Ormai sapete come funziona: ogni volta che c'è da esprimere il nostro giudizio su un titolo come New World, che richiede ore e ore di approfondimento, cerchiamo di raccontarvi al meglio le impressioni nel tempo, prima di arrivare ad un giudizio finale. In questo senso l'opera di Amazon è probabilmente la peggior bestia degli ultimi anni. Con uno sviluppo lungo e travagliato ci ha accompagnati fin dal suo primissimo e singolare annuncio. Nel corso del tempo diverse fasi di alpha e beta hanno suggerito un titolo acerbo, ma dal grande potenziale. La spinta al PVP più estremo, base del gameplay di New World e sulla carta degno erede di vecchi capisaldi come Ultima Online, si è trovato a scontrarsi con una community ormai poco avvezza al concetto di full loot. La paura degli sviluppatori ha significato tornare sui propri passi, rivedere il sistema, aggiungere una sorta di componente PVE più corposa e dare a tutti la possibilità di scegliere cosa voler davvero essere.
Dopo anni di lavori, aggiustamenti e posticipi New World è arrivato sul mercato con un'aspettativa estrema da parte dei giocatori che si sono riversati in massa sul titolo. Analizziamo per un'ultima volta nel dettaglio New World, prima della recensione e, quindi, di un giudizio definitivo.
L'arrivo a Aeternum
La domanda che tanti si pongono è: cos'è New World? Un clone di WoW, un contendente di FFXIV o un nuovo approccio che potrebbe convincere in tanti e scoraggiare altri? La risposta sta nel mezzo: l'MMO di Amazon è quanto di più lontano ci si possa attendere dai due colossi del mercato sopracitato. Allo stesso tempo però non è sorretto da un'infrastruttura rivoluzionaria e nuova. Al contrario prende le proprie basi dai mostri sacri del passato. Ultima Online e Dark Age of Camelot (diventato recentemente free to play) sono lì, imperanti, a raccontarci come gli sviluppatori di Amazon abbiano un grande amore per il passato del genere.
Dopo la creazione del proprio alter ego veniamo catapultati su di un'isola, Aeternum, sede di colonizzazione e poteri mistici. Su Aeternum la vita scorre diversamente dal mondo classico. Morire è un semplice attimo che ci richiama alla vita immediatamente dopo e quel che normalmente considereremmo magia surreale, su Aeternum risponde al nome di Azoth. Questo continente, chiaramente ispirato alla colonizzazione Americana, è infatti pregno di questa forza mistica, contrapposta ad una corruzione che sta pian piano trasformando tutti gli animali e gli essere umani in mostri assetati di morte.
In questo terreno decisamente poco invitante si muovono diverse fazioni, tre per l'esattezza, che stanno facendo di Aeternum un territorio frammentato e gestito in autonomia da delegazioni affiliate ad una delle tre potenze. Unione, Predoni o Patto, questa la scelta davanti la quale verremo posti ben presto: scelta che andrà ovviamente a limitare tutta una serie di attività comunitarie PVP.
Non entreremo nel merito di questi aspetti nel corso di questo provato proprio perché necessitiamo di approfondire ancora alcuni elementi, ma vi è sufficiente sapere che tutta l'esperienza di New World si divide tra componenti PVE e PVP. Fin dalle prime battute del gioco sarà possibile decidere di prodursi in scontri con altri giocatori semplicemente abilitando l'opzione in una qualsiasi delle città della mappa. Inutile dire che la scelta di lanciarsi in missioni PVP richiederà anche un gruppo ben nutrito e pronto all'azione, pena la morta costante e reiterata per mano di chi pattuglierà il territorio in gruppo. Che si tratti di semplice free roaming con l'obiettivo di compiere ripetitive assegnazioni in grado di aumentare la potenza della nostra fazione (o indebolire quella degli avversari già in possesso del territorio), così come di battaglie campali per la conquista di un forte, New World fa dell'esperienza comunitaria la sua base più appagante.
Campagna e leveling
New World non dispone di una vera e propria campagna. Non esiste una narrazione lineare e tutto risponde più all'approfondimento della lore di un mondo tanto affascinante quanto insidioso. Da questo punto di vista il lavoro dei ragazzi di Amazon è stato attento e ragionato e la costruzione del mondo di Aeternum è interessante e capace di stimolare la ricerca di nuove informazioni e documenti.
Il mondo di gioco è infatti diviso in varie regioni, ognuna con un intervallo di livello pensato per rendere la progressione costante, e girare per la mappa significa trovare una miriade di punti di riferimento. Le quest vengono attivate parlando con i numerosi NPC e l'esplorazione è tanto lenta quanto ragionata. I viaggi rapidi sono possibili solo in pochi punti designati, a patto di avere Azoth a sufficienza da spendere, e non si ha la possibilità di teletrasportarsi da qualsiasi zona si voglia (a meno di fare il classico rientro nella locanda dove si è registrati, massimo una volta ogni ora). Questo porta a lunghe camminate nella mappa per completare e consegnare le relative quest, elemento che potrebbe scoraggiare i meno avvezzi al genere.
Salendo di livello si accumulano punti caratteristica da spendere su uno dei cinque parametri legati indissolubilmente ad una specifica categoria di armi. A dire il vero questi punti sembrano essere sufficientemente superflui, proprio perché sarà l'equipaggiamento a designare le vostre capacità nell'utilizzo di una specifica categoria di armi. L'utilizzo di una spada, piuttosto che di un arco o di un bastone del fuoco decreterà il vostro aumento di maestria per quella specifica categoria di armi e ad ogni passaggio di maestria verrà acquisito un punto utile a sbloccare abilità attive o passive. Ogni categoria di arma ha a disposizione due rami ben diversi, uno più votato all'attacco e uno alla difesa. Una volta raggiunto il livello 20 di maestria si sbloccheranno poi dei compiti speciali per poter così recuperare le armi leggendarie.
Questa scelta nel leveling è fondamentale per permettere ai giocatori di avere a disposizione personaggi sempre malleabili e per non instradarvi in una direzione mai più modificabile. Non a caso tutti i punti, siano essi del personaggio o delle maestrie, sono riassegnabili (gratuitamente fino al livello 20 e poi spendendo una piccola somma in denaro). Questa scelta ci ha convinti e siamo certi che permetterà ai giocatori di ridurre al minimo la ripetitività nel compiere quest e attività di endgame.
La morsa dei server
Spendiamo due parole volanti sull'attuale situazione dei server di gioco, elemento che ha fatto discutere più di ogni altro dal lancio del gioco. New World ha visto il più alto numero di server lanciati al dayone per un MMO nel corso della storia. Complice anche l'essere un titolo di Amazon e avendo quindi in casa AWS - la più grande infrastruttura server del mondo - questa scelta ha sorpreso, ma non sconvolto. Ciò che però non era stato chiarito al momento della condivisione di questa notizia è che i server fossero limitati a 2000 giocatori attivi, decisamente pochi per la media di questo genere. Questa scelta, seppur giustificata da un'infrastruttura di gioco che renderebbe difficoltoso arrivare alle popolazioni di un World of Warcraft o un Final Fantasy XIV, ha portato alla congestione quasi istantanea dei server e alla conseguente coda di ore ed ore per riuscire a loggare nel proprio mondo preferito. Amazon è corsa ai ripari aprendo velocemente nuovi server all'interno degli stessi "reami" con l'obiettivo di arrivare ad una futura unione, così come dando la possibilità per le prima settimane di migrare su differenti server gratuitamente. Dopo poco meno di una settimana la situazione stenta a migliorare, anzi anche i nuovi server tendono a riempirsi e a generare code. D'altronde più di un milione di giocatori contemporanei ha invaso Aeternum, rendendo New World un successo strepitoso in questa prima fase.
Uno sguardo all’economia e alla politica
Non vogliamo approfondire troppo in questa fase gli elementi dell'economia e della politica di Aeternum. Si tratta di dettagli che richiedono più ore per essere snocciolati a dovere sia per noi sia per il server nel quale ci troviamo.
Per intenderci però New World basa molto della sua durabilità nel tempo sull'aspetto economico e gestionale dei territori. Le compagnie - l'equivalente delle classiche gilde - sono infatti affiliate ad una specifica delle tre fazioni e in vece di questa possono amministrare un territorio. Una volta che una compagnia rivendica una regione si apre un'ulteriore sezione gestionale in città che permette a chiunque di compiere quest e portare avanti la crescita della città. Ciò comporta l'aumento di livello delle strutture di crafting, l'aumento di qualità delle case acquistabili, così come anche l'implementazione di nuove difese all'interno del forte, che sarà luogo di assedi e battaglie campali per difendere la proprietà della regione sia contro altre fazioni rivali, sia contro i corrotti gestiti dall'intelligenza artificiale.
In linea di massima tutta questa sezione di gioco ne è il vero cuore, quello su cui Amazon ha lavorato più duramente fin dal primo giorno e anche quello che, per forza di cose, può funzionare solo fin dove i giocatori stessi lo renderanno parte attiva. Una buona community, affiata e competitiva, permetterà ai server di restare popolati e vivaci. Come già detto questa sezione del gioco richiederà settimane, se non mesi, per essere snocciolata a dovere e per comprendere quanto il potenziale possa durare a lungo termine. Attualmente le possibilità sembrano tante e stimolanti, ma starà ad Amazon ampliarne le caratteristiche e dare sempre nuovi input ai giocatori, elemento che varrà anche per le attività PVE.
New World è finalmente arrivato sul mercato e il nostro percorso verso la recensione e un giudizio definitivo è appena cominciato. Servirà ancora qualche settimana per poterne decretare davvero il successo o il rapido declino. Quel che è certo attualmente è che l'opera di Amazon è mastodontica e dannatamente ambiziosa. Tra PVE, PVP, fazioni, economia, gestione delle regioni e crescita del proprio personaggio ce n'è per tutti i gusti. Sarà importante vederne la tenuta nel tempo e scoprire come New World si evolverà, visto anche il suo modello di business buy to play, più unico che raro in questo segmento. Tecnicamente New World è un piccolo gioiello degli MMO, seppur ancora necessiti di grande pulizia e ottimizzazione. Ciò che però sorprende in positivo è la grande scalabilità che sta permettendo anche a configurazioni non stellari di far girare il gioco degnamente.
CERTEZZE
- Bello da vedere e divertente da giocare
- Progressione e crescita del pg ben realizzata e permissiva
- La fase di conquista e assedio delle città è interessante
DUBBI
- Capiamo la scelta, ma a volte la mancanza di mount si fa sentire
- La varietà delle attività PVE è, per ora, al minimo storico
- Bilanciamento ed endgame tutti ancora da verificare