Un paio di anni fa, quando è uscito nelle sale, Suicide Squad ha diviso critica e pubblico, ma ha anche rappresentato un modo alternativo - e sicuramente coraggioso - di fare cinecomics in un momento in cui Marvel e DC Comics si davano battaglia a colpi di blockbuster. Il film di David Ayer, di recente reso disponibile in streaming su Infinity, è stato un esperimento interessante per un universo cinematografico sul nascere che puntava tutto su figure iconiche come Superman, Batman o Wonder Woman, la triade su cui si fonda la cosiddetta Justice League. Che DC e Warner Bros. non abbiano saputo costruire questa infrastruttura in modo organico è risaputo, ma Suicide Squad è stato un'anomalia nell'anomalia: Ayer ha abbracciato la vena "dark" e "gritty" dei cinecomics DC per raccontare le disavventure di una banda di super galeotti, tingendo il tutto di sfumature ironiche che sono risultate in uno spettacolo positivamente grottesco. Suicide Squad ha anche vinto un premio Oscar per il miglior trucco e ha messo sotto i riflettori alcuni villain meno famosi come Deadshot e Capitan Boomerang, lanciandone definitivamente altri come l'ormai famosissima Harley Quinn.
La squadra
Nei fumetti, la Suicide Squad risale addirittura al 1959: compare per la prima volta nel numero 25 di The Brave and the Bold con una formazione molto diversa rispetto a quella vista nel film. Negli anni a seguire, infatti, la squadra si è formata e riformata tante volte, cambiando spesso membri a seconda dei casi e rigenerandosi completamente a ogni reset dell'universo DC. È infatti soltanto nel 1987 che debutta un albo incentrato solo sulla Suicide Squad con le stesse premesse che Ayer impiegherà poi nel suo film quasi trent'anni dopo. Il segretario dei servizi segreti Amanda Waller convince il governo a costituire una squadra speciale composta da super criminali che non hanno nulla da perdere. Il patto è semplice: loro fanno il lavoro sporco, affrontando missioni ad alto rischio, e il governo garantisce loro benefici e sconti sulle pene. In questo modo, i vari autori hanno avuto l'occasione di esplorare il passato e le personalità di villain che fino a quel momento erano stati perlopiù macchiette monodimensionali.
Nel film, succede più o meno la stessa cosa. La vicenda si svolge poco dopo Batman v Superman: Dawn of Justice; l'Uomo d'acciaio è morto e così Amanda Waller forma un team composto da criminali rinchiusi nel carcere di Belle Reve per far fronte a minacce metaumane. I membri della squadra sono Deadshot, un mercenario dal grilletto facile; Harley Quinn, una ex psichiatra pazza; Captain Boomerang, un ladro con seri disturbi comportamentali; il pirocineta El Diablo; il metaumano Killer Croc; la spadaccina giapponese Katana; lo sfortunato Slipknot e un'archeologa posseduta da un'antica entità che si fa chiamare l'Incantatrice. Il guaio è che l'Incantatrice si ribella alla Waller e mette a ferro e fuoco Midway City, costringendo la squadra a entrare in azione contro di lei... e questo vale anche per il suo fidanzato, il colonnello Rick Flagg che è stato incaricato di guidare la Suicide Squad. E a un certo punto ci si mette in mezzo anche il Joker che vuole riconquistare la sua "amata" Harley a tutti i costi.
Il gioco
È strano che nessuno abbia mai pensato a un videogioco incentrato sulla Suicide Squad, vero? In realtà, la Suicide Squad è comparsa - seppur con un nome più generico - in LEGO Batman 3: Gotham e oltre, ma è stata anche menzionata in alcune cinematiche di Injustice 2 da alcuni combattenti che ne fanno parte, cioè Deadshot, Harley Quinn e l'Incantatrice. Alcuni anni fa, il producer Geoff Johns menzionò la possibilità che qualcuno stesse sviluppando un videogioco sulla Suicide Squad, ma da allora non se n'è saputo più nulla. In realtà, sono stati proprio i ragazzi di Warner Bros. Montreal e Armature Studios a piantare i semi della Suicide Squad rispettivamente in Batman: Arkham Origins e Batman: Arkham Origins Blackgate. Nella cinematica dopo i titoli di coda di Batman: Arkham Origins, infatti, vediamo la Waller reclutare Deathstroke nella Suicide Squad, mentre in Blackgate scopriamo che Rick Flagg ha già... be', arruolato, per così dire, Deadshot e Bronze Tiger.
Rocksteady e Warner Bros. hanno già costruito un universo credibile nella quadrilogia di Batman: Arkham, introducendo svariati personaggi che hanno fatto parte della Suicide Squad oltre ai soliti Harley, Killer Croc e soci come, per esempio, Solomon Grundy, Poison Ivy e il Joker. In questo senso, la struttura della serie si presterebbe ottimamente a un adattamento videoludico della Suicide Squad: il sistema di combattimento è adeguato e consentirebbe ai personaggi più agili di combattere in mischia e impiegare vari tipi di gadget, anche se servirebbe una meccanica da sparatutto in terza persona che complementi le capacità di combattenti a distanza come Deadshot o Captain Boomerang. Nel gioco ideale della Suicide Squad, infatti, dovremmo poter controllare i vari personaggi a piacimento o, comunque, a intervalli regolari. Ne risulterebbe un gameplay stratificato e vario, specialmente se il gioco impiegasse una struttura simil "metroidvania" come in Batman: Arkham Asylum che sblocchi i vari membri della squadra nel corso dell'avventura, facendoci poi tornare sui nostri passi per accedere a nuove aree usando le abilità acquisite nel frattempo.
Come dicevamo prima, Suicide Squad ha concesso agli scrittori della DC Comics di approfondire e ridimensionare le storie e le caratteristiche di alcuni villain, rendendoli più interessanti e coinvolgenti. Del resto, a nessuno piacerebbe leggere le avventure di criminali spietati che vivono solo per commettere malefatte, perciò anche nel peggior membro della Suicide Squad c'è un piccolo barlume di luce che lo rende quantomeno un antieroe. Sotto questo punto di vista, un eventuale videogioco incentrato sulla Suicide Squad dovrebbe consentire al giocatore di compiere delle scelte, un po' come ha fatto Ubisoft col recente Assassin's Creed: Odyssey. In una missione, per esempio, potremmo decidere se salvare gli ostaggi o sacrificarli per guadagnare un bottino extra: sarebbe ancora meglio se le scelte influenzassero la narrativa, permettendoci di reclutare membri diversi a seconda delle nostre decisioni, magari conducendo a finali alternativi. Queste, ovviamente, sono solo alcune idee che probabilmente rimarranno a galleggiare nell'etere. Sono anche piuttosto banali, bisogna ammetterlo, e in quanto tali... chissà che qualcuno non ci abbia già veramente pensato prima di noi e stia davvero lavorando a un gioco sulla Suicide Squad.