Dopo una lunghissima attesa che davvero non riuscivamo più a sopportare, Microsoft ha finalmente sollevato i veli dalla prossima incarnazione del suo popolare franchise di strategici in tempo reale: Age of Empires 4. Approfittando di una densa presentazione colma di dettagli, informazioni e soprattutto arricchita con i primi, concreti minuti di gameplay, siamo riusciti finalmente a carpire una manciata di elementi di gioco di questo atteso ritorno che, per l'occasione, sarà sviluppato dai maestri del genere: i ragazzi di Relic Entertainment, gli stessi di Company of Heroes, Warhammer 40.000: Dawn of War e Homeworld.
Questa nostra anteprima si basa proprio su quanto mostrato da Microsoft durante l'evento Fan Preview di Age of Empires 4 che abbiamo avuto l'opportunità di vedere in anteprima con alcuni giorni di anticipo, così da poter confezionare un articolo più ricco e preciso alla luce dei materiali mostrati. Materiali che ci permettono finalmente di scoprire alcuni dettagli cruciali del sequel: dalla composizione della sua campagna single player, alle ere disponibili, fino a toccare alcune delle civiltà che saranno protagoniste delle battaglie, senza tralasciare un primo sguardo alle eccellenti componenti tecnologiche e artistiche del gioco.
Procederemo quindi con ordine, stando bene attenti a non tralasciare neanche un dettaglio di quanto mostrato durante lo showcase in questa anteprima di Age of Empires 4.
Le nuove civiltà
L'evento presentato da Zak Robinson, in arte ZeroEmpires, un ex caster legato ad Age of Empires 2 di recente assoldato tra le fila di Relic Entertainment per lavorare proprio su AoE4 come Content Specialist, non poteva che aprirsi con l'annuncio di una nuova civiltà giocabile, la terza tra quelle già rivelate, che si unirà al roster totale di 8 nazioni.
Stiamo parlando del Sultanato di Delhi che andrà ad affiancare inglesi e mongoli offrendo un'ulteriore, fondamentale variazione e introducendo un affascinante stile artistico e diverse nuove introduzioni nel franchise, su tutte gli elefanti.
Come è possibile vedere chiaramente negli spezzoni di gameplay mostrati, oltre ad offrire al giocatore uno specifico stile architettonico che si rifà, naturalmente, agli archetipi indiani, il Sultanato possiederà una sua cavalcatura, di dimensioni molto generose, che potrebbe essere personalizzata in funzione delle unità montate sul suo dorso. Abbiamo infatti notato elefanti con in groppa soldati muniti di lancia, in grado probabilmente di attaccare durante il contatto ravvicinato, ma anche quadrupedi con una sella in legno in grado di ospitare un paio di arcieri come se si trattasse di una sorta di torretta mobile.
Tra l'altro, l'occhiata rapida al Sultanato che Relic ci ha concesso durante l'evento ha messo in evidenza non solo l'attenzione al dettaglio che riguarda strutture e costruzioni perfettamente in linea con l'immaginario indiano, ma anche una grande ricchezza di armature e vestiario indossati dai soldati a piedi, da quelli a cavallo e chiaramente dagli elefanti che presentano una corazza particolarmente ricca di orpelli.
In Age of Empires 4 tornano immancabilmente anche i cinesi, pur con le dovute accortezze e una discreta dose di novità: dal brevissimo spezzone di gameplay mostrato, abbiamo potuto notare la presenza di soldati armati di fucile che vanno ad affiancare quelli equipaggiati con arco e frecce a sottolineare ancora una volta la supremazia di questa nazione nel combattimento a distanza.
E a potenziare ulteriormente questo aspetto dell'impero si aggiungono anche i fucilieri a cavallo, armati con una canna lunghissima in grado, a quanto pare, di colpire a media distanza le unità nemiche. Interessante anche la presenza di piccole unità di artiglieria capaci di scatenare una sorta di fuoco di sbarramento a distanza composto da decine di razzi, quasi dei fuochi d'artificio, in grado di generare molteplici, piccole esplosioni sull'obiettivo.
Dal gameplay mostrato durante l'evento siamo riusciti anche a catturare qualche ulteriore dettaglio riguardante la civiltà mongola che, per il momento, è l'unica altra nazione orientale annunciata insieme ai cinesi. Innanzitutto sembra che questo impero sia in grado di spostare letteralmente le sue costruzioni, montandole a cavallo per poi muoverle sulla mappa, magari per avvicinarle maggiormente a nuove risorse oppure per nascondersi dopo essere stati intercettati dal nemico.
Inoltre sembra che le unità possano essere potenziate con il fuoco così da poter essere più efficaci durante gli assalti e danneggiare più rapidamente le strutture avversarie proprio lanciando questo elemento naturale che dovrebbe essere particolarmente efficace specie durante le prime ere di gioco. Sembra infine che i mongoli abbiano un qualche tipo di unità eroica in grado di potenziare con un buff l'esercito: quella sorta di fuoco d'artificio blu che ogni tanto si intravede nel video è infatti molto sospetto e abbiamo immediatamente pensato a questo tipo di effetto.
La campagna
L'altra informazione cardine rivelata da Relic e Microsoft durante il fan preview di Age of Empires 4 è andata a toccare probabilmente l'elemento più atteso e misterioso del gioco: la sua campagna principale che sarà presumibilmente giocabile solo in single player. Innanzitutto lo sviluppatore ha confermato che sarà composta da 4 differenti storie, 4 campagne nella campagna se ci passate il gioco di parole, e la prima fresca di reveal vede l'Inghilterra contrapporsi alla Normandia: due nazioni che faranno da sfondo alla narrazione della conquista normanna.
L'anno è il 1066 e Harold Godwinson (in italiano Aroldo II d'Inghilterra), l'ultimo re degli anglosassoni seduto sul trono d'Inghilterra, dovrà cercare di contrastare l'ascesa di William I, il Conquistatore, nonché Duca di Normandia, a cui la corona dell'Impero inglese è stata promessa da tempo. Harold dovrà vedersela contemporaneamente anche con un'altra minaccia: le continue scorribande dei Vichinghi sulle coste nord-orientali dell'Inghilterra che impegneranno la sua nazione, proprio mentre William I attraverserà il Canale della Manica per sbarcare sulla sponda meridionale della Gran Bretagna dopo aver lasciato le sue terre natali della Normandia.
William ha un unico, spietato obiettivo: strappare dalla testa di Harold la corona che gli spetta di diritto. La rivalità tra i due governanti raggiungerà il suo apice durante la Battaglia di Hastings che rappresenterà un momento cardine della campagna normanna di Age of Empires 4 e di cui siamo riusciti a vedere un piccolissimo assaggio proprio durante l'evento, con decine di truppe ai due lati dello sconfinato campo collinare, pronte a scontrarsi in un sanguinoso combattimento.
Ma a quanto pare questa battaglia segnerà soltanto l'inizio di una campagna ben più lunga visto che il nuovo re William I dovrà ben presto fare i conti proprio con le terre del nord dell'Inghilterra che, non riconoscendo il nuovo sovrano, sceglieranno ben presto di ribellarsi e successivamente di allearsi proprio con gli invasori vichinghi non appena questi saranno riusciti a prendere la città di York. Il neo re dovrà agire con la massima rapidità per tentare di ristabilire l'ordine e recuperare i territori persi mentre i suoi discendenti si daranno battaglia per decenni nel tentativo di farsi incoronare come successori di William I.
E questa complessa vicenda non si limiterà a colpire soltanto la Gran Bretagna, ma avrà ripercussioni anche sulla Normandia che dovrà affrontare un oscuro periodo di guerre civili mentre il re d'Inghilterra cercherà in tutti i modi di governare entrambe le nazioni con il pugno di ferro.
Uno sfondo narrativo così ricercato, ricco e chiaramente coerente con la storia dell'umanità evidenzia l'impegno di Relic Entertainment nel portare su schermo un nuovo Age of Empires particolarmente fedele alla realtà e, pur non avendo dettagli precisi sulla lunghezza di una campagna così corposa e articolata, possiamo già fregarci le mani grazie alla conferma che questa sarà soltanto una delle 4 narrative che andranno a comporre l'avventura principale del gioco.
Tra l'altro, come viene detto in uno dei passaggi del fan preview, l'obiettivo di Relic è anche quello di innovare il modo di narrare la storia all'interno del gioco e infatti i passaggi cruciali dell'arco narrativo, le missioni più importanti, saranno accompagnate da una serie di documentari storici, narrati da una voce fuori campo, che approfondiranno alcuni aspetti degli avvenimenti che potremo poi vivere in Age of Empires 4. Talvolta verranno persino spiegati nel dettaglio abitudini, usi e costumi delle civiltà utilizzate nel gioco senza tralasciare anche delle analisi degli stili di combattimento e delle armi utilizzate in passato.
Questa ricerca dell'accuratezza storica nasce in funzione della volontà dello sviluppatore di portare su schermo unità, costruzioni ed elementi artistici fedeli alla documentazione esistente delle nostre epoche passate e persino i suoni e le animazioni ricreano con cognizione di causa movimenti e sonorità tipici di quelle epoche. È risultato quindi assolutamente naturale riversare tutte queste ricerche in un documentario che potesse accompagnare l'esperienza del giocatore per tutta la durata della campagna.
Un gameplay splendido da vedere
La parte finale dell'evento ci ha permesso di vedere nel dettaglio un lungo spezzone di gameplay del gioco senza particolari orpelli o interruzioni: il gioco puro e semplice acquisito in presa diretta, e la prima cosa che abbiamo potuto notare è l'incredibile salto in avanti fatto da Relic in termini tecnici e grafici.
Age of Empires 4 sembra davvero splendido da vedere soprattutto per quello che concerne le ambientazioni, così vive, credibili e curate, con scenari ricchi di avvallamenti, corsi d'acqua e ampi spazi verdi. Proprio la vastità delle mappe, che dovremo chiaramente testare con mano, sembra essere il vero punto di svolta rispetto al passato, probabilmente nell'ottica di supportare armate ancora più consistenti in confronto alle numeriche a cui ci ha abituato la serie.
E tutto questo senza scendere nel dettaglio di unità e costruzioni che, ancora una volta, stupiscono per il grado di attenzione minuziosa verso ogni singolo particolare: dal vestiario all'uso di utensili e armi, fino ad arrivare alle generose animazioni che sottolineano ogni singola attività o posa da combattimento. Sul fronte tecnologico e artistico sembra davvero che i ragazzi di Relic abbiano centrato l'obiettivo.
C'è però anche una sorta di rovescio della medaglia visto che, a quanto pare, Age of Empires 4 si limiterà a implementare le stesse 4 ere del secondo capitolo della serie, probabilmente il più noto e conosciuto, nel tentativo di costruire una sorta di ponte con il passato e coccolare così i fan storici del brand. È indubbio che ci saremmo aspettati forse qualcosina di più anche in funzione del lavoro di ampliamento del periodo storico realizzato con Age of Empires 3, ma allo stesso tempo è evidente che Relic non si sia limitata a fare il compitino ma abbia instillato moltissima sostanza in queste 4 ere classiche in termini di varietà e profondità.
Nello spezzone di gameplay mostrato durante l'evento è infatti subito evidente come, ad esempio, l'era dei castelli modifichi sostanzialmente la componente strategica del gioco spostando tutta l'attenzione verso la gestione minuziosa delle fortificazioni del proprio quartier generale e contemporaneamente implementi un nuovo elemento tattico con l'introduzione di un numero davvero imponente di unità d'assedio. Si intravedono infatti trabucchi, baliste, catapulte, arieti coperti, torri mobili e scale coperte per salire immediatamente sulle mura di cinta.
La speranza è che anche le altre 3 ere, oscura, feudale e imperiale, offrano lo stesso tipo di approfondimento e diversificazione del gameplay. In ogni caso, la scelta di Microsoft di puntare così forte su Relic Entertainment, probabilmente una delle pochissime, ultime software house con un pedigree interamente dedicato alla strategia in tempo reale, è semplicemente perfetta. Un franchise importante come Age of Empires ha bisogno di un vigoroso scossone per tornare sul mercato con un capitolo inedito, dopo 3 remake dal valore produttivo elevato ma con risultati non sempre perfetti. E contemporaneamente la stessa Relic ha bisogno di riguadagnare la fiducia dei consumatori e soprattutto dei suoi fan dopo il fragoroso tonfo di Warhammer 40.000: Dawn of War 3 e quasi un quinquennio di silenzio assoluto.
Per questi motivi e per il piccolo antipasto di contenuti che siamo riusciti a vedere crediamo che Age of Empires 4 sia un titolo rischioso e per questo dal grandissimo potenziale: una sorta di ultima, grande scommessa, che potrebbe segnare la fine di un'epoca oppure l'ennesima rinascita di un genere che viene costantemente, a torto, dato per estinto.
Il multiplayer
Decisamente più scarne, purtroppo, le informazioni riguardanti il multiplayer di Age of Empires 4. Siamo convinti che nei prossimi mesi Microsoft organizzerà dei video o degli approfondimenti completamente dedicati a un aspetto così importante del franchise, ma al momento l'unica informazione degna di nota emersa durante l'evento, è la scelta di Relic di spingersi decisamente oltre gli elementi tipici di questa serie.
Sembra infatti che l'obiettivo del team di sviluppo sia quello di mettere in campo civiltà in grado di rendere asimmetriche le dinamiche del multigiocatore visto che, pur rispettando il triangolo dorato del franchise con la fanteria che vince sulla cavalleria che vince sulle armi a distanza che a sua volta hanno la meglio sulla fanteria, il team cercherà di offrire un gusto e uno stile in grado di rendere davvero differente l'utilizzo di ogni nazione. Magari pensare a Protoss, Zerg e Umani di Starcraft è eccessivo, ma stando alle parole di Relic, è esattamente quella la direzione che il team ha voluto imprimere a questo sequel.
Attenzione però a non pensare che Age of Empires 4 possa rappresentare un punto di rottura con il passato della serie. Il gioco nasce infatti sulla base di un enorme lavoro di studio e ricerca di tutti gli elementi che negli anni hanno caratterizzato ogni singolo aspetto del gameplay degli Age of Empires. Un lavoro che ha permesso a Relic di modellare l'ossatura del nuovo episodio in modo tale che sia coerente con gli elementi fondanti della serie e permetta ai giocatori di vecchia data di entrare subito in sintonia con il quarto capitolo.
Il senso di familiarità sarà onnipresente e consentirà di sentirsi maggiormente a proprio agio quando si inizierà a sperimentare con gli elementi originali e inediti introdotti dalla software house con l'obiettivo di modernizzare il franchise. E questo vale non solo per l'asimmetria delle civiltà nel multiplayer ma anche in tutti gli aspetti del gameplay single player a partire dalle ere tecnologiche come vi abbiamo accennato poco sopra.
L'idea di fondo con Age of Empires 4 è di creare prima di tutto un titolo per la community, in grado di soddisfare le sue richieste ed esigenze ed è anche per questo che fin dai primi prototipi, gruppi di persone sempre più estesi, al di fuori di Relic, hanno potuto testare il titolo per restituire preziosi feedback e dare un'indicazione precisa al team di sviluppo in merito alle feature più interessanti e agli elementi di gameplay da rifinire, migliorare ed eventualmente tagliare o potenziare.
L'uscita di Age of Empires 4, esattamente come avvenuto con Flight Simulator, l'altra grande rinascita di un brand di successo di Microsoft, segnerà quindi solo l'inizio per questo sequel: l'obiettivo è dare il gioco in mano a tutta la community il prima possibile e continuare poi ad espanderlo e potenziarlo nel tempo. Purtroppo quando questo avverrà ancora non ci è dato saperlo con precisione visto che dobbiamo accontentarci di un generico autunno 2021 su Steam, Windows Store e Game Pass (solo versione pc), consapevoli che prima o poi sarà possibile giocare anche una closed beta. Nell'attesa, ci possiamo consolare con tutta la trilogia Definitive Edition, quindi Age of Empires 1, 2 e 3, su Game Pass.
Microsoft e Relic si sono finalmente decise a mostrare in profondità Age of Empires 4 e non possiamo nascondere di essere rimasti colpiti positivamente dall'incredibile attenzione al dettaglio che traspare dalle sequenze di gioco. La ricostruzione storica minuziosa, l'eccezionale comparto grafico e un gameplay che, almeno a colpo d'occhio, sembra profondo e ben stratificato, non possono che farci ben sperare per questo ritorno sulle scene di un franchise storico. La speranza è di poter giocare almeno la beta il prima possibile per scoprire rapidamente se queste sensazioni saranno confermate, una volta presi in mano i comandi di gioco.
CERTEZZE
- Un'attenzione incredibile alla ricostruzione storica
- Tante idee per arricchire sia il single player che il multiplayer
- Tecnicamente e artisticamente sembra eccellente...
DUBBI
- ...ma rimangono ancora molte civiltà da vedere e le ere sono solo 4
- Da verificare il bilanciamento tra vecchi e nuovi elementi di gioco