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La maledizione di Cannibal Holocaust, l'intervista con Fantastico Studio

Abbiamo intervistato Fantastico Studio per scoprire disperati tentativi di un team di dare un seguito all'horror italiano Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato.

La maledizione di Cannibal Holocaust, l'intervista con Fantastico Studio
INTERVISTA di Damiano Gerli   —   03/07/2023

Chi sono i veri selvaggi, coloro che vivono nella Savana o quelli che vanno a disturbarli per studiarli e meravigliarsi dei loro costumi bislacchi e lontani dai nostri "civilizzati"? Una domanda spesso centrale a quello che è stato il genere cinematografico dei "cannibali". Un classico del cinema di genere italiano, dove registi come Umberto Lenzi e Joe D'Amato hanno regnato sovrani. Tra gli anni '70 e '80, potremmo considerare i cannibali come l'evoluzione dei "Mondo Cane", i documentari fasulli nati negli anni '60, spesso solo un pretesto per mostrare una serie d'immagini scioccanti.

Di certo, tra tutti, nessun autore come Ruggero Deodato ha usato il genere cannibale per lanciare precisi messaggi sociali. Recentemente scomparso, il regista di Potenza è diventato noto per il suo Cannibal Holocaust del 1980, vera e propria bandiera del genere. A distanza di 43 anni, è un'opera che ancora causa polemiche e può facilmente scioccare chi lo guarda senza sapere bene quel che lo aspetta. Ma perché siamo qui a parlare di film? Perché Fantastico è stato il primo studio di videogiochi ad avere la possibilità di realizzare un gioco e potenziale seguito di Cannibal Holocaust. Ne parliamo con Andrea Valesini di Fantastico, addentrandoci tra le fronde dei mille problemi di Cannibal e di come spesso la realtà superi ogni finzione documentaristica.

Un proficuo incontro con il regista

Un'immagine dall'avventura grafica Borneo
Un'immagine dall'avventura grafica Borneo

Andrea racconta che la possibilità di lavorare con Deodato arriva nel 2019, attraverso una conoscenza comune e in seguito a un incontro con il regista concluso con successo. "Ruggero era già in là con gli anni, ma ancora lucido e con tanta voglia di fare. Abbiamo avuto modo di recuperare, nel suo cassetto dei mille ricordi, un soggetto per il seguito di Cannibal Holocaust e ci abbiamo iniziato a lavorare" racconta lo sviluppatore. All'epoca, Fantastico Studio maneggiava diversi progetti contemporaneamente, così arrivò l'idea di realizzare una visual novel, snella, da poter chiudere in pochi mesi.

Appena si da il via al progetto, arriva la pandemia da Covid-19. Per quanto questa non abbia poi impattato molto sullo sviluppo, il problema - ricorda Andrea - era il regista. "Essendo già in là con gli anni, non potevamo più vederlo e collaborarci direttamente. Lui aveva un ruolo un po' da produttore, visionava quel che facevamo e lavoravamo insieme allo sviluppo del soggetto in una vera e propria sceneggiatura." Comunque, il momento sembrava già propizio per un annuncio, ma siccome due dei soci non erano convinti dell'idea, Andrea decideva di pubblicare un piccolo teaser per saggiare l'interesse del pubblico.

Grande interesse, grandi problemi.

L'artwork original di Cannibal prima dei problemi legali
L'artwork original di Cannibal prima dei problemi legali

"Fu un successo oltre misura, il progetto più cliccato che abbiamo mai fatto", prosegue Andrea, "purtroppo non avevamo messo su una pagina Steam, quindi ci siamo bruciati una settimana di visibilità". A quel punto, avendo la conferma della bontà della proposta, Fantastico Studio prende coraggio e decide di alzare il tiro. Si passa così a sviluppare una vera e propria avventura punta e clicca, con l'idea di annunciarla allo Steam Next Fest del 2020.

Pochi giorni prima della presentazione di "Cannibal", però, un fulmine a ciel sereno: arriva una raccomandata, di quelle che nessuno vorrebbe mai ricevere. "Ci comunicano che, per quel teaser precedentemente pubblicato, abbiamo utilizzato alcune immagini e la musica di Cannibal Holocaust, facendo così pubblicità scorretta. Nonostante Deodato si fosse in precedenza accordato per poter usare liberamente tre minuti di film, quest'accordo non valeva per l'Italia".

Le minacce legali finiscono per mettere uno stop a ogni possibile annuncio di Cannibal, ritardando il progetto di diversi mesi. Alla fine, lo studio ne esce a fatica, ma con successo, finendo per pagare ben meno della richiesta originale. Urge quindi un cambio di rotta del progetto e un nuovo nome: Borneo - a Jungle Nightmare. La scelta porterà un'altra inaspettata valanga di problemi.

Dal Borneo con furore

Un'immagine 3D di Borneo (progetto cancellato)
Un'immagine 3D di Borneo (progetto cancellato)


"A dicembre 2020 cambiamo il progetto in Borneo: A Jungle Nightmare. Siamo pronti per andare live e mostrare a tutti la demo e... arriva un altro stop. Questa volta sono le proteste degli abitanti del Borneo e dell'Indonesia, che temevano che il prodotto avesse intenti razzisti e denigratori contro la loro nazione" racconta Andrea. A quanto pare, Deodato in passato aveva già avuto alcuni problemi con gli abitanti dell'isola, che si erano segnati il suo nome a vive lettere. "Ci cominciano ad arrivare ogni giorno, su Instagram e Twitter, una quarantina di minacce in varie lingue. Contro di noi si era messa anche una rappresentante di punta dello sviluppo asiatico. Insomma, neanche il tempo di ripartire, che ci siamo bloccati di nuovo."

A quel punto lo studio stesso è convinto che intorno a Deodato e al progetto aleggi una qualche maledizione. Alcuni soci vogliono cancellare tutto, altri dicono che sarebbe un errore non proseguire, altrimenti si ammetterebbe lo sbaglio e l'intento razzista. Andrea menziona come lo studio decida sì di proseguire, ma inserendo un disclaimer a inizio trailer: "il gioco è frutto della fantasia e dell'immaginazione, insomma era un modo di dire non ci rompete le pa...". C'è però anche un cambio di genere, visto che il punta e clicca non sta comunque avendo grandi consensi, si decide di realizzare una vera avventura in 3D. Con l'aiuto di Ruggero, lo studio trova dei fondi per poter sviluppare un motore. Tutto sembra andare a gonfie vele, ma nel 2021 Ruggero Deodato inizia a stare male.

Andrea spiega che la malattia del regista, comunque, non lo blocca del tutto. "C'erano alcuni periodi in cui poteva essere presente, ma in generale i suoi problemi di salute hanno finito con rallentarci molto, fino a quando poi è venuto a mancare a fine 2022". A quel punto, lo studio è costretto a fermarsi e dare priorità a progetti di maggior urgenza, nel mentre che si cerca di capire come procedere con Cannibal / Borneo. Andrea racconta che, tramite contatti col figlio del regista, tutti concordano che il progetto può continuare. Ma, per la quarta volta, lo studio è costretto a un cambio di rotta.

"Ruggero aveva anche il ruolo di finanziatore: venendo meno lui, l'idea del gioco in 3D l'abbiamo dovuta per forza scartare, orientandoci per un prodotto meno ambizioso. Siamo quindi tornati all'idea iniziale: la visual novel." Al momento attuale, lo studio sta infatti sviluppando una visual novel episodica, con una storia divisa in varie puntate. La trama originale di Deodato è al momento composta da tre parti: una ambientata nel Borneo e altre due negli Stati Uniti. Ci saranno due protagonisti che, seguendo strade diverse, si ritroveranno poi insieme nel Borneo.

Sarà la volta buona?

Immagine da Cannibal Tales
Immagine da Cannibal Tales

Insomma, riducendo l'ambizione del progetto, Fantastico pensa che stavolta, dopo quattro battute d'arresto, sarà la volta buona? "Speriamo di sì" sorride Andrea, "abbiamo un prodotto per le mani che ha molte carte vincenti e ci terremmo a mostrare al mondo la visione di Ruggero. Siamo a buon punto col primo episodio della visual novel, che vorremmo far uscire per il prossimo anno. Probabilmente vedrete qualcosa in più verso Halloween...". Se poi questo dovesse avere successo, gli altri episodi seguiranno nei mesi successivi.

Certo, Cannibal / Borneo sembra davvero uno dei progetti più sfortunati di cui abbiamo sentito negli ultimi anni. Non sappiamo se la maledizione di Cannibal Holocaust a questo punto sia stata superata, ricordiamo come lo stesso regista abbia rischiato, nel 1980, l'accusa di omicidio dell'intero cast per Cannibal Holocaust. Di sicuro, possiamo dire che il soggetto di Deodato - da quel che abbiamo avuto modo di vedere - sembra intrigante e meriterebbe di raggiungere finalmente il suo pubblico. Di certo, tra ben sei film considerati come seguiti "non officiali", quella di Cannibal Tales sarebbe davvero l'ultima occasione di vedere un vero Cannibal Holocaust 2, pure in una forma molto diversa. Al netto di altre malefiche tribali entità in agguato, dovremmo avere notizie presto.