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La situazione del multiplayer

Cosa manca ancora per fare della versione PC di Battlefield 3 una pietra miliare degli FPS multiplayer?

SPECIALE di Mattia Armani   —   10/02/2012
Battlefield 3
Battlefield 3
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Quanto è valido il multiplayer di Battlefield 3? Le meccaniche della serie sono senza dubbio uniche e in questo terzo capitolo sono riproposte in modo ancora più ricco e vario. L'FPS targato DICE è infatti l'unico titolo a permettere strategie ampie, vere e proprie manovre di guerra e inoltre, su PC, è un anticipo sulla prossima generazione videoludica, capace di mettere su schermo un conflitto quasi fotorealistico. Ma anche considerando le sole mappe conquest large, che sono bilanciate e capaci di esaltare il gameplay del titolo, i problemi non mancano con un engine davvero impressionante che però avrebbe probabilmente avuto bisogno di lavoro in più.

La situazione del multiplayer

Il livello di interazione fisica è infatti immenso, decisamente troppo per una console, ma anche intrinsecamente foriero di guai su qualsiasi piattaforma. I problemi esplodono però con il deathmatch e le mappe piccole, introdotte forse cercando una via di mezzo con Modern Warfare 3. Il bilanciamento di due anime così diverse richiede infatti un lavoro immane e gli ambienti piccoli diventano spesso un caos di granate, missili, exploit e glitch che vengono ovviamente sfruttati da giocatori pro e non pro per rendere impossibile il gioco agli avversari, per accumulare punti senza fatica e per nascondersi completamente alla vista.

La situazione del multiplayer

Tutti elementi quasi sempre accettabili nelle mappe ampie, dove tra veicoli e diverse strade le meccaniche del titolo si ribilanciano e glitch ed exploit diventano facilmente neutralizzabili. Ma risulta comunque evindete come la pulizia del motore non sia ancora sufficiente a coprire tutte le evenienze di un titolo così complesso. In ogni caso la patch che dovrebbe uscire in questi giorni proverà a livellare le cose sistemando alcuni bug, come la possibilità di usare il MAV del cecchino a mo' di ascensore, e bilanciando tutte le armi e relativi innesti. Puntroppo i problemi del comparto multigiocatore di Battlefield 3 non si limitano al lato tecnico/concettuale. Per appassionare i giocatori serve infatti anche un titolo adatto all'agonismo con meccaniche chiare e con la possibilità di sgamare chi si comporta scorrettamente. Ma a questo proposito DICE ha fatto poco "dimenticandosi" di inserire una modalità spettatore senza la quale è impossibile avere un arbitro nei tornei.

La situazione del multiplayer

Non a caso nonostante le vendite nei corridoi già si sente parlare di Bad Company 3, nella speranza di avere un motore più rifinito, un maggior controllo sul cheating e minori aperture agli exploiter. Nel frattempo in vetta restano i soliti clan, con poco ricambio, seguiti da un marasma di giocatori disorganizzati. Un panorama che tra l'altro consente alle medesime squadre di imporsi da anni senza rircambio. I nomi sono sempre i soliti e le informazioni non circolano, con il solo IRC a fare da crocevia per la creazione di clan war auto organizzate. In sostanza quello che ci si para davanti, nonostante meccaniche di gioco teoricamente aperte alla fantasia più sfrenata, è un panorama ancora peggiore di quello che avevamo quando la base d'utenza di un titolo era dieci volte inferiore. E dire che uno strumento come il Battlelog potrebbe essere facilmente dotato di strumenti per rilevare il server migliore per entrambi i team coinvolti in un match e per organizzare le battaglie stesse magari generando tornei aperti e capaci di coinvolgere l'intera utenza.

Un multiplayer ostile

Entriamo nel dettaglio in merito alle difficoltà poste da Battlefield 3 alla competizione "sicura". Innanzitutto la mancanza della modalità spettatore, attesa per il futuro, impedisce la presenza di un arbitro e quindi impedisce il freeze del server nel caso di crash oltre a relegare la rilevazione di irregolarità a programmi che catturano screen in modo randomico e funzionano approssimativamente. Infatti per giocare nelle competizioni ufficiali è necessario installare il sistema anticheat UAC e lanciarlo mentre si gioca, registrare l'id di punkbuster su ESL e CB, sperando che non intervenga qualche bug a farci bannare dai server, e soprattutto è necessario stare attenti a tutti i divieti imposti da ESL e CB che sono volti a creare un maggior bilanciamento ma snaturano il gioco stesso. Eliminare l'uso dello SMAW sulla fanteria per esempio elimina lo spam di missili nei corridoi, ma elimina anche la possibilità di sfasciare cornicioni, casupole e muri e, a seconda della mappa, causa uno sbilanciamento in favore di Assaltatore e Cecchino.

La situazione del multiplayer

Vietato poi anche il lanciagranate M320, più letale del lanciamissili e utilizzabile per spam davvero fastidiosi. Ma eliminando l'M320 si eliminano anche i fumogeni che sono invece fondamentali per non trasformare mappe chiuse come Metro quasi ingiocabili in qualsiasi modalità. Infine in alcune competizioni vengono eliminati anche mirini e tool, a causa del bilanciamento, e vengono impedite varie altre possibilità di gioco spesso perchè sfruttabili in modo scorretto. Si torna dunque al problema iniziale. BF3 è bilanciato al meglio per mappe immense e molto aperte, anche se non mancano appunto problemi legati all'engine ed elementi da ribilanciare, ma quando le dimensioni si restringono, sia nelle mappe cittadine che in quelle a cielo aperto, è addirittura necessario snaturare il titolo per impedire le decine di exploit consentite dall'engine. Anche il bilanciamento delle armi da fuoco è piuttosto particolare con fucili a pompa cha abbattono un uomo a 100 metri o sono talmente potenti da sembrare cannoni. Drammatico anche il Pecheneg, il mitragliatore pesante che dovrebbe essere spreciso ma non fa altro che sparare lievemente più in basso del mirino via via che la distanza dal bersaglio aumenta. Tarato l'alzo è possibile fare stragi a distanza, visto il danno ingente dell'arma, con una precisione ragguardevole. C'è poi il FAMAS che rende l'assaltatore una macchina di morte. Certo, si tratta di una classe che deve avere un vantaggio con le armi da fuoco, ma deve essere relativo, come accade con l'F2000. Se avete problemi con la mira e la visuale ricordate che giocando via mouse il framerate è fondamentale. Giocare a 30 FPS crea parecchi problemi con una velocità di rotazione elevata e aumentando la sensibilità anche 60 possono essere troppo pochi. Esiste comunque un modo per guadagnare in performance senza castrare troppo la grafica (che resta omunque ottima anche selezionando la qualità media). Parliamo del BF3 Settings Editor che consente di alterare alcuni parametri specifici come la dimensione delle ombre. Detto questo la bassa risoluzione spesso consente di individuare meglio il nemico, cosa da non sottovalutare quando si gioca a livelli elevati.

Due anime, molti problemi

Battlefield 3 è ancora ricco di bug che devono essere corretti per consentire al titolo DICE di esprimersi al meglio. Le meccaniche sono infatti perfette con squadre tattiche, ordini a schermo, respawn pilotati, combinazioni di squadra per mirare e abbattere i velivoli. Ma senza le necessarie rifiniture all'engine l'esito delle azioni è spesso casuale con il C4 che danneggia il lato sbagliato dei veicoli, la minimappa che talvolta non indica i nemici, un netcode imperfetto e i velivoli che esplodono senza un motivo. Un altro grosso problema è la rilevazione dei rumori. Certo, in guerra è difficile sentire i passi di qualcuno sotto un bombardamento. Ma nel silenzio totale non avvertire un soldato pieno di equipaggiamento che corre è una cosa davvero particolare. Tanto per intenderci spesso fa più rumore un soldato che cammina accovacciato. Un sistema anomalo insomma, probabilmente funzionale alla possibilità di infliggere coltellate e alla vendetta sui cecchini ovvero funzionale alla doppia anima di Battlefield 3 che tra kill streak e mappe come "L'Attraversamento della Senna" cerca anche di accontentare i giocatori di Modern Warfare. Seguendo due strade il rischio però è quello di scontentare tutti nonostante le grasse vendite garantite dal nuovo engine e dalla campagna pubblicitaria.

La situazione del multiplayer

Un altro grave problema è il respawn pessimo i con soldati che appaiono letteralmente davanti alla canna del fucile di un nemico. In verità dovrebbe essere a posto già dalla prima patch, almeno secondo le promesse degli sviluppatori, ma non funziona ancora e rende le mappe piccole un dramma da giocare in conquest e le trasforma in una vera tortura in team deathmatch. Quest'ultima modalità non è poi supportata in alcun modo specifico con sezioni di mappa tagliuzzate in base alla presenza di container e corridoietti che ovviamente, visto il bilanciamento del titolo per le mappe aperte, stravolgono il tutto rendendo le mine anti-uomo e alcuni fucili a pompa degli strumenti di distruzione di massa. Migliore la situazione del Rush, vista la presenza di un obiettivo che costringe tutti a convergere pur mantenendo i respawn separati, ma anche la modalità Corsa dovrebbe essere limitata ad alcune specifiche mappe e non ritagliata a forza anche in quelle troppo chiuse o troppo aperte. Ottima in Damavand Peak da il peggio forse nelle nuove mappe di Back to Karkand dove le troppe aperture trasformano in un viaggio spirituale l'esperienza dei giocatori capitati nella squadra sbagliata. In ogni caso anche i colli di bottiglia di Grand Bazaar e Metro non sono molto piacevoli da vedere, almeno nell'ottica del gameplay di Battlefield 3, con un fiume di missili e granate sparate a caso su una scala mobile per diversi minuti. Un primo passo verso il bilanciamento verrà fatto proprio in questi giorni con un nuovo massiccio update che dovrebbe cambiare radicalmente le cose implementando la taratura degli accessori a seconda della singola arma. In questo modo le armi potenti e sprecise non smetteranno di trasformarsi in fucili da cecchino quando viene installata l'impugnatura anteriore come nel caso del FAMAS. Oltre a questo è previsto un fix per le comunicazioni automatiche con nuovi comandi e una nuova interfaccia. Infine dovrebbe essere sistemata la questione delle morti di sfortuna. Una vera piaga soprattutto per chi ama svolazzare, distruggere e saltellare.

Tanto vale aspettare il futuro?

Bilanciare tutte le situazioni del multiplayer di Battlefield 3 è senza dubbio cosa ardua. Si tratta di un titolo realizzato per mappe grandi con cannonate a distanza, azioni di guerriglia, lanci dagli elicotteri e quant'altro. Il conquest large con due team organizzati e due piloti capaci è un piacere unico nel panorama degli FPS, una delizia in termini di bilanciamento delle meccaniche, come avevamo già detto in sede di recensione, e uno spettacolo per gli occhi. Lo stesso non si può dire per il combattimento ravvicinato, per le mappe chiuse, per le modalità implementate in fretta e furia e via dicendo. Inoltre dal punto di vista agonistico la mancanza di garanzie contro il cheating e di una modalità spettatore sono pugnalate alla schiena ai giocatori più volenterosi e onesti.

La situazione del multiplayer

In ogni caso DICE ha espresso l'intenzione di voler ribilanciare ogni arma e di colmare tutte queste lacune in tempi brevi. Oltre a questo dovrebbe comparire, e speriamo che lo faccia presto, il supporto per gli spettatori accompagnato probabilmente da altri tool dedicati al lato agonistico. La situazione dunque dovrebbe migliorare instillando in noi la speranza che sia possibile giocare tranquillamente anche nelle mappe Conquest di taglia piccola. Certo, non pensiate di vedere il TDM sbocciare all'improvviso, vista la struttura dell'engine, ma un miglioramento nei respawn, e magari modalità deathmatch più organizzate, porterebbero un grosso cambiamento. In ogni caso, tenendo bene in mente che la mancanza di una modalità spettatore è quasi un crimine, la strada per l'evoluzione dell'FPS resta quella giusta. Troppo facile criticare DICE per aver osato troppo o accanirsi contro determinate scelte volte a soddisfare richieste differenti. Per dominare il mercato un FPS moderno deve accontentare gli amanti della guerra globale e quelli che apprezzano gli spazi chiusi e le partite rapide. Halo ha già dimostrato che si tratta di una scelta vincente anche se con un motore complesso come il Frostbite 2 l'obiettivo è senza dubbio più difficile da raggiuntere. In ogni caso una volta consolidata la tecnologia e sviluppati tool più efficaci la situazione dovrebbe migliorare in modo sostanziale. La nostra speranza è che i miglioramenti arrivino in corsa supportando così Battlefield 3 ma c'è il rischio, avvertito da molti, che si arrivi alla maturità dell'engine solo con il prossimo capitolo ovvero con Bad Company 3. Un futuro, probabilmente non lontano, in cui speriamo che anche il Battlelog abbia compiuto un passo in avanti in termini di funzionalità.