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Turbo Golf Racing, abbiamo provato la declinazione golfistica di Rocket League

Ecco il nostro provato di Turbo Golf Racing, un divertente gioco di corse arcade che porta l'adrenalinico gameplay di Rocket League sui campi da golf.

PROVATO di Gianluca Musso   —   03/08/2022

Nel vocabolario dei giocatori, almeno di quelli che tendono a sfogliare le pagine web dei siti specializzati, è recentemente spuntato un aggettivo nuovo di zecca, utilizzato per descrivere come un difetto la propensione di una particolare esperienza a trarre un buon numero delle sue componenti ludiche da produzioni già attualmente presenti sul mercato. Quando si parla di un videogioco "derivativo", lo si fa di solito per sottolineare come esso non riesca ad apportare nulla di originale all'evoluzione del suo genere di riferimento, reiterando sommariamente cose già viste e riviste. Ma essere derivativi... è davvero così terribile?

Prendiamo ad esempio il caso di Turbo Golf Racing, un gioco di corse arcade sviluppato da Hugecalf Studios che prende in prestito la fisionomia del ben più noto Rocket League per declinarla ai campi da golf. Non stiamo certamente parlando di un campione d'originalità, ma siamo realmente sicuri che il filone delle macchinine che colpiscono i palloni per centrare un bersaglio sia stato adeguatamente esplorato dalla sola Psyonix? E se ci fosse spazio per altri giochi di questo tipo, lontano dai quattro angoli di un campo da calcio?

Nel nostro provato di Turbo Golf Racing tenteremo di dare una risposta a questa domanda, cercando di scoprire se questo sportivo possiede il carattere e la stoffa necessari a distinguersi dal suo illustre fratello maggiore.

Apparentemente caotico, squisitamente tecnico

Il traguardo della gara, la buca alla fine del campo da golf
Il traguardo della gara, la buca alla fine del campo da golf

Avevamo avuto modo di parlarvi di Turbo Golf Racing già nel mese di maggio, ma a ridosso dell'uscita del gioco su Steam in Accesso Anticipato e su sistemi della famiglia Xbox tramite Game Preview e Game Pass, può essere prezioso passare in rassegna qualità e difetti della build che a partire da domani sarà presente nei negozi digitali di entrambe le piattaforme. Almeno formalmente, il titolo edito da Secret Mode non è altro che un gioco di corse, in cui l'obiettivo è quello di arrivare prima degli avversari a un traguardo che qui è rappresentato dalla buca posta al centro del green alla fine del percorso. Un po' come nel golf, vince chi prima mette in buca la propria pallina, dimostrandosi il più abile a schivare gli ostacoli e a sfruttare incrementi di velocità, scorciatoie e piattaforme turbo lungo il tragitto.

L'esperienza di gioco è immediata e divertente, anche se in prima battuta si fa fatica a comprendere adeguatamente come funzioni la fisica del pallone, col risultato che le prime partite ci hanno visti arrivare in ultima posizione con la sfera incagliata in qualche banco di sabbia.

Non è mai facile infatti determinare con precisione dove andrà la palla una volta colpita, anche se una sottilissima linea che appare quando ci si avvicina a essa ne suggerisce la traiettoria. Dopo qualche sonora sconfitta, abbiamo però intravisto in Turbo Golf Racing quelle sottili sfumature che rendevano squisitamente tecnico il gameplay di Rocket League, sebbene a una prima occhiata potesse sembrare caotico e confusionario.

Round dopo round abbiamo finalmente capito come imprimere una direzione precisa al pallone e, a quel punto, sfruttare a nostro vantaggio tutti i bonus disseminati per il percorso è stata una passeggiata. Ad esempio, riuscire a centrare uno degli anelli sospesi sopra la mappa può rivelarsi cruciale per la vittoria, dato che quando se ne colpisce uno la palla viene proiettata a grande distanza. Alla fine, vince solamente chi riesce a spedire più spesso la sfera negli anelli, ma anche chi riesce a scovare scorciatoie nascoste collezionando nel frattempo una copiosa riserva di velocità extra grazie ai sentieri illuminati che ricaricano il turbo. Tutto molto più semplice a dirsi, piuttosto che a farsi.

Non solo Rocket League

La competizione è davvero serrata
La competizione è davvero serrata

A dire il vero, Turbo Golf Racing prende ispirazione anche da altri celebri giochi di corse arcade, come quelli della serie Mario Kart, i cui personaggi spesso si sabotavano a vicenda con una serie di oggetti offensivi raccolti durante la gara. Anche nel titolo di Hugecalf Studios è presente qualcosa del genere, ma va detto che al momento il sistema non gode di particolare profondità. Non è chiaro se la quantità di oggetti che possono essere raccolti aumenterà durante la fase di Accesso Anticipato, ma già a partire da questa versione è presente un piccolo set di potenziamenti che include, oltre alle taniche di turbo, un razzo con cui far perdere secondi preziosi agli altri piloti e uno scudo utile a proteggersi dai missili in arrivo.

Infine, è doveroso menzionare la presenza di due abilità uniche che ogni pilota può portare con sé sul campo da golf, e che possono essere utilizzate dopo un breve cooldown per sfruttarne in modo decisivo gli effetti negli istanti più concitati della corsa. Stiamo parlando dei "Nuclei Potenzianti", delle abilità attive e passive con le quali si può agganciare il pallone, oppure colpirlo con un ribalzo extra, o ancora ridurne o incrementarne le dimensioni e l'effetto in aria.

Lo stile di Turbo Golf ricorda molto quello di Rocket League
Lo stile di Turbo Golf ricorda molto quello di Rocket League

Al momento i Nuclei sono appena una decina, ma permettono comunque di personalizzare adeguatamente il proprio stile di gioco, offrendo ai piloti un'arma in più per arrivare primi al traguardo.

Come se non fosse già abbastanza complicato spuntarla sugli avversari, c'è da considerare che sono ben 8 i giocatori che a ogni partita si contendono il gradino più alto del podio, attraverso una serie di gare che rappresentano la modalità principe di Turbo Golf Racing. Una partita è infatti un mini-campionato a sé stante composto da più corse, che assegna di volta in volta punti in base all'ordine d'arrivo dei piloti. Un colpo di fortuna non vi porterà al trionfo, sarete invece costretti a gareggiare con la massima costanza per incassare la vittoria finale, che si traduce inoltre nel maggior numero di punti esperienza e valuta di gioco alla fine del match. I primi servono a scalare i ranghi del più classico dei Battle Pass, che include 40 livelli gratuiti ricolmi di ricompense estetiche per la macchina. I secondi vengono infine spesi nel negozio di Turbo Golf Racing, che offre anche qui alcune varianti estetiche per l'auto e per il profilo del giocatore, alcune ottenibili solo con la valuta premium.

Giocatore singolo e tracciati

Le varianti estetiche, la chiave per la sopravvivenza del gioco nel lungo periodo
Le varianti estetiche, la chiave per la sopravvivenza del gioco nel lungo periodo

Accanto a questa modalità, che incarna la vera anima di Turbo Golf Racing, troviamo poi un comparto a giocatore singolo ben sviluppato che sa tenere impegnati i piloti con la bellezza di 30 prove a tempo, una per ogni tracciato incluso nel gioco. Ogni sfida premia il giocatore con un massimo di tre stelle in base al tempo d'arrivo, e prenderle tutte potrà rivelarsi un vero incubo anche per i piloti più scaltri. Del resto, esse sbloccano alcuni dei Nuclei Potenzianti a cui facevamo riferimento in precedenza, quindi avrete una buonissima ragione per cimentarvi in queste prove a tempo e completarle tutte.

Concludiamo l'analisi parlandovi dei campi da golf, che rappresentano il vero fiore all'occhiello del lavoro svolto da Hugecalf Studios. Ogni percorso è significativamente diverso dagli altri, e sebbene tutti finiscano con l'alternare green a banchi di sabbia, o fairway a rough, ciascuno di loro offre esperienze di guida uniche nel loro genere, come ad esempio quelli che prevedono di volare tra una sezione e l'altra su grandi flussi d'aria. Le varianti sono tantissime, e non ci si stanca mai di scoprire quali sorprese nasconde un tracciato la prima volta che si percorre. Gli sviluppatori promettono di aggiungerne altri con degli aggiornamenti totalmente gratuiti, e hanno l'obiettivo di rendere Turbo Golf Racing un titolo in costante espansione grazie all'arrivo ricorrente di nuovi Nuclei e personalizzazioni. Se riusciranno a mantenere la parola data, il gioco avrà qualche reale chance di svettare nell'affollatissimo mercato indie nonostante le sue somiglianze con Rocket League.

Turbo Golf Racing è un'esperienza derivativa, certo, ma possiede anche un carattere ben definito e dopo qualche partita è evidente che sia nato da una precisa visione del team di sviluppo, piuttosto che dalla sua volontà di clonare il successo di Rocket League per sfruttarne la portata. Del resto, parliamo di un gioco di corse arcade forse un po' anonimo, ma divertente e dannatamente tecnico, oltre che insolitamente rifinito per essere un indie in Accesso Anticipato. Se vi piace il calcistico di Psyonix, reclutate un caddie e date una chance a questa sua declinazione golfistica, senza timori di sorta. Per tutti gli altri, c'è sempre il Game Pass.

CERTEZZE

  • Gameplay solido e divertente
  • I campi da golf sono ben realizzati e molto diversi l'uno dall'altro
  • Gli sviluppatori sembrano avere le idee chiare sul supporto post-lancio

DUBBI

  • La vicinanza a Rocket League rischia di eclissarlo