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Sker Ritual, il provato di uno sparatutto a ondate dai toni horror

Il provato di Sker Ritual, uno sparatutto in prima persona horror da giocarsi preferibilmente con gli amici.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   20/06/2022

Secondo voi qual è il seguito perfetto di un survival horror alla Amnesia? Bravi, uno sparatutto cooperativo a ondate. Pensavate a qualcosa di diverso? Comunque sia, questo è ciò che è successo all'horror Maid of Sker, che ha come erede spirituale proprio uno sparatutto classico che più classico non si può. Almeno questo è ciò che si desume dal provato di Sker Ritual, in cui il sangue è tanto, ma l'horror davvero poco.

Poco da fare

Si spara tanto ma ci si spaventa poco
Si spara tanto ma ci si spaventa poco

La demo è abbastanza limitata in termini di contenuti, visto che consente di giocare una sola mappa, sulla quale bisogna limitarsi resistere il più possibile a ondate di forza crescente di Quiet Men, i nemici del gioco già visti in Maid of Sker (ma ci sono delle new entry). All'inizio si dovranno affrontare solo quelli più lenti e deboli, capaci di colpire solo a distanza ravvicinata e non molto pericolosi, ma ondata dopo ondata ne saranno introdotti di più forti e minacciosi, come dei bestioni particolarmente resistenti ai colpi, o altri che lanceranno palle di fuoco ed esploderanno quando uccisi o altri ancora con dei caschi da palombari che spareranno delle scariche di energia. Ci sono anche i classici boss, dei nemici più grossi e resistenti.

Da specificare che la quantità di nemici è modulata a seconda del numero di giocatori schierati in battaglia (massimo quattro). Parlando di armi, all'inizio si disporrà soltanto di una pistola e di un coltello, ma accumulando soldi, che si ottengono uccidendo i nemici, si potranno acquistare delle armi extra da un banchetto presente nell'area di gioco.

Dopo alcune ondate si inizieranno inoltre a ottenere dei miracoli, ossia dei poteri speciali, come delle bombe velenose o dei proiettili di fuoco, più o meno potenti a seconda del livello di rarità del miracolo. Si tratta per la gran parte di effetti passivi, legati alle armi. Inoltre, dai cadaveri dei nemici possono cadere degli altri bonus momentanei, come degli scudi o dei potenziamenti, che possono essere raccolti durante l'azione. In giro per la mappa ci sono anche degli altri distributori, che danno dei bonus alla salute o che consentono di ricaricarsi di munizioni e molotov.

Dalla paura all'adrenalina

Nella versione finale ci saranno più ambienti
Nella versione finale ci saranno più ambienti

La mappa che abbiamo avuto modo di testare è molto piccola. Praticamente abbiamo combattuto in una grossa stanza piena di accessi lungo tutto il suo perimetro, da cui entrano i nemici. Questi ultimi non ci hanno particolarmente colpiti, visto che sembrano dotati di un'intelligenza artificiale davvero elementare. Di fatto si limitano ad aggredire i giocatori tirando dritti, il che può essere anche giustificato dal poco spazio a disposizione. Peccato anche gli avversari dotati di attacchi a distanza facciano lo stesso, finendo spesso per colpire i loro compari.

Alla fine il tutto diventa una specie di sfida di acchiapparella, ma con le sparatorie, il vero fulcro del gioco, che danno poca soddisfazione visto lo scarso feedback dei nemici ai colpi subiti. In pratica sono delle semplici spugne che assorbono più o meno proiettili e che cadono morte quando hanno esaurito l'energia. Hanno i danni localizzati, ma è tutto qui.

Sker Ritual
Sker Ritual

Rimane poco da dire sulla demo di Sker Ritual, che ci è sembrata abbastanza limitata nel suo complesso. Probabilmente con l'accesso agli altri contenuti e qualche amico fidato con cui giocare può avere anche un suo senso, ma in linea di massima ci è sembrata un'esperienza sorvolabile. Naturalmente una demo non è sufficiente per dare un giudizio complessivo, quindi rimaniamo in attesa della versione finale perché vedere un horror come Maid of Sker avere come seguito, sia pure spirituale, uno sparatutto a ondate fa una certa impressione. Molto più dei Quiet Man.

Sker Ritual è un tentativo dubbio di entrare nel genere degli sparatutto cooperativi da parte di un team di sviluppo specializzato in horror. Come scritto nell'articolo, forse con una maggiore quantità di contenuti farà un'impressione diversa, ma sulla demo dobbiamo essere sinceri e quindi riportare che non ci ha stupiti in nessun aspetto. È il classico gioco per cui si fatica a trovare qualcosa che lo giustifichi, visto che non ha elementi originali e altrove si è visto di molto meglio. Staremo a vedere quando arriverà sul mercato.

CERTEZZE

  • Le atmosfere sembrano buone
  • Si spara moltissimo

DUBBI

  • Reggerà contro l'agguerrita concorrenza un titolo che sembra avere poco di diverso da dire?