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Final Fantasy Origin: perché avrebbe senso un soulslike come Dark Souls in chiave FF

Gira voce che Square Enix sia sul punto di annunciare Final Fantasy Origin, uno spin-off in chiave Dark Souls del suo brand più famoso.

SPECIALE di Christian Colli   —   26/05/2021

Ah, maggio! Il mese più succoso per quanto riguarda gli annunci videoludici, poiché precede il tradizionale E3 di giugno... anche se quest'ultimo comincia a perdere significato visto che scopriamo quasi tutto nelle settimane antecedenti, grazie alla straordinaria magia del leak.

Se questo è un bene o un male solo Dio lo sa, fatto sta che quest'anno l'E3 2021 non sarà in presenza a causa dell'emergenza sanitaria, e così i contenuti digitali sono trapelati non solo anzitempo, ma anche in dosi massicce. Si parla addirittura di un'intera conferenza sfuggita al controllo dei diretti interessati, il leak più clamoroso della storia, lo hanno definito. Tra le informazioni rubate ci sarebbe anche una nuova produzione Square Enix intitolata Final Fantasy Origin e scopriamo qui perché avrebbe senso un soulslike di Final Fantasy.

Chi, come, cosa e perché?

NiOh 2: sviluppato da Team Ninja, ma lo staff di Final Fantasy Origin sarebbe quello di Dissidia NT.
NiOh 2: sviluppato da Team Ninja, ma lo staff di Final Fantasy Origin sarebbe quello di Dissidia NT.

Ricapitoliamo brevemente quello che sappiamo: il nuovo gioco Square Enix si intitolerebbe Final Fantasy Origin, sarebbe un'esclusiva temporale - ma piuttosto lunga - per PlayStation 5, e a svilupparlo dovrebbe essere Team Ninja, per la precisione lo stesso staff che ha lavorato a Dissidia Final Fantasy NT. Sul gameplay e sulla storia non sappiamo praticamente niente, tranne che non dovrebbe essere un JRPG tradizionale ma un gioco d'azione e avventura più simile a Dark Souls, estremamente violento per i canoni di Final Fantasy ma più accessibile rispetto al famosissimo brand targato From Software. I leak parlano di una difficoltà più vicina a Star Wars Jedi: Fallen Order che a NiOh 2, tirando in ballo un altro action game in terza persona sviluppato proprio da Team Ninja.

Per quanto riguarda la narrativa che ispira il gioco, sembrerebbe che Final Fantasy Origin sia ambientato nel mondo del primissimo Final Fantasy, ma non è chiaro se si tratti di un remake in chiave Dark Souls o di una storia che si svolge prima, dopo o contemporaneamente alle vicende narrate nel 1987.

Il character design sarebbe stato affidato a Tetsuya Nomura, che ha uno stile completamente diverso da Yoshitaka Amano, l'iconico artista che ha lavorato al primo Final Fantasy e non solo. Dopodiché non sappiamo altro e quello che avete appena letto, ve lo ricordiamo, va preso con le pinze: sono leak, le notizie trapelate potrebbero essere completamente false o esserlo solo in parte. O Square Enix potrebbe decidere di aggiustare il tiro e correre ai ripari, cambiando i suoi piani prima del grande annuncio. Qualcosa, però, bolle sicuramente in pentola, e noi siamo qui per fare qualche ipotesi e ragionare su queste scioccanti informazioni.

Il gameplay di Dark Souls?

Dark Souls Remastered: immaginatelo in chiave Final Fantasy... o viceversa.
Dark Souls Remastered: immaginatelo in chiave Final Fantasy... o viceversa.

Cominciamo con la questione più scottante: ha senso un Final Fantasy in chiave Dark Souls? Risposta è, a nostro avviso, perché no? In fondo non è mica la prima volta che il brand Square Enix abbandona il sentiero dei JRPG per diventare qualcos'altro. Final Fantasy Tactics e sequel, Final Fantasy XII: Revenant Wings, il succitato Dissidia e similari, Final Fantasy VII: Dirge of Cerberus e così via. Potremmo fare altri esempi, ma crediamo di aver reso l'idea.

C'è un fattore che molti scordano o non sanno, e cioè la filosofia dietro Final Fantasy, come brand, fin dall'alba dei tempi: in qualche modo, ogni nuovo Final Fantasy deve innovare sé stesso. Che sia un cambiamento radicale in termini di gameplay, tecnici, artistici o narrativi, non importa. I Final Fantasy non devono essere fatti con lo stampino: è la regola non scritta che stabilì Hironobu Sakaguchi, l'imperativo che spiega le trasformazioni che la serie madre ha attraversato negli anni e che non sempre i fan hanno digerito.

Detto ciò, Square Enix non è neppure la prima volta che prova la strada tortuosa del soulslike per come li intendiamo noi oggi, e cominciò quando i soulslike neppure esistevano. Vagrant Story vi dice nulla? Il titolo diretto da Yasumi Matsuno nel 2000 si potrebbe considerare un precursore dei soulslike se prendiamo in considerazione diversi aspetti: il protagonista solitario, le atmosfere, l'estrema complessità del gameplay e la curva della difficoltà apparentemente proibitiva che obbliga ad assimilare perfettamente le meccaniche di gioco per essere superata.

Dunque un Final Fantasy à la Dark Souls può e avrebbe totalmente senso, specialmente se consideriamo la popolarità che il genere ha raggiunto in questi anni e le derive interpretate dai diversi sviluppatori, come per esempio lo stesso Team Ninja: NiOh 2 altro non è che un ibrido tra un soulslike e un action RPG loot-based in stile Diablo. Quindi, se consideriamo un potenziale Dark Souls, con un sistema di loot à la NiOh e una difficoltà più accessibile per abbracciare un pubblico più ampio, potremmo dire il nuovo spin-off è servito.

L'incognita della narrativa

Star Wars Jedi: Fallen Order, i leak parlano di una difficoltà ispirata al titolo Respawn.
Star Wars Jedi: Fallen Order, i leak parlano di una difficoltà ispirata al titolo Respawn.

Appurato che un Final Fantasy funzionerebbe sotto forma di soulslike perché, molto semplicemente, c'è già stato ed è stato uno dei migliori videogiochi nella storia del genere, è altrettanto vero che molti fan si stanno interrogando sulle atmosfere e la narrativa di un titolo come questo, che a prima vista sembrerebbe essere del tutto incompatibile con lo storytelling cui siamo stati abituati negli anni da Square Enix. Anche questo ragionamento, tuttavia, può essere messo in discussione, proprio prendendo come metro di paragone il primissimo Final Fantasy. All'epoca non c'erano mica intermezzi, dialoghi e virtuosismi cinematografici che marcavano la narrazione: i dialoghi erano sintetici e dritti al punto, la narrazione lineare ed essenziale, i personaggi praticamente privi di caratterizzazione.

A dirla tutta, il primo Final Fantasy non aveva neppure un cast: il giocatore sceglieva quattro classi tra le sei disponibili, molto prima che diventassero gli iconici Job della saga, e così formava la squadra dei Guerrieri della Luce, decidendone i nomi senza che avessero personalità predeterminate. Solo in seguito, molti anni dopo, Takayuki Odachi avrebbe disegnato il Guerriero della Luce per il roster di Dissidia Final Fantasy, a rappresentanza di Final Fantasy nel picchiaduro crossover per PSP del 2008.

Da allora il Guerriero della Luce è diventato un po' la mascotte di tutta la serie, poiché rappresenta non solo il gioco del 1987, ma un leitmotiv ricorrente - quello dell'eroe scelto dai Cristalli per sconfiggere il male - in quasi ogni uscita. Dunque abbiamo un eroe solitario per questo potenziale remake in salsa soulslike: basterebbe riscrivere la storia, eliminando gli altri personaggi, e affidare al Guerriero della Luce il compito di protagonista assoluto, un po' com'è successo con Hide in NiOh 2 o Ashley Riot nel già citato Vagrant Story.

Per quanto riguarda le atmosfere, si potrebbe dire che i colorati quanto eccentrici mondi di Final Fantasy mal si presterebbero alle suggestioni tetre e inquietanti di un Dark Souls, ma anche qui possiamo sfatare ogni dubbio presentando come prova il filmato introduttivo in computer grafica che Square Enix realizzò per la compilation Final Fantasy Origins (si chiamava proprio così!) del 2002 che portava il primo Final Fantasy e Final Fantasy II su PlayStation. Nel filmato in questione si alternano le visioni del Cristallo Madre in una grotta sotterranea e di una versione prototipale del Guerriero della Luce che affronta da solo un enorme drago sputafuoco in cima a una montagna. Se state pensando al Drago Antico di Dark Souls II... siete in buona compagnia. In un certo senso, insomma, Square Enix aveva già spianato la strada senza neppure saperlo a uno spin-off che non aveva poi così tanto da prendere alla concorrenza: il più era stato già fatto in casa.

C'è da dire che non sappiamo minimamente di che storia si tratti, se sia un remake o qualcosa di completamente inedito: possiamo limitarci a discutere di suggestioni e atmosfere, fermo restando che i toni di Final Fantasy sono molto cambiati nel corso degli anni e che i colorati mondi dei primi episodi hanno pian piano lasciato il posto a scenari steampunk o post-apocalittici, tragedie sanguinose e finali non proprio felici.

Che poi la storia di Final Fantasy I, per quanto semplice, già nel 1987 sforava nei viaggi nel tempo e negli universi alternativi, perciò una trasposizione moderna che racconti meglio questi risvolti con l'aiuto di dialoghi scritti meglio, nonché di una tecnologia moderna che consente una regia vera e propria, sarebbe anche opportuna. A conti fatti, insomma, il primo Final Fantasy potrebbe essere proprio il soggetto ideale per farne un soulslike, ma la domanda a questo punto è una sola: sarà tutto vero? Lo scopriremo presto, e forse lo giocheremo ancora prima del previsto dato che i leak suggeriscono una demo in uscita nei prossimi mesi.