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Battlefield V, tra Ray Tracing, DLSS e nuove missioni

La nuova patch di Battlefield V ottimizza il codice di rete, migliora il Ray Tracing, implementa il DLSS e aggiunge una modalità cooperativa.

SPECIALE di Mattia Armani   —   17/02/2019

L'ultima corposa patch di Battlefield V include nuovi contenuti, alcuni fix importanti e il supporto per la tecnologia DLSS, l'upscaling hardware NVIDIA che assieme al Ray Tracing caratterizza le GeForce RTX. Ed è un aggiornamento molto importante per poter fruire di un'illuminazione di ultima generazione che su una GeForce RTX 2080 Ti Founders Edition grava sul framerate tanto da portarlo da una forbice di 50-80fps, in 4K, fino a meno 30fps in 4K, tanto in multiplayer quanto nelle sequenze di intermezzo. Ed è qui che entra in campo il DLSS.

La maggiore ottimizzazione del Ray tracing è evidente nella campagna giocata in 4K
La maggiore ottimizzazione del Ray tracing è evidente nella campagna giocata in 4K

Vantaggi e svantaggi del DLSS

Il DLSS compensa parte della perdita di frame dovuta all'attivazione del Ray Tracing, consentendoci di arrivare a circa 60 FPS in 4K nella mappa di Rotterdam, in un punto in cui l'illuminazione di ultima generazione, attivata senza upscaling a fare da supporto, costringe a un framerate inferiore alle 40 immagini per secondo. Un salto niente male per una tecnologia che pur non riuscendo a compensare completamente gli effetti del Ray Tracing, cosa evidente dagli oltre 70 FPS ottenuti disattivando entrambe le nuove tecnologie, garantisce incrementi prestazionali con picchi del 50%, assestandosi su quel 40% di media promesso da NVIDIA. Un risultato che si estende alle risoluzioni e alle schede video meno costose della RTX 2080 Ti, anche se la diminuzione del numero dei pixel e dei tensor core produce variazioni sensibili nelle rilevazioni. Quello che conta però, è che la combinazione delle due tecnologie garantisce senza alcun dubbio un buon salto prestazionale, con la RTX 2070 e la RTX 2080 che dovrebbero garantire un'esperienza fluida con Ray Tracing in 1440p, magari con qualche piccolo compromesso con la 2070, ma senza problemi sulla RTX 2080.

La situazione è diversa in una mappa multigiocatore come Rotterdam, con il Ray Tracing che comporta framerate piuttosto bassi
La situazione è diversa in una mappa multigiocatore come Rotterdam, con il Ray Tracing che comporta framerate piuttosto bassi

E abbassando sia le impostazioni ad alto che il Ray Tracing in qualità media, diventa possibile giocare in 1440p a 60 FPS anche sulla RTX 2060. Si concretizza, in sostanza, la visione di NVIDIA, con entrambe le tecnologie che combinate aumentano le prestazioni della serie RTX incrementando lo stacco rispetto alla generazione precedente e rendendo pienamente utilizzabile il Ray Tracing. C'è da fare un sacrificio però, in termini di nitidezza dell'immagine, con il DLSS che genera una sfocatura, più o meno evidente a seconda della situazione. Un compromesso che si nota relativamente giocando in 4K su un pannello di medie dimensioni, ma si fa sempre più visibile con l'ampliarsi dello schermo e con il calare della risoluzione. Il risultato è un anti-aliasing decisamente marcato, meno preciso dell'FXAA e, come vedremo nel paragrafo successivo, soggetto ad alcune limitazioni importanti. Ma l'obiettivo, almeno in questa fase in cui le nuove tecnologie NVIDIA sono ancora in evoluzione, è quello di rendere più digeribile il Ray Tracing, che tra l'altro ha compiuto da solo buoni passi in avanti dalla Gamescom dello scorso anno, quando il titolo DICE faticava a mantenere una fluidità accettabile in 1080p con una GeForce RTX 2080 Ti. Oggi le cose sono cambiate ed è importante sottolineare come la potente GPU ci consenta di giocare a più di 100 FPS in 1080p e circa 75 FPS in 1440p, senza ricorrere all'upscaling che come vedremo tra poco, impone alcuni limiti ancora più marcati nel caso dell'ammiraglia consumer NVIDIA.

Il DLSS migliora notevolmente le prestazioni ma genera una sfocatura visibile nella parte destra dell'immagine
Il DLSS migliora notevolmente le prestazioni ma genera una sfocatura visibile nella parte destra dell'immagine

Un aggiornamento riuscito in parte

Dubbi qualitativi o meno, l'aggiunta del DLSS è quel qualcosa in più che può essere disattivato a piacimento in attesa che l'algoritmo migliori e che NVIDIA implementi la versione più avanzata di questa tecnologia. Non può essere però utilizzato in tutte le situazioni, vista la scelta da parte del produttore hardware di vincolare il DLSS a determinate condizioni che tra l'altro non sono uguali per tutte le GeForce RTX, ecludendo la necessità di avere il Ray Tracing attivo per poter sfruttare il peculiare upscaling. Le RTX 2080 e 2080 Ti, per esempio, non possono sfruttare il DLSS in 1080p, nemmeno con il Ray Tracing attivo, mentre la RTX 2080 Ti non può godere dell'upscaling nemmeno in 1440p, finendo per essere penalizzata di fronte a soluzioni meno costose. E non ci consola sapere che probabilmente, come abbiamo già scritto nello speciale legato a Metro Exodus, la scelta è riconducibile a possibili problemi del DLSS con framerate troppo alti e con la necessità di mettere sotto torchio la scheda per ottenere i risultati migliori. Non possiamo però far nulla se non, come anticipato, aspettare ulteriori evoluzioni per una tecnologia che è senza dubbio destinata a crescere, speriamo in tempi non troppo lunghi.

Il Ray Tracing in tutto il suo splendore
Il Ray Tracing in tutto il suo splendore

Nel frattempo ci godiamo le altre novità della patch di Battlefield V: un massiccio update che include numerose ottimizzazioni tra le quali ne troviamo un paio, a lungo reclamate dai giocatori, che dovrebbero eliminare problemi di rilevazione del danno inflitto e subito, spesso causa di anomalie estremamente fastidiose per il comparto multigiocatore di questo sparatutto in prima persona. Inoltre, come anticipato, l'introduzione del DLSS coincide con un'ulteriore ottimizzazione del Ray Tracing, mentre la lista di modifiche include l'eliminazione di exploit, parecchi bilanciamenti, diversi ritocchi alle modalità e via dicendo. Ma l'aggiunta più corposa riguarda otto nuove missioni a fasi che sfruttano le quattro mappe più riconoscibili del gioco per introdurre la dimensione cooperativa nel mondo di Battlefield V, che si basa sull'uccisione di nemici, su obiettivi simili a quelli multigiocatore e su qualche altra variante che può regalare qualche ora di gameplay diversa dal solito a chi ha 3 amici con cui fare squadra. Ed è una condizione necessaria, tanto per l'assenza del matchmaking quanto per la scarsa ispirazione delle missioni che, per quanto i nemici d'elite siano robusti, sono piuttosto piatte ed evidenziano ben più della campagna i limiti dell'intelligenza artificiale. Non proprio indispensabili dunque, anche se permettono di ottenere punti esperienza, alcuni sblocchi piuttosto antipatici da ottenere in multigiocatore e Monete Compagnia.

Geforce Rtx Tabella Dlss