Core è una piattaforma, una sorta di dev-kit per tutti, uscito nell'aprile del 2021 e fino ad oggi è rimasto per larga parte sottotraccia nonostante la sua incredibile versatilità e potenza. Se Dreams, come abbiamo visto, si è rivelato un po' troppo arduo da usare e chiuso per attirare un pubblico di massa, e Roblox continua a spingere con troppa insistenza sulla sua valuta virtuale, Core è ancora avvolto da una purezza che potrebbe non durare, ma che va assolutamente colta prima che sia troppo tardi. Se avete sempre sognato di creare un videogioco e siete alla ricerca di un tool che vi possa accompagnare in questo viaggio, Core potrebbe essere la scelta che fa per voi. Ma Core è il software giusto da scaricare anche se vi piace scoprire le creazioni altrui, passare il tempo in una sorta di Youtube dei videogiochi e della creatività all-digital.
Su Core arriverà anche un nuovo progetto realizzato in collaborazione con uno dei più celebri nomi della scena musicale: scopriamo Oberhasli nell'intervista con Deadmau5.
Lo strumento ideale?
Di giochi sviluppati con Core ne sono già presenti migliaia, tutti free-to-play e prevalentemente creati da utenti americani, ma non solo di giochi si nutre il sistema creato da Manticore Games, software house californiana messa in piedi da veterani del settore provenienti da Electronic Arts, Blizzard, Respawn, Xfire, Crystal Dynamics, Zynga e il già citato Roblox. Il pedigree del team si nota subito esplorando le funzionalità, ma soprattutto le caratteristiche più importanti, di Core. Personalmente già ne conoscevo l'esistenza, ma prima di Oberhasli non avevo mai approfondito, mentre ora invece già sento il bisogno di una full immersion per capirne le potenzialità, ma soprattutto il modello di business, ovvero in che modo vogliono farci i soldi, che Core potrebbe adottare in futuro. Il prodotto insomma è molto interessante, sorprendentemente interessante, tanto da attirare l'attenzione non di una persona qualunque, ma di uno dei producer di musica elettronica più famosi in circolazione, ovvero Joel "Deadmau5" Zimmerman.
Dopo che il suo peculiare look è stato copiato da diversi giochi (a un certo punto Ubisoft infilava maschere luminose da topo stilizzato praticamente ovunque) Deadmau5 ha deciso che i tempi erano finalmente maturi per scendere personalmente in campo. Per farlo ha scelto proprio Core (o Core lo sta pagando per fare da apripista? Questo non lo sappiamo, ma il dubbio è lecito), dove sta dando gli ultimi ritocchi al progetto Oberhasli, un metaverso costruito a sua immagine e somiglianza dove tutti potranno partecipare interagendo ed esplorando in un mondo in continua espansione curato direttamente dall'artista.
Producer e programmatore
Per scoprire qualcosa di più di Oberhasli abbiamo avuto modo di chiacchierare direttamente con lui, Deadmau5 (per chi non lo sapesse... il 5 si legge come una S!). E dobbiamo ammettere che conoscere Joel Zimmerman è stata una gran bell'esperienza, intanto perché non ti aspetteresti un tipo tanto alla mano, ma soprattutto non penseresti a una persona che conosce la tecnologia così a fondo. Lavorare con la musica elettronica richiede una certa affinità con l'informatica, ma Deadmau5 va ben oltre e potrebbe tranquillamente essere definito anche un programmatore autodidatta, in grado, per esempio, di disegnare e assemblare virtualmente le scenografie dei suoi concerti prima che queste vengano realizzate davvero, o lavorare attivamente su strumenti digitali che permettono alla sua musica di essere costantemente al passo con i tempi.
Iniziando l'intervista, scopro che con Deadmau5 abbiamo in comune la data di nascita, anche se lui è più giovane di un anno, entrambi quindi facciamo parte di quella generazione di fortunati che hanno visto e vissuto l'arrivo in massa dei computer all'interno delle case delle famiglie europee, americane e canadesi.
Decido di iniziare proprio da qua.
Generazione quasi digitale
Siamo nati lo stesso giorno ma con un anno di differenza, quanto sono stati importanti i computer per la nostra generazione?
Non lo erano... quando siamo nati. Quando ero piccolissimo il computer non si trovava in casa, bensì nelle biblioteche, in luoghi pubblici. C'era chi aveva queste calcolatrici grosse come frigoriferi... immagina te stesso a dieci anni, con un iPhone in mano, sarebbe stato come avere in mano una magia diabolica.
Ma è proprio questo il punto, noi siamo cresciuti con i computer, ma noi la tecnologia la utilizzavamo, mentre oggi ho come l'idea che sia il contrario, che la tecnologia utilizzi i più giovani.
Penso che sia solo un modo diverso di imparare a convivere con la tecnologia. Oggi abbiamo ragazzi di sette, dieci anni che programmano il loro videogioco dentro Minecraft. Noi stiamo invecchiando ed è più difficile per noi imparare cose nuove e adattarci.
Ti ricordi qual è stato il tuo primo computer?
Oh certo che me lo ricordo è stato... aspetta, dipende da cosa intendi... possiamo dire che è stato un Atari ST.
In Italia, ma in tutta Europa, l'ST era molto meno popolare dell'Amiga...
Sì, ed è dove è nata davvero la demo scene... Amiga è il computer che ha fatto nascere davvero il Dream Hack, ma quello originale dei primi '90 e non la versione "televisiva" subentrata dopo.
Musica interattiva
Sono tantissimi quelli che hanno iniziato ad apprezzare la musica elettronica proprio grazie al computer Commodore, o meglio, ai giochi piratati che circolavano un tempo, dove gli hacker inserivano delle intro con delle musiche composte con Amiga e in alcuni casi con l'Atari ST a dir poco eccezionali, alcune divenute particolarmente famose nel tempo.
Assolutamente sì, ottima considerazione, ed è strano. Se chiedi nel mio giro dove è nata la musica elettronica moderna, quasi tutti ti risponderanno a Detroit, Chicago, nei party illegali che si tenevano nelle fabbriche di queste città, ma se vai a vedere l'origine è nella demoscene. Sono stati i nerd nei loro seminterrati davanti a un computer, non la gente piena di droga che ballava in qualche stanza buia. Sono stati gli hacker su Amiga, Atari ST, che inizialmente hanno cercato di emulare musica già famosa utilizzando le limitate capacità di questi terminali. Questa è la verità, ma tenuta segreta perché non affascinante come vorrebbero.
Almeno noi la conosciamo!
Noi conosciamo la verità.
Oberhasli è il primo tentativo che fai di rendere la tua musica, l'immaginario che hai creato, interattivo?
No, assolutamente, appena mi è stato possibile ho cominciato. Questo possiamo definirlo il mio primo grande tentativo di rendere questo approccio pubblico. Con la programmazione ho avuto modo di visualizzare i miei show prima che questi venissero allestiti davvero. Si tratta di show molto complessi, con luci, effetti speciali che si comportano in un certo modo. E spesso si utilizzano strumenti molto costosi che devi affittare, trasportare. Per capire se una cosa funzioni davvero, diventa necessario simulare lo spettacolo prima che questo venga finalizzato e successivamente organizzato, in modo da risparmiare tantissimi soldi durante le prove. Per fare questo, ho utilizzato in passato engine provenienti dai videogiochi che nel tempo sono diventati talmente potenti che, dannazione, grazie al raytracing per esempio ora è davvero difficile capire la differenza tra una scena digitale e una reale. E quando vedi una cosa del genere e ne prendi atto, non può non venirti in mente di trasformarla in un videogioco.
Core Business
Perché hai scelto di utilizzare proprio Core per Oberhasli?
Scoprii a quel punto che è davvero una cosa difficile realizzare un'idea del genere, quasi impossibile per una persona sola. Ho provato diverse strade, tra cui Roblox, ma poi attraverso Core ho trovato quel che cercavo perché non solo permette di utilizzare tantissimi asset e funzioni già pronte, ma se ti va e te la senti puoi arrivare a modificare lo stesso Unreal Engine con il quale è realizzato, e raggiungere un controllo dell'engine all'80% uguale a quello che hanno i grandi team di sviluppo. [...] Ma è tutto sorprendentemente semplice, abbiamo fatto un contest qualche tempo fa nel quale invitavamo a creare un mondo di gioco distopico legato a Deadmau5, e una ragazza di diciannove anni, senza nessuna esperienza, in dieci giorni è riuscita a creare un mondo assolutamente incredibile. Conosco altri prodotti simili come Minecraft, Dreams, ma qua ho trovato una versatilità maggiore. Del resto sono molto selettivo quando devo scegliere le mie collaborazioni.
Avere una conoscenza nella programmazione ti ha aiutato tanto nella tua carriera...
Assolutamente sì, specialmente quando c'è da discutere con tecnici che devono organizzare i tuoi spettacoli, parlare la stessa lingua è stato un aiuto notevole. Potermi spiegare nel dettaglio, discutere con altre persone ed essere chiaro, preciso su quel che voglio e ben sapendo se è possibile realizzarlo o meno.
Artisti inventori
E non è a mio parere una cosa che si vede spesso. Sono fermamente convinto che gli artisti di oggi giochino con la tecnologia molto meno di quanto non hanno fatto in passato. Un tempo avevamo Peter Gabriel che si divertiva creando prodotti interattivi come Xplora, gli stessi Kratwerk hanno fatto diverse installazioni artistiche via web, Jean-Michel Jarre con la sua sperimentazione continua fatta di sintetizzatori sconosciuti e arpe laser...
Parli di gente che sapeva il fatto suo, persone che appunto avevano una tale conoscenza della materia da riuscire a creare una propria tecnologia, in alcuni casi praticamente inventori. Anche se c'è una certa differenza da Peter Gabriel, una sorta di David Copperfield della musica...
Molto appropriata come definizione, specialmente in certi passaggi della sua carriera. Ma è vero, una volta durante un concerto è uscito da una valigia, Gabriel è un illusionista che sa comunicare quel che vuole a chi deve farlo. Jarre invece è un ingegnere elettronico, che sa lavorare sui circuiti e costruire la propria strumentazione. Non è andato a comprarsi al negozio l'arpa laser, non esisteva, ma ci si è messo d'impegno e ne ha costruita una. Rimane comunque una buona analogia tra i musicisti vecchia scuola e quello che è possibile fare con i tool che abbiamo a disposizione, proprio come Core.
Lavori come Oberhasli possono diventare i singoli del futuro? Assolutamente, del resto credo che tutti i videogiocatori siano dei fan della musica, mentre non tutti i fan della musica sono anche videogiocatori. Con il mio metaverso voglio raggiungere quel pubblico, il pubblico che mi interessa e sul quale so di avere presa. E me lo immagino così, con la "mouse head" che funziona da elemento centrale dal quale proiettare diverse declinazioni della mia visione, da una parte trovi il merchandise, la mia musica e poi quel che possiamo definire gaming. Ad Oberhasli, nella mia mente, puoi arrivarci anche semplicemente cercando tra i prodotti creati con Core, finire in questa sorta di vedo tutto alla Mark Zuckerberg ed è sia eccitante che estremamente pericoloso...
Perché pericoloso?
Perché sono sempre a due tweet di distanza dal rovinare la mia carriera...
Diciamo che siamo tutti in questa strana posizione, personalmente capisco molto bene il problema.
Oramai siamo tutti il brand di noi stessi e ci si mette pochissimo a rovinare tutto cercando di rimanere se stessi. Pensa a Jeff Bezos, lui oramai è più famoso della sua stessa azienda. Quando penso ad Amazon, penso a un testa di cazzo su un missile. E bisogna prestare molta attenzione a queste cose, perché quel che accade a te, si riflette su tutto quello che hai fatto. Di Oberhasli e Core mi piace il fatto che io posso offrire qualcosa di mio, ma poi tutti gli utenti possono modificarlo, lavorarci sopra, allontanarlo da me pur mantenendo dei tratti che rimandano a Deadmou5. Oberhasli non è proprio un metaverso, perché rimane comunque confinato all'interno di Core, se lo fosse davvero potrei portare il tutto ovunque, creare qualcosa e inserirlo in altri giochi, provare a inserire qualcosa dentro Fortnite ma poi arriverebbe qualcuno a dirmi "no amico, non puoi, Fortnite è di nostra proprietà". I metaverso sono confinati da diversi "garden wall" che oggi ancora impediscono la completa realizzazione dell'idea, ce ne sono nei videogiochi ma anche in altri campi come nelle blockchain, nei protocolli utilizzati per connettersi ad Internet che sono spesso proprietari e impediscono a un prodotto di diventare davvero universale. Insomma, non vedo nel prossimo futuro Epic lavorare con Activision o Blizzard e tutti gli altri, per creare un mondo virtuale fatto di videogiochi che coesistono felici tra di loro
Infatti ciascuno sta creando il proprio metaverso.
Proprio quel che intendo, e allora non è un vero metaverso, è una contraddizione in termini. Ma dannazione se è un hashtag che funziona! Metaverso è cool, penso che qui siamo tutti d'accorso su questo.
Capre elettroniche
Come mai hai deciso di chiamare il tuo (metaverso) Oberhasli? Ho cercato su Google, naturalmente, e tutto quel che ho trovato è un cantone svizzero con lo stesso nome.
Ma è anche una razza di capra
E chi è nato prima, il cantone svizzero o la capra?
La capra si chiama così perché viene da quelle parti, e io amo le capre: sono divertenti, stupide a modo loro...
Personalmente adoro quando fingono di morire e finiscono rigide a gambe all'aria!
Quelle sono le Fainting Goats, è una razza diversa! Oberhasli nasce comunque come nome in codice, quando abbiamo iniziato a lavorare all'idea e non dovevamo ancora costruirci attorno il marketing. Pian piano abbiamo capito che poteva funzione, che tutti se lo ricordavano, abbiamo così deciso di rimanerci legati. Suona come qualcosa di figo e tecnologico, e in realtà è solo una capra.
A questo punto per me è impossibile pensare che tu non abbia della capre. Infatti ne ho due! Sono caprette, di taglia piccola, almeno avrebbero dovuto esserlo. Mi hanno convinto a prenderle raccontandomi che sarebbero rimaste relativamente piccole, come un cane di taglia media. Dissi allora 'Ok, va bene', ed erano carine e divertenti. Ora sono tipo metà cavallo, possenti, delle fottute capre giganti. Ma va bene, ci sono affezionato.
Un autunno live
E ora dritti al punto, per cercarvi di spiegare velocemente e nel dettaglio cos'è davvero Oberhasli. Questo metaverso, o presunto tale, è uno spazio permanente all'interno di questo potente quanto intuitivo kit creativo chiamato Core (oltretutto al momento free-to-play, quindi dategli un'occhiata se vi piacciono queste cose), curato direttamente dall'artista canadese. In Oberhasli potremo incontrare e interagire con i fan e altri semplicemente di passaggio, acquistare merchandise fisico e digitale, partecipare a concerti anche dal vivo, contest, provare i giochi che Deadmau5 (e presumiamo il suo entourage) ha creato e che creerà in futuro anche con l'aiuto di chi deciderà di investirci tempo divertendosi a riarrangiare ed espandere le sue visioni.
Oberhasli verrà reso disponibile all'interno di Core il 14 ottobre. Il giorno del lancio Deadmau5 e altri artisti daranno il benvenuto agli utenti con una lunga performance live.