I giochi di strategia Paradox sono una sorta di leggenda del mondo PC: complessi, profondi e dannatamente coinvolgenti, hanno trasformato la creazione di menù e schermate più o meno statiche in un'arte da milioni e milioni di copie vendute. Volete un gioco su cui perdere centinaia o migliaia di ore? Provate un qualsiasi Europa Universalis, Crusader Kings, Victoria o Hearts of Iron: troverete quello che cercate. L'anno scorso l'azienda ha deciso di abbandonare (momentaneamente) la simulazione storica in favore di un setting futuristico, riprendendo larga parte delle meccaniche classiche dei suoi prodotti e trasportandole in un futuro distante con Stellaris. L'esperimento ha funzionato, il gioco ha venduto bene e ora è stato scelto per essere il primo di questo genere ad approdare su PS4 e Xbox One. Il valore del prodotto è noto, l'accoglienza è stata complessivamente positiva, mentre più interessante è la direzione presa per trasportare un'interfaccia e controlli pensati per mouse e tastiera sul controller. Ecco come lo abbiamo trovato alla GamesCom 2018.
Un missione impossibile per Stellaris
In Stellaris il giocatore è chiamato a creare la sua razza aliena, quindi condurla in un'avventura tra le profondità spaziale che, come da tradizione Paradox, non ha quasi nulla di scritto ed è interamente determinata dalle azioni del giocatore, dalle relazioni che intrattiene con le altre razze (e che queste intrattengono tra di loro) e dalle migliaia di imprevedibili possibilità che ogni nuova partita reca con sé. Non è il caso di tornare su tutte le molte meccaniche del gioco, per quelle vi rimandiamo alla recensione. Alla GamesCom più che sul gameplay ci siamo focalizzati sulle scelte fatte in sede di sviluppo, per realizzare un porting che fosse tecnicamente valido e intelligente dal punto di vista dei controlli.
Il gioco, basta osservare gli screenshot, non è graficamente impressionante, ma l'elevato numero di calcoli e simulazioni da eseguire, soprattutto quando la partita è in uno stadio avanzato, hanno suggerito di togliere una velocità di gioco, quella massima. Per il resto ci è stato promesso che le performance saranno paragonabili a quelle PC: un proposito che dovremo necessariamente verificare in sede di recensione. Per l'interfaccia è stato fatto un lavoro in due parti. La mappa si naviga con gli stick analogici, che controllano rispettivamente il cursore e la telecamera, lasciando il giocatore libero di cambiare la sensibilità in modo tale da poter trovare la propria impostazione preferita. Ai menu si accede invece agendo sui tasti della croce direzionale che richiamano tutte le possibili scelte. In Stellaris ci sono tanti menù, davvero un numero a cui gli utenti console spesso non sono abituati, ma dalla breve prova che abbiamo fatto ci è sembrato che tutto funzioni a dovere. C'è anche da dire che un sistema del genere bisogna capire quanto risulti stancante dopo un po' di ore di gioco, quando è probabile che l'assenza di scorciatoie e scelte rapide un po' si faccia sentire nelle operazioni ricorrenti. L'altro grande quesito è relativo all'effettiva presenza di pubblico su PS4 e Xbox One per uno strategico del genere. Per questo però occorrerà aspettare la data d'uscita, che ancora non è stata comunicata.
Stellaris è uno strategico ad ambientazione spaziale ben fatto e forte della grande tradizione di Paradox. Gli svedesi hanno ora scelto di buttarsi su console, affrontando un processo di conversione che difficilmente potrà essere disastroso, ma che è altrettanto complesso da gestire in maniera impeccabile. Ad ogni modo si tratta di un esperimento interessante e di un'esperienza quasi inedita per i giocatori console.
CERTEZZE
- Uno strategico molto valido
- Primo impatto su console positivo...
DUBBI
- ...ma andrà testato con attenzione
- Interessa agli utenti PS4 e Xbox?