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Among Trees, il provato

Il provato di Among Trees, un survival indie che invita a un'esplorazione calma e contemplativa del suo mondo selvaggio.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   20/06/2020
Among Trees
Among Trees
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Among Trees è un gioco strano che fa di tutto per indisporre il giocatore. Inizia in modo lentissimo e sembra essere quasi disinteressato alla tua presenza: tutto quello che ti chiede di fare è di guardare e ascoltare. Ci troviamo in uno bosco in cui una luce espressionista disegna i profili di alberi e rocce, creando una paletta di colori calda e delicata. Guardandoci intorno vediamo degli innocui animaletti (soprattutto dei conigli, ma anche dei cervi), mentre nelle vicinanze del punto di partenza scorgiamo una baita ridotta a una catapecchia: la nostra base.

Girando un po' rinveniamo subito le prime risorse: dei rametti, della legna, dei funghi, qualche pianta per il momento inutile e poco altro.

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Non c'è un tutorial, ma l'esperienza con il genere survival ci dice cosa dobbiamo fare: ridare vita a quel piccolo edificio diroccato. Per farlo dobbiamo trovare tutte le materie prime richieste. Dal punto di vista dell'interfaccia Among Trees è un titolo minimale. C'è un inventario e più avanti nel gioco si sbloccano degli strumenti per creare vari oggetti e per cucinare, ma il tutto è pensato per essere il più semplice possibile da padroneggiare. Ad esempio vogliamo sapere cosa ci serve per costruire un panca? Basta avvicinarsi al punto di costruzione e ci verrà indicato chiaramente a schermo.

Entrati nella baita ci troviamo un letto e un baule. Depositiamo qualche oggetto nel secondo, mentre scopriamo che è ancora troppo presto per usare il primo. Dobbiamo aspettare che cali la sera. Scopriamo anche un quaderno che possiamo usare per salvare la partita. Intanto che ci guardiamo intorno, l'indicatore della fame è sceso parecchio. Per rifocillarci mangiamo un paio di funghi crudi, l'unica cibaria a disposizione, quindi andiamo a fare un altro giro... ma dove andare?

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Esplorazione

Among Trees gestisce l'esplorazione in modo abbastanza radicale, almeno nelle fasi iniziali (andando avanti si sblocca una mappa che è di grande aiuto). Non ci vengono dati punti di riferimento e non abbiamo obiettivi. L'unica icona visibile da subito è quella della posizione della baita, che ci evita di perdere la strada di casa quando ci allontaniamo troppo. Il resto spetta a noi. Dopo aver girato un po' e aver raccolto altri rametti, funghi e piante, arriva l'ora di dormire. Non farlo ci farebbe morire di stanchezza, letteralmente. Il secondo giorno decidiamo di allontanarci di più; raggiungiamo un fiume, che confluisce in un laghetto, dove troviamo altro legname. Incontriamo anche dei cervi e ci troviamo ad ammirare dei paesaggi molto belli.

Il bosco di Among Trees è affascinante e ricco di vita, ma allo stesso tempo girare a vuoto è piacevole solo per qualche minuto, quindi inizia a stancare. L'effetto Firewatch si perde subito, per via della mancanza di una storia vera e propria che riempia i momenti morti e che ci dia qualche motivazione.

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Impieghiamo più di mezz'ora a trovare un sito con degli oggetti utili. Per la precisione, il giorno tre per puro caso seguiamo la direzione opposta a quella del giorno due e ci ritroviamo sotto a un traliccio crollato dove recuperiamo chiudi, bulloni e corda. È proprio quello che ci serve per costruire alcuni degli strumenti nella baita. Il sito non si trova molto distante dal punto di partenza, cosa che ci fa intuire che l'esplorazione è libera solo sulla carta, perché gli sviluppatori hanno comunque studiato un percorso ideale da seguire per non interrompere la progressione.

Evoluzione

La scarsa capienza del nostro inventario ci costringe a fare avanti e indietro un paio di volte per recuperare tutti gli oggetti utili. Ci sono anche delle casse che non possiamo aprire: abbiamo bisogno dell'accetta per spaccare quelle di legno e di grimaldelli per scassinare quelle chiuse a chiave. Purtroppo, nonostante la razzia fatta nel nuovo sito, non abbiamo tutti gli oggetti necessari per migliorare la baita. In generale, in giro se ne trovano pochi. Quindi decidiamo di girare ancora un po' finendo per imbatterci nel nostro primo nemico: un orso che protegge uno schema (servono per costruire oggetti).

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Ci ammazza con un paio di zampate, costringendoci a ricaricare l'ultimo salvataggio fatto nella baita. Capita nei survival, ma visti i ritmi di Among Trees qui morire è particolarmente fastidioso, perché costringe a rifare lunghe passeggiate per strade già esplorate.

Comunque sia alla fine riusciamo ad ampliare la baita e a costruire qualche oggetto avanzato, con cui la raccolta di materie prime diventa più rapida. Per saziarci la smettiamo di mangiare funghi crudi e iniziamo a cucinare il cibo. Lo specchio d'acqua in cui ci siamo imbattuti durante il secondo giorno ci torna comodo per pescare del pesce fresco, davvero nutriente una volta cotto, e le maggiori risorse a disposizione ci spingono ad esplorare zone più remote per andare alla scoperta di nuovi angoli di questo bosco meraviglioso. Anche gli orsi sembrano meno pericolosi dopo che si sono costruite delle armi.

Among Trees è un lento scoprire il bosco in cui si trova a vivere la protagonista, andando alla ricerca delle sue meraviglie. È un survival, ma non spinge l'acceleratore sugli elementi tipici del genere, comprese la personalizzazione e sulla difesa dai pericoli. In alcuni casi è di una lentezza esasperante, quanto non giustificata. Trovare qualcosa di nuovo, anche solo da ammirare, ripaga degli sforzi fatti, ma più di qualche giocatore potrebbe non apprezzare. Speriamo che nella versione definitiva facciamo qualcosa per eliminare un po' di momenti morti.

CERTEZZE

  • Graficamente affascinante
  • L'esplorazione

DUBBI

  • Le meccaniche survival sono molto blande
  • Pieno di momenti morti