Ci svegliamo su Cuore Legnoso. Luci misteriose attraversano il cielo. Davanti a noi, una vista rassicurante: un fuocherello scoppiettante e dei succosi marshmallow da arrostire. Quella messa in atto da Outer Wilds è una scena destinata a ripetersi in vari angoli del piccolo sistema solare creato da Mobius Digital, ma possiamo sempre scegliere di passare oltre, di non rispettare la tradizione teporiana di mangiare un buon marshmallow prima di lanciarsi nell'esplorazione interplanetaria.
È solo una delle mille storie, delle mille funzioni del cibo all'interno dei mondi videoludici. Tanti sono i contesti, tantissimi sono gli alimenti rappresentati: dalla frutta alle torte, dal cibo Tamil passando per i manicaretti della nonna inseriti in The Sims tramite delle mod. In ogni caso, il cibo non è mai soltanto cibo: è veicolo narrativo, è un potenziamento, è fonte di un incremento nel nostro punteggio, e molto altro ancora. Intrecciato con strutture di significato di tipo politico, culturale e sociale, il cibo si afferma anche nei videogiochi come un vero e proprio mezzo di comunicazione.
Senza pretesa di esaustività - e anzi, sperando di avviare un dialogo con voi lettori sui vostri cibi videoludici preferiti! - vi raccontiamo alcuni dei modi più interessanti in cui il cibo ha fatto ingresso all'interno dei videogiochi, parlando anche delle tendenze affermatesi negli ultimi anni, di videogiochi in corso di sviluppo, di nuove modalità con cui è possibile raccontare l'essere umano e il suo complesso rapporto col cibo grazie a un mezzo potentissimo: l'interattività.
Acchiappa la frutta!
Il videogioco è ormai un mezzo di intrattenimento dalla storia pluridecennale, e il cibo è presente fin dagli albori del medium. Celebre - e perfetto per iniziare - è il caso di Pac-Man. In questo caso, il cibo è un modo per innalzare il punteggio, spingendo il giocatore a mosse talvolta azzardate pur di segnare un nuovo record: per due volte in ogni livello, al centro del labirinto compare un'icona. Spesso è rappresentato un frutto, dalla ciliegia (100 punti), passando per l'arancia (500 punti), fino ad arrivare all'uva (che regala al nostro pallino giallo la bellezza di 1000 punti).
Un primo modo per categorizzare il cibo all'interno dei videogiochi è, quindi, tramite la sua funzione di garantire punti al giocatore. Lo stesso accade in Crash Bandicoot: il nostro Crash, goloso di frutti Wumpa, può raccoglierle con salti spericolati, sfidando i numerosi ostacoli ambientali presenti all'interno dei livelli. Una volta ottenuti cento frutti Wumpa, il protagonista otterrà una vita aggiuntiva. Il cibo, poi, può causare non soltanto una progressione nel gioco, ma anche un aumento nella difficoltà: è il caso di Snake, il celebre gioco per i primi cellulari, in cui gli alimenti divorati dal serpente provocano un allungamento del suo corpo e, di conseguenza, un maggior disagio nel gestire i movimenti dell'animale.
Recuperare cibo può essere addirittura una questione di vita o di morte. In Don't Starve, la fame è una delle meccaniche ludiche primarie. Tramite la caccia, la raccolta o l'agricoltura, è necessario accumulare risorse alimentari da utilizzare per tenere sotto controllo proprio l'indicatore della fame, nel rispetto dell'imperativo che fa da titolo alla produzione di Klei Entertainment: "Non morire di fame". Il fatto interessante è che gli alimenti hanno una grande varietà di utilizzi: la carne può diventare un'esca per attirare animali carnivori all'interno di una trappola, o per ottenere uova dagli uccelli chiusi in gabbia, o ancora come offerta al Re dei Maiali per ottenere delle preziose pepite d'oro.
Il fungo ti rende più grande...
Si sa, il cibo nei videogiochi può anche garantire una ampia varietà di potenziamenti. Quale miglior punto da cui partire per parlare di questo argomento, se non Super Mario? Fin dagli albori della serie, il Super Fungo si è affermato come l'alimento per eccellenza dell'idraulico più famoso del mondo. Anche nell'ultimo capitolo della serie, Super Mario Bros. Wonder, questo funghetto - che, come vi spiegavamo nello speciale dedicato a funghi e videogiochi, ha una forte somiglianza con il fungo psicoattivo Amanita muscaria - permette a Mario di diventare più grande e forte.
Nel corso del tempo, l'utilizzo degli alimenti per garantire potenziamenti ai personaggi videoludici ha acquisito sempre maggiore complessità. Basti pensare a Metal Gear Solid 3: Snake Eater, in cui la raccolta di ciò che la natura russa offre a Snake è centrale per risolvere situazioni talvolta complesse, facendo acquisire al protagonista poteri particolari. Il Fungo luminescente russo presente all'interno della grotta Chyronaya Peschera, ad esempio, se ingerito ricarica tutte le batterie portate da Snake, per lo stupore di Para-Medic. Lo stesso fungo è fondamentale se si desidera risolvere rapidamente una delle battaglie più complesse del gioco: quella contro il Colonnello Yevgeny Borisovitch Volgin. Capace di governare il potere dei fulmini, si troverà impossibilitato a colpire Snake se viene lanciato nell'arena un Fungo luminescente russo, che assorbirà tutta l'energia elettrica rilasciata da Volgin. In anni recenti, Nintendo ha proposto un articolato sistema di potenziamenti all'interno dei videogiochi a mondo aperto The Legend of Zelda: Breath of the Wild e nel seguito The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. In entrambi i titoli, Link è un cuoco provetto: grazie all'abbondanza di cibo presente nella landa di Hyrule, l'eroe può cucinare manicaretti squisiti (o tremende schifezze, se si esagera con le parti di mostro...) per ottenere un aumento dei cuori a sua disposizione, difendersi dal freddo, guadagnare stamina aggiuntiva, e molto altro ancora. Una piccola curiosità: in The Legend of Zelda, Tears of the Kingdom, le sessioni di cucina sono anche un interessante modo per rievocare il suo stesso passato, dato che Link fischietta ogni volta un tema diverso tratto dai passati videogiochi della serie. Cucinare diventa così un modo per scatenare la nostalgia dei giocatori, facendo un occhiolino gentile alla lunga storia videoludica di Link e Zelda.
Restando sempre sul tema dei potenziamenti, mangiare piatti sopraffini è un ottimo modo per prepararsi a cacce impegnative. In Monster Hunter World, le pantagrueliche ricette servite dai compagni Felyne sono essenziali per arrivare sul campo pronti ad affrontare mostri giganteschi e dalla forza soverchiante. Ai microfoni di The Guardian, Kaname Fujioka, direttore esecutivo di Monster Hunter World, ha parlato a lungo dei succulenti cibi presenti all'interno del gioco, preparati con amore e cura dal team che si è occupato del loro appetitoso aspetto e sì, anche dei loro suoni. "Per noi è impossibile mostrare gli elementi più importanti del cibo, ossia gusto e profumo", spiega Fujioka. "Per questo dobbiamo alterare, esagerare e talvolta deformare l'aspetto dei piatti, in modo tale da veicolare la loro bontà nel miglior modo possibile. Per fare in modo che i giocatori trovino 'deliziosa' la loro presentazione, è necessario molto lavoro su dettagli come il colore, la luce e la morbidezza. Pensiamo al cibo non soltanto come fonte di sostentamento, ma anche come una delle più grandi gioie della vita". Parole da incorniciare!
Il cibo come fonte di nuovi generi videoludici
Cucinare può diventare la meccanica principale di un videogioco: accade nei cosiddetti "cooking game", videogiochi in cui si diventare parte della brigata di un ristorante, o si cucina per la propria famiglia. Famosa in tutto il mondo è la serie Cooking Mama, un vero e proprio simulatore di cucina casalinga, pieno di minigiochi e di piatti così appetitosi da far venire l'acquolina in bocca. Ben più frenetico è invece Overcooked, che è possibile giocare anche in modalità multigiocatore. In questo caso, alla difficoltà di gestire tutti gli step da compiere per portare avanti la cucina di un ristorante si aggiunge la necessità di coordinare gli sforzi di tutti i partecipanti. Meglio tenere pronto l'estintore, perché dimenticare una padella sul fuoco troppo a lungo può portare a risultati davvero disastrosi!
Una pari centralità del cibo si riscontra anche all'interno dei simulatori di fattoria. In Stardew Valley, il (o la) protagonista abbandona il lavoro impiegatizio per buttarsi a capofitto in una nuova avventura in campagna. Gestire il raccolto a seconda delle stagioni, vendere i prodotti della terra e i sofisticati manicaretti che potremo ottenere allevando maiali, galline e altri animali è un aspetto fondamentale dell'esperienza, arricchita e ibridata con elementi diversi e ulteriori, dai combattimenti nelle caverne alla risoluzione dei misteri della ridente cittadina in cui ci siamo trasferiti.
Espressione di cultura e storia
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una crescita nell'impiego del cibo videoludico come veicolo di narrative dalla forte carica politica e come mezzo di espressione di identità finora marginalizzate all'interno dell'industria videoludica. Candidato agli ultimi The Game Awards nelle categorie Games for Impact e Best Debut Indie Game, Venba ha scaldato l'estate videoludica del 2023 con il fuoco acceso dall'omonima protagonista per preparare i piatti tipici della cucina Tamil, espressione di un gruppo etnico originario del sud-est dell'India.
Venba è stato capace di raccontare una storia individuale (quella di una donna indiana trasferitasi con il marito in Canada, alla ricerca di un futuro migliore) conferendole una portata universale, grazie a una singolare sapienza nella scrittura e una grande concentrazione del suo messaggio: il videogioco può essere completato in appena un'ora e mezza. Abhi Swaminathan, designer di Venba, ha raccontato al New York Times come è nato il concept originale del gioco prodotto da Visai Games. Si trovava a casa della sua "amma" ("madre" in lingua Tamil) e notava come lei fosse angustiata nella preparazione della cena. Swaminathan ebbe un'intuizione e mandò un messaggio a Sam Elkana, che sarebbe diventato Lead Artist di Venba. Per puro caso, anche lui stava cenando con la sua "amma" in un ristorante poco lontano. Venba non giudica mai i risultati del giocatore, non propone punteggi, e non pubblica classifiche sulle performance di ciascun cuoco videoludico. Su YouTube si trovano video di ragazzi Tamil aiutati dalla loro "amma" a completare le ricette di Venba. "Hanno colto ogni riferimento, ogni dettaglio che ho inserito all'interno del gioco", commenta a riguardo Abhi Swaminathan.
Il 2023 è stato un grande anno per la cucina Tamil: a pochi mesi di distanza dall'uscita di Venba, Annapurna Interactive ha pubblicato Thirsty Suitors. Numerosi i punti di contatto con Venba, anche se il gameplay di Thirsty Suitors è multiforme e decisamente più articolato, includendo combattimenti, esplorazione e battaglie contro boss memorabili: gli ex della protagonista Jala. Anche in questo caso la dimensione familiare è fortissima, e il messaggio principale del gioco passa proprio attraverso la cucina, momento di condivisione di storie, sentimenti, emozioni e visioni del mondo propri di Jala, della sua "amma" e del suo papà. Cucinare in Thirsty Suitors significa incontrare piatti e culture finora poco rappresentati all'interno dei videogiochi: con la "amma" si preparano piatti Tamil, mentre il papà di Jala è esperto di manicaretti caratteristici dello Sri Lanka.
Molto breve (e gratuita) è l'esperienza ludica di TET. In appena un quarto d'ora si deve preparare la cena di celebrazione del nuovo anno lunare vietnamita. Le meccaniche sono quelle di un tipico cooking game - si grattugiano carote, sfogliano cavoli e preparano involtini - e il cibo diventa un modo per rievocare i sapori dell'infanzia e del proprio luogo d'origine. TET è stato sviluppato da Charlotte Broccard, illustratrice e game designer di nazionalità svizzera e vietnamita, con l'obiettivo di condividere i piatti tipici del Vietnam, un Paese dalla storia purtroppo tormentata, ma ricco di bellezza e affascinanti tradizioni.
Questo desiderio di condividere e preservare il proprio retaggio socio-culturale è stato avvertito anche dalla vivace comunità dei modder. Da molti anni, The Sims è divenuto una piattaforma aperta a modifiche e innesti provenienti dal vissuto e dalle esigenze individuali degli autori delle mod: non mancano specialità nazionali e regionali magari poco conosciute, o i piatti speciali che cucinava una nonna che non c'è più. The Sims può essere analizzato anche da questo punto di vista, come spazio di preservazione e di elaborazione del proprio passato, perpetuato all'interno di un mondo virtuale.
Meritevole di analisi è anche il lavoro svolto da Obsidian Entertainment all'interno di Pentiment. Andreas Maler è chiamato a investigare su un misterioso omicidio avvenuto all'interno dell'Abbazia di Kiersau. Conoscere gli abitanti del villaggio, sito tra le Alpi Bavaresi, è essenziale per cercare di giungere alla soluzione del caso. Per fare ciò, Andreas condividerà i pasti con contadini e ricchi signori, con drastiche differenze che riguarderanno proprio il cibo. In Pentiment, le tavolate parlano: ai contadini tocca il pane nero di segale, magari infettata dall'ergot, fungo psicoattivo che nel Novecento avrebbe portato allo sviluppo dell'LSD e che può rendersi responsabile di gravissime intossicazioni; ai ricchi spetta il pane bianco, non necessariamente da finire tutto, perché gli avanzi sono ammessi sulla tavola di chi ha troppo, non su quella di chi non ha niente.
Il cibo come veicolo di emozioni
Mostro è un bestione rosa con un grosso corno in fronte. Adora mangiare rane, e quando lo fa va in fiamme e attacca il protagonista di Papo & Yo, Quico, un bambino brasiliano che, a ben guardare, altro non è se non una rappresentazione di Vander Caballero, designer di questo straordinario videogioco pubblicato nel 2012. A sua volta, anche Mostro ha un corrispondente nel mondo reale: si tratta del padre di Caballero, un uomo violento e alcolizzato con cui l'autore ha tagliato ogni ponte. Come si può agevolmente comprendere, le rane sono, in realtà, metafore dell'alcool che rendeva intollerabile per la famiglia la presenza della figura paterna, trasfigurata dalla birra in un mostro pericoloso e brutale. Papo & Yo parla della necessità di lasciare andare, in certi casi, le persone che ci fanno del male, per poter guarire e andare avanti con la nostra vita.
Ben lontana dagli orrori esistenziali di Papo & Yo, Square Enix ha più volte proposto il cibo come catalizzatore narrativo e mezzo di espressione dell'affetto tra i protagonisti dei suoi giochi. Il gelato al sale marino ha fatto la sua prima apparizione in Kingdom Hearts II come elemento di connessione tra i personaggi, in particolare in Kingdom Hearts 358/2 Days: quando Roxas completa la sua prima missione per conto dell'Organizzazione XIII, Axel gli offre proprio un gelato al sale marino, invitandolo a mangiarlo assieme con le gambe penzolanti dalla Torre della Stazione ogni volta che rientrano da una missione. La medesima carica aggregativa è ricoperta dal cibo cucinato da Ignis in Final Fantasy XV, avventura on the road che, al contrario del seguito Final Fantasy XVI, si fonda sulla costruzione di un robusto senso di gruppo e di unione tra i protagonisti. Ignis può cucinare più di cento ricette per i compagni Prompto, Noctis e Gladio. Non solo: con un audace salto dalla realtà al videogioco, la compagnia giapponese Cup Noodles ha inserito i suoi prodotti all'interno del gioco, con una mossa considerata un po' troppo azzardata da parte della fanbase di Final Fantasy.
Consumare cibo è, per molti, un'attività piacevole e spensierata. All'interno di Coffee Talk e del seguito Coffee Talk Episode 2: Hibiscus & Butterfly, tè, caffè e altre prelibatezze sono funzionali alla costruzione del bar in cui l'avventura è ambientata come uno spazio sicuro, liminale, connesso al mondo esterno ma in qualche modo preservato dal caos e dalla negatività che hanno luogo al di fuori delle sue porte. Il bar di Coffee Talk è un luogo sicuro in cui socializzare, scambiarsi opinioni e riflettere sugli eventi del "mondo là fuori", uno spazio protetto, in grado di calmare anche il giocatore grazie alla musica ambient soffusa e alle meccaniche semplici: niente combattimenti, solo preparazione di caffè e tisane. E, se si sbaglia, niente paura: si farà meglio la prossima volta.
Molto diversa la situazione di Consume Me, in sviluppo da parte di Jenny Jiao Hsia e AP Thomson e in uscita sulla piattaforma itch.io. Lontano dalla pace di Coffee Talk, Consume Me si propone come un'esperienza ispirata al dato biografico di Jenny Jiao Hsia e, in particolare, al percorso di dieta da lei compiuto mentre frequentava le scuole superiori. Il cibo deve essere disposto come in un Tetris, tenendo conto delle calorie a disposizione e cercando di gestire l'umore (e il peso) della protagonista. Le animazioni in cui la ragazza compie l'atto del mangiare esprimono tutta l'ansia e la sgradevolezza di una situazione che ribalta la narrazione tradizionale sul cibo come veicolo di felicità e di benessere, trasfigurando l'esperienza in un momento complesso, gravido di conseguenze e responsabilità.
Dalla fantasia alla realtà
Concludiamo questa lunga carrellata su una riflessione "al contrario", che parte dai videogiochi per approdare nel mondo reale. Finora abbiamo parlato del come e del perché il cibo viene inserito all'interno dei mondi virtuali. Sempre più spesso capita che le ricette compiano poi un percorso inverso, per collocarsi sulle nostre tavole ed evocare le sensazioni regalateci dai nostri videogiochi preferiti. Insomma, esiste un gran numero di libri ufficiali e non ufficiali che prendono spunto da cibi virtuali per ispirare cuochi e cuoche a cucinarli per davvero.
Ne è un buon esempio In cucina con Super Mario. Il ricettario non ufficiale, pubblicato nel 2023 da Ape Junior, raccolta di idee talvolta stravaganti ispirate agli abitanti del Regno dei Funghi e ai loro gusti: si va dai Biscotti Boo all'adorabile Torta di Mele della Principessa Daisy, passando per la semplicissima Limonata della Super Stella o per un sandwitch chiamato Il Respiro Infuocato di Bowser. Nel 2019, Titan Books ha dato alle stampe The Elder Scrolls: The Official Cookbook, con ricette tratte da Skyrim e Morrowind: soufflé, crostate e zuppe sono soltanto alcuni dei manicaretti proposti all'interno del volume. Nel 2016, la stessa casa editrice aveva scatenato numerose imprese ai fornelli con World of Warcraft: The Official Cookbook, che parte dalle basi (con la realizzazione di saporiti mix di spezie) per condurre il lettore in un viaggio affascinante e, talvolta, un po' preoccupante per chi non capisce il senso dell'umorismo degli autori (no, quelle "Ali di Pipistrello Croccanti" non sono vere ali di pipistrello, tranquilli!).
I cibi videoludici sono un potente mezzo di comunicazione tra i personaggi, ma anche tra loro e il giocatore, o addirittura tra gli sviluppatori e il giocatore. Negli ultimi anni abbiamo assistito a rappresentazioni intense e piene di significato, capaci di parlare di temi politici, di inclusione, di emigrazione e di tanti altri aspetti socio-culturali. Siamo certi che il futuro ci riserverà ancora tante sorprese. Quali sono i cibi più memorabili che avete visto all'interno dei videogiochi? Raccontatecelo nei commenti!