La prima cosa che colpisce di Red Faction: Guerrilla è l'abbandono della visuale in soggettiva in favore di una terza persona ritenuta più idonea al tipo di esperienza ludica. Per quanto riguarda lo storyline, invece, il titolo è ambientato 50 anni dopo i fatti narrati dal primo capitolo, e vede uno scenario completamente ribaltato: i vecchi "buoni" della EDF sono ora i "cattivi" da combattere, impersonando un minatore di una colonia marziana facente parte di un movimento ribelle. La demo messa a disposizione da Volition era ambientata all'interno di uno dei sei scenari previsti per la versione finale, un vasta distesa desertica nella quale girare liberamente risolvendo missioni e sotto-quest, combattendo nemici, guidando diversi veicoli ed -ovviamente- distruggendo qualunque cosa capiti a tiro. Blast Tech (questo il nome del motore proprietario di Volition) ci è apparso davvero performante e divertente da sfruttare: è possibile far crollare una casa spaccandola pezzo per pezzo a colpi di martello, colpendo prima la parte in muratura ed aggredendo poi la struttura interna in ferro, così come abbattere un intero ponte piazzando sapientemente delle cariche esplosive alle estremità. Essendo basato interamente sulla fisica, il sistema tollera anche soluzioni più estreme, e quindi scontrarsi a velocità folle con un tir contro un edificio provoca le devastanti conseguenze che è lecito immaginarsi. Nonostante il primo impatto col gioco spinga a demolire edifici e strutture per il semplice gusto di farlo (e l'eccezionale engine fisico di Volition rende simili processi decisamente appaganti e spettacolari), gli sviluppatori ci hanno tenuto a sottolineare l'importanza di tale aspetto nell'economia di gioco, fornendoci anche qualche esempio pratico.
Una missione richiedeva di penetrare all'interno di una prigione, e l'utente aveva praticamente libertà totale su come farlo: alla fine, la scelta è stata quella di salire sul tetto, usare una mina per crearsi un varco e poi far cedere una delle travi di sostegno ed usarla come una sorta di scivolo. Ancora, ci siamo ritrovati a far crollare strutture nemiche sensibili il cui annientamento portava ad effettivi vantaggi circa le sorti dei combattimenti: radere al suolo un eliporto permette dunque di rallentare l'arrivo dei rinforzi avversari, rendendo la vita più facile ai ribelli. Simili azioni si collegano direttamente ad un'altra feature di Red Faction: Guerrilla, ovvero l'indicatore di morale delle due fazioni in lotta, i cui valori influiscono sulla resa in battaglia dei rispettivi membri. Sul fronte del combattimento in senso stretto, abbiamo notato che il personaggio può portare al massimo quattro armi per tipo e che è presente un efficace sistema di copertura a la Gears of War, con la differenza che un missile ben assestato qui può ridurre in briciole anche il riparo più solido. Considerando anche come Red Faction: Guerrilla arriverà completo di una modalità multiplayer decisamente profonda (dotata sia di vecchi classici quali CTF e Deatmatch, sia di modalità nuove), il prodotto ci è parso davvero promettente, non solo dal punto di vista ludico ma anche da quello grafico: alla già citata spettacolarità degli effetti dell'engine fisico, vanno aggiunte delle ottime esplosioni, una fluidità invidiabile e scenari molto estesi che vengono visualizzati senza bisogno di alcun caricamento. Red Faction: Guerrilla è atteso per Febbraio 2009, e potrebbe rivelarsi davvero uno sleeper hit coi controfiocchi.