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Dead Space, la parabola horror di Visceral

In vista del possibile annuncio del remake di Dead Space a EA Play Live 2021, cerchiamo di capire come potrebbe essere un nuovo inizio per la serie survival horror

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   04/07/2021

Nel 2008 Dead Space ha dimostrato che era possibile realizzare un eccellente survival horror partendo da un'ambientazione fantascientifica, con atmosfere claustrofobiche e al tempo stesso creature spaventose come i Necromorfi, che aggiungevano al mix elementi di tensione, sangue e raccapriccio tipici del genere.

Creato da EA Redwood Studios, un team interno di Electronic Arts che fino a quel momento era stato impiegato prevalentemente per lo sviluppo di titoli sportivi, pur con qualche capatina nel genere degli sparatutto su licenza, degli RPG strategici e dei casual game, il gioco conquistò pubblico e critica grazie alle sue indubbie qualità.

Proprio sulla base di quel successo lo studio autore di Dead Space cambiò nome in Visceral Games: una vera e propria dichiarazione d'intenti, un gruppo di creativi che puntavano a realizzare esperienze viscerali e che misero in piedi un'intera trilogia, pur con fortune alterne e un episodio conclusivo al di sotto delle aspettative.

Da lì in poi l'inevitabile discesa, con il progetto di EA Star Wars mai concretamente andato in porto e la tanto criticata chiusura del team, che tanti hanno interpretato come un vero e proprio attacco ai giochi narrativi a base single player in favore di GaaS e produzioni multiplayer più remunerative.

Tredici anni dopo, Dead Space sembra stia per tornare con un remake: come dovrebbe essere?

Un passo indietro: nei panni di Isaac Clarke

Dead Space 2, Isaac Clarke a volto scoperto.
Dead Space 2, Isaac Clarke a volto scoperto.

Il grande coinvolgimento che Dead Space era in grado di offrire dipendeva in larga parte dalle caratteristiche del suo protagonista, un ingegnere di nome Isaac Clarke (in omaggio a Isaac Asimov e Arthur C. Clarke) che, proprio come nella saga cinematografica di Alien, decide di rispondere a una chiamata di aiuto, proveniente in questo caso dalla USG Ishimura.

Ci sono dei motivi ben precisi per cui Isaac sale a bordo della Kellion e si dirige insieme alla sua squadra verso l'enorme relitto spaziale: ha ricevuto un messaggio da parte della sua ex fidanzata, Nicole Brennan, che si trovava appunto sulla USG Ishimura ed è scomparsa insieme al resto dell'equipaggio per cause ignote, che tuttavia diventano lampanti non appena il personaggio mette piede sulla nave.

Dead Space, il protagonista si muove fra i rottami della USG Ishimura.
Dead Space, il protagonista si muove fra i rottami della USG Ishimura.

Si scopre infatti che la gente a bordo è improvvisamente impazzita per via di un misterioso manufatto recuperato su Aegis VII, dando vita a una vera e propria strage. Dopodiché un organismo alieno ha infestato gli ormai numerosi cadaveri sparsi nelle stanze e nei corridoi della USG Ishimura, trasformandoli in orribili e pericolosissimi Necromorfi.

Da semplice ingegnere, Isaac non può contare su di un addestramento militare ma scopre che i suoi laser possono uccidere i Necromorfi smembrandoli, e che l'armatura RIG da lavoro nello spazio può offrirgli la protezione necessaria per affrontare questa terribile minaccia in combinazione con la tecnologia della Stasi, che consente di rallentare i movimenti dei nemici per poterli colpire con maggiore precisione.

Dead Space, Isaac spara a un Necromorfo.
Dead Space, Isaac spara a un Necromorfo.

Nel primo episodio della serie Isaac è completamente muto e il suo volto viene rivelato solo durante le sequenze finali del gioco: un interessante risvolto narrativo che funge poi da base per lo sviluppo del personaggio nei capitoli successivi, a partire dal sequel in cui vengono inizialmente affrontate le conseguenze della sua drammatica esperienza.

Visivamente molto ben caratterizzato per via del peculiare design della sua corazza, il protagonista di Dead Space si fa portatore di importanti innovazioni sul fronte dell'interfaccia, che viene sostanzialmente snellita grazie agli indicatori del livello di salute e Stasi posti proprio sulla tuta spaziale e al mirino olografico delle armi, che riporta energia e munizioni.

Necromorfi: l'origine del male

Dead Space 2, un Necromorfo ha afferrato Isaac.
Dead Space 2, un Necromorfo ha afferrato Isaac.

Se una parte del successo di Dead Space era dovuta al protagonista e alle sue peculiarità, è innegabile che il grosso del lavoro è stato compiuto dai Necromorfi, le spaventose creature che bisognava affrontare nei tre episodi della serie, nati dall'orribile mutazione di cadaveri infestati da un parassita alieno che ne ricombinava le membra nella maniera più efficace possibile per raggiungere un unico scopo: uccidere qualsiasi essere vivente e aumentare così le proprie orde.

Virtualmente invulnerabili agli attacchi convenzionali, i Necromorfi muoiono solo laddove li si faccia a pezzi, il che rende ancora più raccapricciante averci a che fare. Le ombre dei loro arti allungati in maniera del tutto innaturale, con lame taglienti spuntate alle estremità, innescano subito una sensazione di angoscia ma è ancora maggiore il potenziale spavento quando compaiono all'improvviso.

Dead Space, un Necromorfo si avvicina minaccioso.
Dead Space, un Necromorfo si avvicina minaccioso.

Questi avversari inarrestabili, macchine perfette per i salti dalla sedia, si dividono in svariate tipologie man mano più coriacee e letali: dai normali Slasher ai piccoli e sfuggenti Lurker, dagli Exploder muniti di un braccio con carica bio-esplosiva ai resistentissimi Brute, dai Wheezer armati di gas velenosi ai Twitcher con i loro terrificanti let's play. Ok, era una battuta.

Caratterizzati da un nome che ricorda naturalmente quello degli Xenomorfi di Alien e da peculiarità simili a quanto visto con gli alieni del film La Cosa, i Necromorfi vantano un design che rende giustizia al genere horror, si trascinano per cercare di ucciderci ma sanno essere più rapidi e sfuggenti di quanto non ci si aspetti, costringendoci a ricorrere alla Stasi per potergli far saltare le membra.

Remake o reboot?

È ormai diverso tempo che i rumor circa il possibile ritorno di Dead Space continuano a spuntare in rete e a rincorrersi, fra voci più o meno attendibili. Dall'uscita del terzo capitolo, pubblicato nel 2013, sono trascorsi quasi dieci anni e i tempi sono senz'altro maturi per un ritorno in grande stile del franchise, che possa sfruttare efficacemente le tecnologie messe a disposizione da PS5 e Xbox Series X|S.

Il nuovo Dead Space, tuttavia, sarà un remake o un reboot? Si tratta di concetti molto differenti: nel primo caso assisteremmo a un rifacimento del capitolo originale che ne conservi i tratti, dai personaggi alle ambientazioni, ridisegnando il tutto per migliorarne drammaticamente l'impatto visivo e andando a sistemare anche eventuali incertezze sul fronte del gameplay o della struttura.

Un reboot aprirebbe invece le porte a una completa reinterpretazione del brand, che a quel punto potrebbe conservare il concetto dei Necromorfi e l'origine dell'infezione, così come le tematiche centrali dell'esperienza, a fronte però di una protagonista differente e di una storia inedita: un vero e proprio nuovo inizio, con tutto ciò che ne consegue, ma anche al momento l'ipotesi meno plausibile.

Per tutta una serie di motivi immaginiamo infatti che Electronic Arts procederà con un remake, ispirata dagli ottimi riscontri riservati di recente al rifacimento di Resident Evil 2. Una soluzione che si rivelerebbe anche più pratica e conveniente, dotata già di un'ossatura (i giochi originali) che non richiede particolari rifiniture, di personaggi ben noti ai fan della saga e dunque di una lavorazione prettamente tecnica, tesa ad ammodernare grafica e sonoro.

Dead Space oggi

Dead Space 2, un artwork ufficiale.
Dead Space 2, un artwork ufficiale.

Dunque come dovrebbe essere Dead Space oggi? Che tipo di cambiamenti bisognerebbe apportare all'originale del 2008 perché risulti fruibile dall'attuale utenza? In realtà il solo fatto di riproporre un'esperienza di quel tipo, appartenente a un filone tutt'altro che inflazionato (quanti survival horror fantascientifici in terza persona sono usciti in questi anni? Ecco, appunto) rappresenterebbe un ottimo punto di partenza.

L'inevitabile ammodernamento tecnico passerebbe sul fronte delle animazioni, dei dettagli, della conta poligonale e dell'effettistica, con l'aggiunta di un ray tracing senz'altro in grado di valorizzare le ambientazioni claustrofobiche della USG Ishimura, i giochi di luci e ombre che caratterizzano molti degli scorci di questa location, nonché le tante superfici metalliche riflettenti, inclusa la corazza RIG del protagonista.

Dead Space 3 puntata su di uno stile grafico più 'morbido' rispetto al passato.
Dead Space 3 puntata su di uno stile grafico più "morbido" rispetto al passato.

Il design dei Necromorfi potrebbe essere ulteriormente potenziato, rendendo ancora più rifinito e raccapricciante il loro aspetto fisico, e allo stesso modo gli smembramenti (anche del personale superstite della nave) potrebbero ricevere un boost che li renda più truculenti, a tutto vantaggio delle atmosfere horror e della tensione che dovrà per forza di cose caratterizzare anche questo remake.

Lato gameplay bisognerà fare una scelta precisa in merito all'agilità di Isaac, puntare sull'uso dell'armatura per giustificare eventuali legnosità e lentezze dei suoi movimenti, utili ad aumentare la sensazione di pericolo costante rispetto a eventuali minacce inaspettate, oppure aggiungere un dinamismo che tuttavia pensiamo non sia granché compatibile con lo spirito di una produzione del genere.

Dead Space 3, Isaac alle prese con una sezione in esterni.
Dead Space 3, Isaac alle prese con una sezione in esterni.

L'ottima intuizione dell'interfaccia applicata al personaggio stesso e ai mirini olografici delle armi potrebbe essere arricchita di ulteriori elementi, legati magari a piccole o grandi novità introdotte dagli sviluppatori per l'occasione. Un radar in stile Aliens - Scontro Finale? Indicatori extra per nuove strumentazioni che fanno parte dell'equipaggiamento? Vedremo.

Nella speranza che l'eventuale remake di Dead Space possa godere di un doppiaggio in italiano di buona fattura, ci sentiamo di esprimere un'ulteriore speranza: che Electronic Arts non senta la necessità di coinvolgere personalità legate al mondo del cinema horror che tuttavia non hanno mai recitato in vita loro: alcuni dialoghi del gioco originale ci tormentano ancora oggi, più spaventosi dei Necromorfi.