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Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg, abbiamo provato il primo capitolo della serie rinnovata

Abbiamo provato Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg, titolo che torna a nuova vita direttamente dall'era della prima PlayStation.

Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg, abbiamo provato il primo capitolo della serie rinnovata
PROVATO di Simone Pettine   —   10/05/2023

Oggigiorno, anche grazie al successo dei recentissimi capitoli dedicati a Ryza, la serie Atelier è ben nota anche in Occidente: ma un tempo non era così. Sono serviti decenni perché i prodotti di Gust uscissero dal Giappone, e altrettanto affinché venissero anche tradotti in italiano. Prendete il caso della prima PlayStation: nel 1997 veniva pubblicato Atelier Marie: The Alchemist of Salburg, praticamente il capostipite di tutta la miriade di altri Atelier successivi. Da allora è passato "appena" un quarto di secolo, anche se il tempo percepito in ambito videoludico è molto maggiore.

Seguendo la scia di operazioni simili proposte negli scorsi anni, anche per l'alchimista Marie è arrivato il momento di un bel remake. Beh, quasi il momento, dato che Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg - ma da ora in poi utilizzeremo il più breve e pratico Atelier Marie Remake - verrà pubblicato su console e PC il prossimo luglio 2023. Intanto abbiamo avuto la possibilità di rispolverare i ricordi mettendo le mani su una versione dimostrativa del gioco. Quello che state per leggere è infatti il provato di Atelier Marie Remake: potrà darvi una prima idea su come procedono i lavori, su quanto sia stato mantenuto inalterato rispetto al passato e quanto invece sia stato aggiunto. Lo sviluppo dei videogames è infatti qualcosa di tanto complesso quanto interessante... un po' come l'alchimia, del resto.

Salvare il mondo? No, grazie: ho gli esami

La direzione artistica di Atelier Marie Remake può piacere o non piacere: a noi piace
La direzione artistica di Atelier Marie Remake può piacere o non piacere: a noi piace

Chi l'ha detto che gli alchimisti devono sempre salvare il mondo, come ribadito anche di recente nella recesnione di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key? Atelier Marie Remake ci riporta agli albori della serie, quando le cose erano molto più semplici e salvare il mondo non rientrava tra le priorità. Marie, infatti, è una semplice studentessa, e neppure la più brillante dell'Accademia di Salburg. Anzi, pasticciona com'è rischia di non diplomarsi affatto. I suoi insegnanti le danno quindi un ultimatum: se entro cinque anni non riuscirà a sorprenderli creando tramite l'alchimia un oggetto particolarmente degno di nota, sarà ufficialmente espulsa dalla scuola. Di conseguenza non potrà mai diventare un'alchimista.

Bisogna dunque rimboccarsi le maniche: esattamente come per il titolo del 1997, anche in questo caso il giocatore avrà a disposizione un certo periodo di tempo entro il quale dovrà raggiungere un obiettivo preciso e definitivo. A dominare l'atmosfera altrimenti scanzonata vi è quindi un po' l'ansia da prestazione che accompagnava, tra gli altri, l'esperienza di Majora's Mask. E se non si fa in tempo a rispettare la scadenza? Bisogna proprio raggiungere il game over a un passo dal successo? Ormai le sfide degne di questo nome, anche quando fanno parte del gameplay in sé, passano sempre in secondo piano; sia mai che i giocatori debbano sul serio rimboccarsi le maniche. E quindi è stata introdotta - questa è una novità - la "modalità senza limiti". Che comporta quanto potete facilmente immaginare: anche trascorso il limite temporale che dà l'avvio all'intera narrazione, Atelier Marie Remake proseguirà comunque e vi darà il tempo di "recuperare i debiti scolastici".

Prime novità degne di nota

I combattimenti di Atelier Marie Remake oggi appaiono un po' troppo rigidi
I combattimenti di Atelier Marie Remake oggi appaiono un po' troppo rigidi

Nel nostro provato abbiamo già potuto fare esperienza di una certa dose di novità rispetto al titolo del 1997. Atelier Marie Remake è, come il nome stesso indica, qualcosa di ricostruito da zero. Non è neppure la prima volta che accade qualcosa del genere, dato che Atelier Marie: The Alchemist of Salburg era già stato rinfiocchettato per bene per approdare su PlayStation 2; questa volta però l'aggiornamento non è meramente grafico, bensì strutturale. Certo, anche dal punto di vista tecnico le novità sono ben evidenti: se qualcuno non sapesse nulla della storia del titolo, quest'ultimo potrebbe sembrare una piccola produzione in scala ridotta figlia dei tempi moderni. Sono la modalità di fruizione, i tempi di gioco e le dimensioni a tradire il quarto di secolo che si porta alle spalle.

Per cominciare, tutto è ora in alta definizione: dalle schermate di dialogo dei personaggi in 2D, in stile visual novel, agli ambienti veri e propri in tre dimensioni. In passato Atelier Marie era molto simile a un gestionale: non si controllava di rettamente la protagonista in quanto personaggio vero e proprio, ma ci si limitava a indirizzarla verso zone diverse tramite menù a schermo. Ora è invece possibile "muoverla" da un ambiente all'altro della cittadina, fino ai territori circostanti dove combattere i mostri e raccogliere le risorse fondamentali per l'alchimia. Tutti gli ambienti sono stati ricostruiti in 3D, adottando una soluzione visiva a metà strada tra il chibi e il cartoonesco: soluzione che ricorda per molti aspetti, prospettiva a parte, quanto visto di recente nei Remake di Pokémon Diamante e Perla. La scelta ci ha convinto, ma ci rendiamo conto che altri avrebbero potuto preferire qualcosa di un po' più ambizioso.

Il gameplay non ha subito invece grandi modifiche: l'esperienza di Atelier Marie Remake si presenta da subito come un'offerta molto conservativa. Ma c'è un'eccezione: la fase di raccolta delle risorse. In questo caso gli sviluppatori hanno introdotto ambienti del tutto inediti (benché ridotti) all'interno dei quali ci si può spostare e raccogliere quanto si desidera; ogni interazione porta via del tempo all'interno del mondo di gioco, e ciò influisce sulla data fatidica che bisogna rispettare (sempre che abbiate scelto la modalità di gioco base, e non quella più moderna e permissiva). Sulla fase di raccolta e sui combattimenti torneremo più diffusamente in fase di recensione, anche perché abbiamo bisogno di capire se almeno i secondi abbiano subito qualche aggiornamento degno di nota in termini di profondità e varietà; anche perché i personaggi secondari da reclutare non mancano di certo.

Al momento Atelier Marie Remake ci sembra una produzione che fa esattamente quanto deve fare, senza infamia e senza lode. Si tratta dello stesso titolo dell'ormai lontano '97, aggiornato dal punto di vista tecnico e grafico ai tempi moderni; non manca qualche miglioria anche nel gameplay, con menù più intuitivi, un tutorial degno di questo nome, e modifiche nel sistema di raccolta delle risorse. Sono aspetti sui quali abbiamo però bisogno di indagare di più, prima di poterci esprimere; e ci esprimeremo solo in sede di recensione. In tutto il resto, il remake non brilla in modo particolare, e purtroppo non fa che ripresentare delle meccaniche ormai ampiamente abusate nel corso degli anni, riproposte in ogni salsa, insomma figlie della propria epoca. Così com'è, il prodotto sembra essere pensato come un tuffo nel passato per i giocatori di una volta - specificamente per quelli del Sol Levante, dato che da noi non è mai arrivato su PlayStation 1. Ma in Occidente, quando il mercato ha da offrire allo stesso prezzo i capitoli più recenti, tra i quali l'eccellente Ryza, perché dovrebbe interessare? Staremo a vedere.

CERTEZZE

  • Sembra aver conservato l'atmosfera dell'originale
  • Migliorie alla giocabilità in generale (menù, tutorial, ecc.)
  • Nuova modalità di gioco, più permissiva

DUBBI

  • Le novità snaturano parecchio l'idea alla base del gioco
  • In generale sembra un po' troppo conservativo
  • E sembra che costerà anche parecchio