Qualche anno fa mi capitò di parlare di NBA 2K con Gianluca Gazzoli e altri suoi ospiti, ognuno portato come "ambasciatore" del basket NBA nelle sue molteplici sfaccettature. C'era chi collezionava sneaker, chi (beato lui) faceva gare di schiacciate e chi cantava la sua passione. Dall'alto del mio metro e 72 abbondante e il portafogli costantemente vuoto, io rappresentavo coloro che l'NBA la vivono dal divano, aiutando ogni anno una giovane promessa NBA a diventare una stella, passando per il Draft, gli allenamenti e le rivalità che ci sono nel dietro le quinte della lega più trendy del pianeta.
Oltre al lato ludico, però, sostenevo che la serie di NBA 2K fosse un modo molto efficace per diffondere cultura cestistica. Lo fa attraverso un'analisi minuziosa del gioco moderno e delle sue tendenze, dei suoi schemi e dei suoi campioni, ma dà modo ai più giovani di "toccare con mano" le stelle del passato, di conoscere i quintetti leggendari che hanno reso grande una franchigia e magari di replicare alcune delle più celebri battaglie mai viste sul parquet, come i duelli tra Magic e Bird, o di impersonare dominatori assoluti come Wilt Chamberlin, Bill Russel o il primo Shaquille O'Neal. Non dobbiamo essere i soli a vedere nella serie di 2K Sports questo potenziale perché il nuovo capitolo cercherà di raccontare le gesta del più grande di tutti: Michael Jordan. Abbiamo scoperto in anteprima le Jordan Challenges di NBA 2K23 e adesso vi raccontiamo cosa prevedono.
His Airness
Come è facile intuire dal titolo, le Jordan Challenges di NBA 2K23 provano a raccontare alcuni dei momenti più iconici della carriera di Michael Jeffrey "His Airness" Jordan, quello che senza dubbi è stato il più grande giocatore di tutti i tempi. L'obiettivo è quello di far rivivere, perlomeno virtualmente, questa incredibile storia fatta di qualche basso, ma anche d'incredibili ritorni e trionfi.
Saranno 15 esperienze uniche, che andranno dai primi passi nell'università della North Carolina fino alle vittorie con i Chicago Bulls, passando per la rivalità coi Bad Boys di Detroit o l'All-Star Game del 1988. 10 di queste saranno pressoché identiche alle Jordan Challenges di NBA 2K11, 5 saranno inedite. Tra queste due partite delle finali dell'Est del 1990 e il suddetto All-Star Game del 1988.
Ognuna di queste tappe è stata ricostruita nella maniera più fedele possibile, recuperando testimonianze da parte di alcuni dei protagonisti del tempo. 2K Sports ha detto che tutti sono stati immediatamente molto entusiasti di partecipare e di parlare di MJ, anche coloro che in questo modo hanno potuto solo risvegliare brutti ricordi. È il caso di Pat Ewing, leggendario e dominante centro dei New York Knicks, che non è mai riuscito a vincere un anello anche perché ha quasi sempre trovato Jordan sul suo cammino.
Oltre a lui ci saranno interviste esclusive a Kareem Abdul-Jabbar, avversario nell'All-Star Game dell'88, Dennis Rodman in qualità di avversario nei Pistons e Phil Jackson, il suo coach e mentore negli anni delle vittorie coi Bulls.
Autenticità sul campo
Il lavoro svolto da Visual Concepts, però, non si è limitato alla raccolta di testimonianze e ricordi, ma vuole provare a rendere il più autentica possibile l'esperienza sul parquet. Se già le cose sono cambiate drasticamente da NBA 2K11, ovvero l'ultima volta che Jordan è comparso con le sue Sfide nella serie sportiva di 2K Sports, in questi 11 anni il basket è evoluto ulteriormente, principalmente sotto le bordate di Steph Curry e dei suoi Warriors, ma anche per colpa dei velocissimi Suns di D'Antoni.
Riproporre, quindi, i durissimi duelli coi Pistons con le regole e il modo di giocare attuale era una cosa pressoché impossibile, soprattutto se lo scopo è quello di raccontare che tipo di ostacolo fosse quella squadra, che impatto avesse la loro fisicità sul gioco, soprattutto per via di un regolamento molto più permissivo.
Per questo motivo 2K, per ognuna delle 15 Sfide di Jordan, ha rimodellato il suo gameplay, riscritto i regolamenti e i playbook, e regolato l'intelligenza artificiale per provare a replicare lo stile di un tempo, più lento, senza zona e con tanti centri dominanti. Così per raccontare anche l'evoluzione del gioco in quella che per molti è stata la sua epoca d'oro.
Aspetto vintage
Il resto lo fanno una serie di filtri pensati per restituire anche visivamente le vibrazioni del tempo. E visto che, anche in questo caso, negli anni la tecnologia si è evoluta, ogni Jordan Challenge avrà grafiche e dettagli specifici per ogni epoca. Per esempio cambieranno i tabelloni dei punteggi o i vestiti indossati dalle persone sugli spalti. Ma non solo.
Non contenti gli sviluppatori hanno chiesto a Mike Fratello, leggendario coach e analista televisivo, e Ray Clay, il commentatore ufficiale dei match dei Chicago Bulls anni '90 di registrare linee di dialogo specifiche per le Challenge, recitate nel modo in cui si commentavano le partite NBA ai tempi.
Chi conquisterà tutte e 40 le stelle date dalle Jordan Challenge di NBA 2K23 potrà sfoggiare indumenti esclusivi all'interno delle Città (o del Quartiere su Xbox One e PS4) e premi esclusivi in MyTeam.
Le Jordan Challenges di NBA 2K23 sembrano un modo nel quale 2K Sports vuole sia celebrare il giocatore più grande di tutti i tempi, sia raccontare ai più giovani la grandezza e l'unicità di Michael Jordan. Il lavoro svolto per ottenere queste risultato sembra essere encomiabile perchè non va solo a "travestire" il gioco classico con filtri e divise vintage, ma va a lavorare sugli equilibri, sulle regole e sulle tendenze per provare a emulare nella maniera più efficace possibile quel modo di giocare a basket e le specificità di ogni era. Un modo per rendere NBA 2K sempre più una sorta di enciclopedia del basket, oltre che di dare valore a ogni nuova edizione, ripescando tra le leggende del passato, oltre che raccontando la pallacanestro del presente.
CERTEZZE
- Ricostruzione certosina del passato
- Rivivere le gesta di MJ è sempre bello
- Diversi documenti esclusivi
DUBBI
- I Bad Boys saranno sufficientemente duri?