I picchiaduro sono giochi complicati. Dimenticatevi le serate passate con gli amici a sbattere la faccia contro un pad, o i tesissimi scontri a forza di Hadoken e Shoryuken ripetuti fino allo sfinimento di quando eravate piccini: i picchiaduro sono riflessi, sono matematica, sono costanza, sono talento. Padroneggiare il genere obbliga a seguirlo da vicino e, la competitività che alcuni suoi esponenti riescono a trasmettere alle persone può risultare spaventosa per qualcuno abituato a giocarsela senza troppi patemi online (o a buttarsi su titoli sensibilmente più accessibili). In questa incredibile profondità risiede sia la loro magia che il loro peggior problema: possono venir apprezzati a più livelli e portati a limiti impensabili dai giocatori più abili, diventando un vero spettacolo durante i match; al contempo però vengono abbandonati quasi subito dall'utenza meno esperta, scoraggiata dalla brutalità con cui viene devastata online.
Noi abbiamo per parecchio tempo cercato di capire se ci fosse un modo per far appassionare maggiormente il caro vecchio pueblo italiano alla nobile arte delle botte virtuali, ma la verità è che non c'è una formula precisa per farlo: siamo un popolo di nostalgici e abitudinari, e qui si sono sviluppate community legate principalmente ad alcuni marchi storici, laddove le nuove leve faticano ad esplodere. Se non altro però in Italia qualche community più che poderosa si è formata grazie a questa mentalità, e ha rappresentato un punto di partenza importante per sviluppare il settore esports dei picchiaduro nostrani, aiutato dalla passione e dallo sforzo di molti appassionati. Tra di loro quelli che più ci hanno impressionato sono stati gli organizzatori di Gamers & Games Arena, ormai presenza fissa di alcune delle fiere più importanti d'Italia con il loro inconfondibile THE RING, giusto alla quarta edizione. Ed è un espediente abbastanza basilare quello di un quadrato centrale dove tenere i match più importanti di un torneo, ma serve comunque ad attirare l'attenzione della gente, ed è solo una minima parte dell'allestimento di un gruppo che ormai è diventato centrale per lo sviluppo di eventi simili dalle nostre parti.
Vogliamo partire dalla nostra esperienza con loro per il nostro speciale, perché al Modena Nerd c'è stato anche il primo torneo con server privati di Fortnite sul palco (seguitissimo dai più piccoli, lo precisiamo), ma le chicche vere si sono viste con la tappa EFC Esport Fighting Cup di Tekken 7, Dragon Ball FighterZ e Street Fighter V, nonostante le differenze di livello tra le community fossero tutt'altro che marginali. Parliamoci chiaro, i partecipanti al torneo di FighterZ hanno offerto più di un momento spettacolare, e la finale Dannolo vs Sasuke David ci ha incollato alla sedia, eppure guardare i tornei stranieri fa un po' sfigurare i nostri giocatori più abili, per via di un livello generale che assomiglia solo alla lontana a quello di una community internazionale ormai mostruosa. Si tratta di una prova importante di quel che dicevamo prima, perché in Tekken e Street Fighter questo stacco non si nota con la stessa forza. Il torneo di Tekken 7 è stato assolutamente spettacolare, i ragazzi di Tekken Emilia hanno gestito magnificamente le cose, è la finale DevilNin vs Bode è stata di una spettacolarità assoluta, con dimostrazioni di bravura immense da entrambe le parti.
Street Fighter? Assolutamente non da meno. Alla manifestazione erano presenti veterani come Jotaro e Mr Wolf, ma la finale la ha portata a casa Geecko, che ha dimostrato ancora il suo mostruoso talento con una Juri inarrestabile (personaggio peraltro di rado visto a questi livelli, capace in questo evento di arginare la cattiveria di Cammy e di altri guerrieri altrettanto abusati in campo competitivo). Scontri come quelli organizzati da Gamers and Games Arena sono importanti per mostrare a che livello siano i nostri ragazzi in questi titoli - perché italiani forti e talentuosi ce ne sono, ma viaggiano di rado a dimostrarlo all'estero - e a far interessare maggiormente il pubblico a picchiaduro come FighterZ, o ad altri "anime fighter" come i Guilty Gear o i Blazblue (che non erano presenti all'evento, ma meriterebbero un minimo di "scene" a loro volta, considerando l'elevata qualità). Lo spettacolo offerto durante ciò che abbiamo visto non aveva molto da invidiare alle finali di campionati ben più blasonati, e la crescita del gruppo negli ultimi anni (l'allestimento stavolta era sensibilmente più esteso e spettacolare di quello visto nemmeno un anno fa) dimostra che c'è un interesse dietro a quello che fanno, e che le possibilità di crescita sono davvero parecchie.
Esiste quindi la possibilità che le cose esplodano anche dalle nostre parti come accaduto anni fa in Francia (forse la nazione europea con più campioni in vari titoli)? Noi crediamo di sì. Sarà un processo molto graduale e non facile, ma vivere momenti come quelli di Modena ci fa davvero ben sperare, e il piglio internazionale del tutto dimostra comunque un occhio di riguardo alla spettacolarità del tutto (la bravissima cosplayer Milena Vigo a presentare e a seguire le premiazioni, lanci di gadget al pubblico, intrattenimento pomeridiano, e sponsor in grado di offrire premi degni come Zowie, che ha anche fornito all'evento i moniotr da esport RL2460, Nowave, Trust Gaming, MSI e Razer sono cose da grande torneo). Ora vedremo dove possono arrivare, e se qualcun altro seguirà il loro esempio per aiutare lo sviluppo dei picchiaduro nello Stivale. Secondo noi è il caso di crederci. La prossimo ed ultima tappa di Efc esport Fighting Cup si svolgerà al Gonzaga Comics & Games i giorni 8 e 9 dicembre, i migliori 8 giocatori di ogni titolo si sfideranno alla finalissima presso THE RING Round 5 al NERD SHOW di Bologna Fiere i giorni 9 e 10 febbraio 2019.