visivo è improntato sulla rappresentazione di una violenza piuttosto estrema: le teste dei nemici volano, i corpi sono mutilati e trapassati da ogni tipologia di lama o dardo, mentre le fatality eseguibili normalmente o quando si utilizza il Templar Curse, una sorta di modalità berserk che richiama la demoniaca realtà parallela, mettono in scena fantasiose combo finali. Ok, forse al tempo non si combatteva davvero trapassando un nemico con la spada e aprendolo in due spingendo la lama verso le parti basse picchiandola con una mazza, ma tant'è. Purtroppo il motore di gioco proprietario di Kylotonn non è sembrato in grado di porsi sullo stesso livello delle più blasonate produzioni del genere: buoni modelli ma collisioni non perfette, effetti non sempre al top e un look che nel complesso non convince fino in fondo.
Pad alla mano quello che ci si trova a giocare è un titolo d'azione abbastanza classico: i livelli sono lineari, da percorrere eliminando i nemici che compaiono seguendo precisi script, sbizzarrendosi con un sistema di combattimento che fonda le sue combo su due attacchi, la schivata e la counter. Nulla di particolarmente fantasioso seppure ci sia l'innegabile vantaggio di ritrovarsi immediatamente a proprio agio, anche grazie a una buona telecamera che però perde qualche colpo quando in split screen. Interessante, piuttosto, la disponibilità di armi differenti: saranno sedici, ciascuna con sequenze di attacchi specifici e mescolabili a piacimento. Combattere brandendo una spada e un'ascia sarà diverso che con due spade, la lancia a due mani, una mazza e un'ascia e così via.
Si è parlato di un totale di quattrocento mosse diverse anche se ci è parso che le animazioni tendano a ripetersi piuttosto in fretta, lasciando comunque l'innegabile sensazione di avere davvero parecchia scelta. Soprattutto perché ogni strumento d'offesa è presente in più versioni, da raccogliere sul terreno quando droppate dagli avversari. Premendo L1 si attiva la già citata modalità Templar Curse - in video sopra - durante la quale si sperimenta una potenza superiore al normale e si possono derubare i nemici delle proprie anime, ottenendo alcuni punti extra. Questi, acquisibili normalmente completando i livelli e giocando in maniera convincente, sono utili a sviluppare il personaggio aumentandone l'energia vitale, la forza e così via. Una componente soft RPG che sembra un di più assolutamente di contorno. Per quanto le impressioni siano preliminari, l'idea è che The Cursed Crusade fatichi a mettere in campo spunti ludici originali, puntando piuttosto sulla quantità. E' presto insomma per dare giudizi, ma i valori produttivi in gioco sembrano inferiori rispetto ai pesi massimi del genere: una situazione di apparente svantaggio che non è detto impedisca la realizzazione di un'esperienza godibile e divertente, lunga dieci ore e giocabile in cooperativa in locale oppure online. Tra un paio di settimane sarà giù tempo di verdetti.
CERTEZZE
- Tante armi e combo, livelli e nemici con cui usarli
- Cooperativa a due giocatori in locale e online
DUBBI
- Motore di gioco non particolarmente performante
- Sembrano mancare spunti originali