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Nobody Saves the World, il provato di un'avventura trasformista

Nobody Saves the World ha una demo apposta per i Game Awards 2021, vediamo di cosa tratta questo interessante e bizzarro gioco in una prima prova.

PROVATO di Giorgio Melani   —   14/12/2021

Tra le iniziative più interessanti associate ai The Game Awards 2021 c'è una bella ondata di demo lanciate su Xbox appositamente per questa occasione. Tra queste abbiamo provato Nobody Saves the World, che si presenta come uno dei progetti indie più interessanti del prossimo periodo.

Il gioco non ha ancora una data di uscita precisa ma dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2022 direttamente su Xbox Game Pass al lancio e, da quanto è possibile vedere da questa versione di prova, sembra in stato avanzato di sviluppo visto che appare già estremamente pulito e rifinito. Gli sviluppatori, d'altra parte, non sono proprio dei novellini: nonostante siano rimasti saldamente ancorati allo stile produttivo tipicamente indie, i DrinkBox Studios sono responsabili di giochi molto significativi e conosciuti in questo ambito, come i due Guacamelee che sono ancora ricordati fra i migliori metroidvania impostati sull'azione platform.

In questo caso, il team si è cimentato in una bizzarra avventura in stile Zelda che ha però molte caratteristiche da RPG, improntata su una meccanica di gameplay alquanto originale: la possibilità di trasformare il protagonista in varie creature, consentendo così approcci diversi e anche stili di gioco differenti. Di base, rimane sempre una sorta di action adventure con elementi RPG visto dall'alto, ma Nobody Saves the World assume sfumature alquanto differenti in base alla forma assunta dal protagonista, in questo senso riprendendo anche caratteristiche dal metroidvania visto che il trasformismo di base consente di aprire nuove strade e raggiungere punti della mappa possibili soltanto modificando l'aspetto e le capacità del personaggio principale.

Andiamo dunque a vedere perché questo titolo, ancora in forma non definitiva, può essere un sorvegliato speciale all'interno del folto inizio del 2022.

La storia di Nessuno

Nobody Saves the World, un'immagine che mostra alcuni bizzarri personaggi
Nobody Saves the World, un'immagine che mostra alcuni bizzarri personaggi

Prendendo chiaramente in giro i cliché del genere, la storia di Nobody Saves the World parte con uno sconosciuto personaggio che si risveglia nel letto di una catapecchia malmessa, ovviamente affetto da amnesia totale. Girando per il villaggio circostante, veniamo a sapere che il Regno è minacciato da misteriosi mostri invasori e che il grande protettore della zona, il Mago Nostramagus, è sparito senza lasciare traccia. Questo è quanto ci riferiscono i primi NPC non senza far presente al protagonista che, va bene l'amnesia, ma almeno un paio di pantaloni se li potrebbe mettere, tanto per far capire quale sia il tono generale del gioco.

Il nostro eroe sconosciuto, che rimane noto semplicemente come "Nobody" (ecco spiegato il senso del titolo), nel giro dei primi minuti si ritrova prima scambiato per uno stagista del grande mago, poi per un sospettato del rapimento di quest'ultimo e infine lanciato senza troppi riguardi dentro a una cella fetida.

La fuga dalla prigione rappresenta la prima delle tante missioni da affrontare e avviene solo dopo il completamento di alcune semplici subquest e lo sblocco della prima trasformazione, che ci consente di diventare un topo. Si parte dunque da un primo esperimento per capire il funzionamento delle mutazioni di forma e di tutto il gameplay: il topo in questione è in grado di attraversare passaggi estremamente angusti e attaccare mordendo, cosa che gli consente di affrontare il primo dungeon fino al suo boss finale, potendo poi fuggire all'esterno e dare il via all'avventura vera e propria. La demo si estende poi a parte del villaggio circostante e porta fino al Castello, in un paio d'ore di gioco che consentono di capire bene il gameplay di Nobody Saves the World e perché si tratti di un gioco davvero molto interessante, visto che è difficile non farsi prendere subito dai suoi meccanismi.

Gameplay tra action, adventure e RPG

Nobody Saves the World presenta trasformazioni molto variegate per il protagonista
Nobody Saves the World presenta trasformazioni molto variegate per il protagonista

Le declinazioni dell'RPG sono ormai tantissime e, a ben vedere, questo misto tra action, adventure e RPG non è assolutamente originale di per sé, ma la formula composita del suo gameplay, caratterizzata in gran parte dalla presenza delle trasformazioni, risulta comunque dotata di una forte identità in grado di emergere già dai primi minuti. Pur seguendo dinamiche standard per quanto riguarda il combattimento e la costruzione di dungeon e ambientazioni - sempre però ravvivate da un notevole umorismo di fondo, tra dialoghi e design di nemici e personaggi - il fatto di avere a che fare con un protagonista "trasformista" determina una continua variazione dello stile di gioco.

Passando dalla versione principale - sostanzialmente inerme - al topo, al ranger fino alla guardia, al cavallo o alla lumaca, tanto per menzionare solo alcune di queste possibili trasfigurazioni, abbiamo accesso a set di abilità completamente diverse, che aprono nuove potenzialità in combattimento, ma anche per quanto riguarda lo spostamento sulla mappa. Nelle fasi più avanzate della demo, all'interno del castello, spunta anche un altro elemento fondamentale del sistema di combattimento: alcuni nemici possono essere scalfiti inizialmente solo con un particolare tipo di attacco, che corrisponde ad alcune tipologie di forme del protagonista. Utilizzando rapidamente un'interfaccia radiale, ci troviamo allora a dover passare sempre più rapidamente tra una forma e l'altra per poter affrontare i combattimenti più impegnativi.

L'altra caratteristica principale, che emerge già dai primi minuti, è la progressione costante del protagonista: al di là del semplice livellare classico degli RPG, Nobody Saves the World tiene traccia di una quantità notevole di azioni effettuate.

Nobody Saves the World: un'immagine della mappa principale
Nobody Saves the World: un'immagine della mappa principale

Premendo il tasto dorsale sinistro possiamo tenere velocemente d'occhio i vari obiettivi da portare a termine (uccidere tot di nemici utilizzando una certa mossa, utilizzare tot volte una particolare abilità, per esempio), che forniscono una spinta a utilizzare il più possibile l'ampio ventaglio di mosse e tecniche speciali a disposizione. Al di là dello sconfiggere i nemici diventa dunque fondamentale anche come questi vengono sconfitti e il tutto contribuisce a un'evoluzione costante di Nobody, attraverso un complesso skill tree che sblocca progressivamente nuove forme adottabili con relativi poteri attivi e passivi da raggiungere in base all'utilizzo delle varie trasformazioni.

Ancora da valutare è poi il multiplayer online, che è previsto all'interno del gioco anche per affrontare la campagna in modalità cooperativa, ma che non risulta ancora utilizzabile nella demo, dunque è un aspetto su cui bisognerà tornare in futuro.

Un gioco brillante

Nobody Saves the World si distingue anche per il suo costante umorismo, come parodia del fantasy
Nobody Saves the World si distingue anche per il suo costante umorismo, come parodia del fantasy

DrinkBox ci ha già abituato uno stile grafico molto caratteristico e curato: Nobody Saves the World non è particolare come Guacamelee, visto che riprende stilemi molto più sfruttati in precedenza come il fantasy invece dello splendido mix di folklore messicano e follia che caratterizzava i titoli precedenti, ma riesce comunque a distinguersi anche sotto questo aspetto. Se non altro, non ricade nella solita abusata pixel art, scegliendo invece un tratto netto e molto definito, proseguendo in questo senso nel solco già avviato dalle produzioni precedenti. Il richiamo a Zelda e ai JRPG classici emerge nel canone adottato come inquadratura e ambientazioni tipiche, ma al contempo crea una contrapposizione grazie all'introduzione di elementi distorti e grotteschi.

A questo si aggiunge il design caricaturale del protagonista, degli NPC e dei nemici, che impediscono di prendere sul serio tutto quello che accade sullo schermo anche in mezzo alle situazioni più drammatiche o concitate, rendendo il tutto estremamente divertente. Dal punto di vista tecnico, Nobody Saves the World appare già ottimamente rifinito, con un'ottima resa grafica e senza particolari incertezze di performance rilevate o bug, almeno nella versione Xbox Series X, ma è chiaro che la cosa andrà valutata poi quando saremo di fronte alla sua estensione completa.

Notevole anche l'accompagnamento audio, con musiche orecchiabili ed effetti sonori che risultano perfettamente a tema con l'umorismo generale che caratterizza tutta l'esperienza.

Le poche ore messe a disposizione dalla demo di Nobody Saves the World scorrono via veloci e piacevoli, lasciandoci la voglia di tornarci sopra e aspettare la versione completa. Il tocco di Drinkbox si vede nella notevole cura riservata alla grafica ma anche nel gameplay ben ragionato, in grado di emergere tra i tanti concorrenti nell'ambito action RPG con delle idee apparentemente piccole ma ben congegnate come le trasformazioni e la progressione stratificata e costante del protagonista. Per quanto abbiamo visto, c'è solo da sperare in un senso di sfida più appagante, visto che il bilanciamento sembra piuttosto tarato verso il basso e soprattutto in un level design più costruito sulla possibilità di adottare determinate forme per accedere a varie zone, visto che per ora la scelta della trasformazione sembra piuttosto lineare e guidata. In ogni caso, le premesse sono ottime.

CERTEZZE

  • Una folle parodia del fantasy e dell'action adventure RPG divertente e trascinante
  • La meccanica delle trasformazioni arricchisce un gameplay altrimenti classico
  • La progressione costante fornisce un buono stimolo

DUBBI

  • Sembra un po' semplice, in termini di bilanciamento generale
  • Vorremmo vedere un design di mappa e dungeon ancora più incentrato sulle possibilità offerte dalle trasformazioni