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Dieci anni di Star Wars

In contemporanea alla recensione dell'ultimo titolo ambientato nell'universo di Star Wars, Galactic Battlegrounds , quest'oggi vi regaliamo un esauriente ed appassionato speciale , realizzato da Paolo Matrascia, resoconto di un viaggio lungo dieci anni in compagnia delle avventure di Luke Skywalker. Viaggiate con noi a ritroso nella memoria di una delle più amate saghe fantascientifiche di ogni tempo, che ha saputo raccogliere videogiocatori di ogni età e tentarli con il suo Lato Oscuro: che la Forza sia con voi.

APPROFONDIMENTO di Paolo Matrascia   —   09/01/2002
Dieci anni di Star Wars

X-Wing e Tie Fighter

Anno domini 1993. Esce, dopo anni di attesa, il simulatore spaziale X-Wing. Il calibro del gioco si intuisce fin dalla presentazione, l’introduzione animata (in 3d !!!) utilizza le musiche originali di John Williams, le schede audio vengono spremute al massimo, i fortunati possessori di un ‘486 benedicono le pur imponenti cifre spese per l’aggiornamento del sistema, le lacrime scendono copiose ed annebbiano la vista davanti a cotanto splendore audiovisivo. E questo è solo l’inizio!
Il gioco trae spunto da titoli del calibro di Wing Commander e ne eleva il gameplay all’ennesima potenza implementando caratteristiche uniche che verranno poi riprese, negli anni a venire, da tutti i titoli del genere (uno su tutti: il sistema di ripartizione dei generatoti scudi/potenza dei motori).
L’atmosfera della saga cinematografica viene ricreata alla perfezione: il giocatore si trova ad impersonare un giovane cadetto entrato nell’esercito dell’Alleanza e ne ripercorre la carriera vivendo decine di missioni (di tipologie diverse, dalla scorta di navi mercantili alla ricognizione di determinate aree) e guidando la maggior parte dei caccia ribelli.
Tutti i dettagli sono curati fin nei minimi particolari, la giocabilità è strepitosa, la longevità immensa, la grafica e l’audio maestosi. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che è possibile rivivere l’attacco nel canalone della Morte Nera (Death Star per i puristi) possiamo intuire come X-Wing si presentasse come titolo dell’anno, e non solo per i fans della saga Fantasy/Fantascientifica.
Nel 1995 esce Tie Fighter: il seguito di X-Wing, il motore di gioco è pressappoco lo stesso, la grafica è un poco migliorata (fa la sua prima comparsa il Gourard shading) e questa volta potremo combattere per il lato oscuro della forza ed entrare nei caccia dell’Impero. La storia comincia dove finisce in X-Wing (ossia dopo la battaglia di Hoth) e presenta numerosi colpi di scena che arricchiscono non poco il gioco.

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Dieci anni di Star Wars

Rebel Assault I e Rebel Assault II

Nel Natale del 1992 viene ricordato il primo boom nella vendita dei lettori CD-ROM, escono così, l’anno seguente, i primi titoli videoludici atti a sfruttare questa promettente tecnologia. Tra questi “The 7th Guest”, Myst e ovviamente Rebel Assault. Se ci eravamo messi a piangere davanti alla presentazione di X- Wing durante le prime sequenze di Rebel Assault siamo caduti in stato catatonico.
La grafica ed il sonoro sfruttano al massimo il supporto CD-ROM a discapito, però, della giocabilità più pura. Alla fine dei conti infatti il gioco non è altro che un sofisticato LaserGame con sequenze video a tutto schermo (in risoluzione 320x200 a 16 bit) che sembrano essere riprese direttamente dai primi tre film della saga (in realtà alcune sono addirittura delle cut-scenes del “Episode IV”) la colonna sonora, inoltre, è interamente digitale e suonata dalla Royal Philarmonic Orchestra di Londra: quando si vuole esagerare.
La storia ripercorre grosso modo il plot del primo film basato su Guerre Stellari con la differenza che, invece di chiamarci Luke Skywalker, verremo riconosciuti col nome di Rookie One. Il gioco consiste in 15 livelli (che finiscono pure in fretta) ambientati all’interno dei caccia alleati o in ambientazioni dove il protagonista viene visualizzato da tergo, dove il massimo dell’interattività consiste nel muovere il mirino su schermo e premere il tasto di fuoco al momento opportuno. Adesso può sembrare banale (ed effettivamente lo era), ma dieci anni fa c’era gente che vendeva la sedia a rotelle della nonna per potersi comprare lettore Cd-Rom e gioco.

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Dieci anni di Star Wars

Dark Forces e Jedi Knight

In un periodo in cui Doom faceva scuola ed un po’ tutti avevano capito quale sarebbe stato il futuro dei Best Sellers esce, nel 1994, Dark Forces. Definirlo “sparatutto in prima persona” però è sicuramente riduttivo.
Dark Forces oltre ad essere uno dei primi titoli del genere ad introdurre la terza dimensione reale (potremo alzare ed abbassare lo sguardo, inginocchiarci, sparare a nemici posizionati su altezze differenti dalla nostra anche se tuttavia tutti i personaggi sono ancora in 2D) implementa una storia degna della saga e Livelli immensi (a detta di qualcuno pure un po’ troppo, soprattutto perché non si poteva salvare se non tra un livello e l’altro).
La storia, dipanata in 14 scenari, racconta di Kyle Katarn, giovane mercenario che “tradirà” l’Impero per aiutare i Ribelli per rubare i piani della prima Morte Nera. Le scene d’intermezzo (questa volta in 2D e non direttamente “rippate” dai film della saga) sono quanto di meglio ci si potesse aspettare da un FPS del 1994. La mancanza di una sezione multiplayer , alcune fasi di stallo di troppo ed il problema dei salvataggi lo rendono un classico ma forse non un capolavoro del genere.
Nel 1997 ne esce il seguito: Jedi Knight. Finalmente il capolavoro viene consacrato. Il protagonista è sempre il mercenario Kyle ma questa volta si può usare la Forza e soprattutto scegliere se seguire il Lato Chiaro o abbracciare i poteri di quello Oscuro. Grafica (che adesso è interamente in 3D, personaggi compresi), sonoro e Gameplay raggiungono vette assolute e per molti Jedi Knight è il titolo del’anno, alla faccia di Quake e compagnia bella.
Peccato manchi, ancora una volta, l’opzione Multiplayer. Veramente un peccato.

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Dieci anni di Star Wars

Star Wars: Rebellion.

Nel 1998 LucasGames abbandona simulatori e giochi d’azione per pubblicare uno strategico ispirato a titoli come Civilization e Master Of Orion II adottando però il “tempo reale” (chi pensava che Europa Unversalis fosse stato il primo titolo strategico di questo tipo ad abbandonare i turni rimarrà quindi deluso). Il gioco è collocato temporalmente alla fine degli avvenimenti raccontati dal primo Film (la distruzione della Morte Nera, ricordate?) e vi mette al comando o dell’Impero o dell’Alleanza Ribelle per ottenere il predominio della galassia.
L’idea di fondo è ovviamente molto buona, chi vedendo il film non ha mai desiderato prendere le redini della situazione ed attuare i proprio piani di conquista? Peccato che alla fin fine le innovazioni nel genere non siano poi molte (a parte il già citato utilizzo del tempo continuo) e che l’interfaccia di gioco sia davvero macchinosa. I classici del genere sono ancora intoccabili per giocabilità e profondità di gioco, tuttavia Rebellion ha dalla sua l’esclusiva ambientazione in una Galassia lontana lontana, del resto mandare uno squadrone di Y-Wing contro una Destroyer dell’Impero fa sempre la sua bella figura, per non parlare della soddisfazione di poter costruire una propria Morte Nera ….

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Shadows of The Empire

1997. Finalmente la Lucas tenta di unire i pregi della serie Rebel Assault (la grafica stratosferica) con quelli dei simulatori X-Wing /Tie Fighter (giocabilità da urlo). Tutto questo grazie all’avvento delle prime schede acceleratrici 3D. Il gioco non è altro che uno sparatutto (quindi le velleità simulative vengono lasciate ai succitati simulatori spaziali) ma finalmente la libertà d’azione è completa e non sia ha più la sensazione di giocare ad un Laser Game. La storia è labile ma non per questo scontata: impersoneremo Dash Rendar, un mercenario passato sotto la fazione dei Ribelli che, dopo la battaglia di Hoth, si trova a dover sventare un piano atto ad assassinare il celeberrimo Luke Skywalker. Così come nei due Rebel Assault lo stile di gioco varia di schema in schema passando da pseudo-simulatore di volo ad arcade di guida a sparatutto in terza persona. Il gioco non avrà però un gran successo, questo a causa della non larghissima diffusione delle schede acceleratrici al periodo dell’uscita del titolo e, soprattutto, perché il gameplay ricalca troppo lo stile semplicistico degli sparatutto per consolle (non per niente questo titolo uscì originariamente per l’ormai defunto Nintendo64). Curiosità: dopo il gioco vennero prodotti romanzi e fumetti basati sullo stesso soggetto del gioco.

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Star Wars: X-Wing Alliance

Uscito nel 1999, la saga ritorna la dove era nata ed ora vuole correggere gli errori fatti con “X-Wing vs. Tie Fighter” (una riedizione di Tie Fighter con la sola aggiunta della componente multiplayer e la mancanza di tutto il resto) e, finalmente, ci fa entrare nell’abitacolo del mitico Millenium Falcon durante l’epica battaglia di Endor. Il gioco non è poi così rivoluzionario come i precedenti ma è comunque un capolavoro. Grafica e Storyline sono ai massimi livelli.
Le cinquanta missioni di gioco raccontano la storia di un semplice mercante spaziale che, trasportato dal corso degli eventi, si ritrova a sposare la causa dei ribelli prima e a distruggere la seconda Morte Nera poi nella battaglia di Endor. Il vero punto di forza è però la modalità OnLine dove sarà possibile ricreare battaglie contro decine di altri avversari umani. I sei anni trascorsi dall’uscita del primo X-Wing non sono passati invano, si può ancora parlare di Simulatore Spaziale definitivo.

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Star Wars: Episodio1 La Minaccia Fantasma

Sempre nel 1999 arriva in Italia, addirittura prima del film, il gioco ispirato alle vicende raccontate da “The Phantom Menace” altresì riconosciuto come Episosio1. Il gioco pare seguire le tracce lasciate da Shadows of the Empire spostando però l’attenzione più sulla componente esplorazione/platform tipica dei titoli alla Tomb Raider. Come al solito gli intermezzi e gli effetti sonoro sono tratti direttamente dalla controparte in celluloide e quindi di altissimo livello. Il gioco è godibile (soprattutto per gli aficionados della saga),la giocabilità su buoni livelli, ma il titolo non offre nulla di veramente buono, il mix di diversi generi di gioco inoltre finirà per scontentare un po’ tutti. In poche parole stiamo parlando di un titolo mediocre, senza infamia e senza lodi: è palese che una volta di più la Lucas ha voluto sfruttare senza idee degne di nota la preziosa licenza.

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Star Wars: Episodio1 Pit Droids

Ancora 1999 (anno decisamente prolifico). Questa volta i protagonisti del gioco sono proprio loro i Pit Droids, quei simpatici robottini tuttofare che abbiamo avuto la fortuna di conoscere durante Episode1. Lo stile di gioco è quello classico dei Puzzle Game e per di più molto orientato ai giovani giocatori.
E, a rivelazione, proprio un gioco così semplice ed essenziale si rivela essere una delle ultime produzioni azzeccate dalla LucasArts. Il gioco fa l’occhiolino al celeberrimo Lemmings e dovremmo aiutare i simpatici robottini a cavarsela in più di 300 livelli ambientati nel deserto di Tatooine. Il Gameplay è semplice ma “addictive” come direbbero gli anglofoni, certo vi deve piacere questo genere di gioco ... ma almeno un tentativo potreste farlo.

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Star Wars: Force Commander

Nel 2000 abbiamo la fortuna (?) di poter giocare, dopo anni di rinvii più o meno annunciati, ad un titolo strategico ambientato nell’universo di Guerre Stellari. Questa volta la strategia è più incentrata sull’azione che non sulla pianificazione ad ampio respiro, in poche parole Force Commander è un RTS in pieno stile Command & Conquer. Tanto per tentare di distinguerlo dalla pletora di titoli già presenti sul mercato la grafica di gioco viene però sviluppata in 3D. Le buone intenzioni sono molte ma questo gioco verrà ricordato solo perchè è il peggior gioco mai ispirato a Guerre Stellari: grafica pessima (forse dovuta agli innumerevoli ritardi), interfaccia scandalosa, bilanciamento delle unità ridicolo e decine di altri difetti tanto gravi quanto facilmenti evitabili fanno toccare al LucaArts il cosìdetto fondo della bottiglia.

Dieci anni di Star Wars

The story so far ...

Se le ultime produzioni dedicata a Star Wars hanno spesso deluso le aspettative è ancora presto per disperarsi. Alcuni fra i prossimi titoli in progettazione sembrano promettere molto bene e questo essenzialmente perchè i dirigenti della Lucas ,ormai consapevoli di non avere più le risorse necessarie all’interno dei propri uffici per mantenere uno standard qualitativo all’altezza, hanno deciso di affidare le produzione dei prossimi giochi in uscita ad alcune tra le più promettenti Software House degli ultimi anni.
Si parte da Star Wars – Galaxy, MMORPG creato dagli stessi autori di EverQuest (la Verant Software), passiamo a Knights of the Old Republic: cRPG sviluppato niente di meno che dalla Bioware, autrice di alcuni fra i maggiori successi ruolistici degli utlimi anni (Fallout e Baldurs Gate tanto per fare due nomi) e finiamo con Jedi Knight II, dove le nuove avventure di Kyle verranno raccontate grazie all’opera della Raven Software che dimostreranno ennesimamente la loro maestria nell’utilzzo del motore grafico di Quake III. E non dimentichiamo che è uscito, proprio in questi giorni, un nuovo RTS che utilizza il motore di gioco del pluripremiato Age Of Empires II, stiamo parlando di Galactic Battlegrounds.
Affilate quindi le vostre spade Laser: lo Sforzo è potente in voi.

Dieci anni di Star Wars

A long time ago...

“ A long time ago, in a galaxy far, far away … Star Wars”, chi non riconosce questo incipit faccia pubblica ammenda e corra in videoteca a noleggiarsi l’intera (prima) trilogia di “Guerre Stellari”.
Per vedere il primo avvento della saga targata Lucas Arts (al periodo ancora Lucas Film) su piattaforma PC abbiamo dovuto aspettare ben 15 anni. L’attesa è stata però premiata con X-Wing: simulatore spaziale che ci metteva al comando dei caccia Ribelli nella guerra contro l’Impero. Era questo il periodo d’oro della Software House californiana, i titoli Lucas erano sinonimo di successo fin prima della pubblicazione (Ricordate le avventure grafiche come Monkey Island e Indiana Jones?) e le aspettative di pubblico e critica erano raramente deluse.
Poi, con il passare del tempo, le produzioni Lucas Arts si sono fatte sempre più frequenti e sempre meno qualitative. Scorriamo assieme la storia di alcuni dei più importanti videogiochi per PC ambientati nel mondo delle Guerre Stellari per tornare, almeno per un momento, ai tempi di VGA e SoundBlaster PRO.