È di pochi giorni fa la notizia che lega indissolubilmente il nuovo Resident Evil 3 a Resident Evil 4: in occasione dell'introduzione di Nemesis come B.O.W. giocabile in Resident Evil: Resistance, Kellen Haney, Social Media Specialist di Capcom, ha spiegato i motivi per cui si è scelto di assegnare a Nemesis l'abilità di infettare i nemici (e nel caso del multigiocatore, anche i sopravvissuti) con un parassita. Riassumendo, si è trattata di una decisione legata alla presenza dei Ganado in Resident Evil 4, poiché il parassita Plaga che li infetta è la base originale per il NE-α. Questo è infatti stato realizzato artificialmente in laboratorio per replicare, e potenziare, gli effetti di Plaga nel corpo ospite, dunque mostrare che Nemesis fosse in grado di infettare altri zombi è stato deciso per far capire ai giocatori il suo ruolo nel franchise di Resident Evil. Ora, a un primo sguardo potrebbe essere una notizia senza troppa importanza, al di là del fatto di voler creare una continuità narrativa tra i giochi, ma pare che Capcom ci abbia preso gusto nel riscrivere (o nella possibilità di) il lore agendo sottobanco come il miglior dirigente Umbrella. Un po' come le affermazioni sul fatto che Resistance non sarebbe canonico e poi si scopre, su parola dello stesso Peter Fabiano, che il contesto non lo è ma i dialoghi sì: con tutte le implicazioni di sorta, visto che si sta rendendo sottilmente canonico il personaggio di Daniel Fabron, o il coinvolgimento di Alex Wesker ben prima che venisse mostrato in Resident Evil: Revelations 2.
Ma torniamo a noi. Quella che sembra una specifica all'apparenza innocua prevede non poche cose, tra le quali una possibile necessità di riscrivere la storia di Resident Evil 4 andando a cambiarne diversi aspetti. Per capire fino in fondo il motivo, dobbiamo fare un po' di passi indietro e tornare in Africa.
Las Plaga: origini e sintomi
Sebbene la prima volta ci sia presentata in Spagna, Las Plaga non è originaria del continente europeo e risale a tempi talmente remoti che è difficile darle una collocazione precisa, nonostante si parli di milioni di anni addietro: sappiamo però essere nativa dell'Africa (o Alkebu-lan nel suo nome più antico), poiché da lì giungono le prime notizie su un particolare organismo parassitario in grado di prendere il controllo del corpo ospite, manipolandone del tutto il comportamento e i movimenti. Quello stesso che in futuro sarebbe stato, appunto, classificato come Las Plaga (e si ispira all'Ophiocordyceps sulla base del quale sono stati creati i Clicker di The Last of Us e The Last of Us: Parte II). Si vocifera inoltre che le loro proprietà di mutazione estrema derivino da un possibile collegamento o esposizione al virus Progenitore (presente nella Stairway of the Sun, nativa a sua volta della zona) e spiegherebbe anche perché simili mutazioni non siano state viste in altri parassiti naturali; si tratta però di speculazioni non confermate.
Ciò che invece sappiamo è quanto Las Plaga sia debole e abbia bisogno di un organismo ospite per sopravvivere: qualora non dovesse trovarne uno adatto, si indebolirà e morirà in breve tempo. Aggredisce indistintamente qualsiasi forma di vita non botanica al fine di trovare il giusto contenitore e sostentarsi. Il parassita si attacca al sistema nervoso della propria vittima, facendosi strada per stabilirsi tra i polmoni e il cuore prima di maturare e infine guadagnare controllo del sistema nervoso centrale dell'ospite: il lobo parietale del cervello è il più interessato e il parassita continua a controllare il corpo avvolgendosi attorno al midollo spinale. È soprattutto necessario che il corpo dell'ospite sia abbastanza forte e questo spiega la ragione per cui Las Plaga ha un tasso di aderenza dello 0% nei confronti dei bambini - i loro corpi non ancora pienamente sviluppati non riescono a sopportare la tensione aggiuntiva. In caso di successo, con il tempo le cellule dell'ospite cominceranno a modificarsi e sintomi dell'infezione comprendono tossire sangue, svenimento, allucinazioni, sangue intorno agli occhi,
gonfiore e scolorimento dei vasi sanguigni e dell'iride, che tenderà al rosso. A processo ultimato, l'ospite ne uscirà molto forte e con un'altissima soglia del dolore. La sua unica vera debolezza è la sensibilità alla luce ultravioletta, mentre se esposta alla luce solare diretta morirà. Las Plaga si adatta senza nessun problema a moltissimi organismi ed è stato teorizzato avere un'intelligenza collettiva.
Tutte queste informazioni sono state ricavate dagli studi effettuati sui campioni ritrovati in Spagna e rispecchiano quanto sia accaduto in Africa in tempi passati. Il ricercatore Luis Sera ha isolato quello che possiamo definire "Ceppo Dominante": un organismo superiore capace di prendere il controllo e manipolare le specie subordinate, classificando così due tipologie del parassita. Non è ancora chiaro da dove si sia originata la loro diffusione, almeno per quanto riguarda la Spagna, ma una Plaga "Regina" (o "Madre") era presente nel castello di Ramon Salazar - una pianta gigante in grado di generare Plaga minori e diffondere spore così da infettare per via aerea. Se questa fosse l'origine di tutto, allora è lecito pensare che un simile esemplare sia esistito in Africa migliaia di anni prima. Le ricerche hanno inoltre mostrato come le Plaga subordinate, pur perdendo gran parte delle loro facoltà cognitive, ne mantengano abbastanza per eseguire le funzioni di base e rispondere a specifici comandi; al contrario, il Ceppo Dominante permette all'ospite di conservare piena coscienza di sé e intelligenza, tanto da poter decidere in autonomia se trasformarsi e perdere la propria forma, nel caso specifico umana (in un processo ovviamente irreversibile). Infine è stato documentato che Las Plaga riflette la coscienza del suo ospite: si pensi a Jack Krauser che, in quanto specialista nel combattimento ravvicinato, ha mutato il braccio in una lama per soddisfare le proprie necessità. O ancora, Ricardo Irving, che messo all'angolo su una barca da Chris Redfield e Sheva Alomar è diventato una creatura acquatica per sfruttare l'ambiente attorno.
Las Plaga: ciclo vitale e specie
Il ciclo di vita di Las Plaga è costituito da cinque fasi. Spora: quando un parassita diventa inattivo per un lasso di tempo prolungato per preservare la sua vita quando non sono presenti ospiti idonei, può propagarsi sotto forma di vapore simile a una spora che se inalato da un organismo ritenuto adatto si svilupperà lentamente in un uovo. Una volta dischiuso, darà vita a un piccolo parassita che maturerà in circa ventiquattro ore, mentre il resto del corpo originale morirà e alla fine si fossilizzerà. Uovo: il parassita rimane nell'ospite abbastanza da schiudersi. Le uova si possono anche iniettare e la loro schiusa è determinata dal tossire e vomitare sangue. Plaga A: lo stadio larvale del parassita. Diventa visibile non appena il cervello dell'ospite viene distrutto e nel momento in cui i segnali cerebrali cessano, emerge con forza dal collo prendendo il posto della testa. In questo stato è in totale controllo dell'ospite ed è ancora in grado di manipolare i suoi movimenti. Si difende agitando un'appendice affilata all'estremità dei suoi tentacoli. La carne del parassita esposto è morbida e vulnerabile alle armi da fuoco, il corpo pulsa costantemente e mostra bulbi oculari gialli. Plaga B: si manifesta tra la fase larvale e quella adulta ed è di fatto molto più grande. La pelle è indurita e i tentacoli sono più resistenti, prendono la vaga forma di una mano grazie al quale può afferrare un uomo per la testa e tenerlo fermo, in modo da morderlo grazie alle fauci al centro del parassita. Inoltre, ha la capacità di sputare bile. Plaga C: questo è lo stadio adulto completo. Se l'organismo ospite subisce troppi danni, la Plaga può separarsene e sopravvivere. Dalla forma simile a un ragno, non è in grado di vivere a lungo, quindi cercherà un nuovo ospite.
Al di là della sua origine naturale, Las Plaga è stata anche ricreata in laboratorio negli anni successivi all'incidente in Spagna nel 2004: esistono dunque diverse specie di questo parassita, che spaziano dalla forma primigenia africana alla medesima scoperta in Spagna dal culto degli Illuminados attorno al 18esimo secolo (e utilizzata poi da Osmund Saddler in futuro per piegare la zona al suo controllo), fino a ben tre tipologie manipolate geneticamente dalla Tricell affinché le loro iniziali debolezze venissero corrette; ci sono poi i già menzionati due ceppi dominante e subordinato, le versioni sintetiche sviluppate dalla presidentessa Svetlana Belikova nel corso della guerra civile nella Repubblica Slava dell'Est e gli esemplari cosiddetti "recessivi" che sono sopravvissuti alla distruzione dei Los Illuminados nel 2004 e hanno infettato chiunque violasse la zona di quarantena per tornare alla propria casa. Per quanto riguarda Glenn Arias, anch'egli coinvolto nella questione, non si può parlare di specie perché lui estrae solo i nucleotidi dal Ceppo Dominante per incorporarli con il Virus A. Non li analizzeremo nel dettaglio poiché non servono ai fini dell'articolo ma spiegare un po' più a fondo Las Plaga era necessario perché la dichiarazione di Capcom che lega Resident Evil 3 a Resident Evil 4 crea dei precedenti da tenere in forte considerazione, a causa dei quali potrà essere d'obbligo una revisione della storia originale quando (non più se, ormai) il remake si farà.
Las Plaga: la tribù Ndipaya
I primi resoconti documentati di Las Plaga risalgono all'antica Africa, nella tribù Ndipaya: si tratta di una società aborigena che ha vissuto in una rurale regione montuosa del Kijuju, situata vicino alla costa nordoccidentale del continente. I suoi membri non amavano il contatto con l'esterno, perciò vivevano in una spettacolare città sotterranea ingegnosamente costruita in pietra e roccia naturale, il tutto inserito in un complesso labirinto di caverne sotterranee profonde tra le montagne e il paesaggio circostante. I Ndipaya erano abilissimi archeologi e costruttori, al punto da essere rimasti lontani da occhi indiscreti per secoli e sebbene all'esterno governassero le terre, nel sottosuolo la città reale riposava in pace come il luogo sacro che doveva essere (spiegazioni a riguardo si possono trovare in alcuni file di Resident Evil 5). La ragione per la quale è stata costruita qui si deve a fiori speciali, in grado di prosperare e sopravvivere sottoterra per merito del calore della luce naturale che filtrava dal soffitto della caverna. I Ndipaya credevano fossero la chiave per una vita più duratura e di conseguenza un dono degli dei. A prescindere dalle loro credenze, la realtà è che i fiori erano infettati da un retrovirus a RNA unico nel suo genere: il Progenitore. La forte impronta religiosa che contraddistingueva i Ndipaya, portandoli ad adorare il sole e farne un simbolo dell'aldilà, ha spinto l'intera gerarchia della tribù a ruotare attorno a questo particolare fiore e dargli un nome: Stairway of the Sun.
Il ruolo del Progenitore nell'intera serie di Resident Evil è ben noto ed è stato molto importante anche per i Ndipaya, poiché era alla base per eleggere il nuovo re (nonostante la tossicità letale per chiunque o quasi lo ingerisse) e aveva portato alla nomina di un sovrano passato alla storia come "Progenitor Human", ovvero un essere umano molto longevo - si parla di secoli - dotato di forza e agilità fuori dal comune. Non è però questo a interessare, in merito all'articolo, quanto il fatto che il Progenitore fosse in grado di infettare qualsiasi cosa. Dunque è molto plausibile che Las Plaga, come suggerito all'inizio, sia entrato in contatto con il virus e ne sia rimasto segnato, al punto che quando il parassita ha scelto come ospiti alcuni capi di bestiame allevati dai Ndipaya, questi si sono trasformati nelle creature feroci che hanno portato al collasso dell'intera tribù. Ma com'è entrata in contatto la tribù con questo parassita, anzitutto? Come raffigurato da alcuni murales sulle pareti in Resident Evil 5, i Ndipaya erano una società agraria pacifica e devota al sole: allevavano bestiame, coltivavano piante e alberi, non desideravano mantenere contatti con il mondo esterno e per questo vivevano prevalentemente sottoterra, avventurandosi all'esterno soltanto in tempo di guerra. Per migliaia di anni hanno governato sulle terre del Kijuju, benedetti (almeno secondo loro) dal Progenitore e tutti i suoi effetti.
Quando gli anziani della tribù morivano, venivano sepolti nel cosiddetto "Sun Garden" dove la Stairway of the Sun prosperava, permettendo alle piante di nutrirsi delle diammine scisse dal cadavere in decomposizione per essere assorbite dalla terra e di conseguenza dalle radici, in un eterno ciclo di morte e rinascita. Un giorno, i Ndipaya scavarono una nuova parte del regno in mezzo a una grande dolina e trovarono uno strano organismo in crescita simile a una pianta: i murales lo ritraggono come un albero ma si trattava in realtà di una Plaga Regina, che iniziò a emettere spore appena i Ndipaya la tagliarono, infettando chiunque nelle vicinanze. Col passare del tempo le spore si trasformarono in parassiti, prendendo il controllo degli aborigeni che ben presto cominciarono a tossire sangue e comportarsi in modo sempre più imprevedibile fino a sfociare nella violenza. Las Plaga infettò anche gli animali in cattività, leoni e leopardi, così come il bestiame, ai quali spuntarono ben presto tentacoli rendendoli di fatto dei mostri.
Queste bestie vennero confinate sul fondo di una fossa molto profonda e tra una pausa e l'altra nella lotta alla diffusione del parassita tra i membri della tribù, i corpi venivano gettati in questa fosse nel tentativo di fermare la diffusione di Las Plaga. Arrivò un giorno in cui queste creature divennero troppo potenti, riuscirono a fuggire dalla fossa e si rivoltarono contro i Ndipaya: molti furono uccisi, altri abbandonarono la città, mentre i guerrieri si chiusero nell'area di culto per cercare di respingerle. Furono massacrati, compreso il sovrano, e senza più nulla di cui nutrirsi queste Antiche B.O.W. si attaccarono a vicenda cacciandosi fino a estinguersi. Il solo sopravvissuto morì di fame e senza più nessuno di cui prendere possesso, Las Plaga tornò in uno stato dormiente tramite le spore, mentre i parassiti adulti morivano e si fossilizzavano nelle rocce. La tragicità degli eventi è raccontata attraverso i murales lasciati di monito alle future generazioni e la città reale piombò in un sonno eterno. Almeno fino all'arrivo della spedizione di Oswell Spencer.
Las Plaga: spedizione del 1966
Dopo anni di meticolosa pianificazione, nel 1966 Oswell Spencer, James Marcus ed Edward Ashford viaggiarono fino all'Africa occidentale per supervisionare una spedizione sulle montagne del Kijuju assieme a un contingente di archeologi, guide e personale scientifico: il meglio del meglio nel loro campo di studi. Una scorta armata li avrebbe protetti in caso di ostilità da parte dei locali o addirittura dagli stessi Ndipaya che ancora si nascondevano nella città reale a protezione del Sun Garden - questo era di fatto possibile, poiché un rituale specifico richiedeva che tutti i maschi Ndipaya fra i tredici e i venticinque anni spendessero due anni all'interno della città con l'obiettivo di difenderla. Utilizzando l'enciclopedia scritta a suo tempo da Henry Travis (il fondatore della futura Tricell), il team di ricerca attraversò la montagna fino a raggiungere la tanto agognata città reale. La traversata fu lenta e difficoltosa a causa delle numerose trappole ancora attive, nonché dei Ndipaya stessi, ma alla fine riuscì a raggiungere il Sun Garden e ottenere i campioni di Stairway of the Sun: la limitatezza dell'equipaggiamento impedì a Spencer e agli altri di condurre fino in fondo le ricerche ma, soprattutto, non fu possibile portare via il fiore per studiarlo in Europa poiché non si era in grado di ricreare le giuste condizioni affinché prosperasse. Dopo tre mesi che portarono l'intera spedizione sull'orlo del collasso, Spencer, Marcus e Ashford riuscirono a individuare le tracce di quello che avrebbero battezzato Progenitore. Nei rapporti dell'epoca non si fa alcun accenno a Las Plaga perché, di fatto, non esistendo in termini di lore fino all'uscita di Resident Evil 4 nel 2004, non era nemmeno necessario farlo (non a caso la si lega ai Ndipaya solo in Resident Evil 5). Qui è dove però la storia inizia a traballare, nel momento in cui Capcom ha dichiarato collegati Nemesis e il suddetto parassita. Vediamo cosa non torna e perché.
Las Plaga: Resident Evil 4
Riflettendo una volta di più su Resident Evil 4, ci siamo accorti di una cosa alla quale non avevamo mai prestato vera attenzione, presi dal fatto che il quarto capitolo sia stato il memorabile e innegabile punto di svolta della serie: la sua è una storia che nasce e muore con se stessa. Non dà né toglie, fungendo da pretesto per riportare in auge dei personaggi ma c'entrando poco o niente nell'intero lore. Si potrebbe obiettare che getta le basi per un secondo nuovo ciclo della serie, con Las Plaga e i Majini in Resident Evil 5, ma avendo scoperto che il parassita è originario dell'Africa ci si rende conto di come l'intera parentesi spagnola sia precaria. Certo, il Ceppo Dominante creato da Luis Sera è stato il solo obiettivo di Wesker per tutto il gioco, non esistendo altrove, ma Ada non gli ha mai consegnato il campione rubato a Saddler e lui, avendolo preventivato, ha fatto recuperare il cadavere di Jack Krauser per poter comunque portare avanti gli studi su Las Plaga. Rimane però il fatto che stiamo parlando di un parassita, non di un virus: nell'attimo in cui il suo ospite fosse ucciso, morirebbe anche lui. Cos'abbia recuperato Wesker dal cadavere di Krauser non è chiaro, di certo non può essere niente allo stesso livello di quanto sottratto da Ada; anche ipotizzando sia stato così, e dunque che dal corpo abbia ottenuto quanto cercava, perché allora non recuperarlo già da Bitores Mendez una volta sconfitto da Leon? O dallo stesso Krauser quando ancora era in vita? O da Ramon Salazar, dopo essere stato ucciso? Ci chiediamo anche perché abbia ignorato la Plaga Regina ma la sua natura è stata svelata solo in Resident Evil 5, a posteriori, quindi (oltre a creare l'ennesimo squilibrio) restiamo con un pugno di mosche in questo senso. Ad ogni modo, al di là dell'irraggiungibile Saddler, Wesker aveva a disposizione almeno tre soggetti portatori del Ceppo Dominante, di cui uno al suo servizio, eppure ha continuato sulla strada più tortuosa pur avendo preventivato il tradimento di Ada. Resident Evil 4 è dunque un po' instabile.
Ci sarebbe poi una lunga parentesi da aprire in termini di date, soprattutto per quanto riguarda i piani di Wesker e i contatti con Excella Gionne (occorsi già nel 2003, prima di Resident Evil 4), tuttavia nel complesso e nonostante diversi buchi logici, la storia così com'è stata pensata poteva reggere anche dopo le rivelazioni di Resident Evil 5. Un po' a fatica ma era possibile, poiché è vero che dal Ceppo Dominante la Tricell sviluppa Las Plaga di tipo 2 e 3. Il problema creatosi nell'aver detto che Nemesis ha impiantato un esemplare di Las Plaga potenziato è proprio questo: l'utilità di andare in Spagna, della stessa Ada in quel frangente. È qui che il lore vecchio cede, perché come lo incastri alla luce dei recenti sviluppi - compresa la conferma di Alex Wesker e del suo legame con il fratello, al quale non è venuto in mente di chiedere a lei un campione di Las Plaga in mano all'Umbrella e ha preferito infilarsi in un ginepraio per ottenere materiale vecchio? Facciamo finta per un attimo che NE-α, solo portatore di Las Plaga, fosse scomparso con la distruzione di Nemesis e Raccoon City, che la divisione francese fosse diventata ermetica e fosse impossibile recuperare qualunque dato, che Wesker abbia rifiutato di vedere in Alex un canale di comunicazione utile a ottenere il campione e l'ottenimento del parassita fosse la sua chiave d'accesso per guadagnare la fiducia di Excella in modo da riaprire il sito africano... persino con tutte queste premesse, il suo ruolo in Spagna e di riflesso quello di Ada crollano di fronte alle informazioni che ora come ora abbiamo. Se bastava avere un campione di Las Plaga originale, dunque non più il Ceppo Dominante, per riprendere le ricerche poteva andare in Africa, usare la sua personale milizia armata (H.C.F.) per l'incursione in Spagna, contattare The Connections con cui già collaborava avendola aiutata a sviluppare il Mold che abbiamo visto in Resident Evil 7, chiedere ad Alex: insomma, passare per vie più sicure di una spia che, già lo sapeva, non gli avrebbe riportato quanto richiesto. Alla luce di tutto ciò, Resident Evil 4 non ha più senso di esistere, quantomeno non la parte che coinvolge Wesker (guarda caso la bestia nera di Capcom da quando si è presa la discutibile decisione di eliminarlo nel quinto capitolo). Perché se lo si presenta come un personaggio che ha i mezzi, l'intelligenza, le capacità, il denaro e gli agganci per arrivare dove vuole, i fatti accaduti in Spagna così come li conosciamo non sono più plausibili. Non fino in fondo.
La storia con la sua struttura di base, dunque il rapimento di Ashley e i deliri di onnipotenza di Saddler a cui Leon pone fine, può rimanere bene o male inalterata (volendo persino la presenza di Ada, assoldata non da Wesker ma dalla misteriosa organizzazione alla quale cede il Ceppo Dominante), tutto il resto no. Resident Evil 4 è stato il pretesto per dare una svolta alla serie in termini di gameplay e riproporre alcuni personaggi con effetto cliffhanger e se già con l'avvento di Resident Evil 5, assieme alle informazioni aggiuntive mai uscite dal Giappone, la sua logica iniziava a traballare, con la dichiarata connessione a Resident Evil 3 ci sono aspetti che non tornano. Non significa per forza la riscrittura della storia ma ci sono le premesse affinché avvenga.