Durante l'ultima presentazione Microsoft, quella che ha visto protagonisti molti dei giochi in lavorazione per Xbox Series X e non solo, ci siamo accorti che sono stati davvero in pochi a festeggiare il ritorno di Stalker. Questo ci ha spinto a confezionare per voi un video e naturalmente l'articolo che state leggendo, in modo che non vada persa per strada la carica innovativa di questo gioco ucraino, uno dei più paurosi di sempre. Non ce ne vogliano i vari Silent Hill, Siren, Fatal Frame, Dead Space, Outlast e tutti gli altri horror usciti negli anni, ma le emozioni di puro terrore provate con Stalker sono davvero difficili da eguagliare.
Origini radioattive
Partiamo dalle sue origini, assolutamente nobili. La base da cui sono partiti gli sviluppatori è composta da due grandi opere, il romanzo Roadside Pic-nic dei fratelli Arkadij e Boris Strugackij (da noi Picnic sul ciglio della strada) e il film di Andrej Tarkovsky intitolato proprio Stalker. Un film maledetto quello del grande regista russo, girato prima dei grandi disastri nucleari degli anni '80 che a suo mondo teorizza e anticipa. Stalker viene girato prevalentemente in zone estremamente inquinate, che porteranno molti dei suoi protagonisti a contrarre malattie incurabili e a rendere parzialmente inutilizzabile parte del girato. Stalker è un viaggio metafisico in un'area denominata La Zona, difesa da un cordone sanitario e militare governativo dove le leggi della natura sono state sovvertiti per via di un grande incidente mai davvero descritto nel dettaglio. Si tratta di un'area rurale russa che ricorda da estremamente vicino quella che diventerà la zona d'esclusione che circonderà la centrale di Chernobyl soltanto sette anni dopo l'arrivo nei cinema del film.
Innovazione e bug
Stalker, il videogioco, prova a trasformare tutto questo in un'esperienza che miscela al suo interno tratti da survival game (quando il genere ancora non era alla ribalta) e una struttura da gioco di ruolo, il tutto incastonato sopra meccaniche da tipico shooter in prima persona. Ma l'elemento più interessante, quello che rese lo sviluppo del gioco così difficoltoso tanto posticiparne l'uscita per quattro anni, è il suo voler offrire agli utenti un vero e proprio ecosistema con le sue regole e tanta, tantissima intelligenza artificiale che avrebbe permesso ai personaggi di interagire realisticamente tra di loro e naturalmente con il giocatore. Chi promette questo, spesso e volentieri è costretto a scontrarsi con grossi problemi tecnici e Stalker non fa eccezione. Il gioco che arrivò nei negozi nel 2007 era zeppo di bug e quell'IA tanto evoluta venne rivista e circoscritta fino a limitarne per gran parte le prodezze previste in prima battuta. Questo però non ha impedito a Stalker di far breccia nell'animo di chi comunque ne apprezzava il coraggio, oltre che la folle atmosfera. Gli utenti Pc sono del resto da sempre abituati a giochi avveniristici, pronti a fare il proverbiale passo più lungo della gamba anche a costo di inciampare, ed è proprio quanto accaduto al gioco della GSC.
La Zona
La Zona del gioco ha caratteristiche simili a quella del film di Tarkovsky, sebbene sia a tutti gli effetti proprio quella che delimita l'area attorno alla centrale di Chernobyl. La centrale dell'orrore è presente come apice del viaggio, come lo è l'angosciante città di Pripyat, totalmente esplorabile nel suo straniante silenzio. Ma perché il gioco è così pauroso? Naturalmente per via della presenza massiccia di radiazione: il nemico letale e invisibile che una nuova generazione ha imparato a temere grazie alla recente serie Tv della HBO intitolata proprio Chernobyl. Poi per la presenza di aberranti mutazioni che hanno trasformato animali e uomini in mostruosità capaci di dilaniare con i propri artigli come anche di entrarti nella testa grazie a ultraterreni poteri psichici. Ci sono poi le anomalie, fenomeni oscuri che fluttuano nell'aria e capaci, tra le altre cose, di far esplodere un uomo all'istante. A tutto questo, e ai più classici nemici umani, vanno aggiunti anche i cosiddetti blowout atmosferici: tempeste radioattive preannunciate da un cambio repentino del tempo che sa davvero inchiodarti sul posto dalla paura. L'unica via di salvezza in questi casi è trovare una copertura, cosa non sempre facile quando si è in esplorazione nel bel mezzo del nulla.
Terrore nucleare
Ma la cosa più terrorizzante è esplorare i diversi laboratori russi abbandonati di cui è pieno il gioco, aree che in un contesto più comune come potrebbero esserlo i giochi di ruolo fantasy avrebbero avuto i connotati del classico dungeon. Questi laboratori, alcuni legati alla trama e altri opzionali, sono l'origine di esperimenti indicibili e per questo funestati dalle anomalie più temibili e dalle creature più letali. Nemici, mostri, esplosioni radioattive che incendiano il cielo, anomalie e poi la fragilità del nostro essere semplicemente umani, fanno di Stalker un'avventura nella quale ogni singolo passo può rappresentare la nostra prematura fine, quindi figuratevi cosa significa avventurarsi per dei luoghi simili, o in mezzo alla natura nel buio più fitto. Ma che meraviglia quando, in piena notte, ci imbatteremo casualmente in un gruppo di altri stalker come noi, intenti a proteggersi a vicenda suonando la chitarra davanti a un fuoco, mentre si raccontano a vicenda storie e addentano le loro rinsecchite razioni. Ma la grande imprevedibilità della Zona potrebbe rovinare anche questi momenti idilliaci, e nel modo peggiore possibile.
Futuro anomalo
E il seguito annunciato in casa Microsoft? La GSC, dopo il grande successo della serie, è praticamente implosa. Molti dei suoi dipendenti hanno contribuito a mettere in piedi la 4A Games, software house che in questi anni ha sviluppato il franchise Metro che strada facendo si è fatta sempre più simile all'originale Stalker: se vi è piaciuto il primo livello di Metro Exodus, vi farà impazzire anche Stalker perché di fatto ne è una versione in piccolo. Questo però vuol dire che gli autori del grande gioco del passato devono in fondo ripartire daccapo, rendendo il progetto Stalker 2 più fumoso di quel che si vorrebbe far credere. Speriamo bene!
Per chi volesse provare, la trilogia composta da Stalker: Shadow of Chernobyl, Stalker: Clear Sky e Stalker: Call of Pripyat è disponibili su Steam, e può essere aggiornata con mod e total conversion in grado di renderli più che mai attuali, sia dal punto di vista tecnico che di gameplay.