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Pacific Drive, abbiamo finalmente provato l'interessante survival a quattro ruote

Una Station Wagon come amica, come rifugio e come fragile destriero in un mondo pieni di misteri: abbiamo finalmente provato Pacific Drive.

PROVATO di Francesco Serino   —   08/09/2023
Pacific Drive, abbiamo finalmente provato l'interessante survival a quattro ruote
Pacific Drive
Pacific Drive
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Abbiamo un debole per i giochi di guida dove non è necessario correre, quelli che sfruttano il piacere dello stare al volante per inventarsi un qualche tipo di gameplay che non sia il solito arrivare terzi, secondi o primi. Dopo aver provato Pacific Drive possiamo confermarvi che questo nuovo titolo indipendente offre proprio questo: ci concede una vettura scalcagnata da amare, e ci invita a scappare tutti interi da una zona derelitta per colpa di chissà quale fenomeno parafisico.

La nostra Station Wagon

Pacific Drive: potremo avventurarci anche fuori dal percorso prestabilito, ma non troppo
Pacific Drive: potremo avventurarci anche fuori dal percorso prestabilito, ma non troppo

Quella provata è proprio la demo che gli sviluppatori stavano preparando per lo Steam Next Fest, ma che poi hanno deciso all'ultimo momento di non rendere pubblica. Troppi bug e poco tempo a disposizione, ci ha detto il diretto interessato, ma nello sguardo e nella mimica traspariva più un "lascia stare che è successo un casino!". Effettivamente Pacific Drive sembra ancora indietro dal lato tecnico, con svariati piccoli e grandi bug disseminati in ogni dove, ma comunque tantissima voglia di offrire agli utenti qualcosa di davvero atipico. Sono pochi i giochi che ti fanno legare in modo particolare a un mezzo meccanico mettendolo sempre al centro della scena anche perché tassello fondamentale del gameplay. Uno dei più recenti è il misconosciuto Jalopy, che comunque oramai i suoi annetti sulle spalle ce li ha, e da lui questo Pacific Drive riprende molto più di quel che credevamo. Somiglianze che comunque non sembrano assolutamente dare fastidio agli sviluppatori che anzi, ci sono sembrati ben contenti di ammettere.

In Jalopy devi scappare dal blocco sovietico a bordo di un'utilitaria del popolo, qui devi scappare da un incubo alla S.T.A.L.K.E.R. su una station wagon rivista dal Doc Brown di Ritorno al Futuro, quindi con tubi, sbuffi e strani computer costruiti durante degli anni '80 mai davvero esistiti e decisamente più avanzati di quel che erano davvero. Da Jalopy, Pacific Drive riprende anche la suddivisione del viaggio: segmentato in dei piccoli open world che andranno completamente attraversati per essere poi dichiarati esplorati e procedere oltre. Alcuni checkpoint saranno divisi da più segmenti, obbligandoci a sopravvivere per il doppio del tragitto prima di tornare finalmente alla base dove potremo riparare quel che si sarà inevitabilmente rotto.

Meglio non allontanarsi

Pacific Drive: quando fa buio, fa davvero buio in questo gioco. Meglio non farsi trovare impreparati
Pacific Drive: quando fa buio, fa davvero buio in questo gioco. Meglio non farsi trovare impreparati

I tratti di strada di Pacific Drive sono in uno stato di completo abbandono, disseminati di tronchi e ruderi di ogni tipo. Inoltre qualche matto sembra aver disseminato manichini ovunque: dettagli di un universo che sarà in larga parte raccontato da trasmissioni radio e documenti sparsi in giro. Al riguardo non ci hanno detto poi molto, non sappiamo se per riservatezza o perché il progetto è ancora in corso d'opera e tanto c'è ancora da decidere e programmare. Ci è stato anche riferito di una sorta di nemico ricorrente, ma a mezza bocca e senza troppa convinzione. Pacific Drive sembra uno di quegli indie esplosi mediaticamente troppo presto e che poi faticano a star dietro alle aspettative del pubblico. Gli ingredienti per un gioco di successo ci sono tutti, ma dargli forma e sostanza è un altro paio di maniche.

Durante la nostra prova abbiamo incontrato due grossi ostacoli: il buio che non ci permetteva di guidare sicuri e delle strane torri in metallo che lanciavano costantemente delle scosse elettriche in grado anche di sollevare e spostare la vettura. Il tragitto che abbiamo percorso nel poco tempo a disposizione ci ha fatto attraversare una zona rurale punteggiata da altissimi sempreverdi, per poi indirizzarci all'interno di una strana fabbrica dalla quale dovevamo poi trovare l'uscita. Sbagliando strada siamo stati colpiti in pieno da una di quelle maledette torri fulminanti e la nostra vettura, dopo aver roteato in aria due volte, è riatterrata sulle ruote, ma con la batteria completamente a terra. Siamo dovuti scendere dal mezzo e prendere i morsetti per ripartire, e abbiamo dovuto farlo al buio.

Il garage

Pacific Drive: riuscirete a fuggire dalla... zona?
Pacific Drive: riuscirete a fuggire dalla... zona?

In Pacific Drive è possibile scendere dal mezzo in qualsiasi momento, ma il gioco è pensato per fare in modo che il giocatore non si allontani mai troppo dalla vettura. La sensazione di essere dannatamente fragili, una volta scesi, è infatti opprimente e nel gioco completo dovrebbero esserci anche diversi elementi pericolosi che disincentiveranno l'esplorazione a piedi. Nel garage dove ritorneremo per riparare la vettura o quando semplicemente l'esplorazione andrà storta, potremo usare la fiamma ossidrica per riparare la carrozzeria della macchina, una pompa della benzina per un pieno veloce e chissà quali altre cose che però non abbiamo avuto il tempo di vedere.

L'idea ci piace, tecnicamente è un gioco senza dubbio affascinante, al momento però a Pacific Drive manca un elemento che leghi il tutto, come un pericolo più tangibile e territori ben più interessanti di quelli su cui abbiamo guidato. Questo interessante survival su quattro ruote dovrebbe uscire nei primi mesi del prossimo anno, anche se la speranza è che gli sviluppatori si prendano tutto il tempo necessario per perfezionarlo a dovere. Al momento le uniche versioni annunciate rimangono quella PlayStation 5 e PC.

CERTEZZE

  • Gran bel concept di gioco
  • Abbiamo giocato 20 minuti e già non volevamo più abbandonare la macchina

DUBBI

  • I tratti di strada percorsi ci sono sembrati un po' deboli
  • Sembra tutto pericoloso, ma di veri pericoli non ne abbiamo visti