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Il futuro di Silent Hill, dal remake alle nuove esperienze

Konami ha presentato una bella ondata di novità riguardanti Silent Hill, facendo finalmente tornare la serie sulle scene con diversi progetti paralleli.

SPECIALE di Giorgio Melani   —   20/10/2022

Il rilancio di Silent Hill si è concretizzato con una presentazione in livestream veramente ricca di novità: dalla Silent Hill Transmission di ieri sera sono arrivati tre videogiochi, un'esperienza "transmedia" interattiva e un nuovo film, che dimostrano come il franchise sia destinato a tornare con una certa rilevanza in diversi settori dell'intrattenimento. Insomma, un bel salto in avanti rispetto ai pachinko e agli skateboard dedicati (comunque presenti in uno spazio ritagliato per il merchandising) che finora riguardavano gli aggiornamenti sulla serie e puntualmente deludevano gli appassionati. Si può ovviamente discutere della qualità e delle premesse di ogni progetto, ma non si può mettere in dubbio un certo impegno riposto da Konami in questo rilancio, che sembra veramente genuino.

Proviamo dunque a fare una panoramica sui nuovi progetti legati a Silent Hill presentati nel corso dell'evento, perché emerge qualcosa di più profondo e ampio di un semplice recupero di una serie videoludica.

A dieci anni di distanza dall'ultimo capitolo uscito, Konami sembra essersi resa conto dell'importanza che questa serie riveste a livello di cultura popolare, a prescindere dall'effettivo successo commerciale che forse non è mai stato proprio nitido. È un bel cambio di direzione dopo la cancellazione di Silent Hills, anche se il ridimensionamento della produzione prettamente videoludica sembra evidente, rispetto a quello che sarebbe potuto essere un capitolo sviluppato da Hideo Kojima. In ogni caso, trapelano delle idee davvero molto interessanti e anche innovative dai nuovi progetti affidati a team con un certo pedigree, cosa che potrebbe essere ancora più importante di un budget enorme o un nome altisonante alla direzione.

Silent Hill 2 Remake: l'operazione nostalgia

Il remake di Silent Hill 2
Il remake di Silent Hill 2

Partiamo da Silent Hill 2 Remake, il gioco che sarà forse il più discusso della serata anche se si tratta probabilmente del progetto meno coraggioso e più scontato tra quelli mostrati durante il livestream. Le voci di corridoio, in questo caso, avevano colpito con una certa precisione e le caratteristiche principali del progetto erano emerse in precedenza: si tratta del rifacimento totale del secondo capitolo della serie ad opera di Bloober Team, lo studio polacco di The Medium e Layers of Fear, che ha già dimostrato di avere mezzi tecnici assolutamente di livello.

La conferma arriva anche da questo teaser trailer, che mostra una ricostruzione molto interessante di ambientazioni e personaggi, riuscendo a dare un taglio anche un po' originale alla caratterizzazione pur rimanendo quanto più vicino possibile al materiale di partenza, basando tutto sulle promettenti fondamenta di Unreal Engine 5.

In attesa di valutare le eventuali variazioni effettuate al gameplay, che potrebbero derivare anche dal cambio di inquadratura più impostata su una terza persona ravvicinata sullo stile dei remake di Resident Evil, possiamo intanto dare una valutazione positiva al look generale, ma su questo aspetto bastava effettivamente non divagare molto dal modello di partenza. La presenza di Akira Yamaoka alla colonna sonora e Masahiro Ito come designer delle creature è già una garanzia, ma permane qualche dubbio sull'effettiva capacità di Bloober Team di cogliere e replicare la complessità dell'orrore psicologico di Silent Hill 2.

Nonostante abbiano dato prova di buone capacità in questo senso, la storia scritta da Hiroyuki Owaku tratta argomenti difficilmente sollevati con questa incisività in altri survival horror, messi in scena con maestria da Masashi Tsuboyama e il Silent Team in un titolo unico, figlio di un periodo storico diverso per lo sviluppo videoludico. Potrebbe essere una notevole prova di maturità per Bloober, che ha ormai una grande esperienza in questo genere e l'opportunità, in questo caso, di avere a che fare con un vero e proprio classico dell'horror videoludico.

Silent Hill f: il futuro della serie videoludica?

Silent Hill f sembra avere uno stile davvero straordinario
Silent Hill f sembra avere uno stile davvero straordinario

La presentazione criptica e lasciata alla fine della trasmissione non tragga in inganno, perché Silent Hill f potrebbe rappresentare effettivamente il futuro della serie, ovvero il vero e proprio nuovo capitolo principale. Non è facile da capire, anche perché si tratta ancora una volta di un video in computer grafica che punta soprattutto a introdurne il tono e l'atmosfera, ma l'impressione è che questo possa essere a tutti gli effetti un nuovo gioco nella linea principale, forse il vero quinto capitolo ("f" potrebbe stare per "five"?) considerando che Homecoming e Downpour non sono inseriti in una sequenzialità precisa.

Il teaser trailer mostra un'ambientazione che sembra classicamente nipponica, quasi in stile Fatal Frame visti i rimandi anche allo shintoismo e a varie simbologie e tradizioni orientali, ma in un mondo in totale abbandono e decadimento, destinato ad essere ricoperto da strane infiorescenze graziose quando letali, che sotto l'aspetto piacevole sembrano voler ghermire le prede e ricoprirle nascondendo inquietanti marcescenze.

Silent Hill f ha un'ambientazione spiccatamente nipponica
Silent Hill f ha un'ambientazione spiccatamente nipponica

La storia è scritta da Ryukishi07, autore della serie di visual novel When They Cry, e questo rappresenta già un elemento molto interessante per tutta la produzione, perché dimostra una certa attenzione all'aspetto narrativo, anche in uno stile che non segua necessariamente gli stilemi standard del genere. Lo sviluppo è affidato al team taiwanese Neobards, che è stato finora soprattutto uno studio di supporto, avendo lavorato in precedenza a Marvel's Avengers, Devil May Cry HD Collection e Resident Evil RE:Verse. Viene da pensare che si tratti di un progetto di dimensioni non colossali, ma d'altra parte sarebbe stato difficile pensare al coinvolgimento di un team di rilievo per una produzione tripla A con tutti i crismi, considerando l'organizzazione attuale di Konami.

Da questo punto di vista, invece, il coinvolgimento di uno sceneggiatore di livello e un team che ha ottime capacità tecniche potrebbe risultare nella combinazione ideale per la creazione di un nuovo capitolo della serie con elementi innovativi e moderni: per questo motivo sentiamo di puntare particolarmente le nostre aspettative su Silent Hill f.

Silent Hill Townfall: digressione in chiave "indie"

Silent Hill Townfall, immagine dal teaser trailer
Silent Hill Townfall, immagine dal teaser trailer

Quando si parla di Annapurna si dovrebbe subito prestare la massima attenzione, se poi ci si aggiunge il team responsabile di Observation allora possiamo pure segnarci questo Silent Hill Townfall come uno dei sorvegliati speciali più promettenti nella miriade di progetti indie attualmente in corso. A dire il vero è difficile capire di cosa si tratti, visto che il teaser trailer non lascia intuire nulla sulla forma precisa del gioco, che potrebbe essere veramente qualsiasi cosa: nel breve filmato assistiamo a una conversazione telefonica, o radiofonica, tra persone che sembrano essere rimaste bloccate a Silent Hill, mentre su una sorta di schermo portatile compaiono immagini sempre più raccapriccianti. Il titolo e questi sparsi elementi fanno pensare a possibili cronache dalla città in questione, che potrebbero gettare nuova luce sulla decadenza di Silent Hill e gli eventi inquietanti che l'hanno caratterizzata, prima ancora che diventasse un "luogo dell'anima" o una dimensione specifica per alcuni personaggi.

Le voci di corridoio parlavano di una serie episodica e forse questa potrebbe essere la natura di questo nuovo progetto di No Code, che in ogni caso si presenta come una delle cose più interessanti elaborate da Konami per il futuro della serie, se non la più interessante in assoluto. Il direttore creativo del team scozzese, Jon McKellan, ha fatto capire come Townfall voglia rimanere fedele ad alcuni aspetti della serie classica, ma anche proporre qualcosa di sostanzialmente nuovo: resta da vedere se queste innovazioni coinvolgano gameplay, narrazione o tutto il complesso, ma l'idea di un racconto sugli eventi di Silent Hill da nuovi punti di vista è sicuramente interessante. Gli sviluppatori hanno peraltro raccomandato di guardare bene il trailer di presentazione, perché potrebbero emergere ulteriori indizi per scoprire qualcosa di più sul gioco.

Silent Hill: Ascension, l'evoluzione transmedia

Silent Hill: Ascension, l'inquietante figura che torreggia nel teaser trailer
Silent Hill: Ascension, l'inquietante figura che torreggia nel teaser trailer

Usciamo alquanto dall'ambito prettamente videoludico per analizzare Silent Hill: Ascension, presentato come un nuovo progetto transmediale per la serie di Konami, sviluppato in collaborazione da Genvid, Bad Robot Games (sezione videoludica della compagnia di JJ Abrams), Behaviour e DJ2 Entertainment. Il teaser trailer è estremamente vago e anche la presentazione da parte di Jacob Navok, CEO di Genvid, non è stata chiarissima, ma sembra trattarsi di una sorta di serie TV interattiva, che prevede il forte coinvolgimento del pubblico per lo sviluppo della storia. Definito una "nuova esperienza" di Silent Hill, Ascension si pone a metà tra il contenuto televisivo e il videogioco, richiedendo agli utenti di prendere parte attiva al suo svolgimento con decisioni che hanno un impatto fondamentale nel susseguirsi degli eventi. Il concetto è "affrontare i traumi insieme" in un mondo in cui creature oscure vagano come proiezioni del dolore e delle paure più o meno consce degli uomini.

Come riferito da Navok di Genvid e da Chris Amaral di Bad Robot, "le decisioni sono definitive e non c'è tasto reset" in Silent Hill: Ascension, dunque dovremo effettuare delle scelte e ponderarle bene, perché le conseguenze potrebbero essere devastanti. Come questo sistema sia destinato a prendere vita non è ancora chiaro, ma sappiamo che sarà "live nel 2023", come riferito anche dal teaser trailer, dunque non dovrebbe mancare moltissimo a vederlo in azione, trattandosi forse del primo dei vari progetti presentati ieri ad arrivare sul mercato. Si tratterà di una storia originale ma legata all'immaginario di Silent Hill, forse ambientata proprio nella celebre cittadina, in cui il pubblico dovrà decidere il destino di vari personaggi inediti. Sulla carta è un'idea interessante, in quanto punta al pubblico gigantesco delle serie TV proponendo però il fondamentale punto di rottura dato dall'interattività e la possibilità di plasmare la storia, ma ovviamente bisognerà vedere quale sia il grado di libertà decisionale effettivo, perché probabilmente si baserà su dei bivi preimpostati. In ogni caso, anche questo è un bel segnale sulla volontà di rilancio della serie.

Return to Silent Hill: il ritorno al cinema

Return to Silent Hill, un concept art per il film
Return to Silent Hill, un concept art per il film

Considerando che l'aveva praticamente spoilerato lo stesso regista durante una recente intervista, non ha stupito più di tanto vedere il reboot della serie cinematografica con Return to Silent Hill, diretto nuovamente da Christophe Gans, autore del primo film del 2006. Il teaser trailer era veramente brevissimo, ma in compenso c'è stato ampio spazio per il regista e il produttore Victor Hadida, che hanno spiegato soprattutto l'idea dietro questo rilancio, facendo leva sulla grande passione per i giochi originali di Konami e la volontà di rimanere fedeli a questi, pur raccontando una storia in maniera profondamente diversa, come si conviene al linguaggio cinematografico rispetto a quello dei videogiochi. Sembra che la storia, in questo caso, prenda maggiormente spunto da Silent Hill 2, mentre il primo film aveva a che fare soprattutto con il primo capitolo videoludico, con varie deviazioni date dall'interpretazione di regista e sceneggiatori.

Lo spunto qui è invece fornito dalla storia di Silent Hill 2, con il mito di Orfeo preso come punto di riferimento: quanto siamo in grado di spingerci in un incubo per cercare di salvare e portare via il proprio amore, quantomeno la sua anima? Come riferito dallo stesso Gans, che sembra avere una passione sincera per la serie videoludica Konami, il problema di un adattamento cinematografico è trovare il modo di trasferire l'intrattenimento fornito da un videogioco in una storia da raccontare per 90-100 minuti, fondamentalmente trasformando e reinventando il materiale di partenza per adattarlo a un linguaggio diverso. Tutto questo dovrà inoltre prendere in considerazione l'evoluzione che cinema e videogiochi hanno vissuto in questi 15 anni di distanza dall'uscita del film originale e questo è un elemento che ha spinto regista e sceneggiatori a una profonda revisione del soggetto. Il primo film di Gans, pur lacunoso sotto diversi aspetti, rappresenta ancora uno dei migliori adattamenti cinematografici di un videogioco, con una notevole fedeltà quantomeno estetica al materiale originale, dunque ci sono buone premesse per questo Return to Silent Hill, sebbene al momento sia difficile avvertire la necessità di un nuovo capitolo cinematografico.