"Come cavolo dovrei trasformare in un film un platform diviso in stage che peraltro non ho mai neppure giocato?" Dev'essere stata questa la domanda che è frullata in testa a Warren Ellis quando la compagnia Frederator Studio l'ha reclutato, nel 2007, per scrivere la sceneggiatura di un film ispirato a Castlevania. All'epoca avrebbe dovuto dirigerlo Paul W.S. Anderson, ma nel corso di tutti questi anni sono cambiate parecchie cose e quel film - caratterizzato da una produzione lunga e tormentata - si è infine tramutato in una serie televisiva. Netflix ha pubblicato le prime quattro puntate lo scorso anno, l'esperimento ha avuto successo e ora sulla popolare piattaforma digitale sono arrivati altri otto episodi che costituiscono la seconda e probabilmente ultima stagione di Castlevania.
La trama in sintesi
L'anno scorso avevamo lasciato Trevor Belmont e Sypha Belnades alle prese con Alucard, il figlio di Dracula che il cacciatore di vampiri aveva affrontato in duello, salvo scoprire poco dopo di essere dalla stessa parte: sia Trevor che Alucard vogliono Dracula morto, ragion per cui i nostri tre eroi hanno deciso di fare fronte comune e trovare un modo per distruggere il vampiro e il suo castello. La prima stagione di Castlevania gettava le basi, raccontandoci le origini dell'odio di Dracula nei confronti degli umani che hanno ingiustamente giustiziato l'unica donna che avesse mai amato. Warren Ellis aveva ideato la sceneggiatura di Castlevania perché diventasse una trilogia cinematografica con un inizio, una parte intermedia e un finale: in questo senso, la seconda stagione di Castlevania, grazie al doppio degli episodi, rappresenta proprio la seconda e la terza parte della trilogia.
Chi è buono e chi è cattivo?
Questo ci riporta tuttavia alla domanda che si doveva essere posto Ellis, uno che Castlevania non lo conosceva affatto e non lo aveva mai giocato ma che nel curriculum brillava per la sua capacità di affrontare tematiche e storie dalle prospettive più diverse. Ebbene, Ellis si è semplicemente ispirato alla mitologia invero semplicistica di Castlevania - e per la precisione di Castlevania III: Dracula's Curse - per costruirci sopra una storia molto più complessa e sfaccettata. Il numero di episodi in questa stagione gli ha quindi consentito di esplorare la guerra contro Dracula soprattutto dal punto di vista del conte che, nel frattempo, si è circondato di vampiri e altre eccentriche creature del buio per sterminare definitivamente la specie umana. Castlevania è una serie abbastanza lenta che, specialmente nelle prime puntate, tratteggia in modo esemplare gli antagonisti, forse anche troppo dato che alcuni - come Hector, Carmilla e Godbrand - finiscono col godere di una rilevanza che alla fin fine incide relativamente poco sul piano narrativo, sminuendo tra l'altro quegli umani che i nostri eroi dovrebbero salvare, qui rappresentati quasi sempre come una specie inetta, ipocrita e ingiusta.
Lo scrupolo di Ellis, tuttavia, ci permette di conoscere meglio le motivazioni e gli intrighi dietro i piani di Dracula, una figura tragica che assume un contorno decisamente insolito nel giro di qualche episodio. I suoi stessi sudditi cospirano alle sue spalle e questa fantomatica guerra prende pieghe inaspettate, delineando ancora meglio il mondo in cui si svolge questa storia. Contemporaneamente, Ellis dedica forse pure troppo poco tempo ai tre protagonisti, impegnati a trovare un modo per intrappolare il castello di Dracula e sferrare l'attacco decisivo. La sceneggiatura descrive il loro rapporto attraverso dialoghi concisi e battute irriverenti, cementificando un legame di amicizia - e non solo - che forse appare un po' sacrificato rispetto ai flashback e agli intrecci nella corte di Dracula. Sfortunatamente ci mette lo zampino anche un doppiaggio italiano piuttosto incostante: non che le voci originali inglesi siano nettamente migliori - pur contando alcuni pezzi grossi come Richard Armitage e Peter Stormare - ma la poca convinzione di alcuni doppiatori italiani rende decisamente puerili alcuni dialoghi già abbastanza deboli in partenza.
L'importanza che Ellis dedica alla caratterizzazione dei personaggi, comunque, rallenta parecchio il ritmo della narrazione, specialmente nella prima metà della stagione. Il regista Sam Deats fa del suo meglio per infondere un po' di azione nelle puntate ma è solo intorno alla sesta che Castlevania dà il meglio di sé anche su quel fronte, e quando lo fa, sinceramente, lascia a bocca aperta con scontri tesi, creativi e animati splendidamente. Il punto è che Castlevania non è e non vuole essere un adattamento pedissequo dei giochi: inutile aspettarsi una serie incentrata sull'esplorazione del castello di Dracula e sulle battaglie contro i mostri iconici che lo infestano. Ellis ha proprio costruito una storia più complessa e stratificata, al punto da concludersi con un episodio finale decisamente inusuale che potrebbe far storcere il naso a chi si aspetta un classico canovaccio da scontro decisivo nell'ultima puntata. Invece no, Castlevania rovescia anche quel paradigma, dimostrando che non c'è bisogno di calcare inutilmente la mano su combattimenti e scene d'azione quando si trasforma in film o serie TV un videogioco.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
La seconda stagione di Castlevania racconta la battaglia con Dracula senza indulgere in combattimenti gratuiti ma prendendosi tutto il tempo necessario a caratterizzare i personaggi coinvolti e soprattutto gli antagonisti di Trevor Belmont e soci. Il ritmo ne risulta un po' sacrificato e bisogna aspettare gli ultimi episodi per vedere delle ottime scene d'azione, ma forse è proprio questa narrazione adulta e sopra le righe a distinguere Castlevania dai tanti adattamenti mediocri che girano in TV e al cinema.
PRO
- Tutti i personaggi sono ben caratterizzati
- Ottime scene d'azione
CONTRO
- Il ritmo è un po' troppo lento
- Doppiaggio italiano incostante