Periodo caldo per i possessori di Oculus: durante l'ultimo Oculus Connect, l'evento annuale in cui Facebook annuncia le sue novità al pubblico, abbiamo assistito a tre grossi annunci destinati a cambiare radicalmente il mondo della VR su personal computer e non solo.
Tante belle notizie per tutti, tranne per i nuovi possessori di Oculus Rift S che, giustamente, si sentiranno inevitabilmente un po' traditi dalle novità che presto verranno introdotte . La prima innovazione, chiamata Oculus Link, è un nuovo protocollo che permetterà di collegare Oculus Quest, il visore stand-alone, a qualsiasi PC tramite un comunissimo cavo USB collegato a una porta 3.0 e con una latenza aggiuntiva quasi impercettibile. È vero che il Rift S è più comodo e ha qualche caratteristica aggiuntiva che lo rende comunque un visore diverso, per esigenze diverse, ma anche il Quest se la cava alla grande e può naturalmente essere utilizzato in entrambe le configurazioni, cosa non possibile con l'altro visore. Anche se potremo utilizzare qualsiasi cavo per collegare Quest ai nostri computer, Oculus ne distribuirà una versione premium al prezzo di 75$. Oculus Link sarà disponibile verso la fine del 2019. Da notare che alcuni giochi, tramite Link, potrebbero non funzionare.
Anche la seconda novità di questo Oculus Connect, l'hand tracking, è una rivoluzione software, non hardware, ed arriverà con molte probabilità a 2020 inoltrato. Grazie alle telecamere esterne integrate nel Quest, il visore potrà "vedere" le nostre mai e replicarne perfettamente le movenze nel mondo virtuale. Se funzionasse come mostrato, sarebbe un bel passo avanti verso un mondo senza controller. Peccato che al momento, come avrete forse già intuito, tale sistema sembra ad esclusivo appannaggio del Quest, ma in Oculus non escludono una futura compatibilità con il Rift S.
Il terzo grosso annuncio di questa sesta edizione dell'Oculus Connect è Facebook Horizon, ovvero una versione per la realtà virtuale del più popolare tra i social network. Dimenticate in fretta il classico Facebook bidimensionale: Horizon è tutta grafica e interazione manuale, molto più simile al vecchio PlayStation Home che ad altro, dove potremo creare il nostro avatar e addirittura costruire da zero le nostre porzioni di mondo nelle quali invitare gli altri utenti. Come tutto questo aiuterà la realtà virtuale ad espandere i suoi ancora limitati confini non ci è dato saperlo, ma la strada imboccata da Oculus sembra finalmente quella giusta.