"Fare in modo che tutti possano provare il senso di gioia e di comunità dei videogiochi". Fino a pochi anni fa un'affermazione del genere l'avremmo sentita pronunciare da un dirigente Nintendo, non certo da un omone di Seattle ai piani alti di Microsoft. In un mese all'insegna dell'inclusività e della diversità, Phil Spencer indossa una maglietta con un logo Xbox in versione arcobaleno, e lo fa quando mancano pochi giorni al primo Xbox & Bethesda Showcase dell'E3 2021. L'appuntamento congiunto rappresenta uno dei momenti più attesi della kermesse digitale e l'occasione per gli studi di sviluppo di Microsoft di presentare i loro giochi in arrivo nei prossimi mesi e anni.
Prima però, il capo di Xbox Phil Spencer ha invitato la stampa a una presentazione di oltre un'ora intitolata What's Next, con l'obiettivo di spiegare il futuro di Xbox, tra Game Pass e Cloud Gaming, parlando di qual è oggi la mission di Xbox: "Mettere chiunque nelle condizioni di giocare ai giochi che desiderano, con le persone che vogliono e ovunque si trovano". Per spiegare come la compagnia americana intende raggiungere quest'obiettivo, Spencer ha intervistato il CEO di Microsoft, Satya Nadella, e altri membri chiave nel ramo gaming. Il risultato è un excursus che illustra le quattro colonne portanti su cui si basa l'intera strategia dell'azienda mirata a democratizzare la fruizione dei videogiochi.
Xbox Game Pass
Una buona porzione della presentazione è stata dedicata a Xbox Game Pass, e più in particolare a come il servizio ad abbonamento di Microsoft abbia completamente stravolto la percezione che l'utenza ha della libreria Xbox e come, attraverso l'aggiunta di nuove opzioni, abbia cambiato il modo in cui ci si approccia al consumo dei giochi.
"Per decenni, l'unico modo di giocare ai videogiochi era acquistarli singolarmente", afferma Spencer. "Questo era un investimento che per molte persone ha rappresentato un limite alla loro abilità di giocare. [...] Oggi tutta l'industria dell'intrattenimento si sta spostando dal prodotto scatolato a un rapporto basato su servizi e su un impegno costante tramite nuovi contenuti. Quello che però ci distingue da servizi come Netflix è il fatto che offriamo all'utente entrambe le opzioni: un pacchetto ad abbonamento oppure l'intero acquisto dallo store. E questo sta portando a ottimi risultati".
Attraverso le parole della corporate vice president Sarah Bond, Microsoft ha ribadito come un servizio come Game Pass non sia sfavorevole per gli sviluppatori e nocivo per il settore. Un esempio da questo punto di vista sarebbe Outriders: nonostante fosse disponibile fin dal lancio nel catalogo Game Pass, il recente gioco multiplayer di Square Enix è stato anche il gioco digitale più venduto per Xbox e uno dei dieci giochi digitali più venduti su Xbox nel mese di aprile.
Caso simile quello di MLB: The Show 21, che oltre a essere stato uno dei giochi sportivi più giocati di sempre su Xbox proprio grazie al Game Pass, è stato anche il gioco più venduto sulla console Microsoft nel mese di aprile. Insomma, per Microsoft, Game Pass non solo non svaluta il valore dei giochi, ma non disincentiva nemmeno all'acquisto, portando in certi casi ad aumentare le vendite anche su piattaforme esterne. "Quando un gioco entra in Game Pass", spiega Spencer "cresce anche su Steam ed Epic Games Store, e questo grazie alla potenza di una community che ne accresce la popolarità. Se vedo un mio amico che gioca a un bel gioco vorrò acquistarlo e unirmi a lui; sempre più publisher riconoscono che si tratta di un'opportunità".
Game Pass visto quindi non solo come mezzo di distribuzione, ma anche come una "piattaforma di scoperta" di nuove esperienze. Gli abbonati a Game Pass tendono a sperimentare e provare giochi che altrimenti non avrebbero mai acquistato. "Abbiamo riscontrato un aumento del 30% nei generi giocati e un 40% in più sulla quantità di giochi [...] mentre sempre gli abbonati spendono il 50% in più rispetto ai non abbonati"
Xbox Cloud Gaming
Altro ingranaggio fondamentale nella nuova macchina Xbox è rappresentato dall'infrastruttura cloud che con Azure consentirà a Microsoft di portare i suoi giochi e servizi su qualsiasi dispositivo abbia uno schermo e una connessione a internet. Dopo un periodo di beta test, la possibilità di giocare via cloud utilizzando un semplice browser come Edge, Chrome e Safari sarà ufficialmente aperta a tutti gli abbonati Game Pass Ultimate nelle prossime settimane, con l'idea di espandere il servizio entro la fine dell'anno in altri mercati come Australia, Brasile, Messico e Giappone. Microsoft sta inoltre collaborando ufficialmente con produttori di TV per integrare l'esperienza Xbox direttamente nei moderni televisori, così che non sia necessario utilizzare hardware dedicati se non un semplice controller. L'idea di una app Xbox all'interno delle Smart TV era stata già anticipata alla fine dello scorso anno, ed è credibile che tra i primi produttori a supportare la piattaforma ci sarà Samsung, poiché la compagnia coreana proprio lo scorso marzo è diventata partner ufficiale di Xbox Series X. Microsoft sta inoltre lavorando a dei dispositivi di streaming per il cloud gaming da collegare a qualsiasi TV e monitor, così da permettere di giocare via cloud anche su schermi "non Smart".
Qui Spencer si concede una stilettata alla concorrenza: "Certe aziende hanno eretto barriere attorno ai giocatori, rinchiudendoli all'interno di un hardware specifico", mentre l'interesse di Microsoft è chiaramente quello di slegarsi dalla necessità di possedere o acquistare una console. Questo non vuol dire tuttavia che non esistano hardware dedicati nel futuro di Xbox. "Il cloud è fondamentale per il futuro del gaming ed è un elemento chiave nella nostra tabella di marcia", spiega Liz Hamren, corporate vice president. "Ma non pensiate che stiamo rallentando la nostra produzione di console 'core'. Anzi, stiamo procedendo ancora più spediti. Siamo già al lavoro attivamente su nuovi hardware e piattaforme, alcuni dei quali non vedranno la luce per anni". Infine, Microsoft ha confermato ufficialmente che ha quasi terminato di aggiornare i propri datacenter in giro per il mondo, sostituendo l'hardware precedente con quello di Xbox Series X. Questo vuol dire un sensibile miglioramento della latenza, caricamenti più rapidi e framerate migliorato mentre si gioca in cloud.
Accessibilità e inclusività
Non c'è azienda che più di Microsoft ha avuto un impatto positivo nel campo dell'accessibilità. Nella presentazione si è parlato di come quello del "design inclusivo" sia un mantra per la compagnia, prendendo ispirazione dalle esigenze di un pubblico diversamente abile che troppo spesso viene ignorato dall'industria. Questo ha portato a progetti come l'apprezzato Adaptive Controller, ma anche a una serie di avanzate funzionalità speech to text e text to speech per venire in aiuto di utenti con problemi di udito.
Microsoft ha anche stilato delle precise Linee Guida di Accessibilità che condivide con gli sviluppatori per assicurarsi che i loro giochi tengano in considerazione un pubblico disabile. Su un binario parallelo si muove l'inclusività di diverse community, da un lato attraverso il supporto di giochi con una certa sensibilità verso personaggi LGBTQ o appartenenti a particolari minoranze, dall'altro assicurandosi di limitare atteggiamenti tossici attraverso la tecnologia. La moderazione umana non basta, e si continua costantemente a lavorare a filtri e strumenti che permettano di bloccare esperienze negative online prima ancora che queste accadano. Dopotutto, il recente motto dell'azienda recita "Se tutti giocano, vinciamo tutti".
Nuove acquisizioni
Tim Stuart, CFO di Xbox, afferma che negli ultimi otto anni la divisione ha attraversato una profonda trasformazione. Nel primo periodo si è tornati ai posti di partenza: "Ci eravamo allontanati dal nostro obiettivo di offrire la migliore esperienza gaming. Abbiamo dovuto ripensare il nostro business, riprendere le redini della situazione e riparare il nostro rapporto coi nostri utenti più importanti. Poi abbiamo speso i successivi 3 o 4 anni a sviluppare la nostra strategia, a capire cosa fare di Xbox in futuro e fare investimenti importanti su contenuto, esperienza e hardware. Gli ultimi due anni sono stati di esecuzione, e scoprire se ci avevamo visto lungo. Il mantra della nostra scommessa era "contenuto, contenuto, contenuto".
Tutti sanno oggi che buona parte di questi investimenti sono stati destinati all'acquisizione di nuovi team di sviluppo che andassero ad ampliare gli Xbox Game Studios, con lo scopo ultimo di rendere più appetibile Xbox Game Pass, e di conseguenza contribuire ad aumentare la diffusione della piattaforma anche tra chi non ha mai avuto una console. Oggi, con oltre 23 studios al lavoro su giochi Xbox, Microsoft si è posta l'obiettivo di pubblicare almeno un nuovo gioco first party su Game Pass ogni trimestre, spaziando in un'enorme varietà di generi: da racing game come Forza a giochi di ruolo come Fable, passando per giochi di avventura, platform come Psychonauts 2 e, ovviamente, shooter come Halo.
L'idea di un futuro dove chiunque possa giocare ai suoi giochi preferiti a prescindere dall'hardware posseduto può sembrare utopia a poche ore dall'inizio dell'E3 2021, evento che storicamente si lega a parole chiave come console war, giochi esclusivi, vincitori e perdenti. "Raggiungere la nostra missione non sarà facile e c'è una lunga strada davanti", dice Spencer, ammettendo che non sarà facile scardinare certe convenzioni, ma è convinto che solo Microsoft abbia l'esperienza, le risorse, la tecnologia e il portfolio di videogiochi necessari per riuscirci.