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Un caffè bollente per Take 2

Una macchia di caffè sulla giacca fu galeotta.

DIARIO di Andrea Pucci   —   22/07/2005

Ci vuole un cucchiaino di zucchero

Se pensate che io stia scrivendo questo editoriale per accodarmi al coro di voci scandalizzate, sbagliate. D'accordo, Rockstar, un po' per vizio, un po' per stile, va a finire spesso in questo tipo di situazioni: è un marchio di fabbrica delle sue controverse produzioni, che a quanto pare ha sempre giovato al conto economico della società. Ma il minigioco sessuale di GTA non è peggio dei cinque minuti più piccanti di ogni puntata di the "Sex and the City", telefilm femminista e sessista che La 7 ha trasmesso per stagioni in prime time in Italia e che HBO, la casa produttrice, ha fatto altrettanto negli Stati Uniti. Oppure vogliamo affermare che l'indicatore di godimento sessuale è più "moralmente discutibile" delle altre funzioni del gioco, che vanno dall'assassinio allo spaccio di droga?
Ma si sa: agli americani ammazzate pure il vicino di casa ma non toccategli il loro falso rigore morale in quanto a sesso. Vi ricordate lo stillicidio durante il processo Clinton-Lewinsky, per il quale il Presidente degli Stati Uniti fu quasi cacciato a calci per aver fatto sesso con una stagista? Eppure fu proprio la first lady la prima a subire cotanta ottusità mentale.
Roba da pazzi. E americani.

Le puntate precedenti del Diario del capitano

Se vi siete persi le puntate precedenti del Diario del capitano (oltre 1200 editoriali), ecco le coordinate per rintracciarle:

- successive al 3 maggio 2004
- dal 2000 al 4 aprile 2004

Caffè amaro e bollente

Prima o dopo il caffè?
Prima o dopo il caffè?

Gioco: Grand Theft Auto San Andreas.
Scena: una ragazza ci invita in casa per offrirci una tazza di caffè bollente.
Finale originale: si entra in casa, si gusta il caffè.. e qualcos'altro (si sente ma non si vede).
Finale alternativo: si entra in casa, si gusta il caffè e si gioca a un gioco di sesso esplicito in cui l'obiettivo è ovviamente godere il più possibile (con tanto di "indicatore di godimento").
Il risultato alternativo non è stato costruito dagli hacker, ma è un cosiddetto "easter egg", una funzione nascosta che non sarebbe mai dovuta venire alla luce ma che un brillante coder americano, un po' troppo curioso, tale Patrick Wildenborg, ha invece scoperto disassemblando certosinamente il codice del gioco.
GTA: San Andreas, blockbuster di Take 2 con quasi cinque milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti, si è dunque ritrovato al centro di un fuoco di fila di associazioni di genitori americani scandalizzati con in testa l'ex first lady Hillary Clinton (probabilmente molto sensibile a questo genere di argomenti dopo lo scandalo Monica Lewinsky). Il problema non è solo che un programmatore indipendente abbia reso possibile attivare un minigioco sessualmente esplicito all'interno di San Andreas, ma che il minigioco fosse già presente all'interno del codice stesso.
Il risultato finale di quest'ultimo mese di critiche, scuse e indagini pubbliche è stata la rimozione pressochè totale del gioco dagli scaffali dei negozi americani, con una perdita prevista di circa 40 milioni di dollari (fonte MCVUK), perdita dovuta al fatto che il rating del gioco - negli USA il rating è espresso dalla ESRB e comunica l'età minima per usufruire dei contenuti - è passato da M (Mature) a AO (Adult Only). Il semplice passaggio da un rating da M a AO consiste nella sparizione autamatica da catene quali Wal Mart, dedicate alla famiglia. Un'autentica Waterloo finanziaria per uno scherzo, forse di cattivo gusto, ma sicuramente nascosto e difficilmente attivabile (è necessario oltre al codice uno strumento apposito come Action Replay). Non solo. In questa sorta di scandalo all'americana è stata coinvolta anche l'authroity di valutazione dei giochi, l'ESRB, un comitato autocomposto dalle major dei videogiochi: da più parti si è chiesta la nascità di un organismo superpartes.