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NBA 2K20, il provato della demo

La nostra prova prima della demo del nuovo episodio della simulazione di basket NBA targata Visual Concepts

PROVATO di Massimo Reina   —   27/08/2019

La data di rilascio di NBA 2K20 è già stata fissata per il prossimo 6 settembre, ma il publisher ha voluto far felici i milioni di appassionati offrendo loro un assaggio del piatto forte con una demo gratuita disponibile dal 21 agosto. Così, a pochi giorni dall'arrivo nei negozi, anche noi ne abbiamo approfittato per provare il nuovo episodio del simulatore di basket di 2K Games e Visual Concepts, che quest'anno includerà tra l'altro per la prima volta nella storia della serie, le squadre femminili della WNBA. Ecco le nostre impressioni.

Niente Preludio

Contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi anni, la dimostrazione del nuovo NBA2K non consente di giocare a Il Preludio, ovverosia il prologo alla modalità LaMiaCarriera. Quest'ultima sappiamo comunque che proporrà tanti grandi nomi: attori come Idris Elba e giocatori come Lebron James faranno parte infatti di un ampio cast che ci proietterà nella vita di un aspirante giocatore della NBA che muove i primi passi nella massima categoria. Tornando alla demo rilasciata da 2K Games, questa si concentra principalmente sul nuovo editor di gioco: escludendo infatti la sessione per gli allenamenti guidati è "lui" il protagonista assoluto della dimostrazione. Attraverso questo nuovo potente editor è possibile costruire e sviluppare fino a sei giocatori personalizzandoli sotto tutti i punti di vista, sia estetici che tecnici.

Nba 2K20 Zion Willamson

Tantissimi i parametri fisici e le abilità sulle quali è possibile intervenire per realizzare atleti che rispecchino al meglio il gusto di ogni singolo utente. A quel punto è possibile salvare l'operato in vista del gioco finale, dove poi riutilizzarli, e di volta in volta disputare una partita per vedere sul parquet i risultati dello sforzo operato. Purtroppo abbiamo riscontrato qualche problema con il Facescan, che ci ha dato degli intoppi sia nel rilevare correttamente il volto da digitalizzare, sia nell'applicarlo sul modello poligonale del nostro giocatore. Anche l'applicazione ufficiale MyNBA2K20 non è ancora funzionante al 100%, almeno su Android che in più di un'occasione non è riuscita a connettersi col nostro profilo sulla console.

Breanna Stewart 2K

Tornando al gioco vero e proprio, una volta scesi in campo si nota subito la volontà del team di sviluppo di puntare anche con NBA 2K20 a offrire un'esperienza di gioco precisa e realistica, con un gameplay che mira a non stravolgere le meccaniche dei capitoli precedenti, ma a rifinirle aggiungendo poi qualche sensibile novità che va a integrarsi col resto. Come il suo predecessore, NBA 2K20 premia quindi in attacco il possesso palla, la tattica, la capacità del videogiocatore di gestire la sfera in attesa dell'attimo giusto per aprire la difesa con un taglio improvviso verso l'area, un assist vincente o un entusiasmante alley-oop.

Tattica e talento

Lo stesso discorso vale per la fase difensiva, dove nove volte su dieci vengono punite fretta e irruenza e favorite, viceversa, il posizionamento e il tempismo nel tentare un anticipo o di rubare palla. In tal senso sono state riviste anche le situazioni di uno contro uno, complice un sistema di gestione della fisica ancora più "attento" nel rilevare le collisioni, soprattutto in relazione alle parti del corpo e alle posizioni base. Liberarsi o saltare palla in movimento l'avversario è quindi molto difficile, e la riuscita di certe giocate dipende ancora di più dalle abilità dell'utente con il controller in combinazione con la tecnica di base dell'atleta virtuale e in relazione ai parametri difensivi e fisici di chi difende.

Nba 2K20 Image 15

Ovviamente c'è spazio per la "variabile impazzita", per il talento straordinario che può cambiare da solo il corso di una gara nei momenti in cui non si è capaci di costruire buoni tiri e ci si deve affidare a soluzioni estemporanee: quando uno dei campioni in squadra inizia a fare la partita ed è "on-fire", tutto diventa un po' più facile, perché a tratti sembra immarcabile. Nel gioco questo aspetto del basket è legato all'Impeto, un sistema di gioco che parte dal presupposto che un giocatore della NBA possa, in particolari condizioni, esaltarsi e trascinare i compagni raddoppiando gli sforzi e realizzando la gara perfetta o quasi, che torna dopo aver esordito la scorsa stagione con più opzioni. Poco da dire invece sul comparto tecnico: dal punto di vista grafico, NBA 2K20 è un spettacolo per gli occhi e ogni scritta, banner, atleta, arena o maglia è riprodotta con una fedeltà a dir poco maniacale. Non c'è ovviamente un balzo clamoroso in termini qualitativi rispetto allo scorso anno, ma i ritocchi operati qua e là si fanno notare dagli occhi più attenti.

Nba 2K20

Inoltre, di primo acchito, c'è sembrato di notare animazioni più fluide e naturali per i cestisti digitali, segno evidente che ne sono state implementate di nuove, a tutto vantaggio della morbidezza dei movimenti e dei controlli. Allo stesso modo il comparto sonoro si conferma piuttosto valido, con le musiche, gli effetti di fondo, i commenti tecnici in linea con le aspettative e col resto della produzione. Unica pecca forse nella telecronaca, dove alcune frasi ci sono sembrate abbastanza ripetute, ma potrebbe anche essere "colpa" della demo e di un prodotto ancora da limare negli ultimi particolari. Dunque non ci resta che aspettare ancora un paio di settimane e la recensione del gioco per toglierci ogni dubbio su questo NBA 2K20.

In attesa della recensione e quindi di un giudizio più completo basato su test più lunghi e approfonditi, possiamo solo abbozzare un giudizio parziale: da quanto potuto provare sembra proprio che col nuovo capitolo Visual Concepts voglia continuare a puntare sulla tradizione e abbia quindi lavorato di cesello più per rifinire, che stravolgere, un gameplay di base già solido ed equilibrato, per poi completare l'opera con un'offerta come sempre ricca dal punto di vista dei contenuti.

CERTEZZE

  • Tecnicamente come sempre splendido
  • Sistema di feedback al tiro ulteriormente perfezionato
  • Giocabilità generale ben equilibrata

DUBBI

  • Meccaniche da testare e scoprire con più calma
  • Facescan da sistemare