Di videogiochi, la saga del Signore degli Anelli, ne ha visti passare tanti: dai tie-in, ai MMORPG fino agli spin-off come L'ombra di Mordor, L'ombra della Guerra e ancor prima La guerra del Nord o La Terza Era. Abbiamo giocato nei panni di chiunque, Frodo, Aragorn, Legolas, Gandalf, personaggi inediti e via discorrendo. Tutti tranne uno, fra i più ambigui e complessi creati da Tolkien ma anche, per sua stessa natura, difficile da gestire in termini di gameplay o interesse da parte del pubblico: parliamo di Gollum, o Sméagol come preferite chiamarlo. Daedalic Entertainment ha voluto tentare la sfida, iniziando a lavorare su quello che oggi conosciamo come The Lord of the Rings: Gollum, un gioco d'azione e avventura che ha per protagonista la sfortunata creatura fondamentale per la trama del Signore degli Anelli. Pur intenzionati a rispettare la storia originale, gli sviluppatori fanno leva sul fatto che la storia di Gollum non è così spiegata nel dettaglio per raccontare la loro versione creando una delle tante diramazioni narrative videoludiche.
Il mio tessoro
Bisogna ammetterlo, l'idea di rendere Gollum non più un comprimario ma un protagonista vero e proprio ci ha lasciati perplessi - curiosi, anche, ma soprattutto perplessi. Non è certo uno di quei personaggi in grado di competere con qualunque altro della saga, né sembra aver granché da raccontare, ma al progetto di Daedalic non si può negare originalità e persino un certo coraggio. In generale, lavorare a un videogioco basato sul Signore degli Anelli è sempre un grosso rischio, tra fedeltà alla trama ed eventuali licenze poetiche: se personaggi non canonici come il più recente Talion, o Berethor e la sua compagnia, possono tranquillamente esistere nell'universo narrativo e intrecciare le proprie vicende con quelle di altri originali, prenderne invece uno importantissimo per la trama e cucirgli attorno una storia è una questione più spinosa. Come già detto, il fatto che Gollum sia stato approfondito più nelle Appendici con fatti antecedenti al Signore degli Anelli gioca molto a favore degli sviluppatori, che hanno promesso di non stravolgere il materiale originale infilandosi invece in quelle zone convenienti d'ombra che costellano la vita del personaggio.
Tuttavia, continua a risultarci difficile capire fino a dove l'avventura riuscirà a farsi accattivante. Soprattutto a fronte del fatto che nel corso del gioco saremo chiamati a compiere delle scelte, decidendo se dar retta al nostro lato ancora umano oppure assecondare il meschino Gollum. Considerato che alla fine la storia dovrà seguire il sentiero canonico, o comunque arrivare a una conclusione che vi si riallacci, siamo un po' dubbiosi sulla profondità narrativa e sull'effettivo valore che queste scelte avranno sia nei nostri ma soprattutto nei confronti degli altri personaggio. Il fatto stesso che Gollum si possa interfacciare con qualcun altro (o qualcos'altro, per quanto ne sappiamo) fa sorgere delle perplessità, sulle quali preferiamo riservarci almeno finché non vedremo il gioco in azione. Troviamo senza dubbio più accattivante la possibilità che l'esperienza cambi in termini di animazioni, sonoro e persino gameplay in base alla personalità cui faremo riferimento.
Prince of the Rings?
Altro aspetto curioso di The Lord of the Rings: Gollum è la presenza di fasi action sulla falsariga di Prince of Persia: a quanto pare il gioco permetterà di sfruttare il parkour per superare determinate aree, offrendo sia livelli esplorabili liberamente (rimanendo tuttavia contenuti nelle dimensioni) sia sezioni più lineari ma in grado di offrire più di un approccio per passare inosservati sotto gli occhi dei nemici. Senza un video ad accompagnare queste affermazioni è difficile capire esattamente la portata delle meccaniche di gioco, sebbene sia abbastanza chiara l'idea di voler offrire un mix tra dilemmi morali, enigmi e persino un po' di platforming che non guasta mai.
La speranza è in un effettivo bilanciamento tra le parti, senza ritrovarsi con una a prevalere sull'altra o, peggio ancora, momenti insipidi privi di una vera e propria sostanza. Gollum non è un combattente, sebbene non dubitiamo sappia ingegnarsi per passare all'offensiva (sempre mantenendo un basso profilo) in caso di necessità. Date le premesse è dunque probabile che il gioco viaggi su un binario simile a quello di A Plague Tale: Innocence, dove un solo colpo basta a metterci al tappeto; stealth, dunque, ma con la possibilità di prendersi qualche rischio in più e sfruttare un level design più aperto per arrivare all'obiettivo.
Apprezziamo il fatto che The Lord of the Rings: Gollum non sia un open-world e abbia piuttosto scelto un approccio più "curato", che punta alla ricerca di informazioni e/o passaggi segreti per infiltrarsi e superare i vari livelli senza per questo limitare la volontà del giocatore di rischiare prendendo vie traverse e complicate. Sulla carta sembra una buona idea per valorizzare singole ambientazioni, per creare le quali gli sviluppatori si sono basati sui disegni di Tolkien ma non si sono nemmeno discostati troppo dall'immaginario cinematografico grazie al quale molti potrebbero essere venuti a conoscenza della saga - questo perché il gioco, ricordiamo, è ispirato ai romanzi e non ai film.
Graficamente la resa dell'unica area finora mostrata fa la sua figura, mentre non si può dire lo stesso dei personaggi e di Gollum in particolare: mettendo da parte il suo aspetto diverso, a tratti persino più grottesco e non siamo del tutto sicuri sia voluto, rispetto a quello del cinema, lascia la straniante sensazione di non amalgamarsi bene con il mondo attorno. Ciò detto, si tratta di impressioni basate soltanto su immagini e che potrebbero cambiare una volta visto il gioco in azione.
The Lord of the Rings: Gollum è un progetto che da un lato ci incuriosisce, dall'altro lascia non pochi dubbi. La scelta di affidarsi totalmente a un personaggio sicuramente importante ai fini della trama ma privo del carisma o dell'appeal necessari a farne un protagonista di spessore potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, che dopo i primi momenti di originalità potrebbe non aver più nulla da dire. Sulla carta alcune idee sono interessanti, tra cui la possibilità che il gameplay cambi in base alla personalità cui vorremo dare ascolto, così come apprezziamo la decisione di strutturarlo a livelli e non farne l'ennesimo open-world, ma considerato quanti obiettivi il gioco si prefigge - stealth ma anche parkour con fasi platform, nonché una narrazione basata su scelte morali - serve un'amalgama molto curata perché anche Gollum possa assaporare il suo momento di gloria.
CERTEZZE
- La scelta di Gollum protagonista è intrigante
- La struttura a livelli potrebbe portare a sezioni molto curate
DUBBI
- La narrazione basata su scelta non ci convince
- Tante idee sulla carta, ancora nessun gameplay
- Riusciranno gli sviluppatori ad amalgamare tutto?