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Bionic Bay, il provato della demo di un platform bidimensionale dalla fisica convincente

Psychoflow Studio e Mureena uniscono le forze per creare Bionic Bay, un gioco fatto di forti contrasti cromatici e di meccaniche di gameplay basate sulla fisica.

Bionic Bay, il provato della demo di un platform bidimensionale dalla fisica convincente
PROVATO di Giulia Martino   —   13/02/2023

Sono passati più di dieci anni dalla pubblicazione di Limbo, titolo che più di ogni altro è stato in grado di segnare la rinascita dei puzzle-platform in due dimensioni. Da allora, l'industria videoludica non ha mai smesso di guardare al modello tracciato da Playdead, che tutt'ora funge da pietra di paragone per stimolare confronti e riflessioni sui nuovi esponenti del genere. Tra questi si inserisce Bionic Bay, sviluppato da due piccoli studi indipendenti: design e direzione artistica sono di Mureena, dietro cui si cela lo sviluppatore finlandese Juhana Myllys, già autore di Badland e Badland 2, mentre gli aspetti tecnici sono gestiti da Psychoflow Studio, compagnia formata da due programmatori con sede a Taiwan.

Il protagonista di Bionic Bay è piccolissimo all'interno del campo visivo, pieno di tubi, macchinari e diavolerie meccaniche assortite, segnando una netta predominanza dello spazio rispetto alla figura umana. Ne consegue un approccio totalmente diverso da quello adottato da Playdead per incoraggiare l'empatia del giocatore nei confronti dei suoi protagonisti; nel corso della demo, della durata di circa un'ora e disponibile nell'ambito di Steam Next Fest, non ci siamo trovati minimamente a disagio nel vedere il nostro omino tritato, schiacciato, decapitato dai molteplici ostacoli ambientali che Bionic Bay mette sul nostro cammino. Regnano sovrane delle meccaniche di gameplay - lo scambio di posizioni tra protagonista ed elementi dello scenario è la principale - improntate alla velocità e a una giocosa sperimentazione, in un mondo in cui (quasi) tutto sembra essere permesso.

Vi raccontiamo di questo interessante platform nel nostro provato della demo di Bionic Bay.

Ridotto ai minimi termini

L'ambientazione di Bionic Bay è industriale, ma non sappiamo come e perché il nostro protagonista sia finito in questo luogo ostile
L'ambientazione di Bionic Bay è industriale, ma non sappiamo come e perché il nostro protagonista sia finito in questo luogo ostile

La brevissima cinematica iniziale che apre le danze di Bionic Bay non spiega nulla sul contesto in cui ci troviamo a controllare il nostro protagonista, un umano minuscolo perso all'interno di uno sconfinato impianto industriale. Bastano pochi passi e l'attivazione di un misterioso macchinario per guadagnare abilità di movimento sovrumane, e in particolare un'elevatissima velocità nella corsa e la capacità di saltare e rotolare per lunghe distanze. Insomma, Bionic Bay ci fa subito comprendere che la rapidità negli spostamenti sarà essenziale per muoversi negli scenari che ci troveremo ad attraversare.

Al riguardo, al netto di una certa monotonia di quanto proposto nella demo - l'impianto è formato da una sterminata distesa di tubi, anche se, verso la fine, si attraversa un passaggio in cui le piante sembrano reclamare il ruolo del padrone in questo scenario industriale desolante - abbiamo apprezzato la direzione artistica impressa da Mureena, simile nelle scelte stilistiche a quanto visto nella produzione italiana Vesper: vi è un fortissimo contrasto tra i colori, prevalentemente primari, che illuminano lo sfondo, e le cromie più sobrie (in particolare grigio e verde scuro) che segnano le superfici percorribili dal protagonista. Questa contrapposizione risulta efficace nel catturare l'occhio del giocatore e nel farlo concentrare più sull'ambiente circostante che sul nostro omino, e questa attenzione è più che opportuna, visto che la demo di Bionic Bay si è rivelata un autentico campo minato per il nostro sventurato personaggio giocante.

Morire e ricominciare

Il minuscolo protagonista di Bionic Bay è quasi invisibile negli immensi scenari industriali che si trova a percorrere
Il minuscolo protagonista di Bionic Bay è quasi invisibile negli immensi scenari industriali che si trova a percorrere

In linea generale, scoprire come proseguire in Bionic Bay è abbastanza immediato, e le abilità del personaggio vengono implementate in maniera graduale, senza eccessivi scossoni. In ogni caso, sono presenti passaggi in cui sono necessari prontezza di riflessi e tempismo: per questo, abbiamo apprezzato la scelta di rendere pressoché immediata la "resurrezione" del protagonista, solitamente nelle immediate vicinanze del luogo della sua prematura dipartita. Bionic Bay vive di velocità anche sotto questo punto di vista, e grazie a questo riesce a non stancare mai: la possibilità di rimettersi in gioco in un frangente complesso è immediatamente alla portata del giocatore.

L'aspetto senz'altro più interessante della produzione è l'eccellente gestione della fisica del personaggio e degli oggetti presenti a schermo. Dopo un po' di progressione nell'esplorazione dell'impianto, si ottiene la capacità che forse più definisce Bionic Bay: quella di scambiare di posto il protagonista con un oggetto da lui colpito. Ad esempio, possiamo così oltrepassare degli enormi ostacoli, normalmente insormontabili, oppure "caricare" con il nostro potere speciale una bomba, saltare sopra un oggetto da eliminare, attivare lo scambio al momento giusto e così far cadere l'ordigno sul luogo desiderato, generando un'esplosione che ci consentirà di sgomberare il campo e proseguire nel nostro cammino. In realtà, gli impieghi di questa abilità si fanno ben presto più complicati di così, rendendo l'esplorazione una vera e propria gioia grazie a situazioni spesso sorprendenti e originali.

Questo perché il movimento del nostro omino è rapidissimo e libero, mai frustrante, grazie anche - come detto poc'anzi - ai checkpoint sempre vicinissimi in caso di insuccesso dei nostri esperimenti. La demo di Bionic Bay è densissima e nuove sfide sono sempre dietro l'angolo: al contrario dei titoli prodotti da Playdead, il videogioco sviluppato da Mureena e Psychoflow Studio punta tutto su un gameplay reattivo e divertente, senza momenti più rilassati e di esplorazione più compassata. E va benissimo così, perché Bionic Bay è una produzione che ci è parsa avere le idee ben chiare e che seguiremo con attenzione; la sua uscita è prevista per quest'anno.

Segnaliamo la presenza di una traduzione in lingua italiana - anche se, al momento, la quantità di testi presenti nel gioco è limitata ai menu - e una colonna sonora capace di immergere adeguatamente i giocatori nelle atmosfere cupe e decadenti dell'impianto industriale attraversato dal protagonista.

Bionic Bay ha un sistema di gameplay basato su una fisica ben implementata e su meccaniche interessanti: in particolare, la possibilità di scambiare di posto il protagonista e vari elementi dello scenario apre tutta una serie di situazioni ed enigmi sempre stimolanti per il giocatore. Grazie alla velocità del personaggio giocante e alla continua proposizione di puzzle differenti, la progressione di Bionic Bay ha un passo deciso, quasi violento, proprio come le morti del protagonista, condannato a rimanere vittima dei nostri esperimenti per tentare di proseguire nel crudele mondo di gioco. Tra raggi laser, mine e missili, la scenografia proposta da Mureena è infatti ricca di elementi pericolosi, proposti in un contesto artisticamente pregevole; speriamo solo in una maggiore varietà degli scenari con il progredire dell'esplorazione oltre i limitati confini di questa pur ottima demo.

CERTEZZE

  • Meccaniche di gameplay molto efficaci basate sulla fisica
  • Progressione stimolante grazie all'implementazione di nuove abilità
  • Velocissimo, reattivo, dinamico

DUBBI

  • Scenari piuttosto monotoni nella demo