F1 2020, il racing di Codemasters che abbiamo provato con largo anticipo, è l'unico modo per poter vivere il campionato del mondo di Formula 1 nel modo in cui era stato concepito inizialmente, ossia come quello con il maggior numero di Gran Premi nella settantennale storia della massima serie. Nella realtà, l'unica cosa che il Circus corre è il rischio di essere la stagione più corta degli ultimi decenni: con tre nazioni che hanno definitivamente cancellato l'evento (Australia, Principato di Monaco e Francia) e numerose altre tappe in serio pericolo, la gara inaugurale dovrebbe essere quella d'Austria (dove si ipotizza addirittura un doppio appuntamento, complici la forza politica del trio Red Bull-Marko-Verstappen) il 5 luglio, ossia pochi giorni prima rispetto all'uscita del gioco ufficiale. Nel frattempo noi ci siamo dilettati con una prima build del gioco ufficiale.
Le novità
Di carne al fuoco ce n'è molta, anche se abbiamo potuto assaggiarne un piccolo antipasto: la demo riservata alla stampa prevedeva infatti solo le modalità week-end di gara e prova libera. La griglia di partenza era già disponibile al gran completo, compresa la debuttante Alpha Tauri che sostituisce la Toro Rosso e il rookie Nicolas Latifi che ha preso il posto di Robert Kubica alla Williams.
Rispondiamo subito alla domanda che i più appassionati si staranno facendo: non è stato implementato il DAS della Mercedes, almeno fino a questo momento, e non è detto che sarà presente nelle release finale, considerando che questo dispositivo è stato dichiarato irregolare per il campionato 2021 nonostante la rivoluzione regolamentare sia stata rimandata di un anno. D'altro lato, solo sette delle ventidue piste erano utilizzabili, tra cui le novità di Olanda e Vietnam (che per motivi di embargo non è possibile pubblicare). Gli sviluppatori hanno promesso che modelleranno il calendario in corso d'opera in modo che rispecchi quello reale, ma escludono che alcune piste vengano cancellate dal gioco.
Erano selezionabili anche i piloti e le squadre del campionato di Formula 2 2019, licenza presente già dalla scorsa edizione; tramite un update anche questa categoria sarà in seguito aggiornata alla stagione 2020. Un gradevolissimo quanto inatteso ritorno è rappresentato dalla mitica modalità split-screen, feature che mancava dai tempi di F1 2014.
Il caso Zandvoort
Tra le piste presenti spiccava quella mostrata da Codemasters nel trailer caricato sul proprio canale YouTube. Stiamo parlando ovviamente del rinnovato circuito di Zandvoort in Olanda, rientrato (Coronavirus permettendo) nel giro che conta grazie alle folle oceaniche mosse dall'idolo nazionale Max Verstappen. A riguardo è scoppiata una piccola polemica tra Dromo, società italiana che si è occupata di ristrutturare la pista, e gli sviluppatori del gioco.
Secondo l'architetto Jarno Zaffelli è probabile che Codemasters abbia utilizzato i dati forniti alla FOM nel novembre dello scorso anno, prima delle modifiche concordate con la Federazione. "In particolare Hugenholtz si affronta molto più velocemente nella realtà rispetto al videogioco", ha sostenuto il patron di Dromo, "ma anche la chicane Audi è molto più impegnativa di come è stata rappresentata". L'architetto ha concluso il suo intervento tendendo una mano alla software house britannica: "Vorremmo aiutare gli sviluppatori per avere una rappresentazione quanto più fedele della nuova Zandvoort, per cui saremmo felici di collaborare per poter offrire ai giocatori l'esperienza più realistica possibile".
My Dream Team
I veri fuochi d'artificio sono attesi con la release finale: è stato anticipato che conterrà la possibilità di dare vita all'undicesima scuderia partendo da zero, scegliendo lo sponsor principale, il fornitore di motore (purtroppo solo tra i quattro costruttori ufficiali: Honda, Ferrari, Mercedes e Renault), il compagno di squadra e i tecnici, oltre ovviamente ad avere la possibilità di realizzare una propria livrea e un proprio logo. Non si tratta semplicemente di creare in laboratorio un dream team: all'inizio i fondi sono limitati e ci sarà la possibilità di ingaggiare solo i giovani rampanti della F2.
Per puntare a qualche asso della griglia di partenza bisognerà farsi strada a suon di piazzamenti: gente come Leclerc o Hamilton potrà essere attratta solo da una squadra potenzialmente vincente. La modalità "My Team" non si limita alla pista, ma vuole fornire una panoramica completa della vita nel paddock e della gestione di una scuderia. A partire dalla presentazione della vettura alla stampa, passando per le immancabili interviste (con le dichiarazioni che potranno influenzare il morale di determinati reparti tecnici), tutto il calendario viene minuziosamente dettagliato riempiendo i tempi morti tra un Gran Premio e l'altro. Le poche schermate che sono state mostrate ci hanno ricordato Motorsport Manager, il famoso gestionale sul mondo delle corse. È importante notare che questa modalità non sostituisce la Carriera, che invece verrà riproposta sulla falsariga di quella degli anni precedenti.
A bordo
Il modello di guida non ha subito grosse variazioni rispetto a quello che Rosario Salatiello aveva descritto lo scorso anno in occasione della recensione di F1 2019: il gioco è molto scalabile e permette un diverso livello di profondità a seconda degli aiuti che si intendono abilitare. Lungi dall'essere una simulazione tout-court come Assetto Corsa Competizione, la Formula 1 di Codemasters sa comunque dare delle buone soddisfazioni anche a chi vuole cimentarsi con una postazione vera e propria, una volta privato di tutte le facilitazioni alla guida. Il motore fisico è quello che presta il fianco alle critiche dei puristi: ma se da un lato è poco realistico che i dissuasori all'uscita della Ascari non provochino che piccole sollecitazioni al fondo della vettura, dall'altro nel complesso si sposa bene con il modello di guida. Molto valida anche la gestione dell'usura delle gomme: l'aderenza che si perde scavalcando il "cliff" è chiaramente avvertibile, così come i temponi che si riescono a stampare dopo essere usciti dai box con le gomme morbide e che si normalizzano dopo le prime quattro o cinque tornate.
È chiaro che gli studi svolti sugli pneumatici si possono apprezzare a fondo solo decidendo di percorrere un Gran Premio in tutta la sua interezza. Il lavoro "contabile" del pilota non si limita alle gestione delle coperture e all'attivazione di DRS ed ERS: nel corso della gara bisogna tenere d'occhio la benzina, selezionando la miscela più grassa (e che di conseguenza consuma più carburante) nei momenti in cui ci si sta avvicinando a chi precede, per entrare nella famosa finestra di attivazione dell'ala mobile, e aggiustando di conseguenza la mappatura nei momenti successivi, per evitare di trovarsi senza carburante a pochi giri dal termine.
Gli avversari
L'intelligenza artificiale è notevole: già a livello 80 (su 110) rappresenta una buona sfida per il giocatore medio. Il comportamento dei piloti è estremamente realistico: chi segue sfrutta la scia e DRS sino all'ultimo istante, per poi tentare la staccatona solo nei punti in cui è lecito attenderselo; allo stesso modo difendono la posizione adottando delle traiettorie difensive che rendono difficile l'azione di attacco. Ci è rimasto qualche dubbio riguardo al passo su gara che a volte è parso parametrarsi con quello del giocatore senza una spiegazione scientifica, ma si tratta davvero di piccoli dettagli destinati a scomparire scegliendo livelli di difficoltà più elevati. Probabilmente c'è da sistemare qualcosa riguardo la direzione di gara, che non sempre punisce dei tagli che portano a dei vantaggi illeciti. L'affidabilità delle Formula 1 è migliorata enormemente nel corso degli anni, per cui vedere pochi ritiri durante le nostre prove non ci è parso così strano; forse però ci saremmo attesi qualche bandiera gialla e qualche safety car in più (la macchina di sicurezza non è mai comparsa durante le nostre prove).
Lavori in corso
Il watermark "Work In Progress" era sicuramente superfluo: nonostante il buon livello generale, è chiaro che a livello grafico il gioco fosse ancora in fase di rifinitura. Ci riferiamo in particolar modo alle texture delle Formula 1, apparse in bassa risoluzione e prive di quegli effetti di illuminazione che ci aspettiamo di vedere nella versione finale, ma anche ad alcuni sponsor presenti a bordo pista. Anche per i cockpit, in questa versione tutti identici, ci aspettiamo un maggior livello di personalizzazione.
Per il resto non ci è parso di vedere grossi passi in avanti rispetto alla versione 2019, a testimonianza che l'engine EGO è arrivato ai massimi livelli espressivi. Anche in termini di interfaccia utente le variazioni sono molto limitate con l'eccezione relativa alla modalità "overtake": ora è il pilota che può scegliere quando premere il famoso "bottone magico" che non cambia la mappatura ma semplicemente spreme fino in fondo l'ERS. Si tratta di una modifica suggerita da Lando Norris della McLaren e che risulta implementata in modo veramente efficace. La gestione delle collisioni è molto semplificata e si limita ai diversi livelli di rottura dei baffi anteriori: se si dovessero far fuori le sospensioni si potrà rimediare con la famosa funzionalità "rewind" che perdona errori di concentrazione. Le condizioni meteorologiche sono sempre state uno dei fiori all'occhiello dei titolo di Codemasters e anche in F1 2020 vengono rappresentate con estremo realismo, sia che si scelga di correre all'imbrunire che di primo mattino sotto un'acquazzone. Buono anche il sound dei V6 ibridi, anche se molto distante dal livello di coinvolgimento di Assetto Corsa Competizione.
Le versioni
F1 2020 è previsto, come scritto inizialmente, per il 10 luglio per le piattaforme PC DVD e Steam, Xbox One, PlayStation 4 e Google Stadia; per chi deciderà di acquistare la Michael Schumacher Deluxe Edition l'accesso sarà anticipato di tre giorni. La versione dedicata al campionissimo di Kerpen, oltre a contenere una serie di skin esclusive ispirate alla sua carriera, presenterà quattro delle monoposto più iconiche della storia della Formula 1: la mitica Jordan-Ford B191 con cui debuttò a Spa-Francorchamps nel 1991, sostituendo Bertrand Gachot (finito in carcere per una rissa in discoteca); la Benetton-Ford B194 con cui vinse, nel drammatico 1994, il primo dei suoi sette campionati del mondo; la Benetton-Renault B195 con cui dominò nel 1995; la Ferrari F1-2000, con cui riportò il titolo a Maranello dopo la bellezza di 21 anni di astinenza.
F1 2020 arricchisce l'ottima esperienza dell'anno scorso con una modalità che sembra essere interessante. Tante piccole correzioni e aggiunte, tra cui la gestione dell'ERS, dovrebbero rendere l'esperienza ancora più coinvolgente.
CERTEZZE
- La modalità My Team promette molto bene
- Nuova gestione di ERS
- Interfaccia utente migliorata
- Split-screen e aiuti alla guida per i giocatori meno esperti
DUBBI
- Il comparto tecnico deve essere sistemato
- Da valutare quanto l'abilità in pista possa influenzare la modalità My Team