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Hyrule Warriors: L'era della Calamità, 5 elementi che lo avvicinano a Breath of the Wild

Il nuovo titolo di Koei Tecmo, Hyrule Warriors: L'era della Calamità, ha molto più in comune con Breath of the Wild di quanto sembri: ecco cinque elementi che lo avvicinano al capolavoro Nintendo.

SPECIALE di Christian Colli   —   27/10/2020

Forse Nintendo ce l'ha fatta. Coi suoi ultimi trailer e show ricchi di informazioni, è riuscita a convincere anche i più diffidenti che Hyrule Warriors: L'era della Calamità non è un musou qualunque, ma un'operazione rispettosa del titanico The Legend of Zelda che ha inaugurato la libreria Switch. Un videogioco fatto col cuore, supervisionato dallo stesso team che ha lavorato a Breath of the Wild, pensato per raggiungere non soltanto i grandi fan di quel titolo, ma anche i nuovi giocatori che si avvicinano per la prima volta a un genere controverso che non è mai riuscito a imporsi in Occidente, anche perché - diciamocelo - prima che Koei Tecmo cominciasse a collaborare con Nintendo non ci aveva mai provato davvero. Il nuovo Hyrule Warriors, evoluzione naturale di quello uscito anni fa su Wii U e Nintendo 3DS e poi portato anche su Switch, è più vicino a Breath of the Wild che ai precedenti musou sotto diversi aspetti: abbiamo pensato a cinque di essi che magari non sono saltati subito all'occhio, o che necessitano di un piccolo approfondimento. Vediamoli insieme.

La storia

Potrebbe sembrare un punto di contatto tra i due giochi estremamente scontato, se siete molto informati, ma in realtà non lo è poi così tanto. Il primo Hyrule Warriors nasceva come una specie di grande crossover in cui Koei Tecmo aveva riversato tantissimi eroi e villain dei vari The Legend of Zelda: seppur appartenenti a timeline o realtà completamente diverse, questi personaggi si incontravano, combattevano o si alleavano in una storia dai toni epici, ricca di fanservice ma priva di coesione, come spesso accade quando si mette troppa carne al fuoco. Un giocatore occasionale potrebbe pensare che Hyrule Warriors: L'era della Calamità faccia la stessa cosa, ma non è affatto così. Il nuovo titolo Koei Tecmo, infatti, è un prequel a tutti gli effetti di Breath of the Wild e si svolge unicamente nel mondo di quel The Legend of Zelda.

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Ambientato cento anni prima, il nuovo Hyrule Warriors racconta la famigerata guerra contro le forze di Ganon che quest'ultimo vincerà, costringendo la principessa Zelda a intrappolarlo nel castello dopo aver portato un Link ferito in salvo. Breath of the Wild cominciava cento anni dopo, col risveglio di Link che, privo di ricordi, esplora quel che resta di Hyrule in cerca di indizi e alleati che possano aiutarlo a sconfiggere Ganon una volta per tutte. Nonostante l'importanza della premessa, Breath of the Wild non esplorava a fondo la narrativa del gioco, relegando molte informazioni a cinematiche facoltative e suggerimenti visivi. In particolare, si concentrava più sugli eredi dei Campioni che sui carismatici eroi che sacrificarono la loro vita cento anni prima, ai quali Nintendo dedicò poi il DLC La ballata dei campioni.

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Hyrule Warriors, invece, si concentrerà tantissimo sulla narrazione e sui vari protagonisti, soprattutto quelli giocabili. Abbiamo già visto nei trailer diverse scene in cui Link, Zelda e gli altri interagiscono coi Campioni e con alleati come la giovane Impa e sua sorella Pruna, il re Rhoam e persino con antagonisti che in Breath of the Wild erano quasi macchiette, per esempio il clan Yiga, che sembra proprio ricoprire un ruolo importante. Ovviamente non conosciamo ancora tutti i dettagli della sceneggiatura, ma sembra proprio che Eiji Aonuma e il suo team abbiano deciso di raccontare la storia di questo The Legend of Zelda in modo tradizionale, magari riservando all'attesissimo Breath of the Wild 2 il compito di tornare a suggestionarci con panorami e gameplay. In ogni caso, Hyrule Warriors racconterà ai veri fan tutto quello che hanno sempre voluto sapere sulla lore di Breath of the Wild, e non è una cosa da poco.

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Il mondo

Breath of the Wild non è solo ambientato cento anni dopo gli eventi di Hyrule Warriors, ma si svolge in una Hyrule che mostra ancora tutti i segni della guerra che l'ha devastata. Tra le poche città e i villaggi si estendono praterie punteggiate da macerie, campi di battaglia spettrali, casolari in rovina, recinti deserti e abbandonati alle intemperie. Il colorato e cartoonesco mondo in cel shading restituiva un netto contrasto con la tragicità della guerra che aveva trasformato il regno per un secolo intero. Ogni scenario o panorama raccontava una storia agli spettatori più attenti, scambiando il game design con lo storytelling e viceversa. Hyrule Warriors, proiettandoci nella Hyrule del passato, ci mostra invece il regno in un momento di splendore che Link, Zelda e gli altri vogliono preservare.

La maggior parte delle missioni si svolgerà dunque in quelle stesse mappe che abbiamo esplorato in Breath of the Wild, mostrandoci il mondo per com'era prima che Ganon vincesse la guerra. I più attenti riconosceranno i punti d'interesse importanti che cento anni dopo sono rimasti parzialmente in piedi o hanno compiti completamente diversi.

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I trailer ci hanno anche rivelato che in certi casi potremo usare l'aliante per spostarci velocemente da un punto all'altro, magari sfruttando le alture che avevamo già visto in alcune mappe di Hyrule Warriors: Definitive Edition. È importante precisare che il mondo non ricalcherà perfettamente quello di Breath of the Wild, anche perché il gioco non è open world, le mappe sono confinate e i nostri eroi non hanno la libertà di movimento che aveva Link nel titolo originale. D'altra parte, Koei Tecmo ha rispettato anche un altro tipo di mappa: quella che richiamavamo spesso per studiare la nostra posizione, segnare un obiettivo o una meta, cercare i punti d'interesse o spostarci rapidamente da un sacrario all'altro. Questa mappa, riproposta fedelmente nel menu principale, servirà a scegliere le missioni e le attività, a completare vari incarichi secondari e a conoscere meglio la storia di Hyrule e di quelli che ci vivevano cento anni prima di Breath of the Wild.

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La tavoletta Sheikah

Introdotta come "gimmick" in Breath of the Wild, la tavoletta Sheikah - che ha curiosamente la forma della console Switch! - è uno degli elementi principali del gameplay, se non il più importante. Si ottieni praticamente subito e consente di accedere a ogni menu, mappa o funzione. Usata come una specie di chiave, la tavoletta Sheikah garantisce l'accesso ai sacrari, ai colossi e alle torri, e può essere usata come una specie di binocolo o una macchina fotografica. Progredendo nel gioco, Link può "aggiornare" la sua tavoletta con le Rune, che praticamente sono "app" magiche: le più importanti sono le Bombe Radiocomandate (sferiche o cubiche), Kalamitron, Stasys e Glacyor. Utilizzando le Rune e combinando i loro poteri con un pizzico di creatività, Link può manipolare l'ambiente e la fisica, ed è così che il giocatore risolve i vari puzzle. Dovremmo ritrovare praticamente ogni aspetto della tavoletta Sheikah anche in Hyrule Warriors, dato che sarà parte integrante del sistema di combattimento.

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Sembra proprio che tutti i personaggi potranno usare la tavoletta Sheikah, anche se potrebbero esserci alcune differenze tra le Rune che possono usare. Sappiamo per certo che Zelda la usa in modo molto diverso, dato che la tavoletta è effettivamente la sua arma principale, e quindi può ricorrere a una maggior varietà di poteri con un periodo di ricarica molto più breve rispetto agli altri eroi giocabili. Le Rune sembrano svolgere suppergiù le stesse funzioni di Breath of the Wild, ma poi sta al giocatore compensare con la propria creatività. Possiamo usare Glacyor per interporre una barriera di ghiaccio tra noi e i nemici, oppure per darci uno slancio verso l'alto e attaccare in aria; Stasys consente sempre di paralizzare i nemici, e l'ultima dimostrazione della Nintendo Treehouse ci ha svelato che può essere un ottimo strumento per fermare gli attacchi dei boss. Bisogna ancora capire quanto siano personalizzabili queste dinamiche in combattimento, ma già il fatto che l'arsenale degli eroi non si limiti alle armi e alle bacchette magiche ma includa anche le Rune dimostra l'attenzione dello sviluppatore nipponico.

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La cucina e i materiali

Girovagando per il mondo di Hyrule in Breath of the Wild abbiamo raccolto decine di oggetti diversi, più o meno utili, come frutti, ramoscelli e fiori, ma anche parti di mostri come zanne di pipistrello, cuori di Boblin, teschi di Lizalfos e così via. Abbiamo venduto questi materiali per raggranellare qualche Rupia, oppure li abbiamo consumati per potenziare l'equipaggiamento, ma soprattutto li abbiamo cucinati, rosolati a fuoco alto, ogni volta che ne avevamo la possibilità, per scoprire nuove ricette, mescolare pozioni e guadagnare bonus temporanei che ci hanno permesso di correre più velocemente, sopportare il freddo o il caldo, ripristinare i cuori perduti e via discorrendo. Questo rapporto tra la raccolta di materiali e il loro utilizzo in "cucina" è uno degli elementi più apprezzati di Breath of the Wild, e tornerà di prepotenza in Hyrule Warriors: L'era della Calamità, ovviamente con le dovute differenze.

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Abbiamo scoperto, tra le varie cose, che potremo consegnare i materiali raccolti agli abitanti che ne avranno bisogno per i motivi più disparati: sono veri e propri incarichi secondari, contraddistinti da semplici narrative, che compaiono sulla mappa di Hyrule e che possiamo completare premendo pochi tasti. Le ricompense variano da armi a Rupie a vere e proprie abilità, quando addirittura non sbloccano nuove battaglie. È in questo modo, cioè raccogliendo contenuti nei forzieri o lasciati cadere dai nemici, che il giocatore migliora i vari personaggi, ma c'è anche la cucina, che pressappoco funziona come in Breath of the Wild: prima di avviare una nuova missione, infatti, possiamo preparare dei manicaretti - non è chiaro se dovremo prima imparare le ricette o potremo sperimentare come nel gioco originale - che ci conferiranno alcuni bonus, magari incrementando l'attacco o la difesa nella battaglia successiva.

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I costumi

Durante la recente dimostrazione della Nintendo Treehouse abbiamo scoperto un altro elemento in comune tra Hyrule Warriors e The Legend of Zelda: Breath of the Wild, e cioè la presenza dei costumi. Purtroppo non sappiamo molto su questo aspetto del gioco e possiamo fare solo delle congetture basandoci sui pochi secondi in cui è stata mostrata questa interfaccia, chiamata Attire in inglese. Sappiamo che la schermata riassuntiva dei personaggi, e nella fattispecie di Link, si divide essenzialmente in tre parti: la prima mostra il numero di cuori e il livello di esperienza raggiunto; la seconda mostra l'arma impugnata in quel momento, dato che Link può usare sia armi a una mano che a due mani; la terza è invece quella dell'equipaggiamento, o Attire appunto, rappresentato da tre slot che sono la testa, il corpo e le gambe, esattamente come in Breath of the Wild. Selezionando questa voce, si apre un'altra schermata in cui possiamo vedere le parti dei "costumi" che abbiamo raccolto o sbloccato, e che comprendono le tenute già viste nel gioco originale, come quella da soldato di Hyrule o quella degli Zora.

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Il giocatore può combinare diverse parti di questi costumi, per esempio fare indossare a Link il copricapo di un completo e i pantaloni di un altro, lasciandolo a torso nudo per il resto, ma non sappiamo che tipo di influenza hanno sul gameplay vero e proprio. La descrizione dell'equipaggiamento Zora, per esempio, sottolinea che la sua composizione facilita il nuoto, mentre quello dei Goron sembrerebbe resistere maggiormente al calore e al magma. Questo vuol dire che dovremo scegliere l'equipaggiamento giusto per affrontare alcune missioni, oppure sono solo descrizioni fantasiose e il loro funzionamento è soltanto estetico? Inoltre, non sappiamo se potrà cambiare equipaggiamento solo Link o qualunque altro personaggio, compresi i Campioni. In Hyrule Warriors: Definitive Edition era effettivamente possibile sbloccare dei costumi alternativi per i personaggi, dunque è plausibile che si possa fare anche in questo prequel di Breath of the Wild. In ogni caso, i ragazzi di Koei Tecmo sono riusciti a infilare un altro piccolo fanservice, se poi esso avrà conseguenze pratiche sul gameplay... ancora meglio.

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