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Call of Duty: Modern Warfare, la storia della serie

Tredici anni di guerra ai russi: ripercorriamo la storia di Call Of Duty: Modern Warfare.

SPECIALE di Luca Olivato   —   16/08/2020
Call of Duty: Modern Warfare 2 Campaign Remastered
Call of Duty: Modern Warfare 2 Campaign Remastered
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Da un paio di settimane PlayStation Plus ospita la versione rimasterizzata della campagna per giocatore singolo di Modern Warfare 2, sperimentabile senza costi aggiuntivi dagli abbonati, passata alla storia dei videogame per una delle missioni più violente mai realizzate. Cogliamo l'occasione per rinfrescare la memoria sul canovaccio narrativo della branca contemporanea di Call Of Duty, sviluppatosi dal 2007, anno in cui è stato pubblicato il primo episodio, per arrivare ai giorni nostri, col reboot del 2019. La lettura di quanto segue è quindi sconsigliata a chi, non conoscendo l'opera di Infinity Ward, ha intenzione di viverla in prima persona.

Modern Warfare

Modern Warfare, lo dice il nome stesso, sposta, per la prima volta nel franchise, il periodo storico degli eventi. Laddove i primi tre, diretta emanazione di Medal Of Honor, erano ambientati nei teatri della Seconda guerra mondiale (così come il più recente e bistrattato WWII), molto in voga all'inizio del nuovo millennio, a partire dal quarto titolo gli eventi si svolgono (anche) durante i giorni nostri. La trama, affidata alla penna di Jesse Stern, si sviluppa in tre atti principali a cui si aggiungono prologo ed epilogo (che tuttavia è completamente slegato dal resto) e vede coinvolti sia John "Soap" MacTavish, novizio delle forze speciali britanniche (SAS) che Paul Jackson dei Marines (USMC). Nel 2011 la squadra Bravo, di cui fanno parte, oltre a MacTavish, anche il luogotenente Gaz, il sergente Wallcraft, il soldato semplice Griffen e il capitano John Price, si infiltra in una fregata estone nello stretto di Bering sospettata di trasportare armi di contrabbando. Tale informazione è fornita dalla talpa russa Nikolai, fedele al governo legittimamente eletto. Il team rinviene delle casse con delle scritte in arabo, ma, prima di poter ulteriormente indagare, viene messo in fuga da un attacco aereo nemico. Nel frattempo, il presidente di un non precisato stato mediorientale, Yasir Al-Fulani, viene ucciso con un colpo di pistola in piena fronte. A sparare, davanti alle telecamere, è Khaled Al-Assan, capo di un gruppo estremista salito al potere con la violenza. L'episodio è in realtà un diversivo per spostare l'attenzione degli Stati Uniti d'America nella penisola araba, lasciando campo libero a Imran Zakhaev, trafficante d'armi e leader del partito ultranazionalista russo, determinato a ristabilire il vecchio regime sovietico attraverso una guerra civile.

Il primo atto si apre all'indomani del colpo di stato; la copertura di Nikolai è saltata e gli ultranazionalisti intendono eliminarlo. La squadra SAS raggiunge le truppe lealiste, guidate dal sergente Kamarov, nel promontorio caucasico, per liberare l'alleato, tenuto prigioniero in un villaggio. L'estrazione riesce e l'unità viene fatta salire su un elicottero diretto verso una base tedesca; quest'ultimo, però, viene abbattuto da un missile Stinger, costringendo il team di Price e Nikolai a barricarsi in un villaggio prima di poter finalmente portare a termine la missione. L'attenzione si sposta sui Marines: la difesa americana decide di inviare subito un contingente per deporre Al-Assan e impedire che la situazione degeneri ulteriormente. Si tratta della squadra Bravo (che con quella SAS condivide solo il nome), composta dal luogotenente Vasquez, dal sergente scelto Griggs e dal sergente Paul Jackson. La prima tappa è una stazione radiotelevisiva di una cittadina del Golfo Persico, da cui si sospetta stia trasmettendo il dittatore. Una volta raggiunto l'edificio si scopre però che Al-Assan è fuggito. Il team si muove quindi in difesa di un carro armato Abrams rimasto danneggiato dietro le linee nemiche. Risolta la situazione, la squadra Bravo, priva di Griggs richiamato alla base, si dirige allora verso la capitale, ultima posizione nota di Al-Assan, ma prima di raggiungere il palazzo presidenziale la città viene rasa al suolo dall'esplosione di una bomba atomica che causerà la morte di trentamila soldati, tra cui il marine controllato dal giocatore.

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Nel secondo atto MacTavish e Price si dirigono in un villaggio in Azerbaijan, dove, secondo Nikolai, si sta nascondendo Al-Assad. Il loro compito è quello di neutralizzarlo: dopo una caccia all'uomo il dittatore viene catturato ed interrogato. Si scopre che quindici anni prima (nel 1996), Price e il capitano MacMillan erano stati incaricati dal governo britannico di eliminare Zakhaev durante la trattativa per la vendita di uranio ai nazionalisti russi, evento in cui erano presenti anche i due giovani militanti Yuri e Makarov. Munito da fucile di cecchino, Price era riuscito a colpire un braccio del terrorista prima di essere scoperto da degli elicotteri nemici. Per quanto le ingenti ferite sembrassero essere fatali, Imran era riuscito a sopravvivere, mentre i due militari della SAS si erano dovuti ritirare in fretta e furia. La telecamera torna al 2011: i terroristi russi sono a conoscenza della posizione del team Bravo e preparano un'offensiva, ma questo riesce a resistere e viene messo in salvo da un elicottero pilotato da Griggs. La squadra mista angloamericana si mette sulle tracce di Viktor Zakhaev, figlio di Imran, per risalire alla posizione del padre, ma quest'ultimo, vedendosi braccato dai nemici, si suicida prima di essere catturato. Nel terzo atto Zakhaev, disperato per la morte del figlio, lancia un ultimatum: se i contingenti alleati non abbandoneranno immediatamente il suolo russo, verranno lanciati dei missili ICBM verso gli USA, con un'immane perdita di vite umane. Prince, MacTavish e Griggs si muovono verso il sito balistico e riescono in extremis a bloccare il lancio delle testate nucleari utilizzando i codici di sicurezza forniti dal governo russo. Dopo una sanguinosa battaglia, la squadra si prepara all'evacuazione a bordo di un'auto, ma un ponte, via di fuga essenziale, viene fatto saltare in aria intrappolando i militari. Griggs, Gaz e molti altri vengono eliminati, ma proprio quando sembra sia giunta l'ultima ora, in soccorso di Price e MacTavish arriva Kamarov a bordo di un elicottero Havoc che, distraendo Zakhaev e i suoi, permette a "Soap" di eliminare il pericoloso terrorista. Le truppe lealiste portano poi al sicuro i due superstiti.

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Modern Warfare 2

La mente dietro alla trama di Modern Warfare 2 è ancora quella di Jesse Stern. La data del calendario su cui si accendono i riflettori è il 10 agosto 2016, cinque anni dopo la conclusione dei primi eventi (per quanto il gioco sia uscito nel 2014, ossia sette anni più tardi), mentre la trama si divide in tre atti. Nonostante le morti di Zakhaev (divenuto eroe nazionale e commemorato con una statua al centro della piazza Rossa) e Al-Assad, la situazione in Russia e in Medio Oriente non è affatto migliorata, anzi: da una parte gli ultranazionalisti sono riusciti, sotto la guida di Vladimir Makarov, a vincere la guerra civile e hanno costretto in esilio il governo legittimamente riconosciuto; dall'altra i terroristi si sono riorganizzati e stanno puntando con decisione all'Afghanistan. Viene creata una squadra speciale internazionale, composta prevalentemente da militari delle forze britanniche, australiane, canadesi e statunitensi e denominata Task Force 141. Il primo ad entrare in scena è il soldato scelto Joseph Allan, ranger di stanza in Afghanistan che si distingue nella riconquista di un villaggio caduto nelle mani degli estremisti. Le sue doti non passano inosservate e il generale Sheperd, comandante delle operazioni speciali, gli propone di entrare a farne parte. Gli vengono fornite delle nuove generalità: si chiamerà Alexei Borodin e dovrà infiltrarsi come talpa tra le file dei russi. Per meritare la fiducia di Makarov sarà costretto a partecipare ad un attentato terroristico all'aeroporto di Mosca (la celebre missione No Russian) dove dovrà eliminare, oltre alle forze di polizia, decine di civili inermi. Tuttavia, il dittatore scopre l'identità della spia e la elimina, facendo ricadere sugli Stati Uniti la responsabilità dell'accaduto e aizzando l'opinione pubblica russa.

No Russian

L'inquadratura si sposta sul sergente Gary "Roach" Sanderson (controllato dal giocatore) e sulla vecchia conoscenza John "Soap" MacTavish (entrambi membri della TF141), impegnati su uno dei declivi del Tien Shan: l'obbiettivo è quello di recuperare un modulo ACS di un satellite americano abbattuto dai russi. Nonostante riescano in extremis nella loro missione, i codici vengono comunque copiati dagli ultranazionalisti che ora possono sfruttarli per l'invasione del suolo americano, in risposta ai sanguinosi eventi di Mosca. Riescono quindi a far credere ai sistemi informatici della presenza di un massiccio attacco aereo sulla costa occidentale, quando in realtà si stanno preparando ad attaccare la parte opposta, lasciata completamente sguarnita. Nel frattempo, Sheperd manda una squadra, composta tra gli altri da Sanderson, MavTavish e Simon "Ghost" Riley, tra le favelas di Rio de Janeiro, dove si nasconde Alejandro Rojas, trafficante protetto dalla milizia locale ed accusato di aver fornito le armi per l'attentato terroristico di Makarov. L'unità riesce a catturare l'obbiettivo, ma la richiesta di estrazione di Riley non viene raccolta: gli alleati sono già impegnati su un altro fronte. Durante l'interrogatorio vengono a sapere che l'unica persona che Makarov odia più degli americani è un certo prigioniero 627, rinchiuso in un gulag nella costa orientale della Russia. Non potendo contare sugli uomini di Sheperd, MacTavish chiama il vecchio Nikolai che, dopo un intenso scontro a fuoco con i criminali brasiliani, riesce a portare in salvo la squadra, ora diretta, con l'aiuto dei Seals, verso la zona russa del Pacifico. Dopo aver liberato la piattaforma petrolifera Vikhorevka, il gruppo prosegue verso il gulag dove riesce a liberare il famoso prigioniero 627: si tratta di John Price.

Favelas

L'azione si sposta nella Virginia del Nord, dove una squadra d'elite composta da Ramirez, Foley e Dunn è impiegata in missioni di salvataggio di cosiddetti VIP. Mentre riesce a mettere in salvo il primo di questi (Raptor), per il secondo (HIV) non c'è nulla da fare. Il nemico avanza indisturbato e i tre soldati ripiegano fino a Washington, uno degli ultimi baluardi rimasti nelle mani degli americani, nel tentativo di liberare il dipartimento del commercio e mettere al sicuro la zona di evacuazione nei pressi dell'obelisco della capitale per l'estrazione dei civili. La Task Force, arricchitasi dell'esperienza di Price, si dirige verso un sottomarino nucleare attraccato nella base navale di Rybachiy, nei pressi di Petropavlovsk. Acquisitone il controllo, Price decide di lanciare in orbita un missile SLBM che, detonando nello spazio, manderà offline i satelliti impedendo ai russi di sfruttare le vulnerabilità americane e consentendo una controffensiva. La squadra di Dunn, Ramirez e Foley riesce quindi a riprendersi dopo la "pioggia di elicotteri" nemici e a riconquistare la Casa Bianca, salvando gli USA dall'invasione straniera.

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Il terzo atto segna il momento della svolta: la Task Force 141 si divide per cercare Makarov negli ultimi due posti dove potrebbe essersi nascosto. Da una parte Sanderson e Riely si dirigono nel confine tra Georgia e Russia, nella presunta guarnigione del dittatore russo. Qui trovano solo delle informazioni, ma quando ritornano al punto di estrazione vengono uccisi da Sheperd: è lui il vero nemico. Mosso da un profondo risentimento nei confronti del sistema, colpevole di aver lasciato morire cinque anni prima, "in un battito di ciglia", i trentamila soldati da lui guidati, aveva architettato il piano per prendere il controllo degli USA. Era stato lui a permettere ai russi di entrare in possesso del modulo ACS e a far saltare la copertura di Allan, ponendo le basi per l'invasione sovietica su suolo americano, ed ora intende sbarazzarsi delle ultime sacche di resistenza grazie all'aiuto di una squadra d'elite. L'altro nascondiglio di Makarov potrebbe essere in Afghanistan, terreno di caccia per MacTavish e Price. Si imbattono nella Shadow Company di Sheperd, atta a sua volta a eliminare le ultime resistenze russe, e vengono presi d'assalto. Scoprono quindi la vera identità del generale e trovano in Makarov un inaspettato alleato: il luogo dove si nasconde il traditore è l'Hotel Bravo Site, una struttura sotterranea sempre in Afghanistan. Accompagnati da Nikolai, i due riescono a raggiungere Shepard che tenta la fuga attraverso una moto d'acqua: alla fine Soap, pur ferito, riesce ad eliminare il generale, sancendo così il proprio passaggio dalla parte dei terroristi. L'uccisione dell'uomo a capo della Task Force 141 provocherà infatti la reazione dei servizi segreti delle maggiori forze militari, e i due protagonisti dovranno nascondersi grazie all'aiuto di Nikolai.

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Modern Warfare 3

Gli eventi, ideati questa volta da Paul Haggis e Will Staple per Modern Warfare 3, prendono piede immediatamente dopo l'uccisione di Shepered e si dipanano ancora una volta su tre atti. Nikolai si dirige nella regione di Himacal Pradesh, ai piedi dell'Himalaya, dove curare le ferite di MacTavish. Per il gruppetto non c'è pace: l'esercito di Makarov è sulle sue tracce, ma giunge in aiuto Yuri, l'ex ultranazionalista (presente nel 1996 durante la vendita di uranio con Zakhaev), pentitosi dopo aver assistito inerme alla detonazione dell'ordigno nucleare nel 2011. Alla fine, quel che resta della Task Force 141 riesce a mettersi in salvo fuggendo dall'India. Nel frattempo, la guerra, negli Stati Uniti, è ancora in corso: la squadra Metal della Delta Force, composta da Derek "Frost" Westbrook, Sandman e Grich sta combattendo i russi nei pressi della borsa di New York, a Manhattan. Dopo aver eliminato diverse unità aeree nemiche, il team si sposta verso il porto della metropoli, dove, dopo essersi impossessato di un sottomarino nemico, riesce ad eliminare numerose portaerei sovietiche, sancendo la definitiva ritirata russa. Due mesi più tardi il presidente Boris Vorshevsky, in decollo verso Amburgo, intende negoziare la pace con gli Stati Uniti. Makarov però non è dello stesso avviso: riesce a dirottare l'aereo con la precisa intenzione di venire a conoscenza dei codici per le armi nucleari con cui intende sottomettere l'occidente. Vorshevsky, sopravvissuto all'incidente, si rifiuta di cedere alle minacce di Makarov che lo cattura, non prima di aver promesso la stessa sorte alla figlia Alena, fuggita dal luogo dell'impatto.

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Dall'altra parte del pianeta, in Sierra Leone, Yuri, Price, MacTavish e Nikolai si dirigono verso una fabbrica di Makarov, dove si trovano delle armi chimiche destinate ad attacchi terroristici a Londra, Parigi e Berlino, La squadra, pur avendo la meglio sulla milizia locale, non riesce ad impedire che il carico prenda il volo verso l'Europa, ma Price riesce a mettersi in contatto con MacMillan, suo commilitone all'epoca dell'agguato a Zakhaev e ora a capo delle forze SAS. Memore dell'aiuto ricevuto dal compagno vent'anni prima, vince le comprensibili perplessità e condivide il nome di un possibile aggancio di Makarov. Si tratta di Waraabe, un combattente somalo, nascosto a Busaso. Una volta catturato e posto sotto interrogatorio, il criminale conferma di non aver avuto contatti in prima persona con il russo, ma di servirsi di Viktor "Volk" Khristenko, un intermediario di stanza a Parigi. Si tratta dell'amministratore delegato della Fregata Industries, compagnia di facciata precedentemente presieduta da Alejandro Rojas e dietro la quale si nasconde il traffico illecito di armi. Intanto i terroristi russi danno inizio agli attacchi partendo da Londra: dei movimenti sospetti sono registrati nei pressi di Canary Wharf e la squadra SAS composta da Burns, Griffen e Wallcraft entra in azione. Ne scaturisce un inseguimento in metropolitana al termine del quale i militari non riescono ad impedire che un camion, riempito di sostanze tossiche, sia fatto saltare in aria nei pressi del Big Ben. Una serie di attacchi simili coinvolge altre città europee: si realizza ben presto che il fine ultimo è quello di distrarre le difese continentali per agevolare l'invasione dell'esercito ultranazionalista. La squadra Metal, a bordo di un Black Hawk, raggiunge quindi Amburgo per mettere in salvo il vicepresidente degli USA, presente in loco per il negoziato di pace con Vorshevsky.

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Sandman è contattato da Price, che lo aggiorna sulla posizione di Khristenko: assieme alla squadra Metal si dirige in una Parigi ancora contaminata dai gas tossici e, dopo un violento scontro a fuoco con gli ostili, riesce a catturare Volk, seppur pagando un caro prezzo: durante l'estrazione del team, difatti, viene rasa al suolo la Torre Eiffel. L'uomo d'affari alla fine è costretto a rivelare la posizione di Makarov: si trova a Praga, dove è in corso un meeting con lo stato maggiore del partito ultranazionalista russo. La Task Force 141 si dirige verso la capitale ceca per presentare il conto al leader sovietico; qui li aspetta Kamarov, una vecchia conoscenza che si è unita alla causa della resistenza. Il gruppo si rifugia in una chiesa per preparare l'imboscata a Makarov. Sul campanile salgono Yuri e MacTavish, mentre Price e Kamarov rimangono all'interno dell'edificio principale. Il dittatore, memore del tentato assassinio di Zakhaev vent'anni prima, prende le dovute contromisure e riesce ad eliminare Kamarov, a ferire letalmente MacTavish e a costringere gli altri alla ritirata. Quest'ultimo, sul punto di morte, confessa a Price che Yuri e Makarov si conoscono: ne consegue una colluttazione in cui il russo parla del suo doloroso passato criminale e del tentativo di fermare l'attacco terroristico nell'aeroporto di Mosca, in cui era stato ferito e ritenuto morto.

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Dopo aver avvisato MacMillan della morte di Soap, Prince e Yuri si paracadutano all'interno del casello di Karlstejn. I due vengono a sapere che il presidente Vorshevsky è tenuto in ostaggio e che stanno cercando di estorcergli le informazioni riguardo i codici delle testate nucleari: per rendere più efficace l'opera di persuasione, le forze nazionaliste sono sulle tracce della figlia Alena, rifugiatasi a Berlino. La squadra Metal, prontamente informata da Price, si mette subito alla ricerca della ragazza, ma non riesce ad impedirne il rapimento. Le due unità di elite si riuniscono per un'operazione congiunta in una miniera di diamanti in Siberia, dove padre e figlia sono tenuti prigionieri. Price e Yuri riescono a trarre in salvo i due Vorshevsky, permettendo così una ripresa dei negoziati di pace, ma la squadra Metal (con la sola esclusione del sergente Frost, impegnato altrove), viene seppellita dal crollo della cava. Passa qualche settimana e arriva il gennaio del 2017. L'ultimo tassello del puzzle è ancora in vita: Makarov risiede nell'Oasis Hotel di Dubai (una struttura fittizia che potrebbe ricordare la famosa "vela" Burj al-Arab). Price e Yuri si preparano per l'attacco finale, in cui eliminano la maggior parte delle guardie del corpo del pericoloso terrorista. Makarov tenta la fuga in elicottero dal tetto del palazzo, ma viene fermato da Price; tuttavia riesce a salvarsi e a puntare la pistola contro il marine, in cui soccorso arriva Yuri, rimasto attardato per delle ferite riportate. I due ex compagni di partito si scontrano e ad avere la peggio è proprio il disertore: il suo sacrificio permette però a Price di cogliere di sorpresa Makarov che viene impiccato. Il gioco termina con il famoso sigaro fumante di Price.

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Modern Warfare (2019)

Eccoci giunti al campione di incassi di Activision. In questo caso la trama della campagna single player è affidata alla bellezza di quattro autori: Brian Bloom, Justin Harris, Taylor Kurosaki e Ben Chaney. Per quanto sia ambientato un paio d'anni più tardi rispetto al terzo capitolo, Modern Warfare è un "soft" reboot dove si incontrano alcune vecchie conoscenze, su tutte il capitano Price che però è molto più giovane rispetto a quello visto sul tetto dell'Hotel Oasis. Siamo nel 2019: l'agente della CIA, Alex, è in missione assieme all'esercito americano per il recupero di un gas tossico in possesso del generale russo Barkov e diretto nella fittizia nazione chiamata Urzikstan. Durante l'estrazione, la squadra viene attaccata da un nemico misterioso che riesce ad impossessarsi delle armi: pare che dietro l'assalto ci sia l'organizzazione terroristica Al-Qatala, il cui obbiettivo principale è quello di eliminare tutte le forze straniere presenti all'interno dei confini. Il governo russo, ignaro della verità, ritiene che lo stato asiatico stia progettando un'offensiva militare e si prepara a rispondere con la forza. Ventiquattr'ore dopo il furto, dei terroristi suicidi attaccano Piccadilly Circus a Londra: ad occuparsi della sicurezza dei civili ci sono Kyle Garrick (uno dei personaggi giocanti) soldato delle forze speciali SAS e il sergente John Price, precedentemente ingaggiato dal supervisore della CIA Kate Laswell per recuperare le armi trafugate. I due riescono a limitare la perdita di vite umane, ma, indispettiti dall'immobilismo della difesa britannica, compiono delle indagini indipendenti in un appartamento di Camden Town, dove risalgono alla possibile posizione di Omar "Il Lupo" Sulaman, il capo dei terroristi.

Piccadilly 2

Sull'altro fronte Alex viene inviato in Urzikstan per convincere Farah Karim, guerrigliera a capo della resistenza, ad aiutarlo nelle indagini sulle armi chimiche, ma in cambio dovrà aiutare i ribelli (tra le cui file milita anche il fratello di Farah, Hadir) ad indebolire la presa esercitata dal generale Barkov sulla regione. Per dimostrare unità d'intenti, Alex partecipa alla conquista di una base aerea militare. A questo punto possono mettersi alla caccia del Lupo, ricoverato in un ospedale: l'operazione sembra avere successo grazie anche all'intervento di una squadra di marines coordinata dal sergente Griggs, ma il braccio destro di Sulaman, Jamal "Il Macellaio" Rahar, attacca l'ambasciata americana in Urzikstan con l'intento di liberare l'ostaggio. Nonostante l'arrivo di Price e Garrick il terrorista riesce a fuggire, ma i due fratelli non si danno per vinti, e preparano un'imboscata sull'autostrada della morte, dove si presume che il convoglio nemico sarà costretto a passare. Anche in questo caso il piano non va a buon fine per l'intervento dell'esercito di Barkov, determinato ad eliminare entrambe le fazioni in gioco. Per contrastare i russi, Hadir utilizza i gas tossici contenuti in uno dei camion rubati qualche giorno prima, rivelando la sua vera identità e mettendo a repentaglio la vita della sorella e quella di Alex; in seguito fuggirà assieme ai terroristi di Al-Qatala. Tramite un flashback si viene a conoscenza delle ragioni che nutrono l'odio dei fratelli Karim nei confronti di Barkov. Nel 1999 quest'ultimo invase l'Urzikstan per porre un freno ai continui attacchi provenienti da quella regione. I due bambini, rimasti orfani, furono tenuti prigionieri e torturati per otre dieci anni, ma riuscirono a mettersi in contatto con il mondo esterno; il loro salvatore sarà proprio il luogotenente Price che li aiuterà a fuggire dalla prigionia di Barkov.

Call Of Duty Modern Warfare Story Storia Single Player 07

Torniamo nel presente e scopriamo che il Lupo, il Macellaio e Hadir si sono rintanati in una roccaforte sulle montagne: in realtà ad attendere la squadra formata da Garrick, Price, Alex e Farah c'è il solo Sulaman, che verrà eliminato da Price con l'aiuto del vecchio amico Nikolai. Nel frattempo, Laswell, venuta a sapere del tradimento di Hadir, dichiara le forze ribelli come ostili; Alex, incapace di accettare una simile presa di posizione, diserta il gruppo per rimanere in Urzikstan al fianco di Farah e dei suoi guerriglieri. Rimangono in gioco solo Price e Garrick, diretti a San Pietroburgo dove sperano di trovare Il Macellaio e Hadir. Ad attenderli c'è solo Rahar che, dopo la cattura, li informa sulla posizione di Hadir: si trova in Moldavia e sta preparando un attacco alla villa di Barkov. Il traditore, alfine raggiunto, spiega dove il generale stia tenendo nascoste le scorte di gas; il terzetto è costretto alla fuga da un'offensiva dei militari russi che assaltano la villa. Laswell ordina che Hadir sia consegnato ai servizi segreti russi, ma per Price la missione non è ancora finita: con la posizione degli armamenti in mano, intende mettere la parola fine al regno del terrore di Barkov. Assieme al fidato Garrick, Farah e Alex, e con il supporto dell'esercito ribelle, si dirige verso il complesso situato in Georgia, con l'intento di raderlo al suolo. Durante uno scontro a fuoco si danneggia il detonatore; Alex offre la sua vita accettando di azionare manualmente le bombe, mentre Farah riesce a neutralizzare Barkov prima che questi riesca a mettersi in salvo. Scorrono i titoli di coda mentre Price e Lowell sono seduti allo stesso tavolo. Il capitano propone la creazione di un'unità speciale, denominata Task Force 141: è necessaria per eliminare il successore di Barkov, ossia Viktor Zakhaev. I nomi indicati per questa squadra sono quelli di Kyle "Gaz" Garrick (che si scopre solo a questo punto essere proprio uno dei protagonisti del primo Modern Warfare), Simon "Ghost" Riley e John "Soap" MacTavish.

Finito questo lunghissimo excursus e aspettando le informazioni sul prossimo capitolo della serie, non ci resta che tornare a giocare i capitoli già usciti, magari il secondo attualmente disponibile su PlayStation Plus.