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Trials of Mana, provato alla Gamescom 2019

Abbiamo provato Trials of Mana, il remake in 3D del classico per Super Famicom arrivato in Occidente dopo venticinque anni di attesa

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   27/08/2019

Assieme a giochi come Mother 3 e Bahamut Lagoon, Seiken Densetsu 3 è stato per un quarto di secolo uno di quei cult pubblicati su Super Famicom e mai distribuiti al di fuori del mercato giapponese, un vero peccato considerando che l'action RPG di Squaresoft è da una parte dei fan considerato addirittura superiore al suo acclamato predecessore, Secret of Mana. La community di appassionati si è così rimboccata le maniche, lavorando a traduzioni non ufficiali e ROM modificate, ma dopo venticinque anni, Seiken Densetsu 3 giunge ufficialmente in Occidente in ben due versioni differenti e con il nome di Trials of Mana. La prima versione è quella contenuta nella Collection of Mana, un'edizione che ripropone in tutto e per tutto il gioco originale, fatta ovviamente eccezione per la traduzione in inglese. Per chi non è appassionato di retrogaming e cerca invece un'esperienza più moderna, il prossimo anno uscirà anche il remake in 3D di Trials of Mana, una riedizione totale che permette a quest'avventura nata su Super Famicom di camminare a testa alta al fianco dei JRPG più recenti.

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Un remake rispettoso

Mettiamo subito una cosa in chiaro: il remake di Trials of Mana non ha niente a che vedere con il Secret of Mana in 3D uscito lo scorso anno su PC, PS4 e Vita. Mentre Secret of Mana aveva ricevuto un restyling impietoso, restando pressoché identico nel gameplay ma introducendo il doppiaggio e una sgraziata grafica poligonale, il lavoro dietro Trials of Mana sembra finora nettamente superiore per qualità e impegno. Dai pochi minuti passati con la demo del gioco alla Gamescom 2019 è apparso evidente che l'obiettivo del team di sviluppo è stato quello di preservare la storia e gli elementi più caratteristici del gioco originale, ma presentare il tutto in un JRPG che appaia attuale e dinamico, dalla telecamera passando per il sistema di combattimento. Una volta ingaggiato uno scontro con un nemico, è possibile attaccare con colpi leggeri e pesanti, concatenare combo, attivare tecniche speciali, nonché schivare, correre e saltare per eseguire attacchi in aria. Al netto di qualche animazione ancora poco elegante, l'esperienza in tempo reale risulta fluida, intensa e divertente, mentre l'approccio al combattimento cambia anche in base al personaggio che si decide di controllare. Come nel gioco originale, infatti, all'inizio dell'avventura bisogna formare un party di tre eroi scegliendoli da una lista di sei personaggi piuttosto diversi.

Trials Of Mana 2

Duran è uno spadaccino bilanciato, con una discreta potenza d'attacco e una buona difesa, ma che è pressoché impedito nell'utilizzo di magie; Hawkeye fa uso di pugnali, ha una scarsa difesa ma è veloce e ha alte probabilità di trovare buoni oggetti; Angela è un'incantatrice che combatte lanciando magie dalla distanza e attacchi ad area, e così via. Oltre ad avere diverse abilità in combattimento, ciascun personaggio ha anche un proprio background narrativo, con una missione unica da portare a termine. Le ambientazioni che si attraversano nel corso dell'avventura e i boss da sconfiggere restano gli stessi a prescindere dagli eroi selezionati, ma cambiano le motivazioni, le missioni e i dialoghi, permettendo a chi volesse di giocare Trials of Mana due o più volte per rivivere il viaggio da prospettive differenti. La sequenza che era possibile giocare in fiera era tratta dalle fasi iniziali dell'avventura, quando Duran decide di aspettare la notte per sgattaiolare fuori dalla città e investigare una caverna vicina. Nell'originale si raggiungeva il boss del primo dungeon dopo appena un'oretta di gioco, ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che, per via di sequenze inedite, dialoghi più articolati e l'aggiunta di numerose scene d'intermezzo, il remake di Trials of Mana durerà sensibilmente più dell'episodio su Super Famicom (sebbene non ci è stato detto quanto). Torna ovviamente il ciclo giorno/notte che ha rappresentato una delle grandi innovazioni di Seiken Densetsu 3, ma a differenza della versione riproposta nella Collection of Mana, questo remake non presenta una modalità cooperativa per due giocatori. Chi volesse potrà invece personalizzare la componente sonora, scegliendo tra il doppiaggio inglese e quello giapponese, oppure tra le musiche originali e i nuovi arrangiamenti.

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Specialmente se si considera il deludente remake di Secret of Mana, questa nuova edizione di Trials of Mana sembra avere finora le carte in regola per conquistare sia i fan dell'originale sia quelli che si avvicinano per la prima volta alla serie ma sono spaventati dall'aspetto vetusto della Collection of Mana. Purtroppo sembra che l'action RPG di Square Enix non sarà localizzato in italiano, ma i testi dei dialoghi promettono essere alla portata di tutti quelli che masticano anche solo un pizzico di inglese. Più in generale è elettrizzante l'idea di una rinascita della serie Seiken Densetsu, e poi, se Trials of Mana dovesse vendere bene, chissà che Square Enix non decida di riservare lo stesso trattamento a un altro classico del Super Nintendo di cui i fan chiedono da tempo un remake.

CERTEZZE

  • Un remake decisamente migliore di quello di Secret of Mana
  • Uno dei JRPG cult del Super Famicom alla portata di nuove generazioni
  • Sistema di combattimento semplice ma dinamico e divertente

DUBBI

  • Alcune animazioni ancora poco eleganti
  • Da verificare la qualità del doppiaggio dei personaggi principali e secondari