Si fa presto a dire photo mode ma questa semplice funzione, a prima vista del tutto secondaria, ha avuto un ruolo fondamentale nella generazione di console che ci stiamo lasciando alle spalle, e ora vi spieghiamo il perché.
Partiamo nel dire che i primi giochi a sfruttare il photo mode sono stati i giochi di guida, dove in anticipo sul tempo abbiamo visto spuntare anche tutte quelle funzioni tipiche della fotografia reale, come la possibilità di decidere l'apertura dell'obiettivo e tutto il resto. Il successo è stato tale che ben presto anche gli altri generi hanno iniziato ad introdurre opzioni simili, per un evoluzione che ci ha portato addirittura a dare per scontata la presenza del photo mode, arrivando a storcere il naso se la funzione non è presente fin dal cosiddetto "day one".
Scatti virali
Scattare foto in-game è al di là delle sue ripercussioni sul mercato una possibilità davvero straordinaria, in grado di farti ripercorrere le avventure appena vissute attraverso dieci, cento, mille scatti, esattamente come si farebbe con una vacanza. Chi vi scrive, ha cambiato due pad PlayStation proprio per aver consumato il tasto Share dopo giga e giga di foto scattate nei suoi titoli preferiti. C'è persino chi è diventato popolare proprio grazie alla possibilità di registrare all'istante, come per esempio è accaduto al ragazzo che per primo ha incontrato i Thargoid in Elite Dangerous.
No, il photo mode è molto più che lo scattare foto al teabagger di turno...