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Cyberpunk 2077, passato e presente del mondo distopico di CD Projekt Red

Passato e presente di un mondo distopico: scopriamo gli eventi che hanno portato alla trama principale di Cyberpunk 2077

SPECIALE di Alessandra Borgonovo   —   16/08/2020

Ce l'hanno mostrato i trailer, le immagini, le anteprime, i gameplay e chi più ne ha ne metta: quello di Cyberpunk 2077 è un mondo distopico, dove il crimine e la corruzione serpeggiano lungo le strade, nutriti dalle corporazioni che dall'alto dei loro palazzi governano su Night City con il pugno di ferro. Le crisi globali sembrano interminabili, in questo susseguirsi di giochi di potere, e a pagarne giornalmente le conseguenze sono i cittadini, che vengono imboniti da notizie cucite ad arte per nascondere la verità, fagocitati in un vortice di programmi costruiti ad arte per fare lavaggio del cervello e inserti pubblicitari mirati, così da spingere la gente a comprare di più pensare meno. Questo perché, come sempre, è più facile comandare e manipolare la massa ignorante anziché doversi confrontare con chi ha consapevolezza di cosa lo circonda. Come si è arrivati a tanto?

Qual è stata la catena di eventi che ha portato il mondo in una condizione di squilibrio tanto palese ma, ancor prima, cosa ne è stato della nostra società, quella che stiamo vivendo oggi e che nella realtà di Cyberpunk 2077 non esiste più? Per capire il presente bisogna scavare nel passato, perciò prima di creare la nostra leggenda a Night City il prossimo novembre cerchiamo di comprendere il più possibile la realtà dalla quale ci lasceremo catturare. Non vogliamo passare come parte di quel gregge belante che accetta ogni diktat del governo senza nemmeno rendersene conto, giusto?

Il Collasso

Tutto è iniziato da qui. Il collasso dei vecchi Stati Uniti d'America è stato uno degli eventi più sconvolgenti del ventunesimo secolo e nonostante gli Stati Uniti moderni - o Nuovi Stati Uniti, come sono conosciuti ora - si sono riuniti negli Stati Liberi, si tratta di un Paese completamente diverso rispetto a quello di cinquant'anni prima. Sebbene la parola faccia pensare a un evento improvviso e al quale non ci si poteva preparare, premesse di tale collasso si erano intraviste negli anni antecedenti: nella fattispecie con le prime tre Guerre Corporative, combattute tra il 1990 e il 2016, che hanno concorso a rafforzare la posizione delle megacorporazioni mettendo nelle loro mani più potere di quanto ne avessero molti governi mondiali, Stati Uniti compresi. Le affiliazioni tra queste e i politici smisero di essere viste in chiave negativa, come conflitti d'interesse, diventando invece situazioni vantaggiose per i mondi delle grandi imprese e della politica. Una volta che le compagnie ottennero accesso illimitato alle risorse naturali del pianeta, collasso ambientale e cambiamento climatico furono inevitabili. Piogge acide e tempeste di sabbia causate da una deforestazione estrema presto diventarono il più grande problema con il quale l'America ebbe a che fare.

A questi disastri naturali si accompagnarono quelli politici. La guerra termonucleare in Medio Oriente trasformò quella parte di mondo in un deserto radioattivo, causando una crisi petrolifera su scala globale. Il governo statunitense cercò di salvarsi manipolando nell'ombra i mercati azionari europei e americani, una strategia tuttavia miope che gli si rivoltò contro nel momento in cui una fuga di notizie la portò all'attenzione dell'opinione pubblica. Il tracollo finanziario mondiale travolse le economie pressoché di ogni Paese, permettendo alle corporazioni di ottenere ancora più potere di quanto già non avessero. Nel frattempo, gli Stati Uniti dovettero affrontare un colpo di stato messo in atto dalla Banda dei Quattro - una coalizione di agenzie governative - che pose fine alla democrazia federale: molti stati si separarono, dichiarandosi "stati liberi". L'evento segnò anche la nascita dei Nomad, una nuova classe sociale americana di migranti in cerca di acqua, lavoro e soprattutto asilo dai disordini politici. Furono parecchie le città e i paesi a svuotarsi. La maggior parte dei sociologi concorda che il Collasso fu l'evento più catastrofico del ventunesimo secolo. Poi, alle porte bussò la Quarta Guerra Corporativa.

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La Quarta Guerra Corporativa

Prima di diventare un vero e proprio conflitto, la Quarta Guerra Corporativa iniziò come una gara tra due agenzie idriche rivali. Nel tardo 2021, due corporazioni per lo sfruttamento oceanico note come CINO (Corporation Iternationale Nauticale et Océanique) e OTEC (Ocean Technology and Energy Corp) si contendevano come sciacalli il controllo dei resti di una terza corporazione, IHA (Internationale Handelsmarine Aktiengesellschaft). La rivalità fu aspra e le ostilità si intensificarono rapidamente a seguito di una brutale battaglia finanziaria. OTEC prese il sopravvento assumendo la Militech per proteggere i propri interessi ma CINO rispose a tono stipulando un contratto con l'Arasaka. Fu quello l'effettivo momento in cui scoppiò la Quarta Guerra Corporativa, conosciuta anche come Guerra dell'Oceano. Com'era sempre successo nelle prime fasi di un conflitto tra corporazioni, i primi attacchi furono condotti con una certa discrezione - assassinio di funzionari di medio livello, furto e divulgazione di molti materiali scottanti.

Netrunner mercenari furono ingaggiati da ambo le fazioni, portando avanti numerosi attacchi le cache dei dati e le holding azionarie delle rispettive rivali, prevedibilmente provocando il caos nell'economia globale. Gli eventi obbligarono NetWatch a porre un blocco temporaneo sulle comunicazioni di Militech e Arasaka, ma questo non era che l'inizio di qualcosa di ben più grosso tra le due. Quando la Eurobank riuscì a mediare con successo una tregua fra CINO e OTEC, il vero conflitto si era ormai spostato nelle mani di Militech e Arasaka. A inizio 2022 un nuovo scontro tra i due giganti della sicurezza aveva già preso piede ed è oggi noto come la Guerra dell'Ombra. Questo portò alla seconda fase della Quarta Guerra Mondiale Corporativa.

Il conflitto divenne più evidente e brutale. Mercenari ed edgerunner si accalcavano in entrambi gli schieramenti, prendendo parte a operazioni sotto copertura e veri e propri raid in strutture militari e di ricerca. A dispetto della natura viscerale del conflitto, le battaglie davvero letali ebbero luogo nella Rete quando corporazioni e netrunner mercenari scagliarono l'uno sull'altro una serie di programmi virali di nuova generazione: alcuni di questi codici continuarono a operare a lungo persino dopo la morte dei loro creatori, lasciando vaste aree della Rete irreparabilmente buie e pericolose. Nel giugno 2022, Militech e Arasaka decisero che il tempo delle gentilezze e delle sottigliezze era concluso e il conflitto giunse quindi alla sua ultima fase, chiamata Guerra Calda. Gli scontri tra le due corporazioni militari sfociarono in una vera e propria guerra su larga scala: di città come Rio de Janeiro restarono soltanto macerie, con la maggior parte delle popolazione sterminata o ridotta a rifugiati. Il commercio globale finì paralizzato a causa dell'azione militare e il mercato, semplicemente, collassò. Le rotte di scambio commerciale subirono un duro colpo, lasciando libera strada alla pirateria. Mentre le fiamme della guerra bruciavano implacabili, NetWatch fece di tutto per proteggere la Rete: indebolita dalla distruzione dei server globali e delle banche dati, nonché distrutta dalle migliaia di virus malevoli e demoni, la Rete come la conoscevamo andò incontro a una lenta morte.

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Il Dopoguerra (2024-2035)

Al mondo occorse oltre un decennio per riprendersi dal conflitto globale e i primi anni furono ben altro che pacifici: rivolte e ribellioni scoppiavano in ogni angolo del mondo. Il Sudamerica era ancora scosso dai disordini politici, mentre i Paesi di Europa e Asia cercavano di ripristinare il commercio globale regolamentando le corporazioni sopravvissute, in modo da ristabilire un controllo governativo dopo anni di egemonia corporativa. Negli Stati Uniti, la presidente Elizabeth Kress dichiarò la legge marziale in quei Paesi ancora sotto il controllo esecutivo. Arasaka fu di conseguenza ritenuta responsabile dello scoppio nucleare che distrusse il centro di Night City, sebbene alcuni voci vogliano sia stata in realtà opera della Militech - che aveva pagato le persone direttamente coinvolte e fornito loro il dispositivo nucleare portatile. In ogni caso, la società pretendeva una spiegazione e la presidente Kress fece leva proprio su quello per tenere la Militech al guinzaglio. Nonostante l'assenza di prove concrete in merito al suo coinvolgimento, il patrimonio della corporazione fu nazionalizzato dal governo statunitense e sfruttato per rafforzare il dominio federale. Ad alcuni ufficiali di rilievo ed esonerati dalla Militech furono offerte posizioni lucrose all'interno del nuovo Dipartimento della Difesa.

Questo periodo segnò la stagnazione dello sviluppo tecnologico: le corporazioni faticavano a sopravvivere e i governi - sia federali sia locali - si concentrarono sugli affari interni, sopprimendo le sommosse civili e preoccupandosi di ricostruire i rispettivi Paesi. I Nomad divennero la linfa vitale dello scambio tecnologico, poiché andavano a saccheggiare i campi di battaglia e i siti abbandonati, contrabbandando poi beni in misura limitata nei loro convogli pesantemente armati. A dispetto delle sue rassicurazioni, la presidente Kress mostrò scarso interesse nell'aiutare la devastata Night City a risollevarsi. Di fatto, lasciarla in quelle condizioni fu la mossa giusta per costringere il ginocchio lo Stato Libero della California del Nord - o almeno così credeva. I suoi testardi cittadini rifiutarono infatti di cedere e il lento processo di ricostruzione ebbe dunque inizio. Nel mentre, dopo anni di inutili tentativi per reclamare la Vecchia Rete ancora in mano a una serie di programmi autocoscienti, NetWatch stabilì il cosiddetto "Blackwall", barriera virtuale tra umani e regioni della Vecchie Rete sotto il controllo dell'intelligenza artificiale. Data la magnitudine dell'operazione, forse c'era del vero in quelle teorie cospirazioniste che volevano un accordo obbligato proprio tra NetWatch e la IA in modo da poter costruire Blackwall.

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La Riunificazione (2035-2069)

I successivi trentacinque anni furono un graduale ritorno alla normalità per tutte le nazioni e corporazioni del mondo. Le città iniziarono lentamente a ricostruirsi grazie al ripristino delle rotte commerciali, le strutture danneggiate furono riparate e la tecnologia tornò alla ribalta. Negli Stati Uniti, molte città abbandonate durante il Collasso del 1990-2016 furono ricostruite e ripopolate con supporti governativi e corporativi. Proprio le corporazioni videro in tutto questo un'occasione per ripulire la loro immagine pubblica a seguito della guerra, nonché per ristabilire una certa influenza all'interno della cultura generale. Abbandonata dalla presidente Kress e governo statunitense, Night City si ricostruì con le sue sole forze grazie ai cittadini, aiutati dai Nomad e da piccole corporazioni. A quel tempo c'era moltissima speculazione attorno al fatto che il governo avesse fatto dell'Arasaka un capro espiatorio sul quale riversare la colpa dell'esplosione nucleare, e questo galvanizzò la tendenza delle corporazioni alla sovranità. Era opinione comune che i cittadini preferissero il ritorno del gigante della sicurezza asiatico, anziché sottostare al governo federale.

La situazione in Europa non fu altrettanto favorevole per le vecchie megacorporazioni che, indebolite dalla guerra, furono messe in discussione dai nuovi parvenu, appoggiati e controllati dai governi nazionali europei. In Asia, l'umiliata Arasaka affrontò la sconfitta a testa alta: la corporazione spese buona parte del suo patrimonio per riparare ai danni della guerra, tuttavia alcuni contratti vantaggiosi le permisero di riconquistare la sua posizione come leader nella produzione di armi e nell'industria della sicurezza. La battuta d'arresto si portò comunque dietro alcuni strascichi, poiché Saburo Arasaka dovette fronteggiare un'opposizione interna che diede il via a una guerra civile segreta tra i ranghi della compagnia. Nuovi network, individuali e isolati, cominciarono a emergere, sebbene fossero perlopiù di reti intranet regionali. Le poche connessioni tra loro erano sotto stretta supervisione di NetWatch ma la loro autorità era molto ridotta in Europa e Oceania. La nuova Rete era meno accessibile al pubblico e difficile da violare per i netrunner, perché i dati più importanti erano sequestrati.

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Guerra di Unificazione / Guerre dei Metalli (2069-2070)

Alla fine del 2069, la recentemente eletta presidente Rosalind Meyers presentò un programma di unificazione volto a estendere il dominio federale sugli Stati Liberi con la scusa di rafforzare la nazione: la maggior parte dei territori indipendenti d'America si oppose all'unificazione e il conflitto fu inevitabile. Il governo federale dei Nuovi Stati Uniti - appoggiato dalle nazionalizzate forze Militech - dichiarò guerra agli stati separatisti alleati: Colorado, New Mexico, Wyoming, Montana, Arizona, Nevada e California del Nord. Washington, Oregon e Idaho si dichiararono neutrali nel conflitto al prezzo di qualche concessione al governo federale. Nonostante gli Stati Liberi fossero segretamente supportati dall'Arasaka con armi e "consulenti sulla sicurezza", erano fortemente pressati dalle forze NUSA, a loro volta assistite da quegli stati che invece supportavano l'intervento federale. Il conflitto, combattuto sfruttando le più avanzate tecnologie militari, divenne conosciuto nel corso del tempo come Guerre dei Metalli.

Night City scampò allo scontro ma per un soffio. California del Nord e del Sud si ritrovarono ai lati opposto del conflitto, con la seconda schierata dalla parte degli Stati Uniti mentre la prima cercava di rimanere indipendente rispetto al dominio federale: gli abitanti di Night City vissero con il fiato sospeso, nell'attesa di essere invasi dalle forze nemiche. A inizio 2070, una divisione armata dei Nuovi Stati Uniti avanzò fino ai sobborghi della città, tuttavia l'invasione fu impedita grazie all'intervento del consigliere Lucius Rhyne. Capitalizzando sui contratti firmati durante un decennio di servizio in qualità di consigliere cittadino, Rhyne implorò la protezione dell'Arasaka e nel giro di pochi giorni un supercarrier della compagnia arrivò nella Coronado Bay. Nel giro di poche ore, l'esercito federale si era ritirato. Dopo l'intervento alla luce del sole dell'Arasaka, fu firmato il Trattato di Unificazione tra i Nuovi Stati Uniti e la coalizione degli Stati Liberi, sancendo in questo modo la fine della Guerra di Unificazione.

Gli Stati Liberi conservarono la propria autonomia ma accettarono di prendere parte al nuovo governo federale e di cessare le reciproche ostilità. La presidente Meyers fu d'accordo con questa soluzione, temendo che il coinvolgimento sempre più insistente dell'Arasaka avrebbe portato all'intensificarsi di un conflitto che i Nuovi Stati Uniti non sarebbero stati in grado di sostenere. Il trattato di pace - sebbene insoddisfacente per ambo le parti - fu preferibile al continuare una guerra che avrebbe potuto condurre a una nuova crisi globale. Nel periodo successivo al conflitto, Night City fu consacrata a città internazionale libera, indipendente dalle leggi e dal governo sia dello Stato Libero della California del Nord sia dei Nuovi Stati Uniti. Tutto però ha un prezzo e quello di Night City per una simile libertà fu un ulteriore incremento dell'influenza delle megacorporazioni, dato il loro contributo monetario nella rivitalizzazione della città con l'obiettivo di conquistarsi un punto d'appoggio nella Costa Occidentale dei Nuovi Stati Uniti. Il coronamento simbolico di tali eventi avvenne nel 2070, quando Night City permise all'Arasaka di costruire il suo nuovo quartier generale proprio nel punto in cui il suo precedente edificio venne distrutto nel 2023. Night City tornò dunque alla prosperità, di cui però non tutti beneficiarono.